sabato 31 dicembre 2011

Musica cannibale 2011: Album n. 20 -11

Il blog Pensieri Cannibali chiude i battenti.
Tranquilli, solo per quanto riguarda il 2011, visto che nel 2012 - ovvero tra poche ore, oh cazzo! devo organizzarmi per la serata di Capodanno! - tornerà più forte che mai.
Buon anno nuovo a tutti, quindi, e nell’attesa del countdown per l’inizio del 2012 - 10, 9, 8... yeah auguri, che palle! - beccatevi un po’ di musica con quest’altro countdown, quello dei miei album preferiti del 2011 oramai morente. Dopo le posizioni dalla 40 alla 31 e dalla 30 alla 21, ecco i dischi appena fuori dalla Top 10.

n. 20 Lady Gaga “Born This Way”
Genere: new queen of pop (Madonna chiiiiiii?)
Provenienza: New York City, New York, USA
In classifica perché: dopo essersi fatta conoscere al mondo con una manciata di singoli e aver agguantato la Fame, con il secondo album la Stefani Joanne Angelina Germanotta ha partorito un album che è il più grande kaleidoscopio pop oggi concepibile. Un’orgia cartoon in cui si fondono le maschere dei Daft Punk con ritmi dance e chitarre trash rock, mentre lo spettro della Madonna anni ’80 si aggira qua e là. Entertainment ai massi livelli, ma dietro ai ritmi electro la Gaga dimostra anche di essere un’autrice di canzoni da non sottovalutare.
Se ti piace ascolta anche: Madonna, Gwen Stefani, Rihanna, Katy Perry, Jessie J, Sky Ferreira, Nicola Roberts, Natalia Kills, DEV, Cher Lloyd, Robyn, Daft Punk
Pezzi cult: Bad kids, Government hooker
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19. St. Vincent “Strange Mercy”
Genere: o famo strano
Provenienza: Dallas, Texas, USA
In classifica perché: Annie Clark è una sorta di sorellina stramba della già stramba Zooey Deschanel e possiede un modo tutto suo, stralunato, di fare pop music. Terzo grande album per lei (il precedente Actor era nella mia classifica 2009), però la sensazione è che possa fare persino di più…
Se ti piace ascolta anche: Fiona Apple, Bjork, Emiliana Torrini, tune-yards, Feist, My Brightest Diamond, Eleanor Friedberger, Dirty Projectors
Pezzo cult: Cruel


18. Bon Iver “Bon Iver, Bon Iver”
Genere: non solo folk
Provenienza: Eau Claire, Wisconsin, USA
In classifica perché: ha preso un genere con i suoi dogmi piuttosto rigidi come il folk e l’ha rivoltato come un calzino a sua immagine e somiglianza.
Se ti piace ascolta anche: Iron & Wine, The National, Band of Horses, The Talles Man on Earth, Beirut, Grizzly Bear, Bombay Bicycle Club, Noah and the Whale
Pezzi cult: Perth, Holocene
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17. Joan as Police Woman “The Deep Field”
Genere: soul woman
Provenienza: Biddeford, Maine, USA
In classifica perché: ha fatto un disco molto personale e soul, di quelli che avrebbero fatto fieri il suo ex Jeff Buckley, e poi sa sorprendere; un sacco di pezzi partono in un modo e si evolvono in un altro del tutto inaspettato. Joan si conferma quindi una poliziotta da cui mi farei più che volentieri arrestare.
Se ti piace ascolta anche: My Brightest Diamond, Feist, Anna Calvi, Jeff Buckley
Pezzi cult: The Magic, Human Condition
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16. James Blake “James Blake”
Genere: dubstep-soul
Provenienza: Londra, Inghilterra
In classifica perché: ci ha mostrato la sua versione del soul contaminandola con i suoni e i bassi del dubstep, offrendoci un disco tanto innovativo quanto sottilmente emozionante.
Se ti piace ascolta anche: Jamie Woon, Antony and the Johnsons, Bon Iver, Jamie XX, The XX, The Weeknd, Radiohead
Pezzo cult: Limit to your love


15. Radiohead “The King of Limbs”
Genere: dubstep-radiohead
Provenienza: Abingdon, Oxfordshire, Inghilterra
In classifica perché: hanno realizzato un progetto in evoluzione, più che un semplice album nella vecchia concezione del termine. A livello musicale non hanno magari sorpreso come in passato e questo non verrà ricordato come il loro massimo capolavoro, però segna un’ulteriore passo in avanti nella ricerca sonora di un gruppo sempre un passo avanti. A sorpresa, uno degli album più sottovalutati dell’anno, forse perché a qualcuno potrà essere suonato come un disco freddo. Sarà per questo che a me le note di Lotus Flower e Codex fanno sempre venire i brividi…
Se ti piace ascolta anche: James Blake, Burial, Four Tet, Modeselektor
Pezzo cult: Lotus Flower
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14. Anna Calvi “Anna Calvi”
Genere: cantantona
Provenienza: Londra, Inghilterra
In classifica perché: è un disco cresciuto esponenzialmente nelle mie quotazioni ascolto dopo ascolto. Diverse le perle nascoste tra le pieghe di questo notevole esordio, ma secondo me la giuovine Anna Calvi il suo capolavoro lo tiene ancora in serbo. Sarà il suo album numero 2?
Se ti piace ascolta anche: Anna Aaron, Jeff Buckley, PJ Harvey, Florence + the Machine, Charlotte Gainsbourg, Joan as Police Woman
Pezzo cult: First we kiss


13. Autori vari “Drive Soundtrack”
Genere: colonna sonora
Provenienza: ryangoslinglandia
In classifica perché: è la colonna sonora più esaltante e cool dell’anno, grazie alle efficaci musiche originali del compositore Cliff Martinez (per brevissimo tempo batterista dei Red Hot Chili Peppers), ma soprattutto per merito di una serie di favolose canzoni di electro-pop odierno, ma dal tanto sapore Ottanta.
Se ti piace ascolta anche: Kavinsky & Lovefoxxx , Desire, College, Electric Youth), Riz Ortolani, Chromatics, Cliff Martinez (ovvero gli artisti presenti nella soundtrack)
Pezzo cult: College feat. Electric Youth “A Real Hero”


12. Tyler, the Creator “Goblin”
Genere: hard-rap
Provenienza: Los Angeles, California, USA
In classifica perché: insieme al suo collettivo di rapper, produttori e artisti vari Odd Future, questo squilibrato folle geniale 20enne rappresenta l’esaltante e strambo futuro dell'hip-hop.
Se ti piace ascolta anche: Odd Future, Shabazz Palaces, Kanye West
Pezzi cult: Yonkers, Radicals
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11. The Horrors “Skying”
Genere: 80s dark-wave
Provenienza: Southend-On-Sea, Essex, Inghilterra
In classifica perché: nel 2009 con il loro precedente “Primary Colours” si erano guadagnati il titolo di mio album personale dell’anno, quest’anno non ripetono l’impresa ma si confermano comunque ampiamente tra le band più interessanti del panorama musicale. Il loro segreto? Cambiare sonorità a ogni disco e questa volta centrifugando alla grande i suoni anni ’80 di band come Simple Minds e Tears for Fears. Derivativi? Forse. Goduriosi? Certamente. Il cantante della band in questo 2011 ha tra l’altro pubblicato anche un bel dischetto con la sua band parallela, i consigliati Cat’s Eyes.
Se ti piace ascolta anche: Simple Minds,Psychedelic Furs, Joy Division, Tears for Fears, The Drums, S.C.U.M., Spector, Cat’s  Eyes
Pezzi cult: Still life, You said
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venerdì 30 dicembre 2011

I MEGLIO FILM CANNIBALI 2011: N. 40 - 31


Messo in un angolino il capitolo serie tv con i Cannibal Tv Awards 2011 (se ve li siete persi vi consiglio di recuperarli, visto che hanno richiesto un bel po' di tempo per essere preparati), ecco arrivato il momento della classifica cinematografica. Una Top 40 delle pellicole che personalmente mi sono piaciute di più, tra film usciti in sala in Italia e altri arrivati soltanto sui lidi della distribuzione Internet.
Cominciamo con le posizioni dalla 40 alla 31, dove tra horror e cinema italiano non è che venga rispecchiata poi molto il resto della classifica. Quindi non fateci troppo l’abitudine e preparatevi a un sacco di altri film tra i più variegati. Per intanto cominciamo con questi...

"That's me in the corner, that's me in the spotlight..."
40. Habemus Papam
Regia: Nanni Moretti
Genere: anche i Papi sono esseri umani
Parla di: un Papa appena eletto alle prese con una crisi di coscienza e con uno strizzacervelli che risponde al nome di Nanni Moretti.
Pregi: uno sguardo originale all’interno della misteriosa cerchia vaticana che regala alcuni momenti molto divertenti, ma che non si limita alla sola presa per il culo del bizzarro mondo ecclesiastico. Un film in grado di suscitare riflessioni non da poco con una figura del Papa parecchio distante dal ritratto tipico delle fiction di Raiuno e girato da un Nanni Moretti in ottima forma registica (più che attoriale). E il finale assesta un bel colpo da KO.
Difetti: se il film è spunto di riflessioni interessanti e fa felice il cervello, manca invece l’obiettivo di arrivare al cuore. E il Nanni avrebbe potuto essere un po’ più cattivello nei confronti dell’istituzione Chiesa…
Battuta cult: Cardinale: “Perché non giochiamo a palla prigioniera?”
Nanni Moretti: “Palla prigioniera? Cardinale, non esiste più da 50 anni, palla prigioniera.”
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"Vuoi venire a letto con me?"
39. The Woman
Regia: Lucky McKee
Genere: animalesco
Parla di: una giovane donna che vive in un bosco e vive come un’animala viene catturata da un (apparentemente) normale padre di famiglia.
Pregi: un B-movie che sa trasformarsi in A-movie grazie a una storia potente per il suo aprirsi a più letture e interpretazioni. Notevoli la The Woman del titolo e il padre di famiglia, in realtà pazzo fuori testa perfetto simbolo dell’America di oggi.
Difetti: qualche eccesso splatter di troppo e un messaggio che non raggiunge la potenza di un Kynodontas, tanto per rimandare a un altro film che affronta simili tematiche di prigionia/educazione.
Personaggio cult: il padre Chris Cleek (Sean Bridgers)
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"Perché mi guardate così? Non sono io, l'alieno!"
38. L’ultimo terrestre
Regia: Gianni Pacinotti
Genere: arrivano gli alieni!
Parla di: un’invasione aliena che per una volta coinvolge anche l’Italia e non solo Washington o la Casa Bianca, ma soprattutto parla di un personaggio che alieno su questa Terra lo è pur essendo terrestre.
Pregi: pellicola davvero aliena nel panorama italiano, in grado di allineare il nostro paese agli altri paesi/pianeti esteri, proponendo una fantascienza umanistica poco sci-fi non lontana da quella vista in film come Melancholia, Another Earth, Monsters o Cloverfield. Visivamente il fumettista Gianni “Gipi” Pacinotti esordiente nel cinema rivela di possedere un buon occhio cinematografico, con discreti lampi visionari.
Difetti: qualche ingenuità nella sceneggiatura di troppo (soprattutto nella seconda parte) e un finale che sarebbe potuto essere più forte. Però ad avercene di film italiani così...
Personaggio cult: L’americano (Stefano Scherini)
Recensione prossimamente…


Burn baby burn!
37. Mother’s Day
Regia: Darren Lynn Bousman
Genere: mai mettersi contro le mamme
Parla di: mentre stanno dando un party, alcuni trentenni vengono sequestrati da una banda di criminali capitanata da una mammina non proprio dolce, interpretata da una Rebecca De Mornay perfida quasi quanto Mamma Fratelli dei Goonies.
Pregi: thriller tra i più riusciti della stagione, riesce a mescolare con mano sapiente tensione e ironia. Intrattenimento e alta tensione ottimamente miscelati: miracolo! E poi c’è Deborah Ann Woll!!
Difetti: un budget da B-movie e una storia non proprio di prima mano, che però riesce a risultare scoppiettante grazie a una sceneggiatura ricca di colpi di scena.
Personaggio cult: Nathalie “Mother” Koffin (Rebecca De Mornay)
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"Sei maggiorenne, vero?"
36. Jane Eyre
Regia: Cary Fukunaga
Genere: neo- brontësco
Parla di: la storia la conoscete già, avrete già letto il libro… Io no, però voi sicuramente sì, quindi vi risparmio la trama.
Pregi: una grande storia d’amore, per nulla banale, resa dal gioco di sguardi tra due grandi protagonisti, la Mia Wasikowska e il Michael Fassbender, due dei migliori attori di oggi e, ci scommetto, di domani. Niente male poi il racconto della storia attraverso flashback e il finale è da colpo al cuore.
Difetti: il confronto con il romanzo originale e con le altre versioni cinematografiche, ma se come me siete alla prima esperienza jane-eyriana questo problema non sussiste e vi sembrerà una storia tutta nuova.
Attore cult: Michael Fassbender
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"Ghostface, ancora tu? Chiudi la porta quando hai finito di fare il pirla!"
35. Scream 4
Regia: Wes Craven
Genere: ironic horror
Parla di: quarto capitolo della saga che ha preso in giro tutti gli stereotipi horror e pure se stessa, con un nuovo killer mascherato da Ghostface che torna a fare a brandelli i poveri abitanti di Woodsboro.
Pregi: già odio i sequel, figuriamoci i quarti capitoli… eppure l’ironia dell’ironia in questa saga è ancora una volta talmente sublime da riuscire ad autosfottere se stessa e il genere horror in generale alla grande, risultando un divertimento irresistibile. Di notevole tensione poi la parte finale con la rivelazione del nuovo killer, mentre il messaggio sulla violenza mediatica risulta parecchio incisivo e persino realistico, vedi i vari Misseri da cui siamo circondati.
Difetti: il gioco dell’ironia horror ormai non è certo nuovo o innovativo, dopo tutto è pur sempre un quarto capitolo.
Attrice cult: Emma Roberts
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"Oddio Troll Hunter: che orrore di film!"
34. Insidious
Regia: James Wan
Genere: casa infestata
Parla di: una casa infestata, devo dire altro? Qui però siamo più dalle parti di Poltergeist che non da quelle della serie American Horror Story.
Pregi: per me uno degli horror più spaventosi e coinvolgenti degli ultimi tempi, in grado di riportare alla mente un horror molto 80s. Poi, certo, la paura è soggettiva e quindi c’è chi rimarrà spaventato più dai troll norvegesi visti in qualche filmetto alla Blair Witch Project…
Difetti: non racconta certo una storia originalissima.
Personaggio cult: la vecchina Elise Rainier (Lin Shaye)
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"La smettete di dire che somiglio alla Cuccarini?"
33. Take Me Home Tonight
Regia: Michael Dowse
Genere: 80s revival
Parla di: una notte negli anni ’80 in cui tutto può succedere e tutto può cambiare…
Pregi: non sembra un film ambientato negli 80s, sembra proprio un VHS inedito uscito dal retro di qualche videoteca sopravvissuta non si sa come all'avvento di Blockbuster e di Internet. Una pellicola tanta Ottanta dal look alla colonna sonora. Irresistibile.
Difetti: chi conosce bene i film 80s non ci troverà niente di nuovo…
Scena cult: ingresso di Teresa Palmer sulle note di “Bette Davis Eyes” di Kim Carnes
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"Ma secondo te verrò scelto come attore dell'anno?"
32. Blue Valentine
Regia: Derek Cianfrance
Genere: autopsia di una storia d’amore
Parla di: un ragazzo e una ragazza si incontrano, si amano, si odiano.
Pregi: una coppia di protagonisti affiatati e in forma strepitosa, Ryan Gosling e Michelle Williams, per una visione perfetta se NON volete vedere il classico film d’ammore. Un film crudo ed efficace, romantico ma in maniera trasversale, accompagnato da una bella colonna sonora indie targata Grizzly Bear.
Difetti: ha ritmi parecchio lenti e la trama non è che sia di quelle più elaborate concepibili…
Canzone cult: “You and me” di Penny & the Quarters
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"Se Cannibal non mi elegge attore dell'anno, giuro che gli taglio le palle!"
31. Le idi di marzo
Regia: George Clooney
Genere: super politica show
Parla di: dietro le quinte delle primarie delle elezioni presidenziali americane, tra politici, portavoce e stagisti invischiati in torbidi affari. Vi suona per caso famigliare?
Pregi: un ritratto spietato della politica americana che non guarda in faccia a nessuno, repubblicani quanto democratici, con l'illusione del change obamiano che sembra già svanita. Grande ancora una volta Gosling, doppio protagonista di questa prima parte della mia classifica, e cast di contorno notevole.
Difetti: Clooney racconta una storia potente ma poteva usare di più, soprattutto a livello visivo, confermandosi invece un regista troppo classico e tradizionale. Almeno per i miei gusti. Ed è poi proprio il suo personaggio, paradossalmente ma forse anche volontariamente, quello a rimanere troppo sullo sfondo.
Attore cult: Ryan Gosling
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giovedì 29 dicembre 2011

CANNIBAL TELEFILM AWARDS 2011

Abbiamo visto insieme il countdown delle meglio serie tv 2011, ma non è finita qui. Qui di seguito trovate infatti anche awards e premi telefilmici vari scelti sempre dal giudizio discutibile dell’autore di questo blog, Cannibal Kid.
Partiamo con il riassunto della Top 40 delle migliori serie dell’anno, con Homeland incoronato Telefilm Cannibale 2011.





  1. Homeland
  2. Breaking Bad
  3. Boss
  4. Game of Thrones
  5. American Horror Story
  6. The Fades
  7. Skins UK
  8. Once upon a time
  9. Friday Night Lights
10. The Hour

11. Pretty Little Liars
12. Mildred Pierce
13. 2 Broke Girls
14. The Killing
15. Misfits
16. The Vampire Diaries
17. Wilfred
18. Shameless US
19. The Secret Circle
20. The Walking Dead

21. Damages
22. New Girl
23. Revenge
24. Beavis and Butt-head
25. The Nine Lives of Chloe King
I vari VIP sfilano sul red carpet dei Cannibal Telefilm Awards 2011
26. Suburgatory
27. Louie
28. Suits
29. South Park
30. Hart of Dixie

31. Episodes
32. The Booth
33. True Blood
34. Pan Am
35. Bob’s Burgers
36. Glee
37. Downton Abbey
38. Beaver Falls
39. Freaks!
40. Dexter

E ora via a una miriade di premi telefilmici cannibali vari!

Best man (Miglior attore protagonista)
1. Bryan Cranston, Breaking Bad
2. Kelsey Grammer, Boss
3. Ben Whishaw, The Hour
4. Barry Pepper, I Kennedy
5. Damian Lewis, Homeland

Poche balle qui: nonostante la rivelazione Whishaw e un notevole boss di Boss, Bryan Cranston con il suo Walt White di Breaking Bad ci regala un personaggio di anno in anno sempre più complesso e sfuggente.


Best woman (Miglior attrice protagonista)
1. Claire Danes, Homeland
2. Kate Winslet, Mildred Pierce
3. Emmy Rossum, Shameless
4. Rose Byrne, Damages
5. Zooey Deschanel, New Girl

Se in altre categorie ho avuto dei dubbi, qui nessuno: Claire Danes pazzesca, davvero pazzesca in Homeland. Sopra tutte le pur stellari rivali.



Scene stealer man (Miglior attore non protagonista)
1. Aaron Paul, Breaking Bad
2. Giancarlo Esposito, Breaking Bad
3. Peter Dinklage, Game of Thrones
4. Daniel Kaluuya, The Fades
5. Dominic West, The Hour

Breaking Bad per livello recitativo dà merda a tutti. Aaron Paul il mito nella parte del tossico combattuto e Giancarlo Esposito in quelli dell’insospettabile leader del cartello di droga hanno poi personaggi talmente stellari da avere la meglio persino sul piccolo grande Peter Dinklage di Game of Thrones.


Stene stealer woman (Miglior attrice non protagonista)
1. Emilia Clarke, Game of Thrones
2. Evan Rachel Wood, Mildred Pierce
3. Kathleen Robertson, Boss
4. Dianna Agron, Glee
5. Morena Baccarin, Homeland

Daenerys di Game of Thrones è resa in maniera magistrale da una poliedrica Emilia Clarke: donna e drago, innocente un attimo e crudele quello dopo, vittima e carnefice. Strepitosa. Persino più della perfettamente odiosa quanto adorabile Evan Rachel Wood di Mildred Pierce.


Miglior ospite (Miglior guest-star)
1. Mos Def, Dexter
2. Zachary Quinto, American Horror Story
3. Mark Margolis, Breaking Bad
4. Gwyneth Paltrow, Glee
5. Jessy Schram, Once upon a time

In un annus horribilis per Dexter, con una sesta stagione molto deludente, la nota più positiva arriva dal Brother Sam interpretato dall’ottimo attore-rapper Mos Def. Sempre grandiose le apparizioni di Mark Margolis, attore feticcio di Darren Aronofsky, in Breaking Bad.


New kid on the block (Attore rivelazione)
1. Daniel Kaluuya, The Fades
2. Evan Peters, American Horror Story
3. Michael B. Jordan, Friday Night Lights
4. Rotimi Akinosho, Boss
5. Patrick J. Adams, Suits

Dall’Inghilterra, la rivelazione della rivelazione The Fades è il simpatico e nerdoso Daniel Kaluuya, la vera marcia in più della serie. Attenzione però anche agli altri promettenti giuovini attori…


New bi**h in town (Attrice rivelazione)
1. Karine Vanasse, Pan Am
2. Emilia Clarke, Game of Thrones
3. Hannah Ware, Boss
4. Jane Levy, Suburgatory e Shameless
5. Michelle Dockery, Downton Abbey

Karine Vanasse è la mia scommessa per il futuro. In Pan Am riesce a emergere persino in mezzo a un cast femminile parecchio notevole, ma ho l’impressione che il meglio lo debba ancora dare in altre serie/film. E penso che anche le altre faranno parecchia strada…


Pezzo di figa (Sex-symbol donna)
1. Kathleen Robertson, Boss
2. Amber Heard, The Playboy Club
3. Deborah Ann Woll, True Blood
4. Janina Gavankar, True Blood
5. Alexandra Breckenridge, American Horror Story

Kathleen Robertson in versione sexy donna in carriera batte persino la Amber Heard coniglietta di Playboy Club, durata purtroppo troppi pochi episodi. Sempre hot True Blood, con la doppietta messa a segno dall’esotica indiano-americana Janina Gavankar e dalla già osannata da queste parti Deborah Ann Woll. Ma in questa stagione si è fatta notare anche un’altra rossa, quella di American Horror Story, la governante (in versione giovane) Alexandra Breckenridge. Poi, voi siete liberissimi di preferire la versione vecchina interpretata da Frances “Six feet under” Conroy…


Pezzo di figo (Sex-symbol uomo)
1. Ian Somerhalder, The Vampire Diaries
2. Jeff Hephner, Boss
3. Alexander Skarsgard, True Blood
4. Thomas Dekker, The Secret Circle
5. Justin Chatwin, Shameless US

Vampiri protagonisti anche tra i sex symbols maschili, con Ian Somerhalder che quest’anno ha vita facile contro lo Skarsgard un po’ appannato dell’ultima stagione di True Blood. Spazio anche per il giovane politico sessuomane Jeff Hephner di Boss e i due “emo”, o quasi, Thomas Dekker e Justin Chatwin.


Pezzo di merda (Miglior cattivo)
1. Giancarlo Esposito, Breaking Bad
2. Lana Parrilla, Once upon a time
3. Paul Wesley, The Vampire Diaries
4. Madeleine Stowe, Revenge
5. John Goodman, Damages

Enorme il villain Giancarlo Esposito di Breaking Bad, ma notevole anche Lana Parrilla, una Evil Queen coi fiocchi, ma soprattutto davvero perfida in versione sindaco e (pessima) madre nella parte “realista” del favolistico Once Upon a Time. La rivelazione è Paul Wesley di The Vampire Diaries, nelle prime due stagioni apparso come un vampirello innocuo alla Edward Cullen di Twilight, e finalmente “sbocciato” nella terza con tutti i suoi istinti più maligni.


Sex award (Serie più sexy)
1. True Blood
2. Boss
3. American Horror Story
4. Game of Thrones
5. Skins UK

Che le storie reggano ancora o meno, True Blood si rivela sempre il campione nella carica sessuale, con Sookie ed Eric che nella quarta stagione non fanno altro che trombare, ma soprattutto con una Deborah Ann Woll strabordante che regala il meglio di sé a Jason e a noi spettatori. Che nel mondo della politica il sesso non manchi noi italiani già lo sapevamo bene, ma Boss ce ne ha dato ulteriore conferma, mentre American Horror Story e Game of Thrones oltre che nell’horror e nel fantasy si sono dati da fare pure sul versante sessuale…


Bodies award (Serie con più corpi da favola)
1. The Secret Circle
2. The Playboy Club
3. True Blood
4. The Vampire Diaries
5. Revenge

In questa categoria vince The Secret Circle, visto che in questa serie anche il più cesso/cessa è comunque uno strafigo/strafiga e quindi anche le conigliette dello sfortunato The Playboy Club si devono inchinare. Menzione poi per Revenge in cui anche le “vecchie” della serie come Madeleine Stowe hanno il loro bel fascino MILF…


Du’ gust is megl’ che uan (Miglior coppia)
1. Ryan & Wilfred, Wilfred
2. Max & Caroline, 2 Broke Girls
3. Elena & Damon, The Vampire Diaries
4. Jessica & Jason, True Blood
5. Linder & Holder, The Killing

Tra il tira e molla del si fanno-non si fanno di Vampire Diaries e la nuova scoppiettante coppia di True Blood, il meglio l’hanno dato coppie non sentimentali. Meno male nel caso di Ryan e Wilfred, visto che il secondo è un cane, peccato per Max & Caroline, le due amiche della sitcom 2 Broke Girls che non mi spiacerebbe certo vedere in azione in una storia lesbo… Citazione anche per i due agenti di The Killing, potenzialmente i nuovi Mulder & Scully.


Best line (Miglior dialogo o battuta, non necessariamente comica)
1. “So di essere un vampiro, Snooki” Eric Northman a Sookie, ma anche lo sfogo di Pam De Beaufort: “Sono davvero stufa di Sookie e della sua preziosa vagina di fata e del suo nome incredibilmente stupido. Fanculo Sookie.” True Blood
2. “Com’è essere gay?” “È come se fosse Natale tutti i giorni.” La nonna Frances Conroy e il nipote Keir Gilchrist, United States of Tara
3. “Dovremmo farci di cocaina tutti i giorni. È meraviglioso.” Un tranquillo pigiama party tra ragazzine, Skins
4. “Quiz veloce sulle differenze tra hipster e barboni: cosa ascoltano gli hipster?” “I Radiohead.” “Cosa ascoltano i barboni?” “The voices in their head.” Max (Kat Dennings) e Han (Matthew Moy), 2 Broke Girls
5. “Noi li derubiamo, e loro derubano qualcun altro. Si chiama economia.” I genitori del Grillo Parlante, Once upon a time

Sezione dedicata alle migliori frasi sentite nei telefilm quest’anno, a vincere è True Blood che in ironia (almeno in alcuni episodi) non ha perso lo smalto dei tempi migliori.


Momento WTF (Scena più sorprendente)
1. Gus, finale, s04e13, Breaking Bad
2. Game of Thrones, finale
3. Uomo in latex, American Horror Story
4. Omicidio con taglierino, s04e01, Breaking Bad
5. Peggior green screen di sempre, Ringer

Categoria dedicata ai momenti più assurdi e incredibili, quelli che ti fanno domandare “What the fuck?”. Strepitosi in tal senso i finali di stagione di Breaking Bad e Game of Thrones (ma evito spoiler per chi non li avesse visti), sorprendente la comparsa dell'uomo in latex in American Horror Story, spietata la scena col taglierino di Breaking Bad (ancora lui), mentre a farci sobbalzare in negativo quest’anno c’ha pensato Ringer, con quello che alcuni siti hanno definito mica a torto il “peggior green screen di sempre”, quando 2 Sarah Michelle Gellars sono comparse in barca allo stesso tempo, in una maniera vergognosamente poco realistica.


Miglior morto
1. Alexandra Breckenridge/Frances Controy, American Horror Story
2. Evan Peters, American Horror Story
3. Natalie Dormer, The Fades
4. Zombie, The Walking Dead
5. James Remar, Dexter

Le serie si stanno ormai popolando sempre più di fantasmi, non-morti e morti vari, e il meglio in tal senso l’ha dato certamente American Horror Story, dove sono tutti un pochino più morti che vivi…


Music award (Miglior colonna sonora)
1. Skins UK
2. Misfits
3. Breaking Bad
4. Mildred Pierce
5. Homeland

Quando si parla di musica, l’Inghilterra parte già favorita e anche nelle serie tv dà il meglio: in Skins ogni episodio dedicato a un diverso personaggio è un capitolo musicale a parte e si passa quindi, e alla grande, dal metal al dubstep, ma anche Misfits nell’ultima deludente stagione almeno a livello musicale non si è smentito. Grandi poi le musiche pompate dal nuovo mega impianto stereo di Jesse Pinkman in Breaking Bad e spazio poi per sonorità più "colte" con la lirica di Mildred Pierce e il raffinato jazz che accompagna Homeland.


Best theme (Miglior sigla)
1. The Secret Circle
2. American Horror Story
3. Freaks!
4. New Girl
5. The Fades

(sono state considerate solo le nuove serie)
L’inquietante breve tema musicale di The Secret Circle è davvero da brividi, ancor più della portisheadiana sigla di American Horror Story. L’Italia fa la sua porca figura con la gasante song di Freaks! realizzata dagli About Wayne, mentre la canterina Zooey Deschanel illumina con la sua voce il theme di New Girl.



Premio “E ora come faccio ad aspettare fino alla prossima stagione?” (Miglior finale di stagione)
1. Game of Thrones
2. Breaking Bad
3. The Fades
4. Homeland
5. Boss

Game of Thrones e Breaking Bad: che finali di stagione assurdi e strepitosi!


Premio “Meglio dei film” (Miglior episodio)
1. Friday Night Lights, s05e13, Always
2. Skins, s05e01, Franky
3. American Horror Story, s01e01, Pilot
4. Breaking Bad, s04e13, Face Off
5. Pretty Little Liars, s02e13, The First Secret

Il toccante episodio conclusivo di Friday Night Lights è una vera perla, ma non da meno anche l’episodio-film dedicato all’androgina Franky di Skins, l’esaltante pilota di American Horror Story, il season finale di Breaking Bad e l’episodio flashback di Halloween delle Pretty Little Liars, sorta di Fuoco cammina con me in versione teen.


Premio “Vorrei averlo in casa con me” (Personaggio idolo personale)
1. Carrie Mathison (Claire Danes), Homeland
2. Wilfred (Jason Gann), Wilfred
3. Jess (Zooey Deschanel), New Girl
4. Tina (Bob's Burgers)
5. Harvey Specter (Gabriel Macht, Suits)

Carrie, l’agente della CIA “pazza”, per me quest’anno ha sbaragliato l’intera concorrenza. Personaggi esilaranti dell’annata sono stati il cane-umano Wilfred, la fulminata e pure lei non poco pazza Jess/Zooey Deschanel, la nerdosa e fissata col sesso Tina del cartone Bob's Burgers e poi idolo assoluto il superficialone avvocato Harvey Specter, novello Christian Troy.


Director’s award (Miglior regia)
1. Boss
2. Breaking Bad
3. Homeland
4. American Horror Story
5. The Killing

Con un episodio pilota diretto niente poco di meno che da Gus Van Sant e un livello che rimane alto anche negli episodi successivi, il premio alla regia va a Boss. Ma anche molte altre serie si sono difese con un livello registico che non ha nulla da invidiare, anzi, al cinema…


Script award (Migliori sceneggiature)
1. Homeland
2. Breaking Bad
3. Once Upon A Time
4. Friday Night Lights
5. Boss

Nuovo trionfo per gli script grandiosi variegati e imprevedibili di Homeland e Breaking Bad, in cui ogni puntata segue un copione del tutto diverso dalle precedenti, ma tra le sceneggiature notevole anche il non semplice gioco di equilbrio tra favola e realtà architettato da Kitsis e Horowitz (già sceneggiatori di vari episodi di Lost), che almeno per ora in Once Upon a Time hanno evitato di finire nel ridicolo con una materia scivolosa.


Premio al pilota (Miglior episodio pilot)
1. American Horror Story
2. Homeland
3. Game of Thrones
4. The Killing
5. Wilfred

American Horror Story è partito con un episodio folgorante, in grado di frullare dentro 40 minuti tutto (ma proprio tutto) il genere horror degli ultimi 40 anni. Negli episodi successivi non sempre ha mantenuto lo stesso livello assurdo, però il pilot rimane tra i migliori visti negli ultimi tempi.


Fashion award (Serie più stylish)
1. The Hour
2. Pan Am
3. Suits
4. Skins UK
5. I Kennedy

Anni ’50/’60 grandi protagonisti nella sezione fashion di questi award, con The Hour che in assenza di Mad Men si guadagna il titolo di serie più stilosa, davanti ai favolosi 60s di Pan Am e Kennedy. Impeccabili ed eleganti poi gli avvocati yuppie di Suits.


Premio LOL J (Serie più divertente)
1. 2 Broke Girls
2. Louie
3. New Girl
4. Wilfred

Le risate più fragorose quest’anno me l’hanno regalate le 2 Broke Girls, ma Louie che ho cominciato a seguire da poco potrebbe regalarmi notevoli soddisfazioni anche in futuro…


Premio D&D (Miglior serie fantasy)
1. Game of Thrones
2. The Fades
3. Misfits
4. The Vampire Diaries
5. The Secret Circle

Per il fantasy è stato l’anno di Game of Thrones, ma date un’occhiata pure a The Fades, notevole sorpresa made in Britain.


Premio bimbominkia (Miglior serie teen-bimbominkiosa)
1. Pretty Little Liars
2. The Secret Circle
3. The Nine Lives of Chloe King
4. The Lying Game
5. Awkward

Pretty Little Liars e The Secret Circle sono serie da (nociva) dipendenza totale. Occhio quindi a non finire nel tunnel, non c’è rehab che tenga… Anche se poi, almeno ogni tanto, tornare bimbiminkia fa bene. O no?


Cartoon award (Miglior serie animata)
1. Beavis and Butt-head
2. South Park
3. Bob’s Burgers
4. Tutor Hitman Reborn!
5. Puella Magi Madoka Magica

Il ritorno di Beavis & Butt-head ha rappresentato il mio evento cartoonesco personale dell’anno. E non hanno certo deluso, anzi. Bene anche la new-entry Bob’s Burgers, mentre tra gli anime giapponesi ho intravisto qualcosa di interessante da approfondire…


Premio "adesso che non abbiamo più quel Premier possiamo tornare ad esser fieri di essere italiani, forse…" (Miglior serie italiana)
Freaks!

Autoprodotti e autolanciati su YouTube, i Freaks! sono stati la novità italiana più interessante. Un nuovo modo di fare tv, all’infuori della tv?



Premio speciale "cazzata dell’anno"
Robert Sheehan

Motivazione: Ha lasciato Misfits per fare filmacci come L’ultimo dei templari o filmetti come Killing Bono. Ti prego, Robert, ripensaci!







Premio speciale "colletta"
Jennifer Morrison, Once upon a time.

Motivazione: in tutti gli episodi ha sempre indosso la stessa giacchetta rossa (la mette anche per casa). Qualcuno le compri degli altri vestiti, anche perché sospetto che ormai cominci a puzzare…






Miglior locandina
American Horror Story

“Bastardi che l’avete cancellato” award (Serie finite che più mi mancheranno)
1. Friday Night Lights
2. The Nine Lives of Chloe King
3. United States of Tara
4. Bored to Death
5. The Playboy Club

Friday Night Lights chiude alla quinta stagione, United States of Tara e Bored to Death alla terza: il loro meglio ormai l’avevano dato, però un po’ di malinconia a lasciarli andare c’è sempre. Un peccato invece per The Nine Lives of Chloe King, cancellata dopo appena una stagione quando le premesse per una serie cult in crescendo come Buffy c’erano tutte. Mi mancherà anche Playboy Club, ma più perché era pieno di figa che non per la qualità televisiva (non eccelsa, ma comunque meglio di altre serie che invece proseguono...).


“Era ora!” award (Serie finite che meno mi mancheranno)
1. Smallville
2. No Ordinary Family
3. Charlie’s Angels
4. V
5. Lie to me

Dopo 10 stagioni, finalmente ha chiuso i battenti Smallville, serie partita come “le avventure del giovane Superman” e finita come “le avventure del decrepito Superman”. Via dalle scatole senza rimpianti anche l’inguardabile No Ordinary Family e le nuove versioni di Charlie’s Angels e Visitors.


Ciofeca d’oro (Peggior serie tv)
2. Enlightened
3. Falling Skies
4. Charlie’s Angels
5. Ringer

Terra Nova: la serie più odiosa e terrificante dai tempi di Settimo Cielo. E ho detto tutto. Al confronto persino Falling Skies fa la sua figura. Ma solo al suo confronto. Terribile poi la serie new-age Enlightened, fuori tempo massimo le aggiornate Charlie’s Angels e delusione cocente il ritorno di Sarah Michelle Gellar con Ringer.


Premio sputtanescion (Serie peggio peggiorata)
1. Gossip Girl
2. Grey’s Anatomy
3. Dexter
4. Dr. House
5. Glee

Gossip Girl ormai sta tirando avanti in maniera sempre più assurda e senza idee. È come uno zombie di The Walking Dead cui qualcuno dovrebbe sparare un bel colpo in testa. Impressionante poi il caso di Dexter, dopo una quarta stagione al top dei top grazie a Trinity e una quinta di livello ancora notevole con Lumen e Jordan Chase, è sprofondata "grazie" ai peggiori cattivoni della storia, l’accoppiata Travis/professorone Gellar.


“Lo odio!” award (Personaggio più insopportabile)
1. Amy Jellicoe (Laura Dern), Enlightened
2. Allen Gregory, Allen Gregory
3. Jim Shannon (Jason O’Mara), Terra Nova
4. Sookie (Anna Paquin), True Blood
5. Un personaggio inutile a vostra scelta, Gossip Girl

Amy Jellicoe di Enlightened è una donna che dopo una crisi sul lavoro va alle Hawaii per qualche settimana e quando torna alla sua vecchia vita è una persona nuova, una sorta di guru della new-age e del buonismo. Roba che ci sarebbe da prenderla a schiaffi tutti i giorni, tutto il giorno, finché non ritorna come prima. Peccato per Laura Dern (che pure se l'è cercata, visto che è co-autrice della serie), qui davvero mooooolto lontana dai film di Lynch… Sempre più insopportabile Sookie di True Blood, mentre Allen Gregory, un bambinetto che parla come un vecchietto snob, si è rivelato il personaggio meno simpatico nella storia dei cartoni animati. I tizi di Terra Nova sarebbero poi da servire tutti in pasto ai dinosauri e già che ci siamo pure quelli di Gossip Girl, dove tra Rufus, Lily, Ivy, Diana e il principe Grimaldi non si capisce chi sia più inutile. Ma dov’è finita Jenny Humphrey?


Chuck Norris award (Peggior attore/attrice)
1. Colin Hanks, Dexter
2. Elizabeth Hurley, Gossip Girl
3. Un attore/attrice a caso, Terra Nova
4. Will Patton, Falling Skies
5. Ioan Gruffudd, Ringer

Applausi per Colin Hanks: non era facile affossare Dexter, ma lui c’è riuscito, grazie al cattivone più innocuo e inverosimile mai visto sul piccolo schermo. E forse non solo lì. Elizabeth Hurley con una recitazione che manco nelle peggio soap vince invece il premio di “cagna maledetta” dell’anno. Complimenti anche a lei.


Delusione dell’anno
Ringer

Mi aspettavo grandi cose dal ritorno in tv di Sarah Michelle Gellar, avrei tanto voluto inserire la sua nuova serie tra le migliori dell'anno e invece Ringer, partito da discrete premesse, si è ben presto rivelato un thrillerino che la tensione non sa neanche cos’è, ma in grado in compenso di regalarci dialoghi imbarazzanti e situazioni senza senso quasi quanto in Terra Nova. Gli sceneggiatori a ogni episodio non si sa bene dove vogliano andare a parare, tirando avanti fino a sparare ogni tanto un colpo di scena del tutto a caso. Unica nota positiva: la Sarah Michelle, naturalmente, pure in versione doppia, che però meriterebbe una serie ben migliore di questa.


E per il meglio e il peggio delle serie tv secondo il soggettivo e personalissimo parere del blog Pensieri Cannibali per quest'anno è tutto, ma le classifiche del 2011 proseguono con cinema e musica...


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