domenica 30 aprile 2023

Ma dici sul serie? Le serie TV di Aprile 2023, da Beef a Dead Ringers





Le serie del mese


Lo scontro (Beef)
(stagione 1)

Tutto parte con un diverbio tra automobilisti incazzosi. Lui rischia l'incidente, lei gli fa il dito medio, si suonano il clacson, si inseguono e la cosa non finisce lì. Da uno spunto di partenza che ricorda il ridicolo Il giorno sbagliato con Russell Crowe (guarda caso appena arrivato in streaming su Netflix), Lo scontro (Beef) è una serie che per fortuna si sviluppa in maniera ben più interessante e imprevedibile.


Beef è il ritratto di una generazione, la mia, nata negli anni '80, cresciuta con l'esplosione di Internet e la prima diffusione dei cellulari, oltre che con la musica di fine anni '90/primi anni zero. Non a caso la colonna sonora della serie, per quanto ambientata nel presente, è ricca di chicche di quel periodo, tra Smashing Pumpkins, Björk, Morphine, Keane, Incubus, Hoobastank, Limp Bizkit e persino l'iconica sigla di Dawson's Creek. Ebbene sì.


Una generazione oggi giunta nel mezzo del cammin di nostra vita con una dose notevole di disagio e soprattutto di rabbia esistenziale. É questo il tratto che accomuna i due protagonisti, interpretati in maniera grandiosa da Steven Yeun e Ali Wong, che per il resto hanno invece due vite in apparenza parecchio differenti.

La rabbia muove una serie ricca d'inventiva che, pur con tutte le differenze del caso, può essere quasi considerata l'Everything Everywhere All at Once del piccolo schermo. Se non siete d'accordo, vi ricordo che faccio parte della stessa generazione dei protagonisti della serie, quindi non vi conviene molto scontrarvi con me.
(voto 8/10)


Inseparabili (Dead Ringers)
(stagione 1)

Che anno per le star de La Mummia! Dopo il meritato Oscar vinto da Brendan Fraser per The Whale, ora Rachel Weisz si cimenta in una delle sfide più impegnative per un interprete: la parte di due gemelle. Due gemelle diverse. Cioè, fisicamente sono uguali, ma come carattere sono opposte: seria e introversa una, più cazzara ed estroversa l'altra.


Rachel Weisz & Rachel Weisz offrono due interpretazioni pazzesche in Inseparabili, serie ispirata all'omonimo film del 1988 di David Cronenberg, a sua volta ispirato al romanzo Twins di Bari Wood e Jack Geasland, a sua volta ispirato alle vere vite dei gemelli Stewart e Cyril Marcus. Questa volta però le protagoniste sono due gemelle donne e la vicenda si sposta ai giorni nostri, nonostante qualche omaggio agli 80s nella colonna sonora.


Tra dilemmi morali, situazioni estreme alla Nip/Tuck e soprattutto il rapporto simbiotico tra una Rachel Weisz e l'altra Rachel Weisz, Inseparabili è una serie imperfetta, forse non del tutto riuscita e che nella parte finale si perde un po' troppo, ma sa affascinare. A modo suo.
(voto 6,5/10)


The Night Agent
(stagione 1)

24 è una delle mie serie preferite di tutti i tempi, e sì che io non sono certo un amante del genere action/spionistico. Dopo anni di ricerca, ora forse ho trovato un suo degno erede. Per quanto privo della genialità stilistica di 24 (la narrazione in "tempo reale" è uno degli spunti più fenomenali nella storia della serialità televisiva e l'uso dello split screen resta iconico), The Night Agent un po' mi ha ricordato la serie con protagonista Kiefer Sutherland nei panni di Jack Bauer. Sarà che il protagonista qui si chiama Peter Sutherland, e non mi sembra un caso, sarà che nel cast di entrambe c'è D.B. Woodside, e pure che pure il font usato per le scritte è simile a quello di 24. Dietro a The Night Agent non ci sono però gli autori di 24, come mi aspettavo, bensì Shawn Ryan, il creatore di un'altra serie iconica dei primi anni zero, ovvero The Shield.


Mentre Jack Bauer era impegnato nel tentativo di salvare il mondo, o se non altro gli Stati Uniti, prevalentemente da solo contro tutti, in The Night Agent abbiamo invece una coppia di protagonisti che è un piacere shippare. Nei panni di Peter Sutherland c'è Gabriel Basso, che qualcuno ricorderà come uno dei bimbetti protagonisti del delizioso Super 8 di J. J. Abrams (in pratica la versione riuscita di The Fabelmans di Steven Spielberg), ora non più tanto bimbetto.


Insieme a lui c'è Luciane Buchanan nella parte di Rose Larkin, una specie di hacker e di genia dei computer, con cui ha un relazione che regala alla serie un gradevole tocco da romcom.

"Quando mi hai chiesto di uscire per un appuntamento, non era esattamente questo che immaginavo..."

A pensarci bene, The Night Agent è come sarebbe stato 24 se avessero trasformato il rapporto tra Jack Bauer e Chloe O'Brian (Mary Lynn Rajskub) in una storia d'amore. E il risultato è clamorosamente accattivante.
(voto 7/10)


Le piccole cose della vita (Tiny Beautiful Things)
(stagione 1)

Tra le piccole cose belle della vita, tra le piccole serie belle della vita, eccone un'altra da aggiungere. Tiny Beautiful Things parte piuttosto in sordina, ma episodio dopo episodio sa come far appassionare alle vicende della sua protagonista interpretata da Kathryn Hahn, meglio nota al grande pubblico come Agatha di WandaVision e presto star della serie a lei tutta dedicata Agatha: Coven of Chaos.

"Hey, un momento, it was Agatha all along!"

Le piccole cose della vita mi ha fatto tornare in mente pure un'altra piccola bella miniserie sempre con Kathryn Hahn, Mrs. Fletcher, produzione HBO del 2019 che però in Italia è arrivata soltanto a fine 2022 e che mi ero recuperato durante le vacanze di Natale.

"Questo sito mi sembrava una mezza ciofeca, e invece dopo che ha consigliato non una ma due serie con me protagonista comincia a non dispiacermi troppo!"

Niente di fondamentale, ma se vi avanza del tempo un'occhiata a entrambe queste piccole veloci belle serie potete anche darla.
(voto 6,5/10)


The Good Mothers
(miniserie)

Ci sono serie belle e ci sono serie necessarie. Quando va bene, possono anche essere tutt'e due le cose insieme. In questo caso, The Good Mothers è una miniserie necessaria, più che bella. Racconta le vicende intrecciate di alcune donne vicine alla 'Ndrangheta calabrese ispirate a fatti realmente accaduti che non lasciano indifferenti. Non possono lasciare indifferenti, a meno che non abbiate qualcosa che non va.

Episodio dopo episodio ne esce un racconto fatto in maniera efficace e diligente, solo che a mancare è la fantasia, quel tocco in più che invece possedeva un'altra serie italiana recente che raccontava della 'Ndrangheta dal punto di vista delle donne, l'ottima e decisamente più inventiva Bang Bang Baby.


Pur non convincendo in pieno, The Good Mothers è comunque una serie da vedere, necessaria appunto, e le protagoniste (dall'amica geniale Gaia Girace alla rivelazione Simona Distefano) sono tutte da applausi. Clap clap.
(voto 6/10)


Shake
(stagione 1)

C'è stato un periodo tra gli anni '90 e i primi anni zero in cui William Shakespeare era lo sceneggiatore e pure uno dei personaggi più richiesti di Hollywood. Era il periodo di Romeo + Juliet con Leonardo DiCaprio e Claire Danes, di 10 cose che odio di te con Julia Stiles e Heath Ledger, di Shakespeare in Love con Gwyneth Paltrow e Joseph Fiennes, di Belli e dannati con River Phoenix e Keanu Reeves, di Hamlet 2000 con Ethan Hawke, e di un po' di altri titoli che, va beh, adesso non ricordo.


In seguito il trend è finito, persino Kenneth Branagh si è messo a girare film NON tratti da opere del Bardo, ma a riportarlo in auge ci prova ora una serie di mamma Rai. Shake segue le orme di O come Otello, rivisitazione moderna e teen dell'Otello shakespeariano, questa volta con il mondo del parkour a fare da sfondo.


Se il binomio Shakespeare + parkour può non sembrare particolarmente convincente, Shake invece a sorpresa funziona, complici un cast di giovani promettenti da tenere d'occhio e una buona attualizzazione del materiale di partenza. Una serie che si beve in fretta come un (milk)Shake.
(voto 6,5/10)


Ossessione
(miniserie)

Ossessione - Sottotitolo: "Morto di figa".

Un padre di famiglia, un dottorone ricco e rispettato, inizia una relazione sessuale con la fidanzata di suo figlio. Come andrà a finire?

"Papà, questa è la mia fidanzata"

"Piacere di conoscerti!"

Vi spoilero solo che il dottorone in questione NON vincerà il premio di padre dell'anno. Per il resto vi anticipo anche che in Ossessione troverete dei personaggi che vorrebbero essere affascinanti, ma finiscono per essere parecchio insopportabili, delle situazioni che vorrebbero essere scabrose, ma finiscono per risultare più che altro ridicole, e delle scenone di sesso che vorrebbero omaggiare Ultimo tango a Parigi, ma finiscono per somigliare a quelle delle saghe di Cinquanta sfumature e di 365 giorni. E la "scena di masturbazione col cuscino" è già uno scult.


Un merito questa miniserie comunque ce l'ha: ha appena 4 episodi di breve durata e si fa vedere con la ossessiva curiosità di scoprire fino a quanto in basso si spingerà. Che porcata, in tutti i sensi!
(voto 4/10)


Ship Award
Un letto per due (The Flatshare)

L'amore ostacolato è il più bello, non c'è niente da fare. I protagonisti della serie britannica The Flatshare, interpretati da Jessica Brown Findlay e Anthony Welsh, non è che siano divisi da pesanti conflitti familiari come Romeo + Giulietta, però tra loro c'è un piccolo ostacolo. I due affittano lo stesso appartamento, visto che Londra non è meno cara di Milano, solo non contemporaneamente. Lei può starci dalle 8 di sera alle 8 di mattino, lui (che lavora di notte come infermiere), può starci nelle ore diurne. Il patto è di non incontrarsi mai e il metodo di comunicazione che scelgono in questa epoca moderna è quello di lasciarsi dei post-it. Un amore "a distanza" che è un piacere da shippare, perché l'amore ostacolato (sebbene qui l'ostacolo diciamo non sia proprio insormontabile) è il più bello che ci sia.
(voto 6,5/10)


Guilty Pleasure del mese
Segreti di una tata (The Watchful Eye)
e Cotta del mese
Mariel Molino (Segreti di una tata)

Se cercate una serie disimpegnata, per scollegare del tutto il cervello, ma capace comunque di coinvolgere e far venire voglia di vedere fino a dove andranno a parare, ecco la serie guilty pleasure perfetta per voi. Segreti di una tata già dal titolo italiano non lascia immaginare un prodotto di chissà quale spessore, ma c'è da dire che pure il titolo originale non è che sia il massimo: The Watchful Eye, che tradotto letteralmente significa "L'occhio vigile" e quindi mi sa che alla fine è meglio Segreti di una tata.


La serie  con questo bellissimo titolo è un thrillerino leggero leggero vagamente in stile Pretty Little Liars (anche se purtroppo non raggiunge i suoi picchi di trash) e a rendere la visione ancora più piacevole è l'affascinante ed emergente protagonista Mariel Molino, che intriga con quegli occhi uno diverso dall'altro come David Bowie. Scusate se è poco.
(voto 6+/10)




4 commenti:

  1. Beef l'ho mollata dopo tre episodi. Non solo mi annoiava terribilmente ma trovavo entrambi i protagonisti insopportabili, speravo si ammazzassero a vicenda. Inseparabili pour moi è la serie del mese (parole forti). Rachele bravissima, ti convinci davvero siano due attrici diverse. Dialoghi alla De Lillo, ossia nessuno parla così nella vita reale, ma molto affascinante. Effettivamente si perde proprio nell'episodio finale. Le piccole cose della vita, nonostante questo stucchevole titolo a me è piaciuta, ha i difetti tipici della visione USA ma il rapporto madre-figlia (raccontato in quel modo speculare) conferisce alla serie una certa onestà. Ciao.

    RispondiElimina
  2. Beef una gran sorpresa, anche se qualcosa ha frenato il mio entusiasmo, non so ancora cosa visto che il crescendo è impressionante, le trovate sempre più assurde. Forse la distanza per i protagonisti, nonostante un'età non così diversa da loro, da te? Colonna sonora pazzesca, comunque.
    Flatshare l'ho patito un po' di più, si fosse soffermato su uno-due argomenti e non sui 1000 che ci mette entro, magari!
    Tentenno invece per le Piccole cose della vita dal titolo abusato in inglese, e Good Mothers, per la serietà e la lunghezza degli episodi. Di scuro ha bisogno del momento adatto.

    RispondiElimina
  3. Con Beef mi sono fermata al primo episodio, non perché non mi piacesse (anzi, il primo episodio è una cannonata!) ma per sopraggiunta, solita mancanza di tempo ed ingresso a gamba tesa di Dead Ringers, a cui ho voluto dare la priorità. Per ora sono arrivata al quarto episodio (davvero, poi, tra tutti, mi spiegate come fate a vedere Nmila serie al mese, quando io è già tanto che riesca a guardare un paio di film la settimana? Ho DAVVERO bisogno di sapere il vostro segreto!) e mi sta piacendo molto, la Weisz in particolare è di un'altra categoria.

    RispondiElimina
  4. A me ha preso Diplomat, finalmente donne in politica, sul serie (Tv)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com