venerdì 9 marzo 2012

Kill List: chillist a fa', certi film?

Kill List
(UK 2011)
Regia: Ben Wheatley
Cast: Neil Maskell, Harry Simpson, MyAnna Buring, Michael Smiley, Esme Folley
Genere: violence
Se ti piace guarda anche: Red White and Blue, The Woman, The Wicker Man

Tu chi uccideresti?
Il tuo capo?
No, perché ne uscirebbe lo spunto per qualche film terribile come Come ammazzare il capo e vivere felici o C’è chi dice no.
Il capitano della Costa Concordia?
Oh, andiamo. In fondo è un eroe anche lui. Ha salvato delle vite umane. Ha salvato una ragazza moldava dalla vita di strada. A dirla tutta: ne ha tolte un sacco, di ragazze moldave dalla strada!
Chi altri vorreste uccidere?
Quell’omino con la faccia finta che ha rovinato l’Italia?
Quell’omino eroe della libertà, un benefattore che pure lui ne ha salvate un sacco, di ragazze moldave e non solo moldave, per svuotare le strade e riempire i nostri tubi catodici?
Certo che siete davvero meschini. Che persone grame che siete.
Io non ucciderei nessuno. Magari, dopo aver visto qualche film atroce, mi viene voglia di fare del male fisico agli autori, però poi mi passa. Come il Ben Wheatley regista di questo Kill List. Perché diavolo ha girato una pellicola del genere?

Già l’inizio non fa ben sperare. Per nulla. Solita coppia con figlioletto più o meno alla crisi del settimo anno o di qualunque altro anno di matrimonio siano arrivati, lei discreta gnocca svedese, lui disoccupato a causa della recessione economica e in apparente crisi di mezza età, figlio mediamente rompicazzo. Tutto nella norma, insomma.
La regia con i suoi continui stacchi in nero fa girare un po’ le palle, come non mi capitava dai tempi di quell’altra porcheria di Red White and Blue. A me piacciono i film violenti, però questi mi sembrano siano solo inutilmente violenti per coprire ovvie ed enormi lacune in fase di sceneggiatura.
Io poi considero gli inglesi i migliori attori del mondo, ma qui il livello recitativo è di parecchio sotto la media nazionale britannica. Cosa che significa che comunque siamo sopra alla media italiana, per fare un esempio a caso, anche se con tutte le urla presenti a tratti sembra quasi di essere dentro a un film di Muccino.

Ben presto e per fortuna le cose si animano. Ma solo un po’. Quando un amico viene a far loro visita, cominciamo a capire che sotto sotto questa banale normale famiglia nasconde qualcosa di più inquietante, e il lavoro di cui si parla non è in crisi per una questione di liberalizzazioni del governo Monti. È quel genere di lavoro che non subisce crisi mai.
Sotto sotto c’è infatti una professione sinistra e particolare, ma da un film che si chiama KILL LIST già ce lo potevamo immaginare che non si parlasse di collezionisti di figurine Calciatori Panini. Se esistono ancora…
Il resto dello svolgimento prosegue nei territori classici del “killer movie”, con un grado di coinvolgimento vicino a quello di The American con Giorgione Clooney. Il tutto per giungere al finale.
ATTENZIONE SPOILER
Il finale è una cazzata senza senso (lo spoiler è questo!). Io di solito adoro le robe senza senso. Ma così è fare le cose proprio del tutto a caso. O, per dirla meglio: alla cazzo di cane. Va bene citare The Wicker Man, però la domanda da porsi è: perché? Peeerché?
Ancora una volta, in appena una manciata di minuti, il mondo dei videoclip  riesce a essere più efficace del cinema. Si veda in proposito la superiorità dell'omaggio a Méliès di "Tonight Tonight" degli Smashing Pumpkins rispetto all'Hugo Cabret di Scorsese. E si veda questo video malato degli Slipknot, molto più spaventoso del ridicolo sabba stile Ozzy ai tempi di The Osbournes e non dei Black Sabbath presente in Kill List...


Avevo sentito parlare di questo film come di una visione che non lascia indifferenti. E invece a me ha lasciato parecchio indifferente. Sarà che lo scopo del film mi sembra proprio questo: trattare la violenza in una maniera così normale, quotidiana e ordinaria da annullare qualunque emozione.
La pellicola avrebbe potuto giocarsi le sue carte migliori con l’utilizzo dell’ironia, ma purtroppo né è molto avara. Come film “serio” invece non funziona. Proprio no. Regia scarsina, recitazione di livello medio-basso, almeno per gli standard british, sceneggiatura che a definirla confusionaria sono molto ma molto gentile.
Kill List è difficile da inquadrare: è grottesco? Bah. Horror? Per niente. Gangster? 'nzomma. Thriller? Un pochino. Stronzata? Centro pieno.
Per concludere, io di questi film finto cattivi né carne né pesce non so che farmene.
O forse sì: li inserirei volentieri sulla mia Kill List.
(voto 4,5/10)

8 commenti:

  1. sul mio blog intervista a Ford!

    http://manieossessionicolpidifulmine.blogspot.com/2012/03/venerdi-scorso-prosegue-la-buona.html

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    1. mi spiace, pa.
      quest'intervista a ford ha abbassato decisamente il livello del tuo blog.
      per fortuna che prima almeno c'era stata la mia ad alzarlo... ;)

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  2. Brava Pa! Pubblicizzami! ;)

    Detto questo, io sono stato un pò più morbido, ma concordo sul fatto che si tratti di un film deludente, e che il video di Psychosocial sia una ficata pazzesca! ;)

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  3. Mah! Io lo devo ancora digerire. Non sono riuscito a dare una valutazione "continua". Il finale è l'unica parte su cui avrei alzato il tiro.
    Confusionario è la parola esatta.

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  4. Le tue critiche sono meravigliosamente illuminanti. Grande! Devo passare più spesso da queste parti.

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  5. Sì, veramente veramente brutto.

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  6. beh gli Slipknot han fatto di meglio si, video carino, ma di video devastanti ce ne sono ben altri... ti servono ripetizioni piccolo cucciolo metallaro ;)

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