giovedì 18 settembre 2014

SILENZIO, QUI SI FA LA RIVOLUZIONE





Moro & the Silent Revolution
“Home Pastorals” (album)
“Seven Songs for Seven Musicals” (progetto audiovisivo)

Negli ultimi tempi c'è un genere che sta spopolando e nessuno sa bene il perché. Mi riferisco al folk. Un tipo di musica per tradizione lontano dalle logiche commerciali, che rifugge il vil denaro e il successo facile, come si può vedere anche nell'ultimo film dei Coen, A proposito di Davis. Adesso però viviamo in tempi strani e il folk ci viene tirato dietro ovunque. C'è la sua versione più mainstream e da stadio offerta dai Mumford & Sons, quella più adolescenziale di Ed Sheeran, quella più fantasiosa degli Of Monsters and Men, quella più pop dei Lumineers, persino la versione electro-danzereccia proposta da alcuni recenti brani del dj Avicii. Insomma, in questi giorni sembra che tutti facciano folk.

Tra le molteplici proposte, una delle più genuine che mi è capitato di sentire è quella degli italiani Moro & the Silent Revolution. Un gruppo che suona un folk-pop estremamente piacevole, ma mai ruffiano. Suona retrò, ma mai antico. Suona in qualche modo attuale, ma mai legato alle mode pseudo-folkeggianti del momento.
Il loro album Home Pastorals, pubblicato da Gamma Pop, propone una serie di brani semplici, giocati su melodie incantate per voce e chitarra che riescono a conquistare in maniera immediata. A colpire è la loro varietà sonora. Pur restando sempre all'interno dell'ambito folk, si passa da pezzi più allegri e spensierati, come “City Pastoral” e la contagiosa "Blamelessness", ad altri venati da una certa malinconia come “Sunkid” e “Golden”.

Non solo musica, comunque. I Moro & the Silent Revolution hanno realizzato un progetto audiovisivo molto affascinante intitolato Seven Songs for Seven Musicals. Di cosa si tratta? Alcune canzoni del loro disco fanno da colonna sonora a una serie di video in cui sono state montate scene tratte da vari film musicali americani girati tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta. Un'occasione perfetta dunque per sentire una manciata di pezzi folk come si deve e anche per dare una rispolverata a una serie di vecchie pellicole come All-American Co-ed, American Girl e Lights of Old Santa Fe, che faranno sorridere il pubblico di oggi abituato a effetti speciali e 3D e che invece faranno scendere una lacrimuccia nostalgica agli appassionati del cinema in b/n.





I Moro & the Silent Revolution si distinguono all'interno dell'affollato e inflazionato panorama folk odierno grazie a questo singolare progetto video e grazie alla loro musica, mai derivativa, sempre personale. Se proprio volete dei riferimenti sonori, comunque, ascoltandoli mi hanno riportato vagamente dalle parti di Fleet Foxes, Belle and Sebastian, The Coral, Turin Brakes e Kings of Convenience. Questi ultimi, citati anche dal critico musicale Eddy Cilia nella sua recensione, mi sono tornati in mente soprattutto perché il nome della band mi ha ricordato il titolo del loro album d'esordio, “Quiet Is the New Loud”. In maniera analoga i Moro & the Silent Revolution sono un gruppo che propone una rivoluzione silenziosa, ma che non merita affatto di passare sotto silenzio.
(voto 7/10)

Potete ascoltare e compare l'album “Home Pastorals” sulla pagina Bandcamp della band.

E, già che ci siete, passate a dare un ascolto pure all'EP “Homegrown”, colonna sonora del programma "Orto e mezzo", in onda su Laeffe (canale 50 del digitale terrestre), con cui la band dimostra di saperci fare, eccome, con le soundtracks.

2 commenti:

  1. City Pastoral mi piace davvero molto.
    Mi getto sul tubo e mi ascolto l'intero repertorio. :-)

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  2. Mi hai convinto, me li ascotlo molto volentieri, anche perchè vedevo orto e mezzo e in effetti ricordo che le musiche non erano per niente male...

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