Le serie del mese
The Crown
(stagione 6, parte 1)
Un'estate strana, quella del 1997, trascorsa con "Ok Computer" dei Radiohead come colonna sonora, non proprio la musica più solare immaginabile, e conclusa con la tragica morte di Lady Diana. Un paio di settimane dopo se ne continuava a parlare anche a scuola. Iniziavo il secondo anno di Liceo Scientifico e il prof. di ginnastica ci faceva una supplenza in aula, visto che come, spesso capita all'inizio di un nuovo anno scolastico, non ci sono ancora tutti gli insegnanti di ruolo e gli orari ben definiti. Non so bene per quale motivo, ma il prof. di ginnastica si mette a sproloquiare contro Lady Diana, chiamandola nei peggio modi. Oggi credo, o almeno spero, che un prof. possa essere licenziato per un discorso del genere, ma allora lo si giustificava dicendo che il prof. in questione era un tipo un po' particolare e bisognava prenderlo così com'era. Erano pur sempre gli anni '90 e, benché si tenda ad idealizzare quel periodo, in retrospettiva a parte la musica non è che fosse tutto rose e fiori.
Tutto questo per dire che la vita, e la morte, di Lady D in qualche modo hanno avuto un impatto su chiunque in quel periodo, anche al me quindicenne di allora che della Royal Family britannica non fregava nulla, se non appunto per le vicissitudini di Diana. Negli episodi di The Crown dedicati alle sue ultime settimane di vita sarebbe stato allora più bello vedere questo impatto che ha avuto sul mondo, piuttosto che una ricostruzione fredda, e secondo alcuni parecchio fantasiosa, in stile soap opera di quanto successo.
In questi primi episodi della sua stagione conclusiva, The Crown e il suo creatore Peter Morgan si dimenticano di quelle finezze nella scrittura che in passato hanno reso principesca la serie. Qui le invenzioni sono giusto un paio. Una, riuscita, è nel secondo episodio dedicato ai due fotografi che in qualche modo hanno avuto un ruolo in quell'estate dei Royal nel 1997. L'altra, decisamente più discutibile, è quella di inserire... il fantasma di Diana Spencer. Un espediente già usato nelle serie, ricordo ad esempio le apparizioni di Mitch Leery dopo la sua morte in Dawson's Creek, ma che in questo caso sembra poco efficace e pure di cattivo gusto.
Spero che, dopo aver affrontato non al meglio le inevitabili pressioni nella rappresentazione di uno dei momenti più delicati nella storia dei Reali britannici, The Crown negli ultimissimi episodi in arrivo a dicembre ritrovi la sua brillantezza. Altrimenti dirgli goodbye non sarà poi così difficile. Anche se uno spin-off dedicato al principe William e a Meghan Markle ce lo meritiamo.
(voto 5,5/10)
The Curse
(stagione 1, episodi 1-3)
Non ho ancora capito se sia una serie più folle o più geniale, probabilmente tutt'e due le cose, e non ho ancora capito se sia del tutto riuscita o meno, ma The Curse è di certo tra le cose più originali che il piccolo schermo proponga oggi e quindi merita di essere guardata con grande attenzione. E non solo perché c'è la come sempre strepitosa Emma Stone.
(voto 7/10)
Scott Pilgrim Takes Off
(stagione 1)
Scott Pilgrim vs. the World è uno dei miei cinecomics preferiti, se non il preferito in assoluto. La cosa figa è che ricrea su schermo l'esperienza della lettura di un fumetto come raramente mi è capitato di vedere. Capite quindi che le mia aspettative nei confronti della nuova serie anime Scott Pilgrim Takes Off fossero leggermente altine. Sarà per questo che la delusione era dietro l'angolo e infatti si è materializzata. Per quanto carina e tutto, questa serie sembra arrivata fuori tempo massimo, con quello stile che nei primi Anni Zero era irresistibile, mentre oggi non riesce ad esaltare e a divertire nello stesso modo. Ma forse è solo che le mie aspettative erano davvero troppo alte.
(voto 6/10)
Per Elisa - Il caso Claps
(miniserie)
Nella miniserie Per Elisa succedono delle cose talmente assurde, che a un certo punto ti viene da dire: "No, va bene la sospensione dell'incredulità, ma così è troppo!".
Invece, purtroppo, è tutto successo per davvero. Il caso Claps ha inizio nel 1993, ai tempi avevo appena 11 anni e quindi non è che fossi stato a seguire la vicenda. Da allora ne avevo giusto sentito parlare in maniera vaga e riviverla adesso è un autentico pugno allo stomaco.
Non sempre le Rai Fiction funzionano. In questo caso non solo Per Elisa funziona, ma sa anche far male, commuovere e, quando il padre di Elisa Claps pronuncia la frase "L'Italia è un paese di pagliacci", si merita pure una standing ovation.
(voto 7/10)
Robbie Williams
(docuserie)
Robbie Williams è una docuserie su Robbie Williams con Robbie Williams che commenta quanto successo a Robbie Williams nel corso della carriera e della vita di Robbie Williams.
A questo punto - legittimamente - si potrebbe pensare a una docuserie autocelebrativa e autoreferenziale per soli fan accaniti. Invece no. Proprio per niente. I momenti di maggior successo vengono raccontati con un retrogusto quasi sempre amaro, e non si cerca di nascondere i periodi più negativi, sia per quanto riguarda la sua carriera, come il flop di "Rudebox", sia a livello personale, con la docuserie che assume i contorni di una seduta psicoanalitica cui Robbie si sottopone davanti alle telecamere senza filtri.
Si può stare a discutere di quanto ci sia di costruito, però raramente ho visto una star mettersi così a nudo, fregandosene di apparire cool a tutti i costi. Al di là dei momenti più profondi e introspettivi, comunque, la serie riesce ad essere anche un ottimo intrattenimento, perché comunque Robbie non dimentica uno dei suoi motti (e pezzi) più celebri: Let me entertain you.
(voto 7,5/10)
Guilty Pleasure del mese
The Lovers
(stagione 1)
Seamus O'Hannigan, interpretato da Johnny Flynn, è un presentatore TV politico (una specie di Floris irlandese) che tornato nella sua città natale, Belfast, s'imbatte in una sboccata ed eccentrica commessa di un supermercato, interpretata da una favolosa Roisin Gallagher. La classica storia boy meets girl per la più classica delle romcom?
Sì, perché gli ingredienti sono quelli e sono usati in maniera sapiente, e no, perché ci sono alcune svolte e scelte narrative non proprio tipiche delle romcom tradizionali. Oltre a proporre una nuova coppia da shippare, comunque, il grande merito di The Lovers è quello di far ridere. Forte. Di gusto. Con un umorismo britannico anzi irlandese bello cattivello.
(voto 7+/10)
Cotta del mese
Kristine Frøseth (The Buccaneers)
Prendete Bridgerton, aggiungete un tocco di Sofia Coppola, e avrete The Buccaneers. Una nuova serie in costume dalle piacevoli sonorità indie-pop che dalla sua ha anche un cast ricco di volti affascinanti. Tra cui la mia "vecchia" crush Kristine Frøseth, di cui già in Cercando Alaska era difficile impossibile non innamorarsi.
(voto ai primi 6 episodi della serie 6,5/10)
Episodio del mese
"Bestie" S03E01 (American Horror Stories)
Proprio come la serie "madre" American Horror Story, anche lo spin-off antologico American Horror Stories regala luci e ombre. La terza stagione composta da appena 4 episodi lanciati per Halloween tutto sommato convince. In particolare il primo episodio "Bestie", inquietante e malato al punto giusto.
(voto 7+/10)
Mi recupero supero l'episodio di American Horror Stories, grazie!
RispondiEliminaThe Lovers adorabile, e per nulla guilty per me!