giovedì 28 giugno 2012

The Nazi Side of the Moon

Iron Sky
(Finlandia, Germania, Australia 2012)
Regia: Timo Vuorensola
Cast: Julia Dietze, Götz Otto, Christopher Kirby, Stephanie Paul, Peta Sergeant, Kym Jackson, Udo Kier
Genere: satira sci-fi
Se ti piace guarda anche: Frequently Asked Questions About Time Travel, Paul, Men in Black, Guida galattica per autostoppisti

Il mio approccio ad Iron Sky è stato duplice. Da una parte il trailer mi aveva fatto pensare che si potesse trattare di una porcheria trash o al limite di un B-movie finla-crucco-australiano evitabile.
Dall’altra parte avevo invece sentito il parere entusiasta di diversi illustri blog (Bradipo, Combinazione casuale, Il giorno degli zombie, Frank Manila e praticamente mezza blogosfera…) e mi sono così convinto a vederlo.
La mia impressione? A metà strada. Iron Sky non si è rivelata una schifezza assoluta, contiene anzi qualche spunto di interesse, se non altro qualcuno in più rispetto alla gran parte delle grosse produzioni fantascientifiche americane. Eppure non mi è sembrata nemmeno una figata assoluta. Nemmeno da lontano. Nemmeno dallo spazio lontano. Cinematograficamente è poca cosa, visivamente ricorda il terribile Sky Captain and the World of Tomorrow, è recitato maluccio (ad eccezione del sempre inquietante Udo Kier) ed e girato senza grossa personalità dal finlandese esordiente Timo Vuorensola, già cantante della dark industrial band Älymystö. E il suo gruppo fa parecchio pena (e non sembra manco tanto dark industrial come dice Wikipedia)...


Timo Vuorensola come regista non è nemmeno una sòla totale come lo è a livello musicale, però si limita a scimmiottare lo stile delle pellicole di fantascienza americana. Cosa che stride un po’ con la volontà della pellicola di parodiare proprio i film e soprattutto la politica americana.
Ed è qui che per me Iron Sky fallisce di centrare il suo obiettivo. La sua satira è infatti parecchio debole, telefonata e soprattutto anacronistica. Ha davvero un senso, nel 2012, parodiare il nazismo vecchio stile, o forse arriva appena con quei 60/70 anni di ritardo? Il modello di riferimento sembra essere Il grande dittatore di Chaplin, citato esplicitamente e più volte all’interno del film, i risultati non sono però certo gli stessi.

La pellicola immmagina che i nazisti, dopo la morte di Adolf Hitler, si siano trasferiti in massa sulla Luna. O meglio, sul pinkfloydiano dark side of the moon. La cosa è improbabile. Non sto parlando da un punto di vista fantascientifico. In fondo, nella fantascienza tutto può succedere. Parlo da un punto di vista di plausibilità politica. I partiti di stampo dittatoriale incentrati su una figura centrale autoritaria non sono infatti destinati a sopravvivere alla morte del loro leader. Il partito nazista senza Hitler non ha alcun senso, come non ce poteva avercelo quello fascista senza Mussolini, oppure oggi il Pdl senza Berlusconi o una Lega Nord senza Bossi. Giusto per rimanere in tema di partiti tanto simpatici.
Prendendo comunque per buono l’assunto iniziale della storia, in fondo pur sempre trattasi di contesto sci-fi, l’idea non appare nemmeno così originale, vedasi Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti o i nazi-zombie del norvegese Dead Snow. Per non parlare della rilettura del nazismo, quella sì parecchio personale e geniale, ad opera di Quentin Tarantino con Bastardi senza gloria.

Anziché guardare al passato, sarebbe stato più interessante prendere di mira i fenomeni neo nazisti, cui invece viene dedicata appena una scenetta.
Per quanto riguarda l’attualità, Iron Sky attacca allora la politica americana odierna. Peccato non sia tanto odierna… Nel mirino c’è infatti una presidentessa donna che sembra ricalcare Sarah Palin, portando a pensare che la sceneggiatura del film sia stata scritta nel 2008, ai tempi della sua corsa a fianco di McCain per le presidenziali poi vinte da Obama. Peccato solo che la vera Sarah Palin sia parecchio più stronza della poco incisiva parodia qui presente e il parallelo tra nazisti e repubblicani ci può stare, ma l’America del 2012 non è più quella di George W. del 2008, e la poco irresisitibile satira del film finisce per somigliare ed essere innocua quanto quella di Scary Movie 3 e 4. Anzi, lì Leslie Nielsen era un Presidente degli USA parecchio più divertente!
Molto più efficaci, attuali e pure divertenti di Iron Sky nel massacrare gli Stati Uniti di oggi sono allora il feroce God Bless America, la spassosissima nuova serie HBO Veep (incentrata su un'immaginaria vicepresidentessa degli USA), e poi un qualsiasi episodio a caso di South Park. Cartman vestito da Hitler appare infatti parecchio più bastardo dei nazi all’acqua di rose e in fondo in fondo bonaccioni qui presentati.

Per essere una co-produzione europea indipendente e dal budget parecchio risicato rispetto ai kolossal americani, Iron Sky comunque non è del tutto da buttare. È un filmetto a tratti godibile, è apprezzabile la realizzazione avvenuta anche grazie all'aiuto sia economico che di idee dal pubblico su internet, ma finisce per essere niente di più e niente di meno di un B-movie un po' amatoriale con alcuni momenti in grado di strappare una risata, soprattutto quelli legati all’astronauta di colore che si imbatte nei nazi e da loro viene trasformato in un albino. Quest’ultima sarebbe una delle idee più interessanti della pellicola, ma purtroppo anche in questo caso non viene sfruttata a dovere e nel finale si scivola nella solita guerra stellare, proprio come in qualunque blockbusterone americano che in teoria avrebbe dovuto prendere in giro.
Qualcuno, anzi molti in rete parlano già di cult movie (e davvero non sono ancora riuscito a capire il perché), io dico auf wiedersehen.
(voto 5,5/10)

16 commenti:

  1. Ancora mi manca, questo titolo, nonostante in giro se ne sia parlato parecchio.
    Recensione molto seria, comunque: sei ancora depresso per Detachment!?!? ;)

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    1. perché dovrei essere depresso, non hai detto che era un film positivo e buonista? :D

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    2. Certo, ma potresti essere depresso semplicemente perchè faceva cagare! ;)

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  2. God Bless America deve essere un dannato capolavoro! Questo non mi ispira, aspetterò il seguito, o il prequel, o il reboot, o che il tizio che mi procura l'erba torni a farsi vivo.

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    1. god bless america a livello cinematografico non è un capolavoro, però a livello di contenuti e di sceneggiatura è lì lì per esserlo...

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  3. ti ringrazio per la citazione e soprattutto per quell'"illustro".
    mi stupisce molto che qualcosa, in fondo, per te è salvabile :D
    comunque credo che il tuo sia stato un problema di approccio, hai cercato insistentemente la satira e la parodia quando, secondo me, con un film del genere bisogna lasciarsi andare al caldo abbraccio della cazzata totale.

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    1. il problema è che, come cazzata totale, fa ridere davvero troppo poco...

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  4. come Frank anche io ringrazio umilmente per la qualifica immeritata di illustre. Condivido quanto detto da Frank, qui siamo più dalle parti dello sberleffo demenziale che della satira politica. Anche se il politically correct viene allegramente preso a sprangate.Comunque quel video degli Alymysto fa schifo quasi più della canzone. Assumessero un regista decente!

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    1. sarà, ma in confronto a qualsiasi episodio di south park questa è una roba per educande.. :D

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  5. Ce l'ho lì da vedere, appena finisco l'ennesima bruttura horror di David R. Ellis (ma perché continuo a farmi del male???) lo attacco!!

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    1. david r. ellis?
      ho visto solo final destination 3D e m'è bastato per questa e per la prossima vita! *___*

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  6. Dovevo scaricarlo ma poi non so che cosa è andato a quel paese. Ma dopo la tua recensione mi sa che non lo recupero più...

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    1. a tanti comunque è piaciuto, quindi una visione potresti anche concedergliela...

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  7. Non mi ha convinto penniette, mizzeca! Troppo di tutto e alla fine poco di nulla ;)

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    1. verissimo!
      (e dicendo così non avevo intenzione di fare alcuna pubblicità al programma di canale 5... :)

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  8. Decisamente un idea malsfruttata,secondo me calando il piede a tavoletta sulla demenzialità sarebbe potuto venire meglio.

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