martedì 26 settembre 2017

Noi siamo tutto, e siamo anche del tutto modesti





Noi siamo tutto
Titolo originale: Everything, Everything
Regia: Stella Meghie
Cast: Amandla Stenberg, Nick Robinson, Anika Noni Rose, Ana de la Reguera, Danube Hermosillo, Taylor Hickson


Senti il titolo “Noi siamo tutto” e subito ti viene in mente Noi siamo infinito...



No, non la canzone di Alessio Bernabei, per Dio! Mi riferisco al delizioso film The Perks of Being a Wallflower, uscito dalle nostre parti appunto con il titolo di Noi siamo infinito. Anche perché “Le gratifiche di essere un ragazzo da parete” non è che fosse tra i titoli più immediati possibili. Adesso è arrivato questo film che negli Usa si chiama Everything, Everything. Un nome che a me fa venire in mente la poco conosciuta band indie-rock britannica Everything Everything.



Anche in questo caso comunque non c'entra niente. Everything, Everything è una pellicola tratta da un romanzo young adult drammatico e romantico e quindi a questo punto per cercare di “venderlo” sul mercato italico era necessario, era obbligatorio un titolo che strizzasse l'occhio a un altro lavoro young adult recente. All'inizio avranno pensato a qualcosa che richiamasse Colpa delle stelle, del tipo “Colpa del tutto”, però era un pochino catastrofico e così hanno deciso di chiamarlo Noi siamo tutto. E che Bernabei non osi farci su una nuova canzone.

Noi siamo tuttooooooooo-oooooooooh-ooooooooh-oooooooooooh-oooooooooooh

Di cosa parla comunque Noi siamo tutto?
No, non parla di tutto e di tutti. Parla solo di Maddy, una ragazza di 17 anni che non è mai uscita di casa. Non perché sia asociale o misantropa. È che soffre di ADA-scid (deficit dell'enzima adenosina deaminasi), nota anche come sindrome del bambino nella bolla. Il suo sistema immunitario è compromesso e quindi se uscisse di casa sarebbe soggetta a ogni tipo di infezione, che la potrebbe portare rapidamente alla morte. Un po' quello che succedeva a Jake Gyllenhaal in Bubble Boy. Solo che quello era un film più goliardico e scemo, mentre questo è più serio e toccante. Una pellicola toccante su una tipa che non può essere toccata?

Una cosa tristemente ironica. Guardare, ma non toccare, ed è un vero peccato non poterla toccare. Quando pensi a una ragazza che non è mai uscita di casa, immagini una tipa del genere...


E invece no. Sorpresa! Maddy è così...




A vestire i panni della malata ma gnocca Maddy c'è Amandla Stenberg, che i fan di Hunger Games ricorderanno nei panni della piccola bimbetta Rue, ora non più così piccola.


Un giorno un ragazzo, Olly (interpretato da Nick Robinson visto in The Kings of Summer e Jurassic World), entra nella vita di Maddy. Entra magari non è il verbo giusto. Diciamo che la aspetta fuori, e non nel senso minaccioso che vuole menarla. Lui è il bel tenebroso che si trasferisce nella casa di fianco alla sua. All'inizio non capisce perché lei non esca mai di casa. Pensa semplicemente che sia un po' sfigata, o che forse ha troppe serie da recuperare su Netflix per poter avere una vita sociale. Olly e Benji Olly e Maddy cominciano così a parlare in chat, su Facebook, Badoo, WhatsApp e poi si danno al sexting pesante...

"Ok le precauzioni, Maddy, ma un semplice preservativo non potrebbe bastare?"

No, non è vero. Questa è solo una cosa che si è immaginata la mia mente malata. I due si scrivono dei messaggi molto profondi e dolci, ma non smielati, fino a che la verità su di lei viene fuori. Cosa succede a questo punto?


Succede che dico: “Basta!”. Vi ho già spoilerato fin troppo e lascio a voi il piacere di scoprirlo, guardando questo film che sa sorprendere con un colpo di scena quasi shyamalaniano, ma che nel complesso è soprattutto un young adult sentimentale e drammatico, tenero e poetico, che affronta il tema della malattia con un pizzico di umorismo che non fa mai male e che poi sa anche come commuovere. In pratica, è il Colpa delle stelle/Io prima di te del 2017. La storia romantica che riesce a far sciogliere persino i cuori più algidi come il mio. La classica pellicola adolescenziale che tutti faranno finta di schifare, quando in realtà gli farà versare così tanti fiumi di lacrime che, se raccolte, risolverebbero subito il problema della siccità a Roma e in mezzo mondo da qui ai prossimi 50 anni.


(voto 7/10)

4 commenti:

  1. Lo so che scioglierebbe anche il mio cuore snob e freddo verso certi drammi teen, ma non mi concedo. No no. Tanto che vado a spoilerarmi da sola che colpo di scena shymalayano, che mi hai messo curiosità.
    Molto più tentata, invece, dallo strano Bubble Boy, che stranamente non avevo mai sentito.

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  2. Sembra un film carinissimo, ma ancora non ho avuto la voglia di vederlo e non so se la troverò prima della fine dell'anno...

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  3. Mi pare una di quelle cose che potrei bottigliare selvaggiamente.
    La bimbetta, però, è cresciuta un gran bene.

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