lunedì 6 febbraio 2017

A Street Cat Named Birba





A spasso con Bob
Titolo originale: A Street Cat Named Bob
Regia: Roger Spottiswoode
Cast: Luke Treadaway, Bob, Ruta Gedmintas, Joanne Froggatt, Anthony Head


Io nemmeno lo volevo, un gatto. È lei che ha deciso. Correva l'anno 2001 e una gattina di strada, testarda, ha scelto di vivere con noi. Di entrare nella nostra casa, nella nostra famiglia, fino a diventarne un membro a tutti gli effetti. Forse il più importante. Forse quello che più ci ha uniti.

Prima di imporre la sua presenza in casa nostra, se ne stava in giro, per strada. La mia vicina dell'epoca aveva un sacco di gatti, ma lei non faceva parte del branco. Lei era fuori dal gruppo. Lei con gli altri gatti si azzuffava e, per la sua vita, aveva in mente altro. Aveva un piano: stare con noi. E così, giorno dopo giorno, ha cominciato a venire prima nel nostro giardino, poi sul nostro balcone e poi proprio dentro casa, senza che nessuno l'avesse invitata.

Su insistenza di mia sorella, quella gatta di strada piena di graffi riportati in seguito alle sue numerose battaglie con gli altri felini locali è così diventata la nostra gatta domestica. L'abbiamo chiamata Birba, proprio come il gatto di Gargamella. Con il passare dei giorni, delle settimane e dei mesi è riuscita a conquistare un posto speciale persino nel mio cuore. Con calma, visto che io sono molto diffidente e distaccato con le persone, figuriamoci con gli animali. Con calma, quella gatta di strada è diventata anche la mia gatta.

Pochi giorni fa Birba è morta.
Ecco, l'ho scritto e, ora che l'ho fatto, è diventata una cosa reale. Non si torna più indietro. Adesso che l'ho scritto mi rendo conto che non la vedrò mai più, anche se senza pensarci ancora la cerco con lo sguardo, sperando di trovarla accucciata a dormire sopra qualche sedia o dentro la sua cesta.
L'altra mattina mia mamma si è svegliata e l'ha trovata a fianco del letto immobile, fredda, con gli occhi aperti. Sembrava ancora viva, ma non lo era più. Quando sono arrivato anch'io lì, non ho potuto fare altro che toccarla e constatare che nessun intervento di rianimazione miracoloso alla Mitch Buchannon l'avrebbe potuta riportare tra noi. Davanti alla morte non si può che restare paralizzati e rendersi conto che non c'è più niente da fare.

Qualche ora più tardi, mentre pranzavamo senza troppo appetito, la mia nipotina stava guardando i cartoni animati: Doraemon, per la precisione. Proprio quel giorno hanno trasmesso un episodio in cui Shizuka, l'amica del protagonista, perdeva il suo adorato cagnolino. Disperata per la sua morte, chiedeva aiuto a Nobita e al gatto spaziale Doraemon affinché facessero qualcosa. Tra i poteri di Doraemon non c'è quello di ridare la vita, ma c'è quello di viaggiare nel tempo. I due tornavano così indietro di 24 ore, davano una medicina al cane e questi il giorno dopo era ancora vivo e correva tra le braccia della sua padrona felice.


Nella vita reale le cose non vanno così. Non c'era nessuna medicina che poteva curare Birba. Soffriva di tiroide da parecchio, negli ultimi tempi la situazione era peggiorata e continuava a vomitare, aveva perso parecchio peso, ormai aveva 16 anni e il suo corpo non ce la faceva più. I medicinali che la veterinaria ci aveva dato non bastavano. Non c'era più niente da fare e nessuna dannata macchina del tempo poteva aggiustare le cose.

Per fortuna però che c'è il cinema. Per fortuna che c'è un film per ogni occasione. La sera in cui è venuta a mancare Birba (che a suo modo aveva anche contribuito a un post pubblicato su questo blog), per commemorarla mi sono così immerso nella visione di A spasso con Bob (titolo originale A Street Cat Named Bob), immaginando che avrei pianto per tutto il tempo.

Le cose sono invece andate in maniera differente. Non che in alcuni momenti non mi siano venuti gli occhi lucidi, anche perché l'arrivo di Bob nel film è stato lo stesso di Birba: si è in pratica auto invitato in casa del protagonista e nella sua vita. Sarà perché le lacrime che avevo in corpo le avevo già versate tutte nel corso della giornata, ma il resto della visione di questa pellicola British è a sorpresa scivolato via in maniera poco triste e molto fiduciosa, lontana da lavori strappalacrime come Io & Marley o Hachiko. Rispetto a questi film dedicati ai cani, A spasso con Bob offre uno sguardo del mondo felino, quindi più riservato, intimo e indie. Quali animali d'altra parte sono più indie dei gatti?


La storia di un ragazzo tossico senzatetto, un randagio proprio come un gatto di strada, la cui vita viene cambiata dall'arrivo del felino Bob mi ha strappato più di un sorriso, sebbene un sorriso malinconico, ed è riuscito a farmi tornare la speranza. Non tanto nell'umanità, anche perché le persone sono proprio strane. Il ragazzo protagonista canta per strada canzoni che sono probabilmente mille volte meglio di quelle che sentiremo nei prossimi giorni al Festival di Sanremo e non se lo fila nessuno. Solo quando poi si presenta con al suo fianco un gatto, all'improvviso tutti si accorgono di lui. Proprio strana, la gente, altroché gli animali.


La speranza mi è allora venuta più che altro nel fatto che un giorno potrei tornare ad avere un gatto. Non sarà domani, non sarà tra un mese, e credo non sarà nemmeno tra un anno. Un giorno lontano, però, quando il ricordo di Birba non farà più così male, un felino potrebbe rientrare nella mia vita, magari anche questa volta auto invitandosi, e cambiarla di nuovo. Riuscendo a migliorarla, di nuovo.
(voto 7/10)

19 commenti:

  1. Anche io sogno un gatto, ma il diniego netto della consorte, mi nega questa esperienza... del resto, il famoso "chi comanda in questa casa?" da me non sfugge alla regola. E quindi niente micio. Ma leggere un post così stringe il cuore e mi fa sentire più vicino il mondo. E soprattutto non mi fa perdere la speranza... miao!

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  2. Ma no, traditore. Post che non avrei voluto leggere. Prima la Poisson e Lisa, poi anche tu con Birba? Mi dispiace tantissimo. Sarà che voglio più bene agli animali delle persone, sarà che quando Ciro è caduto dal balcone atterrando due piani più sotto - mai stato un gatto atletico, di quelli che sa come si casca - ho avuto una paura folle, e con l'anno che ho vissuto è tutto dire.
    Molto indie i gatti. Molto indie Bob, che qui e lì mi ha ugualmente commosso. E che belle canzoni che canta Treadaway, soprattutto Satellite Moments.

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    1. (Poison con una "s" sola, sennò si incazza. Parlando di gatti, il lapsus col pesce ci sta...)

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    2. ma no che non mi incazzo, parlando di gatti divento buonissima!

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    3. Anch'io diniego. Niente gatto, cane, criceto
      Prima o poi fidanzato sceglierà i quadrupedi :)

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  3. Salve, siamo un canale di YouTube nato da poco che si diverte a prendere spezzoni di film celebri e a doppiarli in base ai sottotitoli predefiniti di YouTube! Dateci un’occhiata al link qui sotto, e complimenti per il blog! :))

    https://www.youtube.com/watch?v=pSZ92ERky_I

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    1. manco se schiattate,spammoni del Kaiser!

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. ma nuuu, povera birba... :(
      io ieri mattina ho trovato sul balcone il gattone grigio, quello che non sono mai riuscita ad accarezzare perché era il gatto più diffidente del mondo... e ovviamente ho pianto, come fosse il mio gatto.
      Quando è morto il mio settechilidigatto, non ho nemmeno avuto tempo di pensare se prendere un altro gatto o no, perchè gattabusiva si è appropriata della casa!

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  5. Grandi i #gattiabusivi,che decidono che vogliono abitare in un posto con certe persone e ci vanno!Conosco(virtualmente) da tempo quella di Poison,non sapevo anche Birba fosse così...mi dispiace davvero tanto Marco,qui io ed il Khal siamo gattari sfegatati,ed ogni volta che se ne va un micio(per problemi di salute o vecchiaia),è come se ci morisse un membro della famiglia.
    Fa male,passerà,purtroppo non c'è altro da fare :(((
    Il film a noi è piaciuto molto,meno strappalacrime di altri film con animali,molto indie,belle le canzoni ed incredibile la storia di questo angioletto peloso che,di fatto,ha salvato questo ragazzo allo sbando.
    L'unica cosa avrei voluto un pò più di background sulla storia dell'umano...perchè è tornato nel UK dall'australia?Com'è finito a vivere per strada?

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  6. Oh no. Da gattara, ti sono vicinissima, e sì, il cinema è la cura migliore.
    Senza Vinicio da settembre, solo adesso sto pensando di prendere un altro micio rosso, che è il motivo per cui Bob mi ha fatto piangere come una fontana anche se effettivamente non era richiesto.
    Indie e pieno di speranza, canzoni bellissime e Bob, basta da solo come motivo per vedere il film.

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  7. Un film che anche a me è piaciuto moltissimo, colpendo esattamente al centro il mio cuore gattofilo. Ma più di questo mi hanno colpita le tue parole per la tua Birba... ti sono vicina anche io, perdere il proprio gatto è uno di quei piccoli ed enormi drammi che fanno capire quanto l'affetto felino ci cambiasse la vita quotidiana. Che dirti? Il dolore passerà, i ricordi resteranno e l'affetto anche... e quando avrai di nuovo un gatto ti sembrerà impossibile averne fatto a meno. Un saluto carissimo a Birba, adesso un po' l'abbiamo conosciuta anche noi e noi tutti la piangiamo.

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  8. Ah e mi fa impazzire il fatto che Bob sìa interpretato da Bob stesso <3 <3 <3

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  9. Gran bel post, emotivo e di pancia.
    Pane e salame, direi.
    Quasi fordiano. ;)

    Mi dispiace per Birba.

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  10. Mi spiace Cannibale, per fortuna ti sei fermato a un post, pensa che io ho scritto un romanzo dopo la morte del mio gatto :-(

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  11. Non commento molto nel web, ne' ho mai commentato in questo blog ma sono anni che leggo i tuoi post. A volte condivido il 100% a volte poco meno ma riesci a strapparmi sempre un un sorriso o mi spingi a vedere pellicole che avevo sottovalutato. Questa volta però, leggendo la recensione, mi è scesa qualche lacrima..sono innamorata dei gatti, della loro eleganza, della loro indipendenza e della loro "cultura" e sentire la storia tua e di Birba mi ha fatto commuovere. Non potevi scegliere miglior film per parlarcene..delicato, toccante e indie al punto giusto..speciale anche perchè basato su una storia vera altrettanto incredibile!

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    1. Grazie per le tue belle parole, Arianna.
      Fa sempre piacere scoprire di avere dei lettori affezionati da lungo tempo, al di là dei commentatori abituali, e di riuscire magari a regalarvi un sorriso. :)
      Oppure purtroppo in questo caso qualche lacrima.

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