mercoledì 31 maggio 2023

Ma dici sul serie? Le serie TV di Maggio 2023, da Silo a La regina Carlotta







Le serie del mese

Silo
(stagione 1, episodi 1-5)

Si può intitolare una serie "Silo"?
Sì, si può, almeno se è ambientata proprio in un silo.
Dico, ma si può ambientare una serie in un silo?
Sì, si può, e a sorpresa è pure parecchio intrigante.

"Mi state sul serio dicendo che non è illegale ambientare una serie in un silo?"

Non c'avrei scommesso due lire, anche perché non ce le ho, invece Silo è tra le serie must watch del momento. Per ora sono usciti solo una manciata di episodi, ma direi che promette molto bene, nonostante sia una serie distopica e le serie distopiche a me personalmente avevano un po' sfufato, almeno finora. Di più non vi dico, anche perché ci sono dei plot twist niente male, quindi meglio evitare qualsiasi tipo di spoiler. Posso solo confermare che sì, è proprio ambientata in un ca##o di silo!
(voto 7,5/10)

"Ma comunque, cosa diavolo è un silo?"

"Io, io sono un silo!"


La fantastica signora Maisel
(The Marvelous Mrs. Maisel)
(stagione 5)

Il sipario è calato su una delle comedy più acclamate, meglio scritte, dirette e recitate degli ultimi anni. La fantastica signora Maisel è finita, tra risate, un monologo da standing ovation, e pure qualche occhietto lucido.

Giusto per fare il solito incontentabile, devo però aggiungere che la quinta e conclusiva stagione, per quanto bella e con alcuni momenti notevoli, mi è sembrata un po' un'occasione sprecata. Il sesto episodio, "The Testi-Roastial", quello incentrato su Susie Myerson, è stato forse il migliore non solo di questa stagione, ma dell'intera serie.


Bene, benissimo, non fosse per il fatto che ha mostrato come l'intera quinta stagione sarebbe potuta essere, e invece è stata solo in piccola parte. I flashforward sul futuro dei personaggi sono stati una gran trovata, peccato siano stati usati pochino e avrebbero meritato uno spazio nettamente maggiore.

Dopo il calo nella terza e nella quarta stagione, la signora Maisel comunque è tornata a essere fantastica, almeno a tratti, e sia lei che Susie Myerson sono destinate a restare nei nostri cuori di spettatori orfani ancora a lungo, probabilmente per sempre. Tits up forever!
(voto alla quinta stagione 7-/10
voto alla serie 8/10)


Nettare degli dei (Drops of God)
(stagione 1, episodi 1-7)

Ci sono serie da bersi in un sorso e altre che vanno degustate, assaporate per bene. Nettare degli dei rientra nella seconda categoria. Anche perché sta uscendo un episodio a settimana, e quindi chi vuole spararsi un binge-watching deve attendere, e io non ce l'ho fatta a resistere.

Ma di cosa parla Nettare degli dei, di miele?
No!
Di religione?
Nemmeno!
È una serie live action ispirata a un manga giapponese che parla di vino. Di gente seriamente appassionata e competente in materia, non di saltuari ubriaconi della domenica come me.


Se siete astemi non è un problema. Cioè, magari sicuramente è un problema nella vostra vita, però potete comunque gustarvi questa serie. Attenzione però perché, con il suo riuscito mix di comedy e drama, fa sentire alticci e crea dipendenza.
(voto 7,5/10)


Greek Salad (Salade Grecque)
(stagione 1)

Dopo il vino, ecco l'insalata greca. Ma che è questo, un post sulle serie del mese, oppure un ristorante?
La prima, anche perché Greek Salad è una serie sì ambientata principalmente in Grecia, ma no, non ha a che fare con la gastronomia. Greek Salad fa parte del "Cédric Klapisch Universe". È un po' un sequel e un po' un reboot dei film della trilogia del regista francese: L'appartamento spagnolo, Bambole russe e Rompicapo a New York. I protagonisti questa volta sono i figli dei protagonisti di quella trilogia, Romain Duris e Kelly Reilly, che compaiono come guest star in alcuni episodi.


Come se la cava la generazione figlia della generazione Erasmus?
Per scoprirlo fatevi un bel piatto di Greek Salad. È più saporita e appetitosa di quanto potreste immaginare.
(voto 7+/10)


La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton
(Queen Charlotte: A Bridgerton Story)
(stagione 1)

La regina è tornata. Parlo della regina della TV: Shonda Rhimes. Non che se ne fosse mai andata, però negli ultimi tempi si era occupata più della produzione che della scrittura vera e propria dei suoi show. La regina Carlotta, serie spin-off e (in parte) prequel della popolarissima Bridgerton, è quasi interamente scritta da Queen Shonda, e si sente eccome, soprattutto nei dialoghi e nella capacità di creare drama come se non ci fosse un domani. Roba in grado di eclissare l'incoronazione di Re Carlo III e tutti i casini con il principe Harry.


La regina Carlotta condivide alcuni elementi in comune con Bridgerton. C'è una storiona d'amore, e diciamo anche più di una, e ci sono alcune scenone di sesso, perché vuoi mica fare una Bridgerton Story senza scenone di sesso?
La gente scenderebbe in strada a protestare e tornerebbe a invocare la ghigliottina.


Rispetto alle prime due stagioni di Bridgerton c'è però anche qualcosa in più. C'è una storia coming of age alla Marie Antoinette di Sofia Coppola, c'è spazio per affrontare il tema della salute mentale, e c'è una maggiore attenzione alla componente razziale. Per quanto agghindata da period drama in versione soap opera, La regina Carlotta a suo modo è anche una serie politica. E sa pure essere straziante. God save the Queen Shonda.
(voto 7/10)


Jury Duty
(stagione 1)

Ecco a voi la genialata del mese. Dopo American Vandal, c'è una nuova serie mockumentary da non perdere. Jury Duty ci racconta come funziona il sistema giuridico americano. Vi sembra una rottura di palle?
Non lo è, perché lo fa mettendo in scena in maniera spassosa un caso fittizio assurdo, in cui tutte le persone coinvolte, dal giudice ai giurati, passando per gli avvocati e l'imputato, sono degli attori. Tutti, tranne un unico giurato, che crede di partecipare a un processo vero. Praticamente Jury Duty è Forum che incontra Scherzi a parte che incontra The Truman Show. Irresistibile.
(voto 6,5/10)


Vivere non è un gioco da ragazzi
(stagione 1)

La Rai prova a ripetere il miracolo Mare fuori con una serie che, almeno come spunto iniziale, non è troppo distante: un ragazzo è coinvolto suo malgrado nella morte di un suo amico e rischia di finire in galera. Per il resto Vivere non è un gioco da ragazzi (purtroppo) si sviluppa in maniera decisamente differente e si trasforma più che altro in uno spottone moralistico anti-droga, con un giovane protagonista che definire un pirla è essere ancora gentili, visto che i suoi amici e quelli che lo conoscono gli danno del co##ione appena possono.

"Ammetto che me lo merito proprio"

Realizzare una bella serie non è un gioco da ragazzi, e questo ne è un esempio lampante.
(voto 4,5/10)


Lacrima facile Award
L'estate in cui imparammo a volare (Firefly Lane)
(stagione 2)

Da quando This Is Us si è conclusa, pensavo di essere diventato un po' meno piagnone. Per qualche mese è stato così. Poi è arrivata la seconda stagione de L'estate in cui imparammo a volare, emotivamente DEVASTANTE. Un serio attentato ai miei dotti lacrimali. La Kleenex può tornare a fare affari d'oro.
(voto 6,5/10)


Cotta del mese
Jessica Chastain (George & Tammy)

Negli ultimi tempi la febbre da Jessica Chastain mi era un po' scesa. Sarà che per anni ho sperato che le dessero l'Oscar, e poi gliel'hanno dato per quella che secondo me è una delle performance peggiori della sua carriera, in un film davvero bruttarello come Gli occhi di Tammy Faye. O sarà che la sua precedente incursione televisiva nel remake per il piccolo schermo di Scene da un matrimonio mi ha provocato un sacco di sbadigli.


Per fortuna la musica cambia in questa nuova serie, George & Tammy, che racconta l'appassionante storia di due leggende della musica country: George Jones, interpretato da un buon Michael Shannon, e Tammy Wynette, interpretata da una grandiosa, splendida Jessica Chastain. E la febbre per lei improvvisamente è tornata a salire. Mi sa che scotto.
(voto 6,5/10)


Guilty Pleasure del mese
Saint X
(stagione 1, episodi 1-7)

Saint X parte un po' come un The White Lotus for dummies, però episodio dopo episodio, pur non trasformandosi in un capolavoro, acquista il suo perché e sa come appassionare. Di cosa parla?

Tutto inizia con una tranquilla famigliola americana che va in vacanza in un lussuoso resort ai Caraibi, e poi le cose prendono una brutta piega. Tu vaglielo a spiegare alla gente che non deve andare in vacanza in luoghi esotici se non vuole fare una brutta fine, ma niente. So' de coccio.
(voto 6+/10)


Serie vergogna
The Ferragnez
(stagione 2)

Sarà dalla quarta stagione (quella con Patrick, Katia e Ascanio) che ho smesso di seguire il Grande Fratello (quando ancora non era il GF VIP). Da allora non guardo praticamente più alcun reality trash. Almeno la visione di The Ferragnez concedetemela, suvvia. Che poi, a dirla tutta, è più una docuserie che un reality vero e proprio, e inoltre non è nemmeno così tanto trash.




5 commenti:

  1. Voglio leggerti su Rabbit Hole, la serie dove il What the Fuck!! è tutto per gli sceneggiatori ubriachi.. ;)

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  2. Nulla su quella meraviglia di Succession?

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  3. If you're looking for something new to watch, I highly recommend checking out these series. They're all great, and they're sure to keep you entertained. And if you're ever feeling overwhelmed with schoolwork, don't forget that you can always get help from a professional. There are many companies that offer do my assignment UK, and they can be a lifesaver when you're feeling stressed.

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  4. Pure io voglio leggerti su Succession, che si merita un post a parte, vero?
    Silo ispirava così poco fin dal titolo che con quel primo posto sei riuscito quasi a vendermela, quasi.

    Jury Duty la pensavo sbarcata su Prime e invece non c'è, dov'è?! Perché in America è lì?

    Mia mamma resta la fan numero 1 de L'estate che imparammo a volare, e quindi non ho mai avuto il coraggio di iniziarla. Dovrei rispolverare i fazzoletti dei Pearson?

    Infine, la fine di Midge è stata frizzante e dolorosa. Tornata sulla giusta strada dissentiamo su un piccolissimo particolare: avrei fatto volentieri a meno di tutti i flashfoward, ma proprio tutti. Lasciando incertezza e speranza su quel tavolo al ristorante cinese.

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