lunedì 9 ottobre 2017

Spider-Man: Ritornatene a casa




Spider-Man: Homecoming
Regia: Jon Watts
Cast: Tom Holland, Robert Downey Jr., Michael Keaton, Laura Harrier, Zendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori, Marisa Tomei, Donald Glover, Gwyneth Paltrow, Jon Favreau


Spider-Man, Spider-Man,
does whatever a spider can
spins a web, any size,
catches thieves just like flies
look out!
Here comes the Spider-Man


Spider-Man è tornato. Ancora una volta. Ad ammazzarlo c'hanno provato in parecchi. Quelli della mala, la pubblicità e pure Max Pezzali con la sua musica. Incredibilmente, non è però stata sufficiente manco questa, e così ecco che ci troviamo ancora una volta di fronte al nostro amichevole Spider-Man di quartiere. Che ci volete fare? Questo non ce lo leviamo più dalle ragnatele. Non è bastato che Spider-Man 3 fosse una cagata pazzesca, che The Amazing Spider-Man fosse un mezzo flop e The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro fosse un flop di discrete dimensioni. Ad appena una manciata di annetti di distanza da quest'ultimo, quando nessuno ne sentiva ancora la mancanza, ecco che il ragnetto è tornato in azione, non più con le sembianze nerd di Tobey Maguire, l'unico vero credibile Peter Parker cinematografico, né tantomeno del fighetto Andrew Garfield, bensì del giovinastro di belle speranze Tom Holland.

Chiiiiiiiiii?



Tom Holland, il ragazzino di The Impossible.

Coooooooosa?


Massì, The Impossible è quel film sopravvalutatissimo e ruffiano che metteva in scena lo tsunami del 2004 nell'Oceano Indiano. In pratica la solita pellicola catastrofica, che però non si sa perché da alcuni è stato salutato come un capolavoro o quasi. Fatto sta che grazie a quel film Tom Holland si è trasformato in uno dei giovani attori più richiesti del mondo ed è riuscito a spuntarla per la parte del nuovo Peter Parker. Il suo debutto nell'alta società supereroistica l'ha fatto in Captain America: Civil War. Ora è arrivata una pellicola “solista” tutta sua, già annunciata come il primo capitolo di una nuova trilogia. Alla regia troviamo l'anonimo Jon Watts che fa rimpiangere non solo Sam Raimi, ma pure lo spaesato Marc Webb, più a suo agio con i lavori indie alla (500) giorni insieme che non con i blockbusteroni tutti bang! e boom! ed effetti speciali come i due ben poco amazing Amazing Spider-Men.


Questo nuovo Uomo Ragno segna un cambio di rotta rispetto al passato. Segna un ritorno a casa, tra le braccia di mamma Marvel. Il nuovo film si va a infilare così all'interno del sempre più noioso e autoreferenziale Marvel Cinematic Universe, che io definirei anche “La Morte del Cinema”, non fosse che poi Michael Bay diventa geloso.

"Attento a quello che scrivi, stronzetto d'un cannibale!"

Spider-Man: Homecoming è in tutto e per tutto un tassello del Marvel Cinematic Universe, a partire dai riferimenti a Captain America: Civil War rivissuti in chiave Chronicle (uno dei film più copiati degli ultimi anni), fino alle evitabili apparizioni di Robert Downey Jr. nei panni di Tony Stark/Iron Man echeppalle! Sia mai che un film solista su un personaggio Marvel sia davvero solista e non ci mettano dentro anche qualche altro personaggione per rassicurare il pubblico Marvel che se no si turba troppo.

"La mia presenza in questo film è fondamentale."
"Sì, certo Robert. Quanto una forchetta nel brodo [cit.]."

Rispetto alle altre pellicole dei “colleghi”, in questo caso il tiro è più adolescenziale. Anche perché il protagonista ha 14 anni... pardon, ben 15. Le parti che personalmente ho trovato più interessanti sono proprio quelle teen, che però non sono di certo migliori rispetto a un qualsiasi altro film teen di livello medio-basso. Sono comunque sufficienti abbastanza per rendere la visione carina e scorrevole il giusto e riescono a bilanciare le parti più supereroistiche ed action che – sempre personalmente – mi hanno invece provocato qualche sbadiglio. Come prodotto d'intrattenimento tutto sommato Spider-Man: Homecoming funziona. Il problema è che appunto di prodotto stiamo parlando, e non di Cinema.

Qualcuno a questo punto dirà: “È un film sui supereroi, ammuninne, che minkia vuoi? Un capolavoro? A noi ci va bene anche così”. Sì, certo. Senza però scomodare filmoni come Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan o il sorprendente Unbreakable di M. Night Shymalan, rimanendo nell'ambito della saga del ragnetto i primi due Spider-Man diretti da Sam Raimi erano due ottime pellicole. Indipendentemente dal genere cinecomics, si trattava di due lavori molto ben scritti, con delle sceneggiature notevoli, con dei personaggi sviluppati e interpretati in maniera ottima, erano due film divertenti ma allo stesso tempo anche con qualcosa, o almeno qualcosina da dire. A voler trovare a tutti i costi dei sottotesti sociopolitici, mettevano pure in scena la voglia dei newyorkesi di rialzare la testa dopo la batosta dell'11 settembre. Avevano pure dei momenti poetici ed emozionanti, si veda il bacio “al contrario” di Tobey Maguire e Kirsten Dunst, entrato di diritto tra le scene romantiche più originali e memorabili nella Storia del Cinema.


Non mi sembrano cose da poco, per un cinecomics, così come per un film qualunque. Di questo Spider-Man: Homecoming invece cosa resterà tra 15 anni, o anche solo tra 15 minuti?
Resterà il ricordo di un Tom Holland simpatico e in forma, ma che non riesce mai a trasformarsi per davvero in Peter Parker come fatto da Tobey Maguire. Sembra solo un bimbominkia che un bel giorno ha scoperto di essere un supereroe, potenzialmente addirittura il nuovo ingresso negli Avengers, ed è tutto gasato per averli conosciuti e per avere una tuta parlante multimilionaria superfiga che lo aiuta nelle sue missioni. Dove sono finite però le grandi responsabilità che derivano da un grande potere?

Inoltre se le precedenti pellicole avevano il merito di lanciare nel mainstream attrici come Kirsten Dunst ed Emma Stone, qui chi abbiamo?
La bella di turno è tale Laura Harrier, caruccia e tutto, ma con tutto il rispetto dubito fortemente che abbia un futuro cinematografico come quello di Kirsten & Emma.

"Hey Spidey, ci pensi tu a togliermi le ragnetele da in mezzo alle gambe?"

Per compensare la carenza di presenza scenica della innamorata di Spidey, ecco che hanno aggiunto Marisa Tomei nella parte di... May Parker, la zia vecchina inguardabile di Peter?!?

Io me la ricordavo così...


O così...


Adesso invece la vecchia ziuccia con un piede nella fossa May è diventata così...


"Me la farei anch'io."
"Peter, guarda che è tua zia."
"Sì, vabbé, ma sticazzi!"

Il prossimo passo quale sarà? Mettere Pamela Anderson nel remake di A spasso con Daisy?
Va bene che i personaggi non sono scritti nella pietra e possono evolversi a cambiare, si veda il prossimo Doctor Who che sarà una donna, però questa insensata esplosione di gnoccaggine da parte di zia May non sembra avere alcuna giustificazione a livello narrativo e pare solo una scelta estetica.

Fatte tutte queste critiche da solito anti-cinecomics rompicoglioni quale sono, andiamo a vedere anche le cose positive, di questa inutile prematura nuova (si fa per dire) versione di Spider-Man.

Il cattivone è il solito villain stereotipato. Un uomo legato alla sua famiglia che inizia come imprenditore fondamentalmente buono ma che poi, deluso dalla vita, dalla burocrazia e dai ricconi alla Tony "Pier Silvio" Stark, passa al Lato Oscuro. A impreziosire un poco fenomenale personaggio del genere è l'interpretazione di Michael Keaton, pure lui passato al Lato Oscuro, dall'essere Batman (e pure Birdman) al fare l'Avvoltoio. Notevole in particolare la scena del faccia a faccia da brividi in auto con Tom Holland, forse l'unico vero lampo di Cinema dell'intero lungometraggio.


Niente male il personaggio simpa di turno. No, non parlo di Jacob Batalon, il BFF di Peter Parker usato come sua esotica spalla comica hawaiiana.


E non mi riferisco nemmeno a Donald Glover, sprecatissimo nei panni di uno sprovveduto delinquentello fattone di periferia.


Ce l'ho con Zendaya, giovane popstar e potenziale nuova Selena Gomez qui al suo esordio cinematografico che, nel ruolo di una nerd stralunata e anche piuttosto sociopatica, regala i momenti più divertenti e sorprendenti del film. Un personaggio che, se avrà maggiore spazio, nei prossimi due già annunciati episodi potrebbe regalarci parecchie soddisfazioni. Oltre che poter diventare il nuovo interesse amoroso di Peter, chissà?


Altri meriti del film?
Aver fatto scoprire i Ramones ai millennial di oggi. Sulle note di Blitzkrieg Bop il nuovo amichevole Spider-Man si muove a ritmo punk per i quartieri di New York City, aspettando di diventare nelle prossime due pellicole probabilmente più maturo, dark e tormentato. Con la speranza di vederlo muoversi in due film che non si limitino a fornire il livello minimo sindacale di intrattenimento fumettistico ma tornino, come i primi due lavori targati Raimi, a ricordarsi di essere Cinema. Altrimenti se ne possono anche tornare a casa.
(voto 5,5/10)

"Hey ho, let's go!
Sì, let's go home, che è meglio."

12 commenti:

  1. Lo vidi al cinema, ma è stata una delusione. Almeno fino a qualche film addietro i cinecomic Marvel nelle scene d'azione riuscivano a intrattenere, in questo film la tensione non esiste, la scena del traghetto è l'ammissione definitiva del piattume dei film Marvel. Posso capire i personaggi di mal scritti, la storia...quale storia?....la necessità di collegare questo film al resto dei titoli della casa, ma veramente se la parte spettacolare delude cosa resta? Rimane Keaton che è l'unico attore che si ricorda di aver un personaggio da interpretare in quasi due ore di film.

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  2. Troppo cattivo.
    Mi sono divertito tantissimo.

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  3. Ti dirò che io A Spasso Con Daisy con la Pamelona forse lo vedrei. :-P

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  4. devo dire la verità, mi è piaciucchiato, certo ma la trilogia di Sam Raimi, almeno per me è imbattibile xD

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  5. Con la sua vena teen e leggera è forse l'unico Marvel a tentarmi (ok, c'è pure Deadpool) ma resto ferma al mio no categorico per ogni film di quest'universo malvagio.

    p.s. quell'inaspettato riferimento a Doctor Who significa che finalmente hai ascoltato vecchi consigli e ti sei messo a recuperare il tutto?

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    1. Eh no, ti piacerebbe...
      Ho solo letto la news sul Doctor Who. Anzi, sulla Doctora Who. :)

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  6. Ancora non lo vedo, forse proprio perché parte del MCU che seguo pochissimo.
    Ovvio che, in quanto tale, è un cinecomic-mcdonalds, ossia una cosa che nasce e muore qui senza altri cazzi.
    Peccato per le modifiche alla storia, peccato (ma no, anzi) per zia May milf, peccato per Keaton che secondo me oggi dovrebbe fare Joker (dopo Batman).
    Tobimegguair però mi piaceva poco, si vedeva che era un trentenne forzatamente liceale.

    Moz-

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  7. Niente, tu e il MCU non andate proprio d'accordo. Damme retta, evita tutte le produzioni Marvel da qui al 20sempre! :P

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    1. Comincio a pensare che il Marvel Cinematic Universe sia la cosa peggiore capitata al cinema, se non altro dopo la nascita di Mr. James Ford. :)

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  8. A me come film su Spider-Man piacque parecchio, però io alla fin fine dell'MCU sono proprio pochi i film che non ho apprezzato.

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  9. Pensavo ti sarebbe piaciuto di più, essendo tu bimbominkia, o quantomeno desiderando di esserlo ancora, e pensavo ti sarebbe piaciuto di più anche Keaton, ma tutto sommato hai ragione: non me lo ricordo già quasi più.

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  10. Uhhh pensavo che ti sarebbe piaciuto.
    Inizialmente ero meh, ma poi mi ha coinvolto molto

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