mercoledì 30 settembre 2020

Serial Killer: le serie tv top, flop e meh del mese di settembre 2020





Wake me up when September ends. Ok, gente. Settembre ormai sta finendo, quindi è ora di svegliarvi. Per fare cosa?
Guardare qualche serie TV. Ecco quelle che vi suggerisco di iniziare e quelle a cui potete anche dare un'occhiata a tempo perso, oppure perdervi del tutto.


Serie Top del mese

We Are Who We Are
(stagione 1, episodi 1-2)

We Are Who We Are. Siamo chi siamo. Siamo quelli che vi hanno regalato Chiamami col tuo nome e La solitudine dei numeri primi, ovvero Luca Guadagnino e Paolo Giordano, e abbiamo deciso di unire le forze insieme a HBO e a Sky Atlantic per regalarvi la serie adolescenziale d'autore che meritate, in attesa che ritorni Euphoria con una seconda stagione che a quanto pare ci sarà da aspettare ancora un bel po'. La nostra serie è ambientata in Italia, a Chioggia, in quella regione guidata da Re Zaia. Non un posto qualunque. Siamo in una base militare statunitense in cui un ragazzino californiano si trasferisce con le sue due mamme. Un piccolo microcosmo americano infilato dentro la realtà italiana. Un po' come noi italiani ci siamo intrufolati all'interno delle produzioni televisive Usa per realizzare questa We Are Who We Are. E' quindi tutto un gioco di equilibrio tra stile indie americano e sapori italiani. Un equilibrio riuscito?
Per scoprirlo, noi vi consigliamo di dare un'occhiata alla nostra serie. Siamo stati gentili abbastanza nel nostro invito, o per convincervi dobbiamo mandarvi l'esercito americano?


Utopia
(stagione 1, episodi 1-2)

In giro c'è una nuova Utopia. Non dico in generale in giro per il mondo. Non parlo di Greta Thunberg e di chi ci crede davvero che il nostro pianeta possa essere un posto migliore. Intendo in televisione. Nel 2013 era uscita una serie britannica chiamata appunto Utopia, che era diventata un piccolo cult, ma era stata cancellata dopo appena un paio di stagioni. Questo perché aveva un paio di problemi:

1) A un certo punto non si capiva più niente

2) Era troppo avanti coi tempi

Adesso è arrivata la versione statunitense della serie, curata da Gillian Flynn, quella de L'amore bugiardo - Gone Girl e Sharp Objects, due opere di fronte alle quali mi inchino. Questa volta potrebbe davvero funzionare perché, almeno a giudicare dai primi due episodi:

1) La trama sembra essere umanamente comprensibile

2) Parla di virus mortali, pandemia, complotti internazionali, e quindi cosa c'è di più attuale nell'anno 2020?


The Boys
(stagione 2, episodi 1-6)

The Boys è una serie che in poco tempo si è trasformata in un cult. Non credo che ciò sia dovuto a trame particolarmente fenomenali. Il punto di forza della serie sono i personaggi. Se non hai quelli, puoi anche raccontare la storia più bella e particolare del mondo, ma difficilmente conquisterai il pubblico. The Boys presenta invece una ricca galleria di ottimi personaggi, come Lost e Heroes. Non intendo per forza personaggi positivi o con cui immedesimarsi. Anzi, alcuni dei personaggi top della serie sono proprio quelli più sgradevoli. Su tutti Patriota, il lato Trump di Superman.

"Cattivo io? Ma se sono il padre dell'anno."

Promette molto male, quindi molto bene, anche la novità principale della seconda stagione, Stormfront, interpretata da quella sagoma diabolicamente adorabile di Aya Cash, la protagonista femminile di You're the Worst.


E poi c'è lui, Karl Urban nei panni di Billy Butcher, che è sempre un idolo ed è probabilmente il vero eroe di cui il mondo, cioé gli Stati Uniti, hanno bisogno.



Mrs. America
(miniserie)

Mrs. America è una miniserie che parla del movimento femminista negli Usa degli anni '70. Perché, incredibile ma vero, il Girl Power esisteva ancora prima delle Spice Girls.


La cosa particolare è che, oltre a proporci la vicenda di icone femministe come Gloria Steinem (interpretata dalla sempre troppo sottovalutata Rose Byrne), Bella Abzug (Margo Martindale) e Shirley Chisholm (Uzo Aduba di Orange Is the New Black, premiata con l'Emmy di miglior non protagonista), riserva anche un notevole spazio alle donne che in quel decennio hanno fatto la guerra alle donne. Su tutte Phyllis Schlafly, un incrocio tra Giorgia Meloni e Lorella Cuccarini, nei cui panni troviamo la solita perfetta Cate Blanchett. Forse persino troppo glacialmente impeccabile. Non è che sta diventando la nuova Meryl Streep? Anzi, non è che si sta trasformando proprio in Meryl Streep?


Ne esce quindi un ritratto molto sfaccettato, che racconta il femminismo e l'antifemminismo a 360°, con un gruppo di interpreti da applausi e alcuni momenti di grande ispirazione. Una lezione di Storia attualissima e che, pur tra episodi più riusciti e altri meno, non manca di essere anche un valido prodotto di intrattenimento.


Serie Meh del mese

The Third Day
(stagione 1, episodi 1-2)
"Siamo per caso sul set del nuovo film della saga di Animali fantastici?"

Jude Law finisce in un'isola misteriosa, dove vive una piccola comunità isolata dai riti strani che sembra cresciuta con il culto di The Wicker Man e The Village. Dopo i primi due episodi non ho capito se è una miniserie strepitosa o è una boiata pazzesca, quindi per il momento lascio il giudizio sospeso.

"AAAH! No, non siamo sul set di Animali fantastici 3."


Petra
(stagione 1, episodi 1-2)

Petra è una valida serie crime italiana. Molto valida. Perché allora non è tra le top, ma solo tra le meh?
"Colpa" della campagna promozionale, che mi aveva fatto immaginare qualcosa di diverso dal resto del panorama televisivo nostrano. Qualcosa di radicalmente nuovo.


Petra sarebbe potuta essere considerata una serie rivoluzionaria una ventina d'anni fa. Adesso una detective fuori dagli schemi è la norma. Non siamo molto distanti dalle parti di Rocco Schiavone, per dire. Il rapporto che la protagonista ha con il suo braccio destro, in apparenza un uomo che sembra il suo esatto opposto, è pure questo tipico dei "buddy movies". Anche i casi gialli proposti non sono niente di nuovo.

Una volta dette queste cose, Paola Cortellesi offre una buona interpretazione, la serie si lascia seguire con piacere e ci si affeziona molto rapidamente ai personaggi. L'unica cosa veramente sorprendente è però l'ambientazione genovese, finora mi pare poco sfruttata dalle produzioni di casa nostra sia su piccolo che su grande schermo, fotografata in una maniera noir che la fa assomigliare a tratti alla Broadchurch di Broadchurch e a tratti persino alla Seattle di The Killing.


Away
(stagione 1, episodio 1)
"Preghiamo affinché Pensieri Cannibali promuova questa serie."

Away mi ricorda The First, sottovalutata serie con Sean Penn sulla prima missione umana su Marte, cancellata dopo un'unica stagione. Curiosamente, in Away il compito di andare su Marte è affidato a un'altra interprete due volte premio Oscar. Dico curiosamente, perché non è che in giro ci sono tutti 'sti attori che possono vantare due Oscar in carriera. A indossare la tuta da astronauta in questo caso è Hilary Swank. Per il momento, dopo averne visto il primo episodio, sembra la versione family drama di un classico prodotto fantascientifico sulle missioni spaziali. Senza però la parte più visionaria, più "strana", che rendeva The First particolare. Magari con gli episodi seguenti migliora. O peggiora.

"Per ora non l'ha promossa. Non so se continuerò la mia missione."


Raised by Wolves
(stagione 1, episodio 1)

Raised by Wolves probabilmente farà impazzire i fan di Ridley Scott. Oltre a dirigere i primi due episodi, è un prodotto davvero molto molto Ridley Scott. Si parla di androidi umanoidi come in Blade Runner e c'è una forte atmosfera da saga di Alien. Ecco, io non sono un fan di Ridley Scott quindi la visione del primo episodio mi ha lasciato parecchio dubbioso, e a tratti anche annoiato. Il finale dell'episodio comunque lascia addosso una certa curiosità, quindi non escludo di poter continuare in questo viaggio spaziale. Non lo escludo, ma non lo assicuro nemmeno.



Serie Flop del mese

Ratched
(stagione 1, episodi 1-2)

Lo spunto di partenza di Ratched è simile a quello di Bates Motel, la serie sul giovane Norman Bates di Psycho. In questo caso è sulle "origini" dell'infermiera Mildred Ratched di Qualcuno volò sul nido del cuculo. Solo che qua non abbiamo le sottovicende adolescenziali di Bates Motel e inoltre l'ambientazione non è nel presente, bensì nel 1947. Insomma, restano gli omaggi alle atmosfere di Hitchcock e l'odiosità dei personaggi principali, ma per il resto si tratta di due prodotti dal risultato molto differente.

Ratched rientra nel filone vintage e serioso della produzione di Ryan Murphy. Quello che comprende anche Feud e Hollywood, per dire. Quello che mi piace di meno. Io preferisco il Ryan Murphy più contemporaneo e più ironico, quello di Nip/Tuck, Glee e Scream Queens. Quella genialata di Scream Queens. Pur possedendo un leggero tocco thriller-horror alla American Horror Story, ben presto Ratched, per quanto esteticamente curato e apprezzabile, affoga nella noia.



Guilty Pleasure del mese
Baby
(stagione 3)

Dopo tre stagioni, Baby è giunta al termine. Qualcuno dirà: "Finalmente!" e posso capire il perché. Baby è una serie TV antipatica, con adolescenti dal comportamento discutibile, una recitazione approssimativa, a dirla tutta più da parte degli attori "maturi" che non dei promettenti giovani, e che tratta un argomento cronachistico facilmente scandaloso, quello della prostituzione minorile.
A me però devo dire che non dispiace. A livello registico e puramente estetico si tratta di un prodotto di tutto rispetto, con l'aggiunta di una colonna sonora parecchio figa. E poi si prende talmente sul serio da diventare divertente da vedere. Baby è una serie innegabilmente antipatica, ma io l'ho seguita con discreto piacere e devo ammettere, soprattutto dopo gli ultimi due episodi rivelatisi una chiusura dignitosa, che un pochino mi mancherà.


Cotta del mese
Elarica Johnson (P-Valley)

Dalle baby prostitute di Baby alle spogliarelliste di P-Valley. Una serie TV che anche in questo caso qualcuno potrà trovare antipatica e forzatamente provocatoria, ma che merita una possibilità. Prima che pensiate sia un prodotto per soli uomini guardoni e maniaci, va detto che l'autrice dello show è una donna, Katori Hall, e inoltre a dirigere tutti gli episodi ci sono registe donne. Siamo quindi più dalle parti del recente film con Jennifer Lopez Le ragazze di Wall Street - Business Is Business, girato da Lorene Scafaria, che non di trashate anni '90 come Showgirls e Striptease. Detto questo, P-Valley è anche un piacere per gli occhi grazie alle grazie delle protagoniste, in particolare della rivelazione Elarica Johnson, precedentemente nota come Elarica Gallacher. Attrice da tenere d'occhio, cosa che - ahinoi - ci toccherà fare.


Episodio del mese
"Meet Me in Daegu", S01E06 (Lovecraft Country)

Lovecraft Country prosegue, tra ottimi episodi e qualcuno leggermente inferiore. Con il suo sesto episodio, la serie ha deciso di regalarci uno strepitoso minifilm quasi del tutto indipendente, anche se comunque si connette con il resto della storia. Siamo in Corea nel periodo della guerra e facciamo conoscenza di una giovane aspirante infermiera interpretata da una mostruosa Jamie Chung che vive con la madre, desiderosa che le porti a casa degli uomini. Vuole che la figlia trovi marito?
Non esattamente...
Di più non vi dico. Vi invito invece a guardare questa serie che continua a riservare sorprese.



7 commenti:

  1. Rached che pasticcio, anche se Murphy non mi sento mai di bocciarlo in toto.
    Concordo sui nì di Pedra e di The Third Day: non male, ma ci si aspettava qualcosa di più a fuoco.
    Guadagnino, al solito, lo si adora.

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  2. Abbiamo lo stesso guilty pleasure! XD
    Comunque approvo tutte le tue scelte (persjno We are who we are, anche se ancora non mi ha convinta proprio del tutto) ma Ratched nei flop proprio no! È esteticamente meravigliosa, come hai detto tu, ma anche come trama e interpretazione non scherza. Come hai fatto ad annoiarti davanti a personaggi come Charlotte?

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  3. Ciao scusa, ti ripeto qui una domanda. Come fai a mettere i video che si vedano sulla versione per cellulari? A me non si vedono se non sulla versione per tablet. Grazie

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  4. Ciao Bobby, mah, io mi limito a copiare il codice embed presente su YouTube all'interno della visualizzazione HTML del mio blog, mentre preparo il post.
    Non avevo mai fatto caso se si vedessero o meno anche sullo smart phone... :)

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  5. Sono un po' indietro con le nuove uscite, se sono al pari con gli odiosi supereroi di The Boys e ho iniziato giusto ieri Lovecraft Country, Guadagnino e The Third Day li lascio accumulare un po', anche se temo l'effetto bolla che scoppia in fretta.

    Da Ratched come dalle ultime serie di Murphy mi tengo a distanza, il suo contratto milionario con Netflix lo sta sfruttando anche troppo e l'indigestione è dietro l'angolo, resto in dubbio anche su questa nuova Utopia. Ricordo benissimo la prima stagione UK, molto meno la seconda. Meglio per me, forse.

    Se sulla tua cotta per Baby non avevo dubbi, per quella di Mrs America mi hai sorpreso: non era il momento giusto ma per noia ho fermato tutto a metà del primo episodio, la piena estate non era certo il periodo migliore per un racconto così serio(so). Lo riprenderò.

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  6. Ciao. Grazie per un post molto interessante. L'ho esaminato con grande interesse e curiosità. Voglio anche dire che guardo film gratuitamente qui https://altadefinizioneita.co/ Alta qualità delle immagini. Streaming video. Alta qualità. Grazie

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  7. Utopia visto qualche puntata ed abbandonato, ci annoiava.
    Idem per Raised by wolves, per noi che siamo grandi fan di Scott(anche se ormai è bollito da decenni)e della fantascienza sembrava una scommessa sicura, ed invece a parte la lentumia, eravamo ammorbati dal Grande Mito Della Maternità di cui ogni singolo episodio è inzuppato.Basta.
    The boys invece fighissimo, ho sentito tanti lamentarsi di varie cose in questa seconda stagione, ma noi ce la siamo stragoduta!

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