sabato 10 novembre 2018

Malanotte: arriva il romanzo d'esordio di Mr Ink





Siamo abituati a leggere i suoi consigli letterari ma ora è arrivato il momento di consigliare un libro scritto da lui. E comunque preciso subito che non sto cercando di rubargli il mestiere. Di chi sto parlando?

Di Michele Del Vecchio, anche noto in rete come Mr Ink del popolare blog sui libri, ma anche sui film e sulle serie TV, Diario di una dipendenza. Di solito recensisce un sacco di romanzi e racconti. Dove trovi il tempo per leggerli tutti, io proprio non lo so. Ed è per questo, solo per questo, che non cercherò di rubargli il lavoro. Fatto sta che, tra una lettura e l'altra, ha trovato pure il tempo per scrivere un romanzo tutto suo. Il titolo?
Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe.


Il libro si trova in prevendita a partire dal pomeriggio del 12 novembre in versione cartacea (€ 16,00) e in ebook (€ 5,99). Le prevendite saranno aperte sul sito di Bookabook per cento giorni, dopodiché, alla chiusura della campagna, se il buon Michele avrà raccolto un minimo di 250 lettori, il romanzo verrà ufficialmente pubblicato.

Riassumendo: passate dal sito ora e preordinatelo!

Non siete del tutto convinti?
Per forza. Non vi ho detto di cosa parla. A dirla tutta non lo so di preciso nemmeno io, visto che non l'ho ancora letto, non essendo ancora uscito. In compenso vi propongo qui di seguito la sinossi ufficiale.

Cronometro alla mano per lavarsi i denti, i lacci delle Converse a fare pendant con gli stati d'animo e corde del bucato su cui sventolano i capolavori di Beethoven. Milo Jenkins, sedici anni, è un virtuoso del pianoforte, ha mille nevrosi e il fantasma di un pesce farfalla per migliore amico. I suoi lunghi silenzi e un candore senza età hanno reso sicura la diagnosi: è affetto da una forma di autismo ad alto funzionamento. Un ragazzo speciale, lo definirebbe qualcuno. Se vivi in una città che somiglia alla cupa Eureka, però, non ci sono parole gentili per un orfano di madre con gli occhiali a fondo di bottiglia, la schiena ricurva sotto il peso dei libri e gli incisivi a zappa. La svolta tanto sperata ha la gonna troppo corta e le occhiaie viola di Iris, forestiera bella come un film di Tim Burton. Sulla tela della loro adolescenza, uno schizzo rosso sangue. Sotto una coltre di foglie secche, cadaveri innocenti. Corre, Milo. Ma verso Iris o lontano da lei? Un diario ritrovato, un'eredità improrogabile, due storie parallele che si incontrano seguendo il filo conduttore della musica. Truce e dolce, Malanotte – Lettera aperta a una cara catastrofe è una fiaba splatter dove i baci hanno un retrogusto segreto e tra sogno e delirio, amore e morte, non c'è grado di separazione.

Si tratta in pratica di un romanzo adolescenziale, dalle tinte romantico-dark e con un protagonista che ricorda quello della serie Netflix Atypical. Se ancora non vi è venuta voglia di prenotarlo sul sito, vi propongo un'ultima cosa. In esclusiva (credo) soltanto per Pensieri Cannibali, ecco attraverso le sue stesse parole la playlist con le 5 (belle) canzoni che hanno accompagnato Michele nella scrittura del libro e che fanno da colonna sonora al testo. Buona lettura. E poi passate da Bookabook a preordinarlo, altrimenti vi mando in casa il Babadook.


🎵 Gary Jules (Tears for Fears) – Mad World 🎵

Traccia uno, capitolo primo. Il protagonista, Milo, si racconta: sedici anni e, intorno a sé, un mondo matto che vorrebbe far passare per matto lui. Perché non ha amici stretti, eccezion fatta per la sua terapista e un pianoforte a mezza coda; abbina i lacci delle Converse agli stati d'animo; evita gli oroscopi alla tivù e crede ciecamente nell'ordine, nelle liste per punti, nei silenzi parlanti. Sfuggono le definizioni, con lui, e le etichette non sempre calzano a pennello. Restano le chiacchiere dei concittadini e gli sfottò senza fantasia di qualche gradasso. Quando l'essere particolari è patologia, quando un tratto della personalità? In città, piuttosto, farebbero meglio a preoccuparsi della vena pazza di una terra tutta nebbie e segreti: un luogo fittizio, ispirato alla Castle Rock dell'amato Stephen King, dove il telegiornale porta notizie funeste e i tappeti di foglie nascondono finché possono la sorte violenta delle giovani vittime.




🎵 Damien Rice – The Blower's Daughter 🎵

Altra traccia, capitolo secondo: Iris Halliwell. Le occhiaie che raccontano di infinite notti insonni, una ciocca di capelli rosa nella criniera bionda, una gonna un po' troppo corta. Il nome, a proposito di canzoni, le è toccato per una mia vecchia fissa per i Goo Goo Dolls. È l'ultima arrivata in città, porta guai: sarà una coincidenza, oppure l'amara verità? Con un dolore segreto in petto e le dita affusolate di una musicista, deve essere giunta lì con il vento di una bellissima canzone di Damien Rice. Se adolescenti con la testa altrove, capita di incontrarsi – anzi, scontrarsi – in un primo giorno di scuola in cui la campanella è già suonata e dell'eleganza signorile di Closer sfortunatamente non c'è traccia alcuna. Parlano di lei una macchia di caffè sul golfino pulito, un numero di telefono scarabocchiato sul palmo della mano, un cinema d'essai in cui ripropongono per pochi eletti un classico del musical hollywoodiano. Presto lo faranno anche i deliri di un sedicenne che non crede di meritarla, né tanto meno di riuscire a guarirla.




🎵 The Smiths – There Is a Light That Never Goes Out 🎵

Certo che sì, tra i due c'è una specie di storia d'amore. Se mi conoscete, però, aspettatevene una di quelle impacciate, tenere, da film indipendente, che trovano il coraggio di svelarsi per quello che sono soltanto a un passo dalla fine.
Certo, c'è il pallino per il rétro – Cantando sotto la pioggia in sala e boschi alla Evil Dead, nessun profilo social, cenni sporadici alla tecnologia – che contribuiscono a collocare i protagonisti in una bolla vaga, sfumata, che nella mia testa esisteva già prima della retromania post Stranger Things. Non possono mancare allora leggere strizzate d'occhio agli anni Ottanta. Non di certo agli Smiths, in cuffia proprio il giorno in cui tutto prende avvio. La band britannica, così, anticipa le affinità fra Milo e Iris. Pianeti a parte che cercano una scusa per frequentarsi e la proverbiale luce alla fine dal tunnel; il coraggio per vivere o morire, con due sole lettere a distinguere le parole amore e morte. Tutto insomma, anche un frontale con un autobus in corsa, purché lo si faccia insieme.




🎵 Pink Floyd – The Wall 🎵

Colonna portante di un capitolo in particolare, con i suoi ritmi marziali e un ritornello diventato da mantra, un inno giovanile (e non solo) che travalica gli anni e le generazioni. L'invito alla ribellione, alla rivolta, che fra le pagine fa letteralmente tremare le mura del St. Regis: scuola cattolica dalle guglie gotiche, colta alla sprovvista dall'avvento del nuovo e del diverso. Le campanelle suonano a morto, le lezioni cominciano con inaudito ritardo. Gli ascensori si apriranno su piani inesistenti. Tremeranno le colonne e, sotto Natale, si incrineranno i mosaici.




🎵 Lana Del Rey – Gods & Monsters 🎵

La sua voce riempiva di malinconia gli anni ruggenti del Grande Gatsby, incantava in Maleficent, spezzava il cuore nella scena conclusiva di Mommy. In lista non poteva mancare la musa Lana Del Rey – insieme alle altrettanto indispensabili Florence e Birdy, purtroppo rimaste fuori dalla cinquina. Bellezza languida e sui generis che, stavolta con un pezzo scoperto grazie ad American Horror Story, porta con sé il fascino e il mistero delle cattive ragazze. Quelle in cui tra te e te non vedi l'ora di imbatterti, benché ti diano appuntamento nelle notti di divinità e mostri di un mito greco.




3 commenti:

  1. Con una colonna sonora così malinconica e in linea con i miei gusti malinconici, non posso che pretendere ancor più la stampa di questo romanzo. Wow.

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  3. Colonna sonora troppo malinconica per me, ma davvero potente.
    Spero davvero che il buon Ink si porti a casa la pubblicazione! :)

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