martedì 26 marzo 2024

Ma dici sul serie? Le serie tv di Marzo 2024, un mese pieno di ca**oni e di ca**ate





Serie del mese
Il problema dei 3 corpi
(stagione 1, titolo originale: 3 Body Problem)

C'è voluta una serie, per altro molto affascinante, per ribadire un concetto che io modestamente sostenevo già da anni: la fisica non ha alcun senso!
C'è gente come Oppenheimer che sulla fisica c'ha costruito una carriera, una anzi più di una bomba atomica, e c'ha pure vinto svariati Oscar, e ora Il problema dei 3 corpi ha mostrato al mondo come la fisica sia una fantozziana ca*ata pazzesca.


Ci sono echi di Donnie Darko, eXistenZ, Black Mirror, Lost e La guerra dei mondi, ma Il problema dei 3 corpi riesce a creare un mondo tutto suo. Un mondo dove le certezze della scienza cominciano a venir meno. Dove gli scienziati misteriosamente si suicidano. Dove una come Eiza González è una pioniera delle nanotecnologie, e va così a ribaltare sia lo stereotipo dei geni in genere rappresentati come dei brutti sfigati, sia le sue stesse affermazioni, visto che l'attrice ha dichiarato che era considerata "troppo hot" per alcuni ruoli.

"Chissà perché non mi hanno dato la parte di Ugly Betty?!?"

Per quanto splendida possa essere Eiza González, e lo è parecchio, la mia fissa tra le star di questa serie è per Marlo Kelly, giovane attrice già vista nella sottovalutata Prova a sfidarmi, serie sulle cheerleader cancellata dopo appena una stagione, che in questa misteriosa vicenda gioca il ruolo del personaggio (forse) più misterioso di tutti.


Il problema de Il problema dei 3 corpi, se proprio vogliamo trovarne uno?
Alcuni dialoghi e alcuni passaggi sono un po' complicati da seguire, almeno per chi di cognome non fa Einstein, ma tutto sommato contribuiscono a rendere la serie ancora più enigmatica e intrigante, e nel complesso ci si riesce a districare anche se non si possiedono enormi conoscenze di fisica. Che tanto, ormai lo sappiamo tutti, non ha alcun senso.
(voto 8/10)


Le altre serie

Supersex
(miniserie)

Supersex è una serie del ca**o. Non nel senso che sia fatta male. Nel senso che, se il mondo in genere gira intorno alla fi*a, questa serie invece gira intorno al ca**o, al "ca**o più grosso del mondo", come viene ribattezzato Rocco Siffredi, e che il suo interprete Alessandro Borghi ha mostrato pare senza bisogno di protesi. Complimenti, non è certo da tutti.


Alessandro Borghi si è rivelato una scelta azzeccata per il ruolo. Non solo per le sue doti naturali, ma anche perché è uno di quegli attori mimetici che riescono a nascondersi dietro il personaggio. Al di là di qualche forzatura, tipo la risata.

"Sulla risata forse ci devo lavorare ancora un po' su"

ATTENZIONE SPOILER: Nella serie sulla vita di Rocco Siffredi, il pornodivo italiano più famoso di sempre, sono presenti... scene si sesso. Ebbene sì. Lo dico perché magari qualcuno non se lo aspettava.


La serie quindi ruota soprattutto intorno al ca**o e intorno al sesso ed è giusto che sia così, così come i biopic più riusciti su cantanti e musicisti ruotano principalmente intorno alla musica. A sorpresa c'è però anche dell'introspezione. Rocco Siffredi è uno di quei personaggi anaffettivi che sembrano usciti da un romanzo di Bret Easton Ellis, eppure in Supersex riesce a emergere anche un suo lato più umano e profondo, in particolare nei rapporti con la madre, con l'amico gay e con il fratellastro. Tutto, per fortuna, senza troppi sentimentalismi che avrebbero snaturato il personaggio, che tanto per la cronaca mi è sempre stato sul ca**o, e la serie ha il merito enorme, quasi quanto il suo ca**o, di non provare a renderlo particolarmente simpatico.


Supersex penetra all'interno del filone biopic senza rivoluzionarlo, ma aggiungendoci una dose abbondante di sesso. Ricorda Larry Flynt - Oltre lo scandalo, giocando meno sull'aspetto rivoluzionario della pornografia e più sulla psicologia del protagonista.

"Ah Rocco, ma a noi che ce frega della psicologia? Noi vogliamo solo vedè scopà!"

Oppure potremmo dire che Supersex è un Oppenheimer porno. Se Fazio lo ha paragonato alla Ferragni, non vedo perché io non posso paragonarlo a Siffredi. A differenza del film di Christopher Nolan, però, le scene di sesso qui sono decisamente più convincenti. Cillian Murphy, avrai anche vinto l'Oscar, ma l'Oscar del porno te lo puoi solo sognare.
(voto 7/10)

P.S. Se non vi è piaciuta Supersex, provate a immaginare una versione Rai Fiction con Beppe Fiorello nei panni di Rocco Siffredi e le scene di sesso girate con le lenzuola a coprire strategicamente le parti intime degli attori, e la rivaluterete subito.


Palm Royale
(stagione 1, episodi 1-3)

Desperate Housewives ambientato alla fine degli anni '60?
Se vogliamo proprio riassumere Palm Royale in poche parole, diciamo di sì. Perché Palm Royale a dispetto del titolo non è un nuovo panino del Burger King, bensì una serie tv. Una serie tv promettente, ben scritta, che prova a colmare il vuoto lasciato ormai da oltre un decennio dalla fine delle casalinghe disperate, e con un'ottima protagonista interpretata da Kristen Wiig, attrice comica lanciata dal Saturday Night Live e da noi nota soprattutto per il film Le amiche della sposa.


Lasciano invece per il momento più perplessi gli altri personaggi, un po' macchiettistici, che però dietro agli stereotipi cominciano a lasciare intravedere una certa sfaccettatura e potrebbero crescere nei prossimi episodi. Per il momento, comunque, va bene anche così.
(voto 7/10)


The Regime - Il palazzo del potere
(stagione 1, episodi 1-3)

Fare satira politica è sempre più dura. Il motivo?
Dal Berluska - pace all'anima sua - in poi i politici sono diventati sempre più una barzelletta già di loro, una parodia di ciò che un politico dovrebbe essere, e quindi quando la realtà supera la fantasia non c'è molto da inventarsi. La sfida di The Regime - Il palazzo del potere parte allora già in salita e inoltre questa satira su una cancelliera di un fittizio paese dell'Europa Centrale è così generica e poco divertente che non si capisce bene quale sia il senso di un'operazione del genere. O almeno, io non l'ho capito.


Kate Winslet nei panni della protagonista dimostra di saperci fare anche con la comedy, ma lei da sola è comunque troppo poco per salvare una serie meno brillante di quanto vorrebbe essere.
(voto 5/10)


Gloria
(stagione 1)

La Rai Fiction prova a svecchiarsi, a fare per una volta qualcosa che si allontani dal buonismo imperante, che abbia un respiro internazionale. Buono il tentativo, meno il risultato. La storia della diva sul viale del tramonto interpretata da Sabrina Ferilli che si inventa un tumore per tornare popolare è decisamente più cattivella rispetto a quelle raccontate nelle altre fiction italiane in circolazione, solo che nella farsesca messa in scena non riesce a smarcarsi dal solito stile Rai Fiction, tra personaggi stereotipati e un umorismo sorpassato.

"Sabrina, questa è la tua migliore interpretazione dalle pubblicità di Poltronesofà"
"Grazie caro, troppo gentile"
"Non era un complimento"

Idea nuova e molto attuale, ed è un merito non da poco, realizzazione vecchia. Gloria, ti manca qualcosa nell'aria.
(voto 5,5/10)


Antonia
(stagione 1)

Nella prima stagione di Call My Agent - Italia si scherza sull'ossessione della ricerca della "Fleabag italiana" ed ecco che l'attrice e sceneggiatrice Chiara Martegiani ci ha pensato a trasformare questa idea in realtà. Antonia è la serie da lei creata e interpretata con cui si propone come una specie di Phoebe Waller-Bridge nostrana, ma con cui per fortuna dimostra anche di possedere un'identità tutta sua.


La personalità c'è, le idee anche, solo che andrebbero sviluppate meglio, sia sul versante comedy, visto che la protagonista non è proprio il massimo della simpatia e ho fatto un po' fatica ad entrare in connessione con la sua ironia, sia sul versante drama, visto che emotivamente risulta piuttosto fredda come serie. D'altra parte, la stessa Fleabag dalla prima alla seconda stagione è cresciuta parecchio e chissà che non andrà così anche alla nostra Antonia. Sempre se verrà confermata per una stagione 2.
(voto 6/10)


Call My Agent - Italia
(stagione 2, episodi 1-2)

Gli agenti cinematografici migliori (ehm, forse) d'Italia sono tornati, con un nuovo ciclo di episodi e un rinnovato gruppo di star con cui lavorare. Tra loro c'è anche Gabriele Muccino. Attenzione però perché per comprenderlo quando parla per noi spettatori sono necessari i sottotitoli. Mentre a lui servirebbe un buon corso di dizione. Non oso immaginare i dialoghi tra lui e Jovanotti sui set dei videoclip che il regista ha girato per il cantante. 🤯

"Ma che ca**o dice questo Pensieri Cannibali?"

Al di là delle difficoltà di comprensione durante le scene con Muccino, Call My Agent - Italia con questa seconda stagione si affranca dalla francese Dix pour cent di cui è un remake e trova sempre di più una sua strada. Confermando di non essere un Bastianazzo.
(voto 6,5/10)


Cotta del mese
Kaya Scodelario (The Gentlemen)

Avevo trovato il film The Gentlemen accattivante e mediamente interessante, ma non sentivo il bisogno che diventasse una serie tv. Guy Ritchie invece a quanto pare la pensa diversamente e così ecco a noi The Gentlemen - La serie, che tutto sommato è anch'essa accattivante e mediamente interessante, e inoltre vanta un cast in grado di non far rimpiangere quello del film. Anzi.


A spiccare è soprattutto Kaya Scodelario, indimenticabile Effy Stonem nella serie supercult Skins, per cui la cotta adolescenziale interrotta più di una decina d'anni fa può ora riprendere con rinnovato amore.
(voto alla serie 6+/10)


Guilty Pleasure del mese #1
Italia Shore

Jersey Shore era un reality che raccontava le (dis)avventure di un gruppo di italo-americani super tamarri, dei Tony Manero contemporanei che trascorrevano le loro vite tra feste, discoteche, risse e litigi. Ma se gli italo-americani possono essere maranza, gli italiani ebbasta possono esserlo ancora di più! Come dimostra Italia Shore, il Guilty Pleasure definitivo, la visione perfetta per staccare per una cinquantina di minuti da tutti i problemi del mondo, e che in più ci regala una serie di personaggi (su tutti La Giss, l'eroina comica di cui non sapevamo di aver bisogno) talmente esagerati che se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Cosa chiedere di più?
(voto al trash 9/10)


Guilty Pleasure del mese #2
Nuova scena

Non so se è solo una mia impressione, o se gli effetti dello sciopero di sceneggiatori/attori degli scorsi mesi stanno cominciando a far vedere i loro effetti, ma il 2024 mi sembra sia iniziato in maniera piuttosto sottotono per le serie made in USA, escludendo Il problema dei 3 corpi, che comunque è tratta da un romanzo cinese. Per trovare nuovi stimoli sono così andato a pescare, oltre che tra le serie italiane e tra i reality come il sopra(ec)citato Italia Shore, persino tra i talent show. Genere che in genere non frequento molto, non per snobismo, quanto per mancanza di tempo per via della concorrenza delle serie USA.

In questo periodo di magra mi sono così tuffato nella visione di LOL - Talent Show, che ha visto la vittoria del nuovo fenomeno comico Loris Fabiani, in arte Lunanzio.


E mi sono tuffato soprattutto nella visione di Nuova scena, il talent itinerante che va a scovare i nuovi talenti del rap italiano con la supervisione dei giudici Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain. Un programma che mi ha riavvicinato non solo ai talent, ma pure all'hip hop tricolore, e che mostra come oltre alla trap imperante ci sia spazio anche per dei giovani rapper che guardano più all'old school e ai contenuti. Il tutto con un format che dà una rinfrescata al genere talent ancora ancorato al modello di Amici di Maria De Filippi e X Factor. Bella raga.
(voto 6+/10)


Valium Award
Shōgun
(stagione 1, episodi 1-4)

Chi parla di Shōgun come di un capolavoro, forse dovrebbe andare a vedersi I sette samurai di Akira Kurosawa e poi fare seppuku come forma di pentimento.

Questa nuova serie è un'americanata, una versione tarocca del Giappone feudale, dove tra i vari giochini di potere messi in atto in una sorta di Game of Thrones orientale(ggiante), la cosa più interessante risulta la tanto inevitabile quanto prevedibile storia d'amore tra il lui di turno inglese e la lei di turno giapponese (interpretata da Anna Sawai, la cosa migliore della serie). Tutto il resto è noia.


Vorrei condividere l'entusiasmo del resto del mondo nei confronti di Shōgun, ma tra uno sbadiglio e l'altro mi risulta davvero difficile. E ora per la vergogna vado anche io a fare seppuku.
(voto 5,5/10)




3 commenti:

  1. Vista e apprezzata Supersex.
    Ho in rampa di lancio quella con Kate Winslet, ma tema e valutazione scoraggiano un po'.

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  2. CI sono un po' di serie intriganti eh? Bisognerà scegliere tra un film e l'altro quale guardare :) mi ispirano supersex, Antonia e quella con Kate Winslet che è una attrice che mi piace molto

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  3. Mi sono arenata dopo una puntata con Rocco. Ci riproverò coi sottotitoli, ma mi interessava molto di più Il problema dei tre corpi. il problema vero, però, è che a me ne servirebbero dieci per riuscire a stare dietro a tutto... anzi, anche solo a un paio di serie!

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