(UK 2012)
Regia: Peter Strickland
Sceneggiatura: Peter Strickland
Cast: Toby Jones, Cosimo Fusco, Antonio Mancino, Tonia Sotiropulou, Susanna Cappellaro, Layla Amir, Lara Parmiani, Chiara D’Anna
Genere: sonoro
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Berberian Sound Studio poteva essere un cult. Berberian Sound Studio, cui da qui in avanti per comodità mi riferirò con la sigla BSS, è una pellicola interessante e allo stesso tempo un’occasione sprecata di realizzare qualcosa in grado di lasciare davvero il segno.
La pellicola è incentrata sul piccolo Toby Jones, attore già visto in Bianceneve e il cacciatore, Marilyn, Infamous, ma pure voce originale di Dobby in Harry Potter, che credo abbiano creato a sua immagine e somiglianza.
Toby Jones è qui in BSS un tecnico del suono britannico che arriva in uno studio, un sound studio italiano per lavorare al missaggio e all’editing sonoro per una pellicola definibile a essere gentili di serie B. Un horror che però il regista con tono megalomane ci tiene a non definire tale, perché: “It’s not a horror movie, it’s a Santini movie”. BSS omaggia quindi le pellicole anni ’70 italiane di genere thriller e horror, tra Dario Argento, Mario Bava e Lucio Fulci, fin dai titoli di testa, così come pure nelle atmosfere.
Pur essendo un film britannico, è parlato per lo più in italiano ed è quindi godibile così com’è, senza il bisogno di sottotitoli o di traduttori personali. Il mix di britannicità, rappresentato dala freddezza e apatia del protagonista, e di italianità, grazie ai calorosi e sboccati personaggi italiani, dal fantastico producer interpretato da Cosimo Fusco al già nominato esaltato regista Santini (Antonio Mancino), affascina parecchio.
La particolarità maggiore del film è però il suo giocare sul suono. Questo film più che visto, va sentito. Sentito nel senso di ascoltato. Il lavoro sui suoni è straordinario, così com’è notevole pure la colonna sonora, che è poi il motivo principale per cui mi sono approcciato alla pellicola. La soundtrack di BSS è firmata dai Broadcast, poco conosciuto gruppo britannico che ho sempre amato parecchio e che nel 2011 ha purtroppo perso la cantante Trish Keenan, morta all’età di 42. Una piccola grande band autrice di perle di canzoni come questa.
"AAAAAAH! Ho imparato a urlare da Kekko dei Modà!" |
BSS non ha una vera evoluzione. Nella parte finale c’è qualche scena più tesa, più thriller, più visionaria, eppura manca il crescendo che ci si sarebbe aspettati fin dall'inizio e il film rimane sospeso, come impantanato nelle sue buone intenzioni. Oltre ai rimandi al cinema italiano 70s di genere, a un certo punto si ha persino l’impressione di potersi trovare di fronte a qualche lampo di stramba genialità alla David Lynch. Uh, addirittura? Purtroppo sono solo lampi brevi, con cui il regista Peter Strickland alla seconda regia dopo tale Katalin Varga dimostra un talento notevole, ma alla fine il film fa rimanere con un palmo di naso.
"Io invece i Modà li sto sentendo adesso. Urca, che dolore alle orecchie!" |
BSS è una visione che merita, comunque merita. È un viaggio suggestivo, atmosferico, intrippante, con un sound da cinema, letteralmente. Allo stesso tempo è anche una delle più grosse occasioni gettate via nella storia del cinema recente. Un film così non sai se amarlo o se odiarlo, così come il suo autore, il regista e sceneggiatore Peter Strickland, un nome da tenere d’occhio in futuro. Ripensando al finale, a quel finale, ogni dubbio però sparisce: Peter Strickland e BSS, io non vi amo. Io vi odio!
(voto 6/10)
Non mi convince fino in fondo, un pò come Pensieri cannibali! Ahahahaha! ;)
RispondiEliminaE dato che questo, almeno, me lo posso evitare, per il momento lo tengo in fondo alla lista! ;)
mi accodo alla grande. Qui c'è forte possibilità di una cannibalata/cammellata assurda. hah
Eliminacondivido tutto...un cult potenziale che invece diventa un'occasione sprecata...
RispondiEliminaOh mi è venuto voglia di vederlo
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