martedì 29 marzo 2011

Tò, c’è qualcuno ancora più sfigato di quel pirla di 127 ore

Frozen
(USA 2010)
Regia: Adam Green
Cast: Kevin Zegers, Shawn Ashmore, Emma Bell, Ed Ackerman, Rileah Vanderbilt, Chris York
Genere: situazioni estreme
Se ti piace guarda anche: 127 ore, Open Water, Buried, Rovine

Attualmente nelle sale italiane

Trama semiseria
Un tizio va insieme alla fidanzata e al migliore amico a fare un tranquillo weekend in montagna sulle piste. Le cose però non vanno nel migliore dei modi…
La tipa si fa il classico allenatore di sci? Si fa l’amico? Si fa il primo che passa?
No, no e no.
Tutti e tre finiscono bloccati su una seggiovia in piena notte perché quel coglione di un manutentore se n’è andato. Distrazioni che capitano, peccato solo che sia domenica e che fino al venerdì successivo le piste non riaprano e che di notte in montagna faccia parecchio freddo e che sotto la seggiovia ci siano pure appostati i lupi…
e insomma, i tre rimpiangeranno di non essere rimasti incastrati dentro un canyon come quel pirla di James Franco in 127 ore.

Recensione cannibale
Tra qualche ora starvene al calduccio a bere una cioccolata calda
non vi sembrerà poi una così cattiva idea...
Frozen è un film che lascia completamente ghiacciati. La drammatica situazione in cui finiscono i tre protagonisti è infatti di quelle in cui si prega di non finire mai nella vita ma in cui è facile immedesimarsi: e se ci fossi io, lì bloccato di notte su una seggiovia, che cosa diavolo farei?
Me lo sono chiesto anch’io, sebbene non sono assolutamente appassionato di montagna, non amo la neve, non scio, non vado nemmeno sullo slittino. Di certo poi non mi salta in mente di saltare su una seggiovia; a parte il fatto che non sciando non vedo perché dovrei divertirmi a utilizzarla come mezzo di trasporto, si aggiunge anche il fatto che soffro di vertigini, quindi col cazzo che mi vedrete mai sopra.
Nonostante questo piccolo particolare, pure io mi sono immerso in una situazione del genere e mi sono chiesto che cosa farei. Proverei a buttarmi? Cercherei di resistere? Il punto forte del film è proprio questo, il coinvolgimento emotivo e pure fisico nella vicenda.

Davvero una tragica situazione, quella in cui si ritrovano i tre sfigatissimi protagonisti. Questi sono proprio stati iellati forte, mentre il protagonista di 127 ore era finito in una trappola mortale simile, ma un po’ -diciamolo- se l’era andata a cercare. Se Danny Boyle in quel film gioca con tutti gli espedienti cinematografici umanamente disponibili per rendere la vicenda più interessante, in Frozen il regista e sceneggiatore Adam Green (già dietro la mdp per il mezzo cult Hatchet e pure per il sequel Hatchet II) decide invece di rimanere incollato alla seggiovia, per fortuna senza equagliare la noia dell’esercizio fine a se stesso come fatto da un certo Buried.
Frozen è uno spot efficace per il turismo montano quanto
la pubblicità di Berlusconi in onda in questi giorni lo è per il turismo italiano
Il film rientra dunque in pieno in quello che è ormai diventato un sotto genere dell’horror e del thriller, quello delle esperienze umanamente estreme e al limite, quelle in cui il confine tra la vita e la morte è davvero sottile e una decisione sbagliata può costare tutto. Il cast non è fatto di attoroni, ma i 3 giovani martiri usciti da apparizioni in serie come Gossip Girl (Kevin Zegers), X-Men (Shawn Ashmore) e The Walking Dead (Emma Bell, versione meno gnocca di Blake Lively) se la cavano bene. Colonna sonora invece un po’ deboluccia.

Prima di vedere Frozen mi sono chiesto: “Ma perché in Italia distribuiscono un film come questo ora che è primavera e che la stagione sciistica sta volgendo al termine?” Pensavo che fosse il solito errore di distribuzione nostrano e invece direi che la mossa è voluta per non compromettere il turismo montano. Insomma, io non scio, ma chi lo fa dopo aver visto questa pellicola avrà ancora voglia di mettere il suo bel culetto su una maledetta seggiovia?
(voto 6/7)

15 commenti:

  1. Questi sono i film che mi fanno venire l'ansia...
    Mi sa che io resto giù con te Cannibale.

    P.s.= mo' non farmi una recensione sui mostri marini altrimenti non vado neanche al mare questa estate...

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  2. Secondo me sei stato un pò bassino col voto (gusti, eh!). Io l'ho trovato mooolto sopra la media del suo genere e anche data la stitichezza del racconto, non ti annoia mai, anzi.
    Per riuscire in questa piccola impresa ci vuole un mostriciattolo come Green.

    P.S: Per fortuna ho trovato qualcun'altro che come me odia la neve... pensavo di essere l'unico.

    P.P.S.: Frozen lo distribuiscono in primavera per parcondicio con i cinepanettoni... ;-)

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  3. Niente male, nel suo genere.
    Detto questo, secondo me dopo un film del genere la prima cosa da fare è proprio fiondarsi sulla neve, anche se io mi metto tutto dalla parte del caldo e del mare!

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  4. lo devo ancora vedere comunque effettivamente la sfiga continua
    un saluto

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  5. soffro già leggendo di che parla questo film... ho capito che è il caso che non lo veda, nonostante il voto prometta molto bene, ma la mia personale legge di sopravvivenza non mi permette di rischiare tanto, nemmeno andando al cinema ;-)

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  6. *ginger
    avevo parlato poco fa di piranha 3D, però è talmente divertente e inverosimile che per fortuna non fa passare la voglia di andare al mare. perlomeno non in zone dove piranha non dovrebbero essercene...

    *eddy
    sì, è sopra la media nel genere, però ha anche come unico limite quello di non riuscire a uscire dal genere stesso

    *mr. ford
    io non sarei andato in montagna comunque, ma dopo questo film non ci penso proprio neanche lontanamente :)

    *ernest
    quello della sfiga ormai è un nuovo genere :D

    *pupottina
    ti capisco benissimo. io ad esempio non ho mai visto "super size me" perché so già che se lo facessi mi passerebbe la voglia di andare dal mcdonald's. e non ho voglia di rinunciarci! :)

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  7. io sono una sciatrice, e vado anche a slittare, lo guarderò a fine stagione ;D

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  8. Ma il Ashmore in X-Men non era l'uomo ghiaccio?? Ahahah :)

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  9. Vado ot, ma il film di Danny Boyle è l'antitesi del cinema, sono i reality show messi su grande schermo, è cinema abbietto, è l'unico film in cui una storia di solitudine riesce ad essere più casinista di un metro a Tokyo nell'ora di punta.
    Citando il critico Giona A. Nazzaro, 127 ore è cinema "genuinamente fascista".

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  10. Non credo lo vedrò,sono già troppo ansiosa di mio per vedere un film del genere. Cmq Marco,se ci tieni al cibo di Mc Donald's fai bene a non vedere Super size me...mi ha veramente scioccato e da allora non sono più andata da Mc Donald's.

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  11. Tempismo perfetto! tra circa 1 ora dovrei vederlo con un'amica! :D grazie per la recensione! non sono mai stata sulla neve e dopo questa recensione penso che mai ci andrò ^^ kissss!

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  12. *queen
    adesso non è ancora finita la stagione?

    *ebetrex
    è vero! un bello scherzetto del destino XD

    *harmonica
    posso essere d'accordo con ciò che dice se alla parola cinema sostituiamo il termine cinema classico. per come piace a me il cinema invece è un qualcosa in continua evoluzione ed è anche giusto che possa guardare come influenze persino youtube o i reality. il film del buon danny non è magari completamente riuscito, però perlomeno prova strada nuove, è cinema mutante che non rimane fermo a guardare il passato.
    e poi la sua professionalità lo rende comunque un film ben lontano da un semplice reality
    nazzaro lo seguo con interesse su rumore e film tv, però ogni tanto si fa un po' prendere la mano nelle letture politiche :D

    *serena
    infatti evito quel film come la peste :)
    comunque non per aprire una difesa del mac, ma credo che la situazione in italia sia diversa da quella degli usa e poi il film ha ormai qualche annetto quindi le cose saranno cambiate...

    *meg
    quando si dice la rece giusta al momento giusto ;)

    *maurizio
    direi che hai trovato il termine migliore per definirlo!

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  13. si sicuramente in Italia la situazione è un pò diversa,non mi sembra che da noi ci fosse il super size mac. cmq preferisco evitare il junk food in generale.

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  14. Dai Marco che praticamente abbiamo scritto le stesse cose. Hai ragione te, le uniche differenze sono state nelle aspettative diverse, per il resto l'analisi è identica.
    Ciao!

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