mercoledì 16 marzo 2011

(What’s the Story) Morning Glory?

Il buongiorno del mattino
(USA 2010)
Titolo originale: Morning Glory
Regia: Roger Michell
Cast: Rachel McAdams, Harrison Ford, Diane Keaton, Patrick Wilson, Jeff Goldblum, John Pankow, Noah Bean
Genere: tv show
Se ti piace guarda anche: La dura verità, Laureata… e adesso?, Il diavolo veste Prada, Amore & altri rimedi, Tra le nuvole, Thank you for smoking

Attualmente nelle sale italiane

Trama semiseria
Una giovane producer lavora come un'ossessa a un programma mattutino di una tv locale, svegliandosi all’1.30 a.m. visto che lo show va in onda alle 4 di mattina (ma chi caaaa**o lo guarda a quell’ora?). Visto che la meritocrazia è ormai un’utopia in ogni parte del mondo, nonostante tutto il suo enorme impegno viene licenziata in tronco. A questo punto però le capita l’occasione della vita o quasi, visto che è chiamata a produrre un programma nazionale, pure questo mattutino. Insomma, questo film parla del dietro le quinte di un’oscenità stile Uno mattina o Mattino Cinque. L’idea non vi stimola? Eppure è più interessante di quanto possa sembrare…
E se per caso avevate il dubbio: no, non ci sono Federica Panicucci e Paolo Del Dubbio.

Recensione cannibale
Il mattino ha l’oro in bocca, ma a volte ci si può anche accontentare di qualcosa di meno prezioso dell'oro. È il caso di questo filmetto che non è completamente, come potreste immaginare, la solita semplice commedia romantica. Negli ultimi tempi si sta infatti facendo strada tra le pellicole commerciali americane una nuova tendenza, preoccupante o meno decidetelo voi; alle tradizionali storie d’amore si stanno infatti sempre più sostituendo pellicole incentrate sul mondo del lavoro, quasi avesse ormai sostituito il posto un tempo ricoperto dai sentimenti. In un periodo di crisi economica e di tassi di disoccupazione allarmanti in tutto il mondo, la ricerca di un lavoro ha quindi un po’ rimpiazzato anche nei film la ricerca dell’amore della vita.

Non fa eccezione anche questo Il buongiorno del mattino, che prosegue nella stessa direzione intrapresa da altre pellicole come Il diavolo veste Prada e La dura verità, concentrandosi ancora di più sulle dinamiche lavorative piuttosto che su quelle relazionali. Se da un punto di vista umano ci si può anche iniziare a fare qualche drammatica domanda del tipo: “Ma dove andremo a finire se il lavoro sostituirà l’amore, doveee?”, da un punto di vista narrativo le storie rivelano invece qualche spunto di interesse maggiore rispetto alla solita storia lei incontra lui, lui incontra lei, lei finisce a letto con lui, lui finisce a letto con una escort minorenne e poi anche con un trans, ma lei alla fine lo perdona perché l’happy end incombe inevitabile sul copione. E tutti vissero felice e contenti.

Ché pure questo film una minima parte romantica non se la fa mancare, altrimenti una parte del pubblico chiederebbe indietro a gran voce i soldi del biglietto, però non ha un peso così determinante all’interno della pellicola. Gli aspetti principali riguardano invece il mondo della televisione, perché è su questo che ruota la vicenda. La protagonista, interpretata da una Rachel McAdams molto in palla, è infatti chiamata a lavorare come producer di un programma mattutino disastrato: “Daybreak”, sorta di versione americana di Mattino Cinque e Uno mattina.
Sì, esatto: ‘na merda!
Al suo primo giorno, la nostra Rachel licenzia subito il co-conduttore maschile dello show e quindi chiama per affiancare una Diane Keaton (qui molto Antonella Clerici) una vecchia gloria del giornalismo tv. Adesso di esempi nazionali in proposito non me ne vengono in mente molti, visto che gli attuali giornalisti tv italiani sono alquanto mosci e leccaculo, ma pensate a un Indro Montanelli o a un Enzo Biagi, se fossero ancora vivi, chiamati a condurre ‘na porcata come Mattino Cinque. Che è anche quanto potrebbe succedere a Enrico Mentana tra qualche anno ed è proprio quello che qui capita al giornalista interpretato da Harrison Ford. Il vecchio Indiana Jones/Ian Solo è calato totalmente nella parte, visto che in questa commedia sembra a suo agio tanto quanto il suo personaggio in uno show di infotainment di infimo livello, ovvero per nulla. Proprio per questo però la sua interpretazione si può dire riuscita, sebbene non si capisca quanto la cosa sia volontaria o meno; Harrison Ford così come il giornalista del film ha infatti probabilmente accettato per soldi, ma alla fine (forse) la cosa gli è anche piaciuta.

Ve l'ho detto che è un horror...
E poi...
Colonna sonora? Così così, con a svettare l’immancabile Natasha Bedingfield, ormai diventata regina del genere ancor più di Julia Roberts o Katherine Heigl.
Regia: Roger Michell è quello di Notting Hill, quindi non è che si aspetta da lui chissà che...
Atmosfere? Belle, con una New York molto affascinante alla prime luci dell’alba dei morti (di tv) dementi.

Il buongiorno del mattino prova a proporre una riflessione (magari non molto profonda, ma comunque presente) sui confini odierni tra informazione e intrattenimento, decretando lo sconfortante trionfo del secondo. La tv spazzatura ha vinto e quindi questa non è nient’affatto una commedia romantica, bensì un film dell’orrore servito in tavola. Cotto e mangiato.
(voto 6+)

4 commenti:

  1. Questo non mi sfizia proprio per niente.
    L'oro in bocca mattiniero me lo conservo per Kubrick.
    Così come Harrison Ford - ma saremo parenti!? -, che resterà sempre e solo Solo e Indiana Jones, tanto per non smentire le voci che dicono che il mio umorismo fa schifo. ;)

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  2. mi manca, prendo nota e la passo al mulo ;D

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  3. *mr ford
    io non ho mai detto niente contro il tuo umorismo, ma dopo questa battutaccia potrei cominciare a farlo :D

    *queen B
    ufficialmente mi dissocio e faccio finta di sapere che il mulo sia solo un animale :)

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