venerdì 3 aprile 2015

MAICOL JECSON, UN FILM PER TINEGERS





Maicol Jecson
(Italia 2014)
Regia: Enrico Audenino, Francesco Calabrese
Sceneggiatura: Enrico Audenino, Francesco Calabrese
Cast: Vittorio Gianotti, Tommaso Maria Neri, Remo Girone, Cristina Marino, Stefania Casini, Vittorio Gianotti, Niccolò Gentili, Ivan Nick Kapalala, Francesca Calabrese
Genere: tin
Se ti piace guarda anche: American Pie, Suxbad - Tre menti sopra il pelo, Little Miss Sunshine, Ken Park

Quasi tutti da ragazzini hanno affrontato, prima o poi, una “fase Michael Jackson”.
Io no.
Per quanto mi piacesse qualche suo pezzo, ad esempio “Scream” in duetto con la sorella Janet con quel fighissimo e costosissimo video spaziale, non mi ha mai fatto impazzire. Non sono mai stato un suo fan. Non come molti miei coetanei che da ragazzini avevano la cassetta di “Thriller”, o quella tarocca con scritto “Triller” come il bimbetto del film Maicol Jecson. Magari è per questo che non ho mai abbandonato del tutto la mentalità adolescenziale. Non essendo stato un fan di Michael Jackson da piccolo non ho vissuto in pieno la mia infanzia e sono rimasto bloccato, un eterno Peter Pan proprio come lui.



Maicol Jecson è un film che parla del periodo pre-adolescenziale, quella terra di mezzo in cui ti trovi a metà strada tra l'essere un bambino e un uomo. Nessuno meglio di Michael Jackson quindi come simbolo di quell'età ed è proprio lui l'idolo assoluto di uno dei protagonisti della pellicola, un bambino che crede di essere suo figlio e indossa sempre un'inquietante maschera come Blanket Jackson, l'erede più giovane dell'impero del padre.


Il protagonista principale è però il suo fratellastro maggiore, un ragazzo di 16 anni che pensa solo a ciulare. Ovvio. Il suo teenage dream è Eva, nome oltremodo simbolico, una biondazza che è tipo la tipa più figa della scuola e che, non si sa bene per quale ragione, ha intenzione di ciulare proprio con lui. Lui che non è esattamente un Adone, non a caso il giovane attore Vittorio Gianotti è il protagonista dell'ultimo video di J-Ax intitolato “Il bello d'esser brutti”, e sembra più che altro una versione de' noantri di Nathan dei Misfits.


Maicol Jecson è un road movie in cui seguiamo le peripezie di questo benedetto ragazzo che cerca di raggiungere il suo scopo, che è appunto scopare. Un road movie che viaggia a metà strada tra Little Miss Sunshine e Tre uomini e una gamba, in cui i suoi compagni di viaggio sono il fratellino fratellastro simil Blanket e un vecchio che crede di essere suo nonno e invece non lo è interpretato da Remo Girone. Remo Girone, sì, quello de La piovra.

"Anche io so fare il munuolch!"

Per quanto riguarda la tematica adolescenziale, Maicol Jackson si piazza invece tra American Pie e un film di Larry Clark alla Ken Park o alla Kids, soltanto con meno droghe e disagio e tanta leggerezza in più. I due promettenti registi esordienti Enrico Audenino e Francesco Calabresi di cinema indie americano ne hanno visto di certo un sacco e ciò si vede da ogni fotogramma. La provincia italiana è fotografata proprio come quella dei film a stelle e strisce. Un sapore di America che traspare dai sobborghi alla Desperate Housewives così come dallo skate park in stile Paranoid Park di Gus Van Sant. Così come fa molto indie-pop-rock ammeregano pure la colonna sonora originale firmata dai mitici Amari, con l'aggiunta di un paio di pezzi di un'altra ottima alternative band italiana, i Canadians. Il tutto senza  dimenticare un'italianità che appare evidente fin dal titolo in cui il nome di Michael Jackson è storpiato. A dispetto della sua denominazione, Maicol Jecson però non è un film che appare una storpiatura di una pellicola americana, quanto una cover italiana molto piacevole e frizzante.

"Ehi, ma questo non è Maicol Jecson, è Maicol Zarrillo!"

Maicol Jecson è un film adolescenziale perfetto. Una visione leggerissima da spararsi nella stagione primavera/estate. Una pellicola priva della presunzione di dare lezioni di morale, come invece fanno un sacco di lavori americani, e priva anche di uno scontato romanticismo alla Moccia/Sparks, così come è priva pure della bimbominkiosità tipica di molte altre pellicole teen. Maicol Jecson è insomma una gita spensierata nell'estate del 2009, quella in cui è successo che...
Beh, dai, vi ricordate cos'è successo quell'estate, vero?
Che lo ricordiate o meno, il consiglio è di regalare un'ora e venti del vostro tempo a questo delizioso film indie italiano. Vi farà sentire come se aveste ancora 16 anni. A me non è che serva una pellicola per sentirmi così, ma va beh, io non faccio testo. Io sono un eterno Piter Pan. Come Maicol Jecson.
(voto 7+/10)

9 commenti:

  1. Ok, stavolta mi hai incuriosito, anche se al film non davo due centesimi. Penso lo recupererò...

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  2. Mi sa tanto che questa roba indie per giunta italiana si rivelerà come la solita cannibalata.
    Quindi, per il momento, non corro a recuperarlo.

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  3. Uh, ovviamente devo recuperare. Confesso che già mi ispirava. ;)

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  4. Ne avevo sentito parlare e mi incuriosiva molto. Vedremo :)

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  5. Sembra l'ideale per una visione spensierata! :D

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  6. Fanno ancora film così in Italia?
    Ma sai che quasi quasi lo recupero!

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  7. Puzza di poracciata di proporzioni bibliche XD e in più itaGLiana!Mi sa che passo ;)

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  8. appena vedi un film leggero, "paraculamente" delizioso, e in generale con la fotografia da filtro hipster di instagram, vai in brodo di giuggiole.

    - lanbian dick

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