sabato 11 aprile 2015

LOVE IS STRANGE, CHIAMATE STRANAMORE PLEASE





I toni dell'amore - Love Is Strange
(USA, Francia, Brasile, Grecia 2014)
Titolo originale: Love Is Strange
Regia: Ira Sachs
Sceneggiatura: Ira Sachs, Mauricio Zacharias
Cast: John Lithgow, Alfred Molina, Marisa Tomei, Charlie Tahan, Cheyenne Jackson, Christina Kirk, Eric Tabach
Genere: strano
Se ti piace guarda anche: Looking, Girls, Dietro i candelabri

Ve lo ricordate Stranamore?
Io non me ne perdevo una puntata. All'epoca in cui andava forte, che faceva tipo 10 milioni di spettatori o qualcosa del genere, ero un bambinetto e lo guardavo insieme ai miei genitori. Allora non sapevo nemmeno che la sigla fosse un pezzo dei Beatles. Pensavo fosse un jingle realizzato apposta per il programma. Che volete? Avevo 12 anni o giù di lì. Nel corso del programma c'era spazio per storie d'amore di tutti i tipi, ma non credo abbiano mai parlato di una relazione gay. Non nelle prime storiche stagioni. D'altra parte Alberto Castagna, pace all'anima sua, era abbastanza un bigottone. Nelle stagioni più recenti, quelle con la Folliero, magari l'argomento è stato trattato e in tal caso i protagonisti di Love Is Strange avrebbero potuto contattare il programma per farsi aiutare.

Love Is Strange è una pellicola romantica atipica. Non perché i protagonisti sono due uomini, due uomini anziani per giunta. Semmai perché il film inizia con il loro matrimonio. Due uomini gay che sono stati compagni per una vita, dopo 39 anni fanno il grande passo e si sposano. Bene, perfetto, solo che questo di solito è il finale di una storia d'amore, non l'inizio. L'inizio dei loro problemi. Uno potrebbe pensare che il difficile è stato superato. Dopo tanta attesa hanno potuto coronare il loro sogno d'amore e invece...

"E io che ero diventato gay per non dovermi sposare mai... ma mannaggia!"

Invece succede che, una volta sposato con un uomo, Alfred Molina perde il suo posto di lavoro come insegnante nel coro della chiesa. La Chiesa cattolica non vede di buon occhio i matrimoni gay? Che shock!
E così lui e il neo maritino John Lithgow si trovano costretti a vendere il loro bell'appartamento a NYC e trovare un'altra sistemazione. Nel frattempo, qualcuno tra i loro amici/parenti deve ospitarli a casa loro. Nessuno sembra troppo contento all'idea, ma alla fine sono in pratica costretti a prenderseli con sé, cosa che crea non pochi problemi. La morale che sembra emergere da questo film è: belli e simpatici i gay, però fino a quando stanno a casa loro. Detto in altre parole: sono tutti gay friendly, con gli amici degli altri.


La questione però non riguarda tanto le preferenze sessuali. La morale che emerge si può allargare a tutti: belli e simpatici gli amici e i parenti, però fino a quando stanno a casa loro. Il pregio maggiore di Love Is Strange è proprio quello di non far tanto leva sulla questione sessuale. Alfred Molina e John Lithgow sono una coppia. Una coppia punto e basta, che deve affrontare dei problemi come una qualunque coppia etero. L'altro punto a favore della pellicola è la buona prova recitativa degli interpreti, in particolare di John Lithgow, sebbene a tratti gigioneggi e si compiaccia un po' troppo della sua bravura, e di Marisa Tomei. Alfred Molina invece devo dire che continua a non dirmi niente. Tutti a dire di quanto sia un attore straordinario ma io lo guardo e... niente, non mi comunica niente.

"Alfred, non è che ti sei calato un po' troppo nella parte?"

Laddove il film non mi ha convinto invece è nei dialoghi ben poco brillanti, in una serie di personaggi minori costruiti in tono troppo minore, in un'atmosfera newyorkese che a me di solito piace anche, però qua tra Chopin e jazzettino di sottofondo si esagera col radical-chicchismo persino per i miei gusti. Non funziona nel complesso la storia, troppo esile e che si risveglia soltanto nel finale. Un finale del tutto sconnesso da quanto visto in precedenza, dai toni completamente differenti rispetto alla commedia hipster, quasi una versione per la terza età di una serie HBO alla Girls o Looking, che era stata fino ad allora. Il problema però non sembra tanto il finale, quanto il fatto che il resto del film non sia sullo stesso stile del finale. Come comedy Love Is Strange non brilla, non fa ridere, non ha ritmo. La conclusione, con i suoi risvolti drammatici e persino thriller, lascia immaginare tutta un'altra pellicola. La bella pellicola che Love Is Strange sarebbe potuta essere e invece non è stata.

Love Is Strange?
No, direi più che altro che this movie is strange. Uno strange non troppo positivo e che assume i contorni dell'occasione mancata. Certo che i due protagonisti si sarebbero potuti risparmiare tanti problemi, a noi spettatori così come ai loro amici e parenti che sono stati costretti a ospitarli, se avessero chiamato Stranamore. Volete che un posto per dormire nel furgone non glielo trovavano?
(voto 5,5/10)


Indovinate che canzone suona per tutto il giorno nell'autoradio del furgone...

8 commenti:

  1. Io faccio parte del fan club di John Lithgow, probabilmente siamo in due ;-) ma adoro quell'uomo, quindi questo non posso perderlo! ;-)

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  2. che canzone suonavano a Stranamore?
    ALL YOU NEED IS LOVE dei Fab4... era l'unica cosa bella di quel programma!

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  3. Che trashata Stranamore.
    Dal filmetto mi aspettavo di più, mi è passata la voglia di recuperarlo.

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  4. Ma come fai a demolire sempre questi poveri vecchietti? Questi, poi, sono davvero tenerelli.
    Andrai all'inferno e troverai Philomena al varco. Si ricorda ancora del cinque!
    :)

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  5. Pure io guardavo stranamore,ai bei tempi in cui ero ancora convinta che fossero storie vere e non delle sceneggiature recitate :/
    Mi dispiace che questo film non ti sembri granchè,ma io per i film a tematica gay ho una certa passione e se posso lo vedrò lo stesso ;)

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  6. Io Stranamore mi guardavo bene dal guardarlo, e probabilmente è stato quello a compromettere la tua sanità mentale e visione critica. ;)

    Comunque, passo oltre.

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  7. vabè io un occhiata gliela dò, mi ispira, magari mi piace chissà ;)

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  8. Da amante dei vecchietti me lo sono goduta senza troppi pensieri, mi aspettavo di più e si poteva dare di più, ma godibile e malinconico lo stesso.
    E Stranamore... che ricordi! Speravo di trovare un morosetto con cui andare in crisi solo per chiamarli e trovarmi il furgoncino fuori da scuola.

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