Kanye West ha sempre avuto qualcosa di diverso da tutti gli altri rapper. Anzi, da tutti gli altri e basta. Bastava l’ascolto del suo primo singolo “Through the wire”, con quella voce di Chaka Khan mandata in loop per capire che qualcosa in lui bruciava tra le fiamme. Con i primi 3 album Kanye ha quindi rivoluzionato il suono hip-hop dalle fondamenta, utilizzando suoni e influenze tra le più diverse, dai Daft Punk a Elton John, da Curtis Mayfield ai Public Enemy, a da Ray Charles ai Can, rendendo il genere aperto a qualunque tipo di contaminazione.
Ma Kanye ha dimostrato di essere molto più di un semplice rapper. Nel 2005, in occasione di un concerto di beneficenza per l’uragano Katrina se n’è uscito con la frase:
George W. Bush doesn't care about black people.A George W. Bush non frega niente delle persone di colore.
È lì che la presidenza Bush ha vacillato come non mai. Lo stesso W. ha in questi giorni ammesso che quello è stato il momento peggiore di tutti i suoi 8 anni di governo. Insomma, Kanye è stato per l’ex Presidente un uragano peggiore di Katrina, dell’11 settembre, dell’Iraq, di Al-Qaida, dell’Afghanistan, di Osama Bin Laden. In Italia qualche nostro cantantucolo ha le palle di fare qualcosa del genere nei confronti di Berlusconi? Conoscete già la risposta.
Poi nel 2008 con “808’s & Heartbreak” ha tirato fuori un disco totalmente inaspettato: niente rap, solo canzoni romantiche e depresse cantate in autotune. Ancora una volta un album emozionante, innovativo, avanti anni luce. Certo, Kanye sa anche essere una bella testa di cazzo, quando vuole: nel 2009 è salito sul palco mentre la giovane cantante country Taylor Swift riceveva il suo primo Mtv Awards, le ha strappato il microfono di bocca e ha cominciato a lamentarsi di come Beyoncé avrebbe meritato di più il premio. Ubriaco? Strafatto? In ogni caso un episodio da mega stronzo. Ma anche questo è Kanye, un uomo il cui ego è pari solo alla sua genialità assoluta.
Il nuovo “My Beautiful Dark Twisted Fantasy” cambia ancora registro, è una colonna sonora per un film che Genye West ha nella sua beautiful mind e che ha anche trasformato in immagini con il suo debutto da regista nel mediometraggio di 30 minuti “Runaway”. Un viaggio sonoro ancora al di là di ogni genere. Stavolta torna, e alla grande, il rap, ma l’album può essere apprezzato anche da chi è estraneo agli yo yo perché questo è un capolavoro che trascende qualunque semplice definizione.
Alcune tracce del disco erano già uscite in rete, distribuite gratis dal magnanimo Dio Kanye nei suoi “Good Fridays” (una canzone in free download ogni venerdì), ma sentite assemblate insieme fanno davvero un figurone.
L’iniziale “Dark Fantasy” è un numero di prestige iniziale di quelli da rimanere a bocca aperta per la meraviglia alla David Copperfield, o meglio alla Christian Bale/Hugh Jackman, “Power” con quello schizoide campione dai King Crimson è semplicemente il pezzo più power dell’anno.
Su una canzone da brividi come “Runaway” è davvero difficile trovare parole all’altezza per descriverne la bellezza e la versione presente nell’album da 9 minuti è un trip allucinante, una delle esperienze sonore assolutamente da provare di questo 2010.
“All of the lights” è il momento pop con Rihanna ma niente concessioni commerciali visto che il pezzo è da 90, “Hell of a life” è un inferno di canzone rock che rilegge a modo suo “Ironman” dei Black Sabbath, “Blame Game” si avvale di una buona dose di delicatezza regalata da John Legend, “Lost in the world” è l’incanto realizzato con il cantante indie folk Bon Iver e ogni singola canzone è una meraviglia.
Le atmosfere cinematiche sono ovunque, avvolgono l’album in un’atmosfera magica, Kanye guarda alle cose fatte in passato ma sempre con un occhio rivolto al futuro e realizza il lavoro più compiuto, completo e personale di un’artista cui la definizione di genio sta persino stretta. E credo che lui, dall’alto del suo gigantesco ego, ne sarebbe totalmente d’accordo.
(voto 9,5)
Adoro Kanye, anche io ho sempre pensato fosse un genio, dalla prima all'ultima canzone. L'ho biasimato soltanto per la scenata alla Swift, in fondo nessuna ragazza vorrebbe sentirsi sminuire in questa maniera davanti al mondo da un professionista come lui.. Io sarei sprofondata :) Per il resto è un grande.
RispondiEliminaUhm, Marco...secondo me esageri un po' quando dici che nessuno come lui ha contaminato l'hip hop rendendolo aperto agli altri generi. Sennò i Roots, se ti sentissero, si incacchierebbero ;)
RispondiEliminaA mio parere è un buon mestierante di hip-hop/black music accessibile anche a chi non frequenta assiduamente il genere, gradevole senza scadere nel mainstream, ma francamente più di questo non riesco a sentirci O_o
*sigur ros
RispondiEliminai roots, che pure mi piacciono molto, nonostante le loro contaminazioni dal rocknroll al blues all'r'n'b, sono sempre e comunque un gruppo hip-hop al 100%, il che è una cosa assolutamente positiva.
kanye però con questo disco e il precedente va secondo me oltre l'hip-hop, oltre il rap, per fare qualcosa che possiamo semplicemente definire pop music di oggi. e nel nuovo album se lo senti bene c'è davvero qualcosa in più che semplice mestiere
E' proprio perchè l'ho sentito che ho commentato in quel modo :) Ho capito cosa intendi quando parli di hip-hop in senso stretto e hip-hop/pop dell'attualità, però continuo a pensare che lavori come quelli degli OutKast, per dire, siano di maggior spessore.
RispondiEliminaOppure, allontanandosi geograficamente da questi lidi ma neanche poi molto sul piano sonoro...i Gorillaz. A mio parere splendido esempio di pop che più contaminato non si potrebbe, attualissimo seppur con tutta una serie di rimandi, accessibile ma artisticamente valido.
*sigur ros
RispondiEliminaio tengo il santino di damon albarn nel portafogli, qundi tra kanye e lui sono in entrambi i casi di parte. però devo dire che questo disco di kanye mi sembra abbia una maggiore coerenza di fondo rispetto al plastic beach un po' confuso dei gorilla. credo che lo stesso damon se ne sia accorto, visto che prontamente sembra abbia già registrato il nuovo disco dei gorillaz e tutto sul suo iPad. quanto agli outkast, è da un pochetto che non fanno uscire qualcosa di rilevante. anzi, è da un bel po' che non fanno uscire qualcosa...
Hai ragione sugli OutKast, è da un po' che non si palesano...anche perchè erano tutti presi dalle loro diatribe, ognuno per sè/mo' spetta che torniamo insieme ;)
RispondiEliminaSui Gorillaz...beh, dei tre album probabilmente il secondo è il migliore, quello più compatto e con più vette (pezzi brutti o cadute di tono non ne ricordo, tanto che il live che uscì l'anno successivo fu fantastico, musicalmente e visivamente). Plastic Beach è meno coeso, però a mio parere è anche un pizzico meno immediato; tuttavia col tempo mi sono ritrovata a canticchiarne alcuni pezzi realizzando solo in seguito di cosa si trattava O_o In più i brani con Bobby Womack li trovo groovosi il giusto ;)
Ad ogni modo tengo il santino albarniano anch'io, e più che il nuovo Gorillaz non vedo l'ora di conoscere il nuovo progetto africano di Damon, con Tony Allen (che ha già suonato la batteria per lui in The Good, The Bad & The Queen), Flea e altri :)
A proposito di hip-hop/pop: il nuovo Kid Cudi? Non ricordo se ne avevi già parlato...
*sigur ros
RispondiEliminadi kid cudi avevo postato il video di erase me, ma non avevo parlato di tutto l'album:
secondo me è un gran bel dischetto, uno di quelli che ascolto con più piacere in questo periodo e soprattutto dall'inizio alla fine.
anche se penso possa fare ancora di meglio e di più coraggioso, visto quanto mostrato con il mixtape d'esordio "a kid named cudi" (credo si chiamasse)
@ Kid Cudi: il mixtpae di cui parli (titolo giustissimo!) è del 2008, poi ha proseguito così:
RispondiElimina2009: Man on the moon: the end of the day
2010: Man on the moon II: the legend of Mr. Rager
;)
Nuova impressione sul disco di K. West, dopo una manciata di ulteriori ascolti...non posso che ribadire quella iniziale: confezione carina, a tratti scintillante, ma la sostanza a mio parere sta altrove. Mi lascia poco, troppo poco per giustificare simili entusiasmi.
RispondiElimina*sigur ros
RispondiEliminaboh, a me pezzi come "runaway", "all of the lights" e "dark fantasy" tanto per dirne solo alcuni danno i brividi, li sento proprio "miei" e suonano esattamente come se fossero usciti dai miei sogni, quindi hype o meno per me è questo che conta.
ma nel complesso e dalle varie opinioni che ho sentito in giro mi sembra uno di quegli album che verrà ricordato a lungo come un capolavoro assoluto di questi anni.
però oh, se poi non ti ha preso non ti ha preso. c'è poco da fare
Urca, piano a parlare di capolavori assoluti, anche ipotetici ;) Diciamo, e su questo possiamo concordare, che è un disco che divide: si va dai votoni di Pitchfork (per il quale, sono sincera, non ho grandissima stima) e Onda Rock, alla stroncatura di sentireascoltare (che sostanzialmente riassume quello che penso anch'io).
RispondiEliminaPoi vedremo effettivamente tra qualche anno cosa si dirà di questa roba (al di là dei gusti personali, ci sta tutto che magari continuerà a piacerti). Ma con un po' di prospettiva in più ;)
P.S.: a ridateme D'Angelo :(