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mercoledì 28 dicembre 2016

Top 10 canzoni 2016 – La classifica di Pensieri Cannibali







Prima di dire, senza troppi rimpianti, addio a questo 2016 funereo soprattutto per il povero mondo della musica, è ancora tempo di classifiche qui su Pensieri Cannibali. Dopo quella dedicata agli album dell'anno, è ora tempo di scoprire la personale (e discutibile) Top 10 delle canzoni del 2016 preferite da queste parti.
Buon ascolto (se vi piacciono), altrimenti cattivo ascolto (se vi fanno schifo) a tutti voi!

Le canzoni preferite di Pensieri Cannibali nel 2016 - La Top 10


venerdì 25 novembre 2016

Robbie Williams, Metallica, MinaCelentano etc. - La musica di novembre 2016






Ultimo appuntamento del 2016 con la rubrica musicale di Pensieri Cannibali. Dicembre sarà infatti tempo di bilanci di fine anno e quindi niente rubrica del mese, sorry.
In compenso l'appuntamento con i dischi di novembre è più variegato che mai. Vediamo allora un po' quali sono gli ascolti promossi & bocciati, tra quelli delle ultime settimane.

Robbie Williams “Heavy Entertainment Show”

venerdì 28 ottobre 2016

Lady Gaga, Zen Circus, Kings of Leon etc. – La musica di ottobre 2016






Pop, rock, jazz, metal, roba italiana, artisti nuovi e gruppi vecchi...
Questo e molto altro vi aspettano nella rubrica tutta da leggere e soprattutto da ascoltare dedicata alla musica passata su Pensieri Cannibali nell'ultimo mese.

Lady Gaga “Joanne”

giovedì 4 settembre 2014

LE MIE CANZONI PREFERITE - 60/51





Benvenuti nella Top 100 di Pensieri Cannibali.
Negli ultimi giorni siete stati assenti - ingiustificati - e non sapete di cosa sto parlando?
Si tratta della classifica delle 100 canzoni preferite dall'autore di questo blog, Cannibal Kid, almeno al momento.
La prima regola di questa lista: non parlare mai di questa lista.
La seconda regola di questa lista: non dovete parlare mai di questa lista.
La terza regola di questa lista: lo stesso artista/gruppo non può essere presente con più di un unico brano. Cosa che significa 100 canzoni per 100 artisti/band differenti.

A questo punto potete recuperare le posizioni dalla 100 alla 91, quelle dalla 90 all'81, quelle dalla 80 alla 71, naturalmente pure quelle dalla 70 alla 61 e infine andare ad ascoltare la nuova decina, con i pezzi dalla posizione 60 alla 51.

"Questa lista è troppo divertente!"

60. Manic Street Preachers “If You Tolerate This Your Children Will Be Next”
A lezione di educazione civica con i Manic Street Preachers: se tollerate la merda di mondo in cui viviamo, la stessa merda toccherà anche ai vostri figli. Quindi, fate qualcosa!
Cosa?
E che ne so io. Andate a chiederlo a loro!



59. Olive “You’re Not Alone”
Questa canzone magari la conoscerete nella cover acustica cantata da Mads Langer che andava una manciata di anni fa.
L'originale, nonché più affascinante versione, è però quella trip-hop/drum'n'bass degli Olive.



58. Busta Rhymes “Break Ya Neck”
La mia canzone da combattimento.
Quando sono incazzato contro qualcuno, mi carico ascoltandola.
Dopodiché il più delle volte, anziché andare a scatenare una rissa, me ne torno mestamente a casa con la coda tra le gambe.



57. Cars “Magic”
Un autentico numero di magia pop. Da rimanere a bocca aperta.



56. Robbie Williams “No Regrets”
No regrets they don't work,
no regrets they only hurt.
Una preziosa lezione di vita da Robbie Williams.
E chi se l'aspettava di ricevere lezioni di vita da un ex Take That?



55. Afterhours “Non è per sempre”
Il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire.
Sì, va bene, Manuel Agnelli. Ma della mia laurea in Scienze della Disoccupazione invece secondo te cosa me ne devo fare?



54. Cocteau Twins “Heaven or Las Vegas”
Il Paradiso o Las Vegas?
Las Vegas tutta la vita. Senza nemmeno pensarci!



53. Dmitrij Šhostakovič “Waltz 2 from Jazz Suite”
Un pezzo di musica classica ci sta sempre bene.
Così, tanto per fare il tipo ricercato e colto.
E poi questo brano l'hanno usato, sempre per fare i fighi, pure Stanley Kubrick in Eyes Wide Shut e Lars von Trier in Nymphomaniac.



52. 2Pac ft. Talent “Changes”
I see no changes, all I see is racist faces, rappava 2Pac negli anni '90.
20 anni dopo e con nel frattempo un uomo di colore diventato Presidente degli Stati Uniti, i recenti fatti di Ferguson ci ricordano che le cose non sono poi cambiate così tanto.
I see no changes.



51. Elton John “Crocodile Rock”
Una storia rock con un ritornello pop irresistibile, di quelli impossibili da togliere dalla testa.
Laaaaa
lalalalala
lalalalalaaa!


mercoledì 5 febbraio 2014

DISCHI VERGOGNA



Dopo aver annunciato al mondo i miei Film Vergogna, ed essere stato pubblicamente deriso, oggi bisso con i miei Dischi Vergogna. Di che si tratta?
Sono quei dischi che amo, o più che altro che ho amato in passato, segretamente. Quei dischi commerciali, o fatti da band e artisti discutibili o scandalosi, o tutte queste cose messe insieme. Gli album “guilty pleasure” che ascolto, ma soprattutto che ho ascoltato, e di cui più mi vergogno. E attenzione perché la settimana prossima ci sarà spazio pure per le mie 10 Canzoni Vergogna preferite, giusto per raddoppiare la dose di shame on me!


Ecco la blacklist dei miei dischi vergogna.

10. Duran Duran “Rio”
Partenza soft con un gruppo che la Storia ha ormai ampiamente riabilitato. Eppure, per i puristi della musica alternative anni ’80, i Duran Duran saranno sempre il suono degli yuppie, dei wild boys, dei paninari, per qualcuno anche i precursori delle boy band. Come sia o come non sia, il gruppo del bel Simon le Bon, che all’epoca faceva urlare le teenagers come oggi i One Direction, ha rappresentato il lato più pop e glamour  e godereccio della anni ’80. Dopo tutto non di soli Joy Division si può vivere. E poi Rio è un Signor Album.



9. t.A.T.u. “200 km/h in the Wrong Lane”
Una delle operazioni di marketing più geniali nella Storia. Della musica pop e non solo. Prendi due ragazzine russe dal fascino lolitesco (Nabokov d’altra parte di che paese era?), le metti a limonare e poi, se avanza del tempo, le metti anche a cantare qualche canzoncina, come “All the Things She Said” che spaccava e spacca ancora di brutto!



8. Robbie Williams “Life thru a Lens”
Tra le mie vergogne musicali non ci sono boy band, che non ho mai amato particolarmente manco per sbaglio. Preferisco quando un cantante esce dal gruppo, come Justin Timberlake dagli 'N SYNC, o come Robbie Williams che, dopo essere stato il cicciobombo cannoniere dei Take That, si è costruito una carriera di tutto rispetto. Tra i suoi dischi, il mio preferito è l’esordio solista, britpop nella sua veste più commerciale allo stato puro. Sì, è quello con “Angels”.
7. Lady Gaga “The Fame Monster”
L’esordio di Lady Gaga nel mondo del pop con “The Fame”, riuscito poi in versione deluxe più goduriosa come “The Fame Monster”, è stato una bomba, boom! Peccato che al terzo album abbia già fatto un bell’artflop. In attesa di capire se il suo periodo d’oro sia terminato o meno, io canto “po-po-poker face po-po-poker face” come se non ci fosse un domani.



6. Avril Lavigne “Let Go”/“Under the Grip”
La mia cantante bimbominkiosa preferita. Ultimamente la Avril non se pò più sentì, ma per i suoi primi due dischi, “Let Go” bello pop-punk e “Under the Grip” bello darkone, ci metto ancora oggi un sacco di ♥ ♥ ♥ ♥ ♥
Cotta adolescenziale ad honorem 4ever!



5. Articolo 31 “Così com’è”
Questa è stata la prima musicassettina tarocca che ho comprato da un vucumprà. Si sentiva malissimo e così più tardi mi sarei rifatto acquistando addirittura il CD originale. Insomma, c’ho smenato un sacco di soldi per questo disco di J-Ax e DJ Jad, ma alla fine ne è valsa la pena. A livello musicale suona come una versione spaghetti funk dell'hip-hop commerciale americano anni '90 e alcune canzoni non è che fossero proprio il massimo, però i testi erano e rimangono spettacolari, delle vere e proprie lezioni di vita.



4. Cristina D’Avena “Un Fivelandia a caso”
Cristina D’Avena è stata la nave scuola, a livello musicale intendo, per generazioni e generazioni e generazioni di italiani. Una vergogna collettiva e socialmente accettata, però pur sempre una vergogna.
Al di là dell’inevitabile effetto nostalgia, alcuni pezzi comunque restano niente male, come la mia canzone daveniana preferita, “Nanà Supergirl”. Ogni volta che la sento, mi viene da piangere.



3. Britney Spears “In the Zone”
Di Britney Spears dovrei citare l’opera omnia. Il video di “…Baby One More Time” mi ha bloccato la crescita, brani come “Sometimes”, “Lucky” e “I’m a Slave 4 U” per me sono stupendi, con l’album “Blackout” ha praticamente inventato il puttanpop (tra i generi musicali vergognosi il mio preferito!) e insomma io Britney la lovvo totalmente. Tra i suoi dischi il mio preferito è “In the Zone” del 2003, quello in cui hanno cominciato a intravedersi i segnali della follia che l’avrebbero portata a drogarsi pesantemente e a radersi i capelli a zero. Quello in cui ci sono “Toxic” e il sommo Capolavoro pop “Everytime” cantato anche in Spring Breakers. Britney Spears forever, bitches!



2. Gigi D’Agostino “L’amour toujours”
Su le mani. Su ‘ste cazzo di mani!
Il re del suono più tamarro degli anni ’90, e probabilmente dell’intera Storia della Musica, è lui e solo lui.
Arriva da Torino, è Gigi D’Agostino!



1. Spice Girls “Spice”
Nel periodo 1996/1997 i gruppi per cui andavo fuori di testa erano i Radiohead, gli Smashing Pumpkins, i Nirvana, i Blur, i Sonic Youth e… le Spice Girls.
Non mi sono mai piaciute le vie di mezzo. O ascoltavo le chitarre violentate dai Sonic Youth, oppure mi lasciavo andare al suono ultracommerciale delle ragazze speziate.
La mia preferita?
Andavo a periodi, ma in generale direi lei, la più vaccona: Geri Halliwell.



"Evvai, abbiamo vinto il Cannibal Vergogna Award!"

Vi invito a partecipare a questa pubblica gogna con i vostri personali Dischi Vergogna, qui sotto tra i commenti, oppure pubblicando le vostre liste su Facebook o sui vostri blog o dove preferite. Se lo fate, magari segnalate che la vergognosa iniziativa è partita da questo post, please:
http://pensiericannibali.blogspot.it/2014/02/dischi-vergogna.html

venerdì 26 novembre 2010

Take Death

Take That “Progress”
Provenienza: Manchester United
Genere: boy band
Se ti piace ascolta anche: Robbie Williams, Duran Duran, Spandau Ballet, East 17, Boyzone

The boy bands are back in town. Forse ispirati dagli Expendables di Stallone o più probabilmente no, i fab-five di Manchester sono tornati tutti insieme alla formazione originale. Più forti che mai? Beh, più o meno; i loro volti sono inevitabilmente segnati dalle prime rughe e le loro movenze feline di un tempo sono limitate, anche perché un colpo della strega a una certa età può sempre essere dietro l’angolo.

Dopo lo scioglimento nel 1996 (ricordo ancora le lacrime di disperazione delle mie compagne delle medie) i Take That si erano già riformati nel 2006 con l’ex cicciobombo cannoniere Gary Barlow, l’ex bimbominkia Mark Owen e i due manichini (non ex manichini) Howard Donald e Jason Orange e avevano riscosso un successo clamoroso, soprattutto in Uk, mentre la carriera di Williams stava vivendo una fase di fisiologico calo. E allora adesso Robbie Frusciante è rientrato nel gruppo e questo nuovo album “Progress” in Gran Bretagna ha subito stabilito la miglior prima settimana di vendita degli ultimi 13 anni, alla faccia della crisi del disco.

L’inizio dell’album gioca con l’epicità, come era lecito attendersi da una buona reunion che si rispetti, con il primo singolo “The Flood”.


Il secondo pezzo “SOS” è davvero un grido di SOS, ma persino eccessivamente lamentoso, con una voce stridula e acuta che domina (dev’esserci lo zampino di Mark Owen…).
“Wait” è un pezzo con una basetta electro anni ’80 venato di malinconia tra Duran Duran e Pet Shop Boys: pezzo migliore del lotto? Mi sa di sì.


“Kidz” è da apprezzare per il titolo e per il ritornello da sbronza al pub mentre “Happy now” è un pezzo disco-gay che sembra rubato agli Scissor Sisters. Poi, come succedeva abitualmente negli album commerciali degli anni ’90 (e ogni tanto ancora oggi) la seconda parte scema decisamente e viene piazzato qualche riempitivo di troppo con i pezzi più deboli che, non a caso, sono quelli in cui la presenza di Robbie Williams si sente meno (o per nulla).
La produzione, ad essere pignoli, sarebbe potuta essere migliore, soprattutto se paragonata a certe sborronerie electro-hip-hop del mainstream americano attuale, ma le canzoni hanno comunque una buona piacevolezza pop e soprattutto c’è quel sapore di nostalgia che riporta indietro ai brufolosi anni ‘90. The boys are back in town.
(voto 6+)

giovedì 26 agosto 2010

flash, 26 agosto (Linkin Park, MGMT, cinema...)

Il nuovo video dei Linkin Park "The Catalyst", in esclusiva solo su Mtv e su Pensieri Cannibali



Non è il trailer di un nuovo film della saga di Star Wars, bensì la nuova clip dei sempre più stralunati MGMT.
Congratulazioni


Una delle mie canzoni definitive dell'estate 2010, "ADD SUV" della electro star Uffie insieme al rapper N.E.R.D. Pharrell Williams e il video fumettoso è tra i visivamente più spettacolari dell'intera annata


Robbie Williams e Gary Barlow sono tornati insieme. Letteralmente, in questo ironico video quasi alla Brokeback Mountain.
Non un granché invece la canzone...


Cinema: sarà la giovane emergente Rooney Mara (nella foto a lato, presente anche nei nuovi Nightmare e The Social Network) ad interpretare Lisbeth Salamander nella versione americana di Uomini che odiano le donne. Al suo fianco ci sarà lo 007 Daniel Craig alias Mikael Blomqvist.

Ad aprire il Festival di Venezia 2010, l'1 settembre ci sarà un film incentrato sul mondo del balletto, Black Swan. Se state già sbadigliando, sappiate però che la regia è di Darren Aronofsky (The Wrestler, Requiem for a Dream), c'è un bacio lesbo tra le due splendide protagoniste Natalie Portman e Mila Kunis e dal trailer promette di essere uno dei thriller più avvincenti degli ultimi anni...


127 hours è invece il nuovo film di Danny Boyle, il regista di Trainspotting fresco di Oscar per The Millionaire. Un film che si preannuncia alla Into the Wild basato sulla vera storia dello scalatore Aron Ralston (interpretato da James Franco)

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