giovedì 8 febbraio 2018

L'arte di essere nemici. Del cinema




50 sfumature contro Clint Eastwood.
Il trash puro contro il cinema d'autore.
Cannibal Kid contro Mr. James Ford.
Pensieri Cannibali contro White Russian.
In mezzo a queste sfide in cui è incentrato questo nuovo appuntamento con la rubrica sulle uscite cinematografiche settimanali è capitato Aldo Magro, blogger di razza (intendo in senso positivo, senza che la parola abbia connotazioni razziali o razziste), autore dell'interessantissimo Foto di gruppo con cavallo. Se cercate qualcuno capace di partire per la tangente in digressioni e in deliri (intendo sempre in senso positivo) ancora più di me, è la penna che fa al caso vostro. Come potrete notare dai suoi folli, fantastici e credo anche alcolici commenti presenti qui sotto.


THE PARTY
"Sbrighiamoci a bere, prima che quell'Aldo Magro si scoli tutto!"


Aldo Magro: Be’, che dire, sono piacevolmente sorpreso di aver evitato una ospitata da Fabio Fazio per poter esser oggi presente qui. Almeno avevo una scusa plausibile per risparmiarmi lo strazio di Fazio, dato per certo che ora non mi chiamerà mai più sapendo che sono apparso non nello straordinario mondo di Gumball ma in quello dei blogger Cannibal e Ford, duo sicuramente degno di riempire il vuoto lasciato dalla coppia Boldi-De Sica. Sapendo di questa ospitata, ho trascorso un po’ di ore nel cercare di capire cosa indossare tra un trench coat e una delle due giacche industriali di Di Maio. Alla fine, dopo una votazione su internet, ho optato per una delle due giacche industriali di Di Maio. Quindi se lo vedrete in televisione con una giacca macchiata di caffè è perché non aveva a disposizione l’altra. Ma basta con queste quisquilie e veniamo alla ragione per la quale sono scomodamente qui: i film della settimana. Ecco or bene che si parte alla grande con The Party, diretto da Sally Potter e presentato in concorso al festival di Berlino. Ovviamente il film non l’ho visto ma tra le proposte in elenco è probabilmente quella che mi stuzzica di più. Per farla breve si parla di gente in casa e di verità scomode. Come non citare quindi il bronzo ma anche Festen di Thomas Vinterberg o i nostrani Parenti serpenti e il più recente Perfetti sconosciuti? È sempre bello osservare come un manipolo di gente che finge di volersi bene poi arriva quasi ad ammazzarsi; alla faccia dell’ideale comunitario di Platone. Tra l’altro l’ideale utopico-aristocratico del filosofo greco pare trovare nel film della Potter la conferma del suo opposto: il conservatorismo antidemocratico. Di cosa sto parlando esattamente? Non lo so. Era per fare la figura del tipico ospite, cioè ogni tanto buttare lì una supercazzola.
Cannibal Kid: Beccati questa, Fabio Fazio! Un ospite come Aldo Magro te te lo sogni. E poi, anche quando hai un ospitone, lo sprechi con un'intervistella inutile e... faziosa. Basti vedere quella a David Lynch di qualche tempo fa. Una delle più grandi occasioni sprecate nella storia della televisione.
Chi non sta sprecando l'occasione per scrivere commenti più deliranti rispetto ai miei soliti è invece il mitico Aldo Magro, capace di passare con disinvoltura da Boldi, De Sica e Di Maio fino a Thomas Vinterberg e Platone. Roba da far esplodere il cervello a me, non oso immaginare al mio blogger rivale Ford...
Sono rimasto stordito di fronte alle parole di Aldo come un difensore davanti alle finte di Neymar, al punto da non sapere nemmeno se vorrei partecipare a questo The Party o meno. Tra un b/n che fa molto radical-chic, un cast promettente e dialoghi che si preannunciano pieni di fiumi di parole allucinanti, direi che io e Aldo a questa festa potremmo scatenarci. Mentre Ford se ne starà a far tappezzeria in un angolo, aspettando che i suoi amichetti tamarri cambino musica.
Ford: feste come questa, sulla carta, me le risparmio volentieri, ma essendo un uomo di mondo in grado di sostenere bevute da competizione, non credo avrei troppi problemi, con qualche white russian in corpo, ad affrontare un bianco e nero radical con tante critiche alla società più o meno civile o al volemose bene che nasconde anche le più grandi battaglie della Storia dell'Umanità. Un ottimo modo per inaugurare un'ospitata che prosegue nel trend positivo della rubrica a tre più scoppiettante del web in questo inizio duemiladiciotto, roba che tra un pò Fazio chiamerà me, Cannibal ed un terzo a sua scelta e qualcuno che tempo fa se l'è menata ci pregherà di tornare da queste parti per farsi prendere un po' per il culo.
Ho avuto notizia quasi certa che perfino Sally Potter e Platone vorrebbero aggiungersi al gruppo. E io dico, e credo Aldo sia d'accordo, che se portano dell'alcool, allora sono ben accetti.

"Adesso mettiamo su un po' di Despacito, così ballano persino Ford e Cannibal."


L’ULTIMA DISCESA
"Mai fidarsi delle previsioni di Ford, non solo cinematografiche: secondo lui oggi doveva uscire fuori un sole accecante."

Aldo Magro: Tratto da una storia vera (come l’altro film in lista della settimana), la pellicola di Scott Waugh racconta l’incredibile storia insita nello spirito di sopravvivenza. No, non è l’incredibile storia vera dei capelli di Berlusconi ma quella di un uomo costretto a fare l’impossibile pur di restare in vita. Siccome sto per mangiare evito di raccontare alcuni succulenti particolari della vicenda, ma (per chi lo conosce) basta un rimando al racconto L’arte di sopravvivere contenuto nella raccolta Scheletri di Stephen King. Il film potrebbe anche non essere male ma la presenza di Josh Hartnett mi fa invece pensare che possa esserlo. Chissà. Il tema resta in ogni caso affascinante, un individuo caduto nel baratro dell’autodistruzione dovrà lottare per evitare proprio l’autodistruzione. Il film sarà ugualmente autodistruttivo?
Cannibal Kid: Che hai Aldo contro il povero Josh Hartnett? È vero che sono tipo oltre 10 anni che non azzecca un film, però un tempo ne aveva girati di notevoli.
Quanto a questo film, raccontato così non sembra nemmeno male. Spero solo che non si riveli il tipico survival montanaro buono giusto per i palati meno esigenti. Sì, Ford, ce l'ho con te.
Ford: da buon sostenitore dei survival montanari e dell'impresa dei superstiti di Alive, effettivamente il mio palato è poco esigente, considerato che nella stessa situazione mangerei il culo di chiunque mi capitasse a tiro pur di sopravvivere, eppure l'impressione che ho di questo film è che non si tratterà certo di qualcosa di memorabile. Sarebbe più interessante, invece, fare una gita in montagna noi tre, e vedere che succede nel corso della discesa, che effettivamente potrebbe essere l'ultima. Per qualcuno.

FINAL PORTRAIT - L’ARTE DI ESSERE AMICI
"Secondo te Armie siamo amici come Cannibal e Ford?"
"Forse, ma di certo non come me e Timothée Chalamet. Quindi giù quella manaccia!"

Aldo Magro: Ho sempre amato l’arte dei Lippi. Ossia Filippo padre e Filippo (Filippino) figlio. Per dire, si pensi alla Madonna col Bambino e angeli, tavola esposta agli Uffizi di Firenze. Non vi è dubbio che quest’opera di Filippo padre rappresenti uno dei vertici delle figurazioni devozionali quattrocentesche, quei Andachtsbilder a tutti noti. Aspetto non trascurabile è il volto della Vergine, qui non una sconsolata e bruttarella donna ma una fanciulla serena e dai lineamenti dolci. Non è mistero che Lippi (che era un cappellano) si era ai tempi innamorato della simpatica monaca Lucrezia Buti (la loro fu una relazione clandestina) e che quindi le fattezze della Madonna riprendano - forse con un po’ di fantasia - quelle della amata. Un’opera or dunque che non solo omaggia la Vergine ma una monaca non più vergine. Il potere dell’amore ma anche il potere di una tavola splendida. Tavola che non cela di certo il classicismo di Donatello ma neppure un suo esser tocco antesignano a Leonardo. Ciliegina sulla torta, da vero artista, è poi la cornice alle spalle delle figure; come se stessimo osservando un quadro in un quadro fuori dal quadro. Nel dettaglio poi la prospettiva destru… Come? Final Portrait è un film sul pittore Alberto Giacometti? Geoffrey Rush interpreta quindi Alberto Giacometti in una performance forse carica di manierismo? Vabbè, se faranno poi un film su Filippo Lippi avvisatemi.
Cannibal Kid: Altroché Vittorio Sgarbi. Aldo sì che se ne intende di arte e qui ci ha regalato una splendida lezione gratuita. Gratuita in tutti i sensi, visto che a quanto pare non ha niente a che fare con il protagonista della pellicola. Per la seconda volta in questa puntata della rubrica il mio cervello è andato in pappa!
Quanto al film, posso solo dire che in genere non amo granché le pellicole sui pittori, né tantomeno amo Geoffrey Rush, così richiesto all'interno del genere biopic che ormai può essere considerato il Beppe Fiorello australiano. Mi incuriosisce giusto Armie Hammer che, dopo la sua ottima prova in Chiamami col tuo nome, è qui chiamato a interpretare lo scrittore... James Ford?!?
Ah, no! Per fortuna ho sbagliato a leggere. Si tratta di James Lord.
Ford: dopo una descrizione - che poi non sia quella corretta, poco importa - di questo film come quella di Aldo, mi sento assolutamente dispensato dall'andare a vedere la pellicola, anche perché ho come l'impressione che risulterebbe non all'altezza di questo pezzo di bravura, un po' come una qualsiasi crosta dipinta da quell'imbrattatele di Cannibal rispetto ai Capolavori del panesalamesimo fordiano.

CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO
"L'avresti mai detto, quando ti sculacciavo, che ti avrei portata all'altare."

Aldo Magro: Atteso come un tweet di Matteo Salvini ecco che finalmente l’agonia delle sfumature sbarca al cinema (espressione questa che sognavo di usare da un po’) con questo capitolo finale. Ehm. Devo purtroppo ammetterlo, spinto dalla curiosità, nel remoto 2015 avevo dedicato una parte del mio preziosissimo tempo alla visione del primo e dimenticabile Cinquanta sfumature di grigio. Una pellicola oltremodo imbarazzante, peggio del mio modo di commentare e persino di quello dei due blogger Kid e Ford (che detta così pare il titolo di un film di George Roy Hill: Kid and Ford). Oltre ad una impalcatura generale che si reggeva con il nastro adesivo scollato, il primo Cinquanta (da notare il brillante gioco di parole “primo” e “Cinquanta) mi aveva causato forti spasmi nelle articolazioni cinefile per il suo atroce epilogo: lei (che, ricordiamolo si chiama Ana…) fugge disgustata dopo una sculacciata di lui. Diciamo che la cosa si poteva risolvere in modo migliore giacché costei per tutto il film si fa fare un po’ di tutto. Ma questa è la vita. Ora ecco Cinquanta sfumature di rosso. Non ho idea di cosa sia avvenuto nel segmento centrale ma pare evidente che Ana deve aver superato la brutta storia della sculacciata visto che è convogliata a nozze con Coso. Cosa succederà? Quali incredibili colpi di scena ammanteranno il talamo dei due? Avranno una bambina con poteri magici e ricostruita malamente in CGI? Francamente non voglio saperlo.
Cannibal Kid: Mi sa che sono l'unico uomo sulla faccia della Terra ad essersi divertito con i primi due capitoli della saga più comica (volontariamente o meno) degli ultimi anni. O forse sono solo l'unico ad ammetterlo?
Fatto sta che io sono curioso di vedere questo per voi per fortuna ultimo capitolo della serie. Così come sono curioso quando Salvini se ne esce con un nuovo tweet, così posso insultarlo e indignarmi come voi fate di fronte a questa incompresa seg...ehm, saga capolavoro del cinema contemporaneo.
Ford: a sorpresa posso dichiarare di essere incredibilmente curioso di questo terzo ed ultimo capitolo della trilogia, dal quale mi aspetto ovviamente la stessa, grande prestazione dei due precedenti, ovvero piazzarsi al primo posto della classifica del peggio dell'anno dei Ford Awards. Riusciranno Ana ed il suo amichetto ad eguagliare momenti indimenticabili come "il bagnetto" delle sfumature di grigio? Spero di sì, anche perchè non vorrei buttare nel cesso due ore per poi non avere già il mio numero uno della merda duemiladiciotto.

"Dai dai dai, beviamo, che sull'aereo ho visto aggirarsi Aldo Magro..."

I PRIMITIVI
Ford che fa la spesa

Ford che guarda un film

Ford che fa sport

Ford che esulta perché nell'età del bronzo non esiste Internet, né Pensieri Cannibali

Ford che si rende conto che nemmeno il suo blog esiste


Aldo Magro: L’età del bronzo non doveva essere propriamente una passeggiata, non che l’era attuale lo sia. Inoltre se si pensa che nelle competizioni sportive esista ancora come premio la medaglia di bronzo, questo la dice lunga sulla scarsa evoluzione umana (e anche sul mio pietoso senso dell’umorismo). Fortunatamente a rendere le cose meno drammatiche ci pensa Nick Park e la stop-motion della Aardman Animations. C’è poco da dire su questo film, ma in senso positivo. Nel 2016 Shaun, vita da pecora (soggetto di Park) mi aveva regalato momenti di sane risate, fatta eccezione per la baraonda di bambini che in sala andavano avanti e indietro. Alla fine più che le pecore mi son ritrovato a contare gli infanti. Shaun, vita da pecora era stato candidato anche agli Oscar ma contro di sé aveva un film pazzesco come Inside Out. Peccato. Questo I primitivi, così a naso di plastilina, non sembra poter arrivare a toccare i vertici della Aardman ma conoscendo il mio intuito sopraffino potrebbe invece rivelarsi il film di animazione del secolo.
Cannibal Kid: Dopo aver esaltato Cinquanta sfumature e aver mostrato le mie lacune artistiche, adesso devo pure ammettere la mia ignoranza sul cinema della Aarman Animations, di cui non ho visto manco mezzo lavoro per sbaglio. Certo che non sto facendo proprio una bella figura...
Comunque questo film, così come i loro precedenti, mi attira ben poco e di questa specie di sequel in stop-motion dei Flintstones sinceramente mi sa che ne posso anche fare a meno.
Ford: Park è un piccolo mito dell'animazione in stop motion, e tutto il microcosmo a lui legato ed associato, da Shaun the sheep a Wallace e Gromit fino a Galline in fuga, mi ha sempre regalato grani momenti. Ho visto qualche giorno fa il trailer de I Primitivi e purtroppo non mi ha fatto la stessa impressione dei titoli appena citati, eppure se una sorpresa ci deve essere questa settimana, sono sicuro la regalerà il vecchio Nick. Cannibal, invece, continua a non sorprendere più nessuno con la sua abissale ignoranza cinematografica.

ORE 15:17 - ATTACCO AL TRENO
"Hanno messo Ford come macchinista?"

"Devo fermare subito questo treno!"

Aldo Magro: Probabilmente il titolo più forte della settimana. La vicenda è nota, l’attentato terroristico sul treno Thalys diretto a Parigi. Un attentato poi sventato grazie all’intervento di tre americani (due dei quali militari) e un inglese. Che dire? A parte il fatto che ho macchiato con del latte macchiato la giacca di Di Maio, io non so bene cosa pensare di un certo cinema di Eastwood. In particolare la tripletta American Sniper, Sully e questo Attacco al treno mi lasciano perplesso. Non so bene perché. Sarà perché trovo un po’ stucchevole, faziosa e carente questa celebrazione degli eroi occidentali. Non è un tipo di cinema che mi fa impazzire. Questo non toglie nulla alle vicende del pilota Sully e al gesto effettivamente eroico dei passeggeri del treno però… Però c’è sempre qualcosa che non mi torna a livello di narrazione cinematografica. Qualcosa che non mi torna in questa “idea” celebrativa dell’eroe. C’è il bene e c’è il male e il bene solitamente è statunitense o, più in generale, occidentale. Il vecchio Clint (vecchio lo dici a tua sorella!) lo preferisco quando racconta le sfumature (non quelle grigie o rosse), quando narra “in bilico” come ne Gli spietati, come in Bird, come in Un mondo perfetto. Ecco, io Clint Eastwood lo preferisco quando racconta di un mondo imperfetto. Clint invece so già mi prenderebbe e mi lancerebbe dal treno. Detto questo mi vedo costretto a restituire la giacca a Di Maio, non prima di aver ringraziato per l’ospitata Cannibal e Ford e ovviamente senza dimenticare la marchetta al mio blog. Bene, ora dove devo andare? Sì, lo so. Non dico l’andare dove mi state mandando. Dico… Immagino ci sia una lavanderia in zona, ecco, dov’è?
Cannibal Kid: Pure io preferisco L'Eastwood di Un mondo perfetto. Ma lo preferisco ancora di più quando non sforna il suo solito dozzinale film annuale che poi la critica, soprattutto quella italiana, non vede l'ora di spacciare per l'ennesimo Capolavoro. Persino quando tira fuori delle abominevoli porcherie come American Sniper. Io già non sopporto il cinema supereroistico, figuriamoci quello eroistico-repubblicano del vecchio Clint. Sebbene Sully a sorpresa non mi fosse del tutto spiaciuto, questo Attacco al treno mi sembra avere tutte le carte in regola per subire un bell'attacco da parte mia. Uno di quelli in grado di riaccendere come si deve la mia rivalità con Ford, che ancor prima di vederlo sento già gridare al Capolavoro.
Controllore, per favore, lo faccia scendere da questo treno!
Ford: Clint è Clint, e considerata l'età ed i Capolavori che ha regalato al mondo del Cinema tutto, per me ormai potrebbe anche girare un documentario mentre fa la cacca alla mattina, e lo rispetterei comunque. Detto questo, non essendo un pusillanime come Cannibal, ho sempre criticato i miei miti quando ce n'è stato bisogno - credo di essere uno dei pochi clintiani a non amare Changeling, ad esempio -, e trovo che Eastwood, a prescindere dalle sue - per me discutibili - posizioni politiche, riesca a raccontare con rigore ed equilibrio anche vicende decisamente lontane dal mio modo di intendere la vita. Tant'è che considero American Sniper uno dei film più potenti degli ultimi anni.
Sinceramente non so cosa aspettarmi da questo 15:17, che potrebbe rivelarsi un Clint minore oppure sorprendermi come aveva fatto Sully, dal quale non mi aspettavo poco più di quanto non mi aspetti da questo Attacco al treno.
Certo, non ci troveremo di fronte Gli Spietati o Un mondo perfetto, ma di certo non lascerà indifferenti. Almeno lo spero rispetto alle future faide tra me e Cannibal.
Aldo, in caso, è invitato a fare da arbitro.

4 commenti:

  1. Aldo Magro mica lo conoscevo, ma ha mandato in tilt anche il mio cervello, tutte queste informazioni culturali non me le aspettavo in questa rubrica!
    Detto questo, vado di The Party, vado scetticissima di Clint, e vado solo per Hammer da The Final Portrait.

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  2. Ford|Primitivo è più divertente del trailer del film :D
    comunque queste nuove uscite mi incuriosiscono poco.
    50|sfumature l'ho sempre snobbato ma forse mi perdo una bella perla|trash

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  3. Unico motivo per guardare L'ultima discesa: Sarah Dumont.

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  4. Devo dire che le didascalie primitive sono una vera chicca.
    Potresti pensare di realizzare un documentario su di me. ;)

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