lunedì 17 dicembre 2018

Person of the Year 2018 – I personaggi dell'anno





La stagione dei premi può cominciare anche qui su Pensieri Cannibali. I Cannibal Awards 2018 hanno ufficialmente il via quest'oggi. Considerando che è il 17 dicembre, quest'anno non ho iniziato nemmeno troppo presto, concedemetelo. La partenza tocca alla classifica delle persone dell'anno. 10 personaggi (a dire il vero qualcuno in più) che a mio avviso hanno segnato in maniera importante gli ultimi 12 mesi. Andiamo a scoprire chi sono.



#10 Il bambino con la maglia rossa

Ci sono bambini odiosi e ci sono bambini che ti fanno ben sperare nei confronti del futuro dell'umanità. È il caso quest'ultimo de “Il bambino con la maglia rossa”. No, non è il protagonista del sequel de Il bambino con il pigiama a righe, anche se potrebbe benissimo esserlo, visto che pure in questo caso si tratta di una storia di Resistenza. Mi riferisco allo studente in disparte nella foto scattata a Matteo Salvini in compagnia di un gruppo di bimbi in occasione della sua partecipazione al programma di Rai 3 Alla lavagna. Per fortuna che c'è qualcuno che si oppone fin dalla tenera età all'odierno preoccupante salvinismo imperante.


#9 Marcello Fonte
"Ma che minchia sono i Cannibal Awards?"

L'interprete di una delle performance attoriali più sorprendenti dell'anno, ma non solo. In un'epoca di divi costruiti, che si comportano da mega celebrità solo perché hanno mille follower su Instagram o sono comparsi per 5 secondi in un reality show, Marcello Fonte ha stupito anche per la genuinità con cui è apparso al Festival di Cannes, dove per Dogman ha vinto il premio per la migliore interpretazione maschile. E poi è pure scrittore. Ha appena pubblicato il libro biografico Notti stellate, in cui racconta il percorso che l'ha portato dalla discarica all'acclamazione internazionale di Cannes, degli European Film Awards e pure di Pensieri Cannibali.


#8 Tiffany Haddish

Ogni tanto compare in scena un comico che con la sua carica travolge tutto e tutti. Mi vengono in mente Eddie Murphy, Jim Carrey, Ben Stiller, Zach Galifianakis, Louis C.K., Amy Schumer... Non sempre il loro umorismo dura e anzi ben presto rischia di venire a noia, però se non altro per qualche tempo sono irresistibili. L'idola comica di quest'anno per quanto mi riguarda è Tiffany Haddish, un uragano di humour folle e scorretto che si abbatte su Il viaggio delle ragazze, rendendola una delle commedie più divertenti viste di recente. Fenomena.


#7 Noah Centineo
"La foto di me con un cucciolo?
Cannibal Kid non sa proprio più cosa inventarsi per aumentare le visite sul suo blog ahahah!"

Noah Centineo è il James Dean della Netflix Generation.
Mmm... okay. Paragone forse un tantinello impegnativo. Diciamo allora che è il Luke Perry della Netflix Generation, così va meglio?
Apparso fuori dal nulla, nel giro di poche settimane si è segnalato non in una bensì in due commedie adolescenziali prodotte appunto da Netflix che l'hanno trasformato nel nuovo idolo delle teenagers: Tutte le volte che ho scritto ti amo e Sierra Burgess è una sfigata. Gli manca solo un altro titolo per completare il suo triplete e poi potrebbe ambire al ruolo di Molly Ringwald della Netflix Generation. E chissà, se affina le sue doti recitative e trova il suo Martin Scorsese, un giorno potrebbe trasformarsi persino nel Leonardo DiCaprio della Netflix Generation.


#6 Ludovica Nasti e Gaia Girace

La cosa più geniale della miniserie TV Rai/HBO L'amica geniale è proprio... l'amica geniale. Quello di Raffaella Cerullo detta Lila è uno dei personaggi più folgoranti visti quest'anno sul piccolo schermo, e non solo. Una tipa ribelle, fuori dagli schemi, contro tutto e contro tutti. Persino contro gli stereotipi del classico personaggio ribelle. Una tipa imprevedibile portata in scena con maestria da due giovani attrici non professioniste esordienti. Una è la 14enne Gaia Girace nella versione Lila ragazzina/adolescente.



L'altra è Ludovica Nasti nella versione Lila bambina.


Ad appena 11 anni, Ludovica Nasti ha già sconfitto la leucemia e oggi è una delle giovani attrici italiane più richieste e lanciate, al punto che c'è chi parla di lei addirittura come della nuova Sophia Loren. Io che a 36 anni tiro a malapena avanti un blogghino di cinema e intrattenimento dovrei provare un senso d'inferiorità nei confronti di questa piccola grande star, e invece mi fa solo provare un senso di notevole fiducia nelle nuove generazioni. Un po' come “Il bambino con la maglia rossa”.


#5 Salmo e Sfera Ebbasta

Il 2018 è l'anno in cui il rap è diventato definitivamente anche in Italia il genere più ascoltato e venduto, almeno tra i ggiovani. Un rapper (Anastasio) ha pure vinto X Factor. Giusto l'immutabile Festival di Sanremo non si è reso conto di questa cosa ed è rimasto ancora ancorato ai “vecchi scureggioni della pop music”. I due king del rap nostrano quest'anno sono stati senza dubbio Salmo e Sfera Ebbasta. Due modi del tutto opposti di intendere la musica hip-hop: più old school, alternative, politico e rockettaro Salmo, più trap, fighetto, modaiolo e commerciale Sfera. Due rapper opposti anche per i testi, per il look e per la maniera di vivere la fama.

"Io ho un look molto più sobrio di Sfera, non si vede?"
"Oh mio Dio, Salmo, questa volta mi hai proprio superato."

Entrambi comunque sono uno specchio, un black mirror interessante della società contemporanea, entrambi sono autori quest'anno di album degni di nota (Playlist per Salmo e Rockstar per Sfera Ebbasta) ed entrambi sono capaci di convivere all'interno dello stesso pezzo, il capolavoro rap italiano dell'anno, “Cabriolet”.




#4 Paola Egonu
"Chissenefrega del Mondiale perso.
L'importante è essere presente nei Cannibal Awards, evvai!"

La campionessa di volley Paola Egonu è una donna, è dichiaratamente lesbica, è intelligente, ha un sacco di talento, è di colore ed è italiana. Praticamente è l'incarnazione di ogni incubo salviniano in una persona sola. Già solo per questo le voglio bene. E poi anche perché è riuscita a farmi sentire un senso di appartenenza tricolore che non provavo più forse dai Mondiali di calcio del 2006. Alè.


#3 Alessandro Borghi
"Mi avete fermato solo perché siete invidiosi che io sono tra le Person of the Year e voi no?
Ma che davero?"

Stefano Cucchi l'hanno ammazzato, ma Alessandro Borghi l'ha riportato in vita. Magari è un semplice caso che la svolta nel processo-bis sulla sua morte sia avvenuta proprio poche settimane dopo l'arrivo del film Sulla mia pelle su Netflix e nelle sale. O forse il cinema è ancora un'arma potente, capace di smuovere le coscienze, avere un impatto sulla società e cambiarla. Potere di un film e soprattutto di una grande interpretazione come quella di Alessandro Borghi. A Hollywood a certi attori glie danno l'Oscar per molto meno, glie danno.


#2 Timothée Chalamet

Se ripenso ad alcuni dei film che più mi sono piaciuti quest'anno, c'è un volto che ricorre spesso. Un nome nuovo, e anche piuttosto difficile da pronunciare, che ricorre spesso. Quello di Timothée Chalamet. Un giovane attore sbucato fuori dal nulla, visto in Chiamami col tuo nome, Lady Bird e Hot Summer Nights, che il prossimo anno sarà anche nella nuova versione cinematografica di Piccole donne e in Beautiful Boy, pellicola con cui rischia all'età di appena 22 anni di avere già la sua nomination ai premi Oscar numero 2. Chiamatelo quindi con il suo nome. Timothée?
No, il presente e il futuro del cinema.


#1 Lady Gaga

A movie star is born, bitches!
Dopo aver conquistato le classifiche musicali, essere diventata la più grande popstar del mondo, aver collezionato qualche flop che rischiava di farla diventare una stella cadente, Lady Gaga si è data alla recitazione e ha vinto un Golden Globe per la sua vampiresca partecipazione alla serie TV American Horror Story. Un premio in quel caso piuttosto generoso, ammettiamolo. Adesso per la sua performance attoriale, vocale e fisica, con un look finalmente al naturale, in A Star Is Born punta dritta all'Oscar. E in questo caso se lo meriterebbe anche, ammettiamo pure questo. Intanto comincia a portarsi a casa questo prestigiosissimo riconoscimento di Person of the Year qui su Pensieri Cannibali. Gaga oh-la-la!

"Che onore essere la Person of the Year 2018 di Pensieri Cannibali."
"Adesso però basta con 'ste stronzate di premi minori e sganciatemi l'Oscar!"


7 commenti:

  1. Podio meritatissimo per Gaga e Chalamet, anche se avrai fatto avanzare di parecchio l'Amica geniale di Costanzo. ;)

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  2. Voto Paola Egonu per le emozioni forti che ci ha regalato.

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  3. Gli Oscar sono giá una barzelletta da tantissimo tempo ma se (cosa probabile) dedicano davvero attenzione a Germanotta per la sua "performance" in quel filmetto siamo alla frutta. Guardatevi la Portman in quel gioiello di vox Lux piuttosto, quello si interessante film sulla musica e la celebritá. Ma ovviamente troppo poco mainstream e strappalacrime per i gusti dell'Academy

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  4. Iniziamo presto ma non troppo sì!
    Classifica variegata e politica, anche se nonostante il bene che voglio a Lady Gaga vedere varie interviste montate in cui sempre le stesse parole, gli stessi commenti fa a Bradley Cooper me l'ha fatta perdere in genuinità. Un Oscar lo meriterebbe anche per come sa recitare con trasporto ad ogni risposta (sì, son cattiva, sì, A star is born continuo a considerarlo sopravvalutato).

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  6. Conosco i primi quattro, alcuni di certo li conoscerò, ma certamente certi non voglio manco sapere chi sono :D

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  7. Scelte tutto sommato sensate, anche se Gaga è clamorosamente sopravvalutata, almeno come attrice!

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