(Francia 2011)
Titolo originale: Un heureux évenement
Regia: Rémi Bezançon
Cast: Louise Bourgoin, Pio Marmaï, Thierry Frémont, Josiane Balasko, Gabrielle Lazure, Lannick Gautry, Nicole Valberg
Genere: incinto
Se ti piace guarda anche: Molto incinta, L’amore dura tre anni, Le premier jour du reste de ta vie, La guerra è dichiarata
Com’è aspettare un figlio per una donna?
E che ne so io? Non so manco com’è per un uomo. Per quello dovete rivolgervi allo Schwarzenegger di Junior…
Se comunque volete saperlo, ci pensa questo film a darvene/darcene un’idea relativamente piuttosto precisa. Relativamente, perché comunque i piaceri e soprattutto i dolori della gravidanza a noi uomini rimarrano sempre sconosciuti. Grazie a Dio che non ci ha fatti con le ovaie. La cosa più interessante di questa pellicola è proprio la vicinanza notevole all’esperienza della maternità, per quanto romanzata e sotto forma di piacevole e scorribilissima commedia.
Il come al solito terrificante titolo italiano potrebbe fare allontanare pregiudizialmente molti spettatori dalla visione di questa pellicola che invece risulta parecchio interessante. Il titolo originale è Un heureux évenement (Un lieto evento), che nasconde un velo d’ironia, visto che per la coppia protagonista le cose non è che vadano proprio lisce e liete.
Nota a margine ai titolisti italiani, che magari non lo sanno: i bambini in realtà non è che li porti la cicogna…
"Altroché Cannibal Kid, qui il vero cannibale sono io!" |
La storia raccontata è semplice e non particolarmente originale: lei incontra lui, lei rimane incinta, lui no (specifichiamolo, sempre per non confonderci con Junior) e i due insieme cercheranno di far funzionare le cose. Lei è una studentessa laureanda in filosofia, che nei 9 mesi di gravidanza avrà anche il compito di partorire una tesi di laurea alquanto complicata, mentre lui lavora in un negozio di film a noleggio. Professione rapidamente destinata a scomparire, sempre non lo sia già. Qualcuno ha sussurrato la parola Blockbuster?
Qualcuno si ricorda ancora com’era bello noleggiare un film da Blockbuster?
Nell’ottima scena iniziale ambientata nella videoteca, dove lui sogna di diventare il nuovo Tarantino (“Anche Quentin Tarantino ha iniziato da un videonoleggio.” “Sì, ma lui non ha avuto un bambino”), i due comunicano attraverso i titoli dei film a noleggio. Ed è così, in questa maniera molto cinefila, che il loro amore sboccia. Prima che decidano di mettersi a fare un bambino. Ce la faranno i due giovani e piuttosto immaturi genitori a sopravvivere alla nascita di un pargoletto?
"L'ho sentito scalciare!" "Chi? Il kebab che mi sono appena magnata?" |
Lo scopriremo in una pellicola che è come un Molto incinta ma meno demenziale e meno americano e più autoriale e francese. O come un La guerra è dichiarata, ma con una componente drama meno accentuata. O come un Senti chi parla, ma senza John Travolta che fa il pirla e un bambino che parla con la voce di Fantozzi.
Da una parte il film è sicuramente una sorpresa lieta, almeno se ci si aspettava una commediola sciocca e ci si lasciava ingannare dal titolo italiano, un’ulterirore conferma dello stato di eccellenza del cinema francese odierno anche in un prodotto “medio” e “commerciale” come questo. Dall’altra parte personalmente è anche stata una leggerissima delusione. Dietro la macchina da presa vi è infatti Rémi Bezançon, nome che magari non vi dirà niente ma che è il regista di Le premier jour du reste de ta vie, film strepitoso che per l’ennesima volta vi consiglio di recuperare. Al confronto di una pellicola di cotanta bellezza, Travolti dalla cicogna perde inevitabilmente il confronto, però si mantiene comunque su livelli medio-alti e conferma Bezançon come nome da tenere d’occhio.
Pur trattandosi di una commedia romantica in piena regola, il regista infatti riesce a infilarci dentro anche qualche elemento visionario e onirico. Qualche appunto invece sulla sceneggiatura, tratta dal romanzo Un Heureux Événement di Éliette Abécassis: se al suo interno riesce a inserire qualche riflessione filosofica e, soprattutto nella parte conclusiva, si fa anche drammatica, presenta pure qualche debolezza. Come al solito in un sacco di film del genere, ci si concentra sui due protagonisti, e va bene, però i personaggi secondari risultano troppo poco sviluppati. E ciò va meno bene, anche perché l’amico del protagonista è il classico tipo cazzaro e fancazzista, l’elemento simpa della pellicola cui si sarebbe potuto donare maggiore spazio. Una scelta forse voluta e forse dovuta al fatto di non voler far scivolare troppo la commedia nel comico, come nel già citato Molto incinta.
E a proposito… la protagonista Louise Bourgoin si candida al titolo di Katherine Heigl francese, vista anche una certa somiglianza fisica. Louise Bourgoin, qui davvero brava oltre che gnocca (ma questo lo sapevamo già), si candida comunque anche a qualcosa in più, visto che è oggi una delle interpreti più in forma del cinema transalpino; si era già fatta notare ne L’amore dura tre anni, quasi una versione virata al maschile di questa pellicola, e come affascinante femme fatale in L’autre monde (altro film che non smetterò mai di consigliare).
Non sarà del tutto travolgente, questo Travolti dalla cicogna, eppure riesce a far proseguire in una direzione assai piacevole la nuova commedia francese, ormai pronta a inserire la freccia di sorpasso sui colleghi americani che di recente hanno rallentato la loro corsa. Quanto ai colleghi italiani, beh, loro sono ancora fermi ai nastri di partenza...
Con un ottimo regista, un paio di interpreti perfettamente in parte e una sceneggiatura non originalissima ma sentita e “viva”, i francesi hanno partorito una commedia in perfetta salute. E non hanno nemmeno avuto bisogno del cesareo.
(voto 7-/10)
si una buona commedia che potrebbe interessare soprattutto chi vive la situazione della maternità o comunque futuri padri che vogliono qualche consiglio su come gestire la vita post-parto. Per tutti gli altri può risultare anche un pò noioso (a mio avviso)
RispondiEliminaConsiderato il periodo, direi che una visione ci scapperà a breve.
RispondiEliminaNon sono sicuro però che lo tratterò bene come te, Cucciolo. ;)
Sì, m'hai convinta! E poi 'sti cugini francesi, cinematograficamente parlando, li ho rivalutati nell'ultimo anno :D
RispondiEliminaCome già ti scrissi, il film mi ha colpito molto. Sarà che mancano otto giorni al parto!
RispondiEliminaAttori e regia molto buoni, secondo me, e sceneggiatura che riesce a restare in un equilibrio tra il comico e il profondo, con una lieve punta di angoscia che non diventa mai depressione. Anche il finale secondo me fa ben sperare.
Continuo a ripensarci, ed è proprio la storia di due persone che si amano, ma non sanno come dirselo e si allontanano per incapacità di comunicare.
Il sogno in acqua, l'inizio coi titoli dei film, e altri piccoli momenti sono molto belli.
In complesso darei 7 e 1/2.
Ho scaricato "Le premier jour du reste..".
Ah, ho notato solo ora che nei tag non hai scritto Pio Marmai!! Non va bene!
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