mercoledì 2 maggio 2012

Padania ladrona

Gli Afterhours sono tornati con un disco che fin dal titolo promette di fare scalpore, soprattutto in quest’ultimo periodo in cui un uragano di proporzioni katrinesche si sta abbattendo sulla Lega Nord. Che sia un complotto della «Roma ladronaaa eeeeh aiutatemi non riesco… più… a parlare… mi sta venendo… un altro… ictus… eeeeh... Roma farabutta...» come dice con un rantolo Bossy?
Che sia tutta una stategia promozionale orchestrata da Manuel Agnelli insieme alla guardia di finanza?
Ma questo disco, poi, è un disco politico?
Per esserlo davvero, io mi sarei aspettato qualcosa di più, magari una cover ironica di “Bossy” di Kelis.
Io, Manuel, l’idea te l’ho buttata lì, magari nei futuri concerti potete anche usarla…


Afterhours “Padania”
Genere: cantautorale
Provenienza: Padania
Se ti piace ascolta anche: Marlene Kuntz, Il Teatro degli Orrori, Moltheni, Nine Inch Nails

Lo specifico subito, visto che dopo questo post potrebbe non sembrare, però gli Afterhours sono sempre stati uno dei miei gruppi italiani preferiti. Sempre. O almeno, prima di questo disco. Fin dai vecchi anni ’90 quando li ho ascoltati per la prima volta. Credo fosse con “Voglio una pelle splendida” passata da Videomusic. Sì, allora esisteva una cosa chiamata Videomusic. E dire “Videomusic” mi fa lo stesso effetto di dire “Tirannosauro Rex”.
Questo loro nuovo disco però proprio no. Non ci siamo. Sarò cambiato io, saranno cambiati loro, saremo cambiati entrambi?
O forse il semplice fatto è che questa Padania è una terra talmente brutta che davvero non può ispirare un disco bello.

"Sì, bravo Cannibal! E, nel caso tu non capisca
più la mia ironia, sono ironico!"
Il primo pezzo dell'album presenta un’interpretazione vocale di Manuel Agnelli inconcepibile: va bene che si chiama Agnelli, però quel belato terrificante era davvero necessario? Per il momento, vince il premio di cosa più brutta sentita quest’anno. E sì che quest’anno ho pure seguito il Festival di Sanremo
Ci sono poche cose che mi scandalizzano, ma la voce di Manuel Agnelli in questo brano sinceramente mi scandalizza. Non è che si sarà fatto troppo come il suo “parente” Lapo Elkann?
Nell’inizio di “Costruire per distruggere”, l’inascoltabilità si ripete con un suono fastidioso… cos’è, un violino stuprato? Ma perché tutto questo? È per ricreare il fastidio della Padania?
Peccato, perché “Costruire per distruggere” per il resto è di gran lunga il pezzo portante dell’intero album, insieme alla title-track “Padania”, che nel ritornello pare una rilettura di “Hurt” dei Nine Inch Nails (“Tu puoi quasi averlo sai” VS. “You can have it all”). Peccato Johnny Cash avesse già fatto di meglio...


Due valide, o quasi, songs. E poi? D’interessante poco, pochino altro. Ci metto dentro pure "Nostro anche se ci fa male", che sembra una outtake da "Non è per sempre".
Le fiammate rock presenti all’interno del disco appaiono invece modeste quanto quella di un accendino scarico, soprattutto se paragonate al fuoco che bruciava nel loro passato e che a quanto pare ha ormai bruciato il presente. Tra i pezzi rockettari, il meglio arriva da “La tempesta è in arrivo”, usata pure come soundtrack della fiction “Faccia d’angelo”.


Uno scatto recente di Manuel Agnelli
Il resto scivola via tra ballate cantautorali, qualche pezzo fastidioso piuttosto che no ("Fosforo e blu", "Ci sarà una bella luce", "Spreca una vita"...) e suoni di violino sigurrossiani di per sé anche belli ma che non si sposano per nulla con il resto del sound. Spiace davvero dirlo, visto che gli After, ribadisco, sono sempre stati tra le mie band italiane preferite. Però questo disco è proprio come la Padania. Una landa desolata in cui vivere.

“Il mondo cui appartengo è già invecchiato”, canta Manuel Agnelli in “Costruire per distruggere”. Proprio così. Un’amara autoriflessione su come la band sia musicalmente rimasta ancorata ancora ai 90s, mentre a livello di testi pare priva della stessa mordente efficace ironia.
Si prenderanno mica troppo sul serio, questi nuovi (?) Afterhours? Ieri sera al Concertone del Primo Maggio, causa problemi di tempo, la loro performance è stata spostata dalle 23 a mezzanotte. Ma loro, offesi, hanno lasciato Piazza San Giovanni.
Calma, Manuel. Non sei mica Trent Reznor. Anche se ti piacerebbe...
Il peccato principale che fa suonare questa Padania come un’occasione mancata, è che gli Afterhours non sono un gruppo che non ha più niente da dire. In passato magari non avevano niente da dire (l’esaltante Male di miele ad esempio cosa significa?), però lo dicevano bene. Oggi sono un gruppo con (forse) ancora qualcosa da dire, ma che questo qualcosa lo dice male.
Proprio come gli ultimi imbolsiti, spenti, svuotati d’anima e di vita Marlene Kuntz apparsi al Mausoleo di Sanremo. E a proposito del Festival, niente di male che gruppi come i Marlene o gli stessi After vi partecipino. Però poi sentirli fare i duri e puri come nell’interludio di “Messaggio promozionale n. 1” lascia un pochino perplessi:

Un'altro scatto recente di Manuel Agnelli
Tutta la merda che è in tv,
oggi l’ho spenta e non conta più

O in “Messaggio promozionale n. 2”:

Hai mai pensato a quanto spazio in un CD viene occupato da inutili canzoni?
Anche su quello che stai ascoltando.
Potresti occupare questo prezioso spazio con degli spot promozionali per incrementare la tua attività e dare forza al tuo talento…

Pezzi che una volta sarebbero magari suonati divertenti, oggi sembrano un’amara riflessione sulla loro apparizione al Festival di Bonolis. Che se ne siano pentiti?
I giornalisti musicali tipo quelli di XL probabilmente lo saluteranno come la rinascita del rock italiano. Diranno che questo disco è il perfetto specchio del nostro paese e dei nostri tempi. In tal caso: bel paese e bei tempini, quelli in cui viviamo!

"Il mio applauso è sempre ironico, Cannibal!"
Hai paura del buio? Se ascolto questo disco al buio, sì.
I milanesi ammazzano il sabato? E la domenica ammazzano questo album.
Quello che non c’è? Le grandi canzoni.
Germi? Quelli invece ci sono.
Non è per sempre? Eh no, caro Manuel, l’ispirazione non è per sempre.
Padania? Che due Maroni.
(voto 5/10)

26 commenti:

  1. E' un disco spettacolare. Bellissimo. Sono fan degli Afterhours da tempo immemore e finalmente han tirato fuori un disco degno di loro. Il penultimo non mi aveva presa, ma questo è davvero notevole. Con buona pace del Cannibal :))

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  2. Ancora non riesco a farmi un'idea di questo disco. I latrati del primo brano hanno lasciato parecchio perplessa anche me, però ci sono molte cose valide. Non è un album che fa innamorare al primo ascolto e ormai sono rassegnata al fatto che gli After di Hai paura del buio? non torneranno, ma ho una gran voglia di vederli live per poter esprimere un giudizio maturo sulla nuova strada intrapresa da un gruppo che per me è stato assolutamente fondamentale.

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  3. Boh. Lo trovo un disco parecchio difficile da ascoltare. Io non mi faccio scoraggiare dai dischi difficili, ma in questi giorni non ho molta pazienza, quindi quando arriva "Fosforo e blu" proprio non riesco ad andare oltre.

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    1. anche io non sono riuscita ad ascoltarlo tutto. e nel mio caso è gravissimo perchè ero una loro grande fan. quando ho ascoltato per la prima volta "non è per sempre" avevo i brividi, tanto per intenderci.
      ps padania copia alla grande il ritornello di una canzone del film Magnolia, ora non ricordo il titolo. ma è voluto?

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    2. a me ricorda pure "hurt" dei nine inch nails.
      però in effetti è ancora più simile a "wise up" di aimee mann dalla soundtrack di magnolia.
      grande pa!
      http://youtu.be/aNmKghTvj0E

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  4. Ammazza oh, te lo sei pappato sto Padania e Manuel, con tanti inutili pensieri cannibali buttati lì alla rinfusa, senza capo nè coda. E meno male che hai seguito Sanremo! Da questo si capisce il perchè della recensione e il livello di ascolto che ci hai messo per questo disco.
    Buona vita a tutti!

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  5. Li ho sentiti dal vivo quando l'hanno presentato.
    Una palla mortale con un pienone di radical chic finti alternativi da bottigliate selvagge.
    Per una volta concordo in pieno.

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    1. Irriverent Escapademaggio 02, 2012 6:50 PM

      Mr Ford, posso aggregarmi e bottigliare anch'io????

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  6. Sei il primo a cui sento parlarne male.Mi riservo il giudizio, perchè lo sto ascoltando e ancora non ho le idee chiare.

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  7. a me gli Afterhours sono sempre piaciuti, tanto. Quest'album non l'ho ancora ascoltato per intero, lo farò, sperando di non deprimermi ;)

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  8. Oh, finalmente questa recensione!

    Come ti ho già detto sei il primo (e fino ad ora anche l'unico) che ho sentito parlar male di Padania. Io non sono mai stato un grandissimo fan degli After, li ho sempre apprezzati ma mai da diventare un ultras, eppure questo album mi ha colpito davvero forte, sarà per la teatralità o per parecchie influenze progressive ma la la mia impressione, soprattutto dopo diversi ascolti, è che sia qualcosa di più di un album, una di quelle cose che vanno contestualizzate. Gli After degli inizi non ci sono più, questo è evidente, e sono diventati molto meno diretti nei testi, cosa che probabilmente fa pendere parecchio l'ago della bilancia soprattutto per i fan di vecchia data come te, però a me ha convinto, mi sono passate molte più vibrazioni con questo che con tutti gli altri di Agnelli & co....

    Però dai, peggiori di sanremo no!.... ^_^

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    1. loz, se ti vai a leggere gli altri commenti non mi sembra di essere l'unico a non aver apprezzato questa ciofeca di disco. c'è persino chi non è riuscito ad ascoltarlo tutto (mica a torto).
      d'altra parte, il primo pezzo è una delle cose umanamente più atroci mai sentite!
      il pezzo migliore, la title-track, poi a quanto pare è un plagio di zuccheriana memoria... :D

      se ti riferisci ai critici musicali che ne han parlato bene, non credo di aver mai letto una recensione negativa di nessun disco di afterhours, subsonica, marlene kuntz o un sacco di altri gruppi "alternative" (a cosa?) italiani. però non mi sembra abbiano fatto solo capolavori..

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    2. Si, poi ho visto anche gli altri commenti.... ^_^

      Ovviamente non parlo di critici musicali, sappiamo tutti come funzionano ste cose, no, dico in generale, anche tra i miei amici ho sentito soltanto pareri positivi, però c'è da dire che tra di noi non c'è nessun fan storico degli After. Secondo me quello incide parecchio, e se ci fai caso i pareri peggiori sono di chi è stato fan (escluso Ford e le sue bottigliate ai Radical-chic che ci sono sempre :P).... Boh, poi in fondo è questione di gusti, a me è piaciuto e pure tanto, ma ovviamente non possiamo essere d'accordo, su questo siete già d'accordo tu e Ford.... :P

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    3. sì, infatti è il mio caso. io sono una fan storica. comunque mi impegno ad ascoltarlo tutto e bene, ve lo prometto!

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  9. Io non sono mai stato attratto dagli Afterhours...per quanto riguarda i giornalisti sono stufo di comprare repubblica xl e rolling stone e leggere sempre le lodi di questo gruppo: ogni mese la stessa cosa trita e ritrita! Manco fossero i Beatles...

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    1. d'altra parte se ne parlano male, poi le case discografiche non gli danno più le pubblicità, i pass per i concerti, le interviste in esclusiva...

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  10. Il disco chiede di essere ascoltato bene. Come quando scrivi una recensione dovresti rileggerla per evitare errori grammaticali, che non sono poi cosi importanti, ma soprattutto concettuali. Non faccio il puntiglioso ma nel tuo commento c'è un a con l'acca che grida vendetta. Credo che solo avendo scritto e pubblicato senza rileggere ti possa essere sfuggita. E non rileggere mi sa di poco rispetto per chi legge ciò che hai da dire. Riascolta il disco. Trova il senso dove non credi sia possibile cercare. Ci sono testi arguti. Cadute di stile, ma chi non ne ha, e soprattutto c'è un uomo che ti guarda negli occhi e ti sfida mentre fa versi incomprensibili. Ti sfida perché vuole vedere se ti fermerai di fronte al grottesco o cercherai di andare in profondità. Il detto dice: quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito . Non che agnelli sia particolarmente saggio ma tu fermarti ai latrati...

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  11. Il disco chiede di essere ascoltato bene. Come quando scrivi una recensione dovresti rileggerla per evitare errori grammaticali, che non sono poi cosi importanti, ma soprattutto concettuali. Non faccio il puntiglioso ma nel tuo commento c'è un a con l'acca che grida vendetta. Credo che solo avendo scritto e pubblicato senza rileggere ti possa essere sfuggita. E non rileggere mi sa di poco rispetto per chi legge ciò che hai da dire. Riascolta il disco. Trova il senso dove non credi sia possibile cercare. Ci sono testi arguti. Cadute di stile, ma chi non ne ha, e soprattutto c'è un uomo che ti guarda negli occhi e ti sfida mentre fa versi incomprensibili. Ti sfida perché vuole vedere se ti fermerai di fronte al grottesco o cercherai di andare in profondità. Il detto dice: quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito . Non che agnelli sia particolarmente saggio ma tu fermarti ai latrati...

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  12. Il disco chiede di essere ascoltato bene. Come quando scrivi una recensione dovresti rileggerla per evitare errori grammaticali, che non sono poi cosi importanti, ma soprattutto concettuali. Non faccio il puntiglioso ma nel tuo commento c'è un a con l'acca che grida vendetta. Credo che solo avendo scritto e pubblicato senza rileggere ti possa essere sfuggita. E non rileggere mi sa di poco rispetto per chi legge ciò che hai da dire. Riascolta il disco. Trova il senso dove non credi sia possibile cercare. Ci sono testi arguti. Cadute di stile, ma chi non ne ha, e soprattutto c'è un uomo che ti guarda negli occhi e ti sfida mentre fa versi incomprensibili. Ti sfida perché vuole vedere se ti fermerai di fronte al grottesco o cercherai di andare in profondità. Il detto dice: quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito . Non che agnelli sia particolarmente saggio ma tu fermarti ai latrati...

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    1. la recensione l'ho riletta, ma tu sei andato a spulciartela davvero bene per trovare un errore. spero almeno che agnelli ti abbia pagato per farlo... ahahah
      il disco purtroppo l'ho sentito interamente varie volte e più lo sento e più mi infastidisce. se quella di farmi ascoltare i suoi latrati è una sfida, la lascio pure vincere ad agnelli. io preferisco ritirarmi :)

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  13. Porca miseria! Io vorrei ascoltarlo ma ho beccato l'unica copia difettata che, appena la metto nello stereo, mi esce la scritta "no disc"!!! Credetemi, per me è molto più fastidiosa sta cosa dei latrati di cui ho letto e che, personalmente, non vedo l'ora di ascoltare!!! E spero vivamente di rimanere spiazzato da sto disco!!! Le cose che mi piacciono subito, tendenzialmente mi annoiano anche subito. Per cui spero mi scateni dentro quella Tempesta che, si dice, sia in arrivo.. Poi vedremo se sarà un investimento o meno..

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  14. ma io non capisco perchè lo stronchi senza pietà... mi spiego: non è un disco rock che riporti ai grandi successi del gruppo. ma ha un suo perchè. c'è sperimentazione musicale secondo me. ci sono estratti di testo molto profondi. c'è un file rouge importante che è quello dell'invito a combattere per riappropriarsi della propria individualità contro la tirannide mediatica e sociale che ci circonda. è chiaro che gli intermezzi sulla tv fanno cagare. come alcuni tratti di brani che sembrano proprio sanremesi. ma un pezzo come metamorfosi è pazzesco, cotruire per distruggere è un massacro di provocazioni, e la tempesta è in arrivo è molto coinvolgente. un album non eccellente dove però ci sono grandi picchi. seguendo da un pò gli afterhours, che mi pagano profumatamente in effetti :), sono arrivato a pormi questo dubbio davvero complicato da sciogliere: alcuni brani sono picchi di arte e musica, altri sono banali e deludenti. allora la domanda è: lo standard è la banalità da cui con una botta di culo di tanto in tanto fioriscono i picchi, o i picchi sono frutto del lavoro di artisti molto bravi che ogni tanto hanno paurose cadute di stile? ai posteri l'ardua sentenza...

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    1. metamorfosi è pazzesco sì: bisogna essere davvero pazzi che aprire un album con una roba tanto inascoltabile :)

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  15. Sono? (ero?) un vecchio fan degli After. Se li avessi conosciuti tramite due canzoni come "Padania" e "Terra di nessuno" non avrei mai comprato un loro album. "Ha ancora senso battersi contro un demone, quando la dittatura è dentro di te?" è l'espressione di un modo di vedere moralista che in una canzone intitolata Padania risulta ancora più fastidioso. Altro che provocazione... nemmeno Ligabue che con un'idea ci fa tre canzoni e mezza (tutte orrende)... nemmeno i Nomadi con i loro principi semplici ma almeno coerenti. "Male di miele" era un capolavoro di ambiguità, "Padania" è solo ambigua...

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