sabato 18 maggio 2013

SEASON FINALES - FANALI DI STAGIONE


Carrellata su alcune serie tv che si sono concluse nelle ultime settimane.
Stop alle introduzioni e spazio subito ai telefilms…

"Non bastava Joe Carroll? Mo' adesso dovete rompere pure voi
della Vodafone con le vostre offertone promozionali?"
The Following
(stagione 1)

Joe Carroll è il Beppe Grillo dei serial killer. L’aspetto più interessante di The Following è stato proprio quello di averci presentato una figura di serial killer nuova, attuale. Non più l’assassino isolato che agisce da solo, bensì quello che ha una vera e propria rete social ad aiutarlo. Grandissimo spunto e bella partenza, con due episodi al fulmicotone firmati da quel volpone di Kevin Williamson, già sceneggiatore di Scream e autore di Dawson’s Creek. Un'idea originale, per un raccontone thriller per il resto realizzato in maniera parecchio tradizionale, ma orchestrato almeno all’inizio con buona sapienza e conoscenza dei topoi classici del genere.
Nelle puntate successive, la qualità è progressivamente calata, il trash ha preso il sopravvento, per non parlare dell'assurdità delle situazioni, ma per una parte della stagione The Following si è fatto followare bene, come un piacevole intrattenimento crime. Poco a poco, la stagione ha preso sempre più una brutta piega, le buone intenzioni di Williamson sono precipitate, fino a un finale tanto deludente quanto brutto.

"Secondo Cannibal sono un'attrice promettente?
Oh no, la mia carriera è finita!"
Tra le note positive, oltre al buon spunto iniziale, c’è comunque il cast: Kevin Bacon come agente dell’FBI è perfetto, James Purefoy per quanto sempre sopra le righe e troppo forzato, con quel suo accento inglese è irresistibile e si è rivelato uno psyco inverosimile quanto efficace nella sua inverosimiglianza. E poi la donna contesa dai due duellanti, Natalie Zea, non sarà un’attriciona fenomenale però è una bella sventolona. Da segnalare inoltre la parte ggiovane del cast, con il nuovo potenziale idolo delle teenagers Nico Tortorella e soprattutto Valorie Curry, con quel suo sguardo ambiguo l'ideale per fare la cattivona.

Nel complesso, The Following si è rivelato meglio dei tipici procedural con episodi autoconclusivi alla CSI, però rimane un’occasione persa per riabilitare una volta per tutte il genere crime televisivo. Sempre più moribondo.
(voto alla stagione 6/10
voto al season finale 4/10)

Mario
(stagione 1)

Serie più geniale dell’anno.
Guardatela e basta. Altrimenti vi vengono a prendere gli zingari.
(voto alla stagione 8/10)
voto al season finale 8/10)


Vikings
(stagione 1)

Rivelazione assoluta.
"Adesso vado a cercare il mio nome su Vikingpedia."
Avete presente Game of Thrones dove ormai ci sono 3549 personaggi, di cui circa 3540 di scarso interesse?
Bene, dimenticatelo. Perché in Vikings lo stile a mezza strada tra genere storico e fantasy è simile, la differenza è che ci si concentra solo su una manciata di personaggi e sono tutti intriganti. La serie firmata da History Channel permette inoltre di penetrare in profondità nella cultura vichinga per cui per altro prima di questa visione io non provavo particolare curiosità. All’inizio ci si sente un po’ estranei e poi, proprio come il prete cristiano che entra nella cricca del vichingo Ragnar Lothbrok (il nuovo idolo delle teenagers e delle meno teenagers Travis Fimmel), ci sentiamo sempre più a nostro agio insieme a questo popolo selvaggio e affascinante.
L’episodio migliore della stagione è stato il penultimo, con il delirante trip del prete che fa i bagordi insieme ai nuovi amichetti vikinghi, ma anche il gran finale lascia aperte le porte per una seconda stagione ancora più coinvolgente. Alla faccia dei 3549 personaggi di Game of Thrones…
(voto alla stagione 8/10
voto al season finale 8-/10)

"Solo 7,5? Ora scrivo un bel commento di protesta in russo:
Ебать мальчик людоед!"
The Americans
(stagione 1)

La serie sulla coppia di spie russe infilitrate sul suolo americano per combattere la Guerra Fredda sa il fatto suo. Ha dei ritmi piuttosto lenti, non gioca sull’azione eccessiva, utilizza delle trame spionistiche classiche, ma senza tutta la comatosità tipica di film come La noia La Talpa. Questo perché, al di là della componente più spionistica, i The Americans che in realtà sono The Russians ci tirano anche dentro alla loro famiglia, dentro alle loro vicende personali, dentro alla loro complicata relazione. Si amano o non si amano? Sono sposati solo per convenienza, oppure ATTENZIONE SPOILER, ora che hanno deciso di vivere separati, si sono resi conto di non poter fare a meno l’uno dell’altra?
Chissà, chissà? Questa serie fino ad ora non si è rivelata per niente prevedibile, ci ha mostrato i suoi protagonisti, sia americani che russi, con tutti i loro pregi e i loro difetti (la loro facilità a torturare o ammazzare a sangue freddo, per dirne uno), non concedendo sconti a nessuno e allo stesso tempo riuscendo a farci affezionare a loro. Prevedere come continueranno le cose è una cosa dunque… imprevedibile.
Bella serie, ottima serie, perfetta la scelta di "Games without frontiers, war without tears" di Peter Gabriel per l'ultima scena, ma qualche episodio qua e là è stato leggermente sotto tono e io sono convinto che questi Americans possano dare ancora di più, come fare non so, non lo sai neanche tu, ma di certo si può, dare di più.
(voto alla stagione 7,5/10)
voto al season finale 7+/10)

"Mi ero sempre chiesta dove vivesse Brunetta. Grazie per avermelo mostrato."
Girls
(stagione 2)

Gli episodi della seconda stagione di Girls non sono stati solo degli episodi, sono state delle brevi lezioni di scrittura creativa. Il corso l’ha tenuto la signorina Lena Dunham, una di cui credo continueremo a sentire parlare ancora a lungo. O magari no, magari è solo la It girl del momento, una It girl molto particolare, grassottella, imbranata, fuori di testa e rigorosamente indie, e presto sarà superata da qualche nuovo talento. In attesa di scoprirlo, ci possiamo godere il suo presente, con Girls che è una serie in costante crescita. Dopo averci introdotto personaggi e situazioni con la già folgorante stagione 1, la Dunham in questa stagione 2 i personaggi li ha fatti vivere, ha dato loro una scossa, li ha spremuti, ha dato maggiore risalto ad alcune girls (su tutte quella topolona di Marnie/Allison Williams), ha sviluppato meglio anche i personaggi dei boys (Adam sempre più idolo), ci ha regalato un inatteso dolcissimo lieto fine e naturalmente ha raccontato di se stessa. Perché Girls parla di girls, parla di boys, ma parla soprattutto della sua protagonista incontrastata, Lena “Hannah” Dunham.
(voto alla stagione 7,5/10
voto al season finale 8/10)

"Mannaggia Henry, sei ancora vivo! Che dobbiamo fare per liberarci di te?
Chiamare Maga Magò?"
Once Upon a Time
(stagione 2)

C’era una volta. Non ce n’erano due.
Se la prima stagione di Once Upon a Time ha rappresentato una piacevolissima sorpresa, è riuscita a creare un mondo pieno di personaggi e storie intriganti a partire da personaggi e storie delle fiabe che tutti conoscevamo, riproponendole in veste nuova, la seconda l’ha fatto solo in parte. Ha messo dentro troppi personaggi, per poi buttarli via senza grande logica. Molti episodi sono apparsi inoltre come dei semplici riempitivi e l'insieme nel complesso non è riuscito a trovare una sua coerenza come nel primo ciclo di puntate.
Non tutto è comunque stato da buttare: tra le new-entry il Capitan Uncino si è guadagnato fin da subito un posto tra i più cool della serie, e qualche episodio, in particolare quelli con protagonista Regina, sono stati piuttosto validi. Però resta la delusione. Dopo una stagione 1 in grado di costruire tutto un universo, con la seconda gli autori hanno incasinato tutto, non sapendo sempre bene dove andare a parare e non sfruttando a dovere tutte le vicende; il tuffo a New York nel mondo “reale” avrebbe ad esempio potuto regalare spunti molto più ironici e intriganti.
In autunno, insieme alla terza stagione, arriverà anche lo spinoff Once Upon a Time in Wonderland, incentrato su Alice nel Paese delle Meraviglie, e la sensazione è che ormai la serie si stia trasformando in un franchise commerciale da sfruttare il più possibile, a scapito delle idee, come già capitato anche a Glee.
Once Upon a Time ormai ha perso la sua magia, o la vedremo tornare, insieme al promettente annunciato nuovo cattivone? Lo scopriremo prendendo la seconda stella a destra, e poi dritti fino al mattino…
(voto alla stagione 6,5
voto al season finale 6+)

"Che succede? Il capo dell'Initiative Berlusconi
vuole fare un comizio al posto nostro?"
Revenge
(stagione 2)

La vendetta è un piatto che va servito freddo, lo sappiamo, però se è troppo freddo rischia di risultare indigesto. Così come per Once Upon a Time, le stagioni da 22 episodi appaiono eccessivamente lunghe, le idee vengono diluite, ci sono un sacco di episodi inutili, si inseriscono dentro personaggi a casaccio giusto per allungare la brodaglia, mentre la tensione cala e noi spettatori perdiamo interesse. Non sarebbe il caso allora di fare stagioni più brevi, composte da 12/13 puntate come avviene per le serie via cavo? Pensateci, capoccia dei grandi network americani, pensateci.
Dopo una prima stagione parecchio accattivante e ricca di colpi di scena, la seconda di Revenge è apparsa una replica a tratti confusa, a tratti solo di poca presa, in altri tratti semplicemente troppo soapposa. Si sono intravisti personaggi dal buon potenziale, come la mamma di Emily (la sempre ottima Jennifer Jason Leigh), ma non sono stati sfruttati del tutto. Si è vista qualche story-line non male, però poi si è deciso di incasinare il tutto moltiplicando le trame in maniera random e casinista.
La doppia puntata finale, molto tesa e piena di sorprese, ci ha ricordato com’era il Revenge della prima stagione, come sarebbe dovuto essere anche nel corso di tutta la seconda e come spero sia nella terza. Una conclusione molto promettente, una vera V per Vendetta nei confronti delle troppe puntate riempitivo di una stagione così così.
(voto alla stagione 6,5
voto al season finale 7,5)

21 commenti:

  1. Visto solo le prime due e sono d'accordo con la tua opinione ;)

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  2. Per la prima volta ho visto tutte le serie di cui parli e mi trovo d'accordo su tutto, anche se per me la rivelazione del momento e The Americans, nonostante quel teen(e non)idol di Vikings :)

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  3. Concordo con Once upon a time: la prima serie mi aveva folgorato, questa seconda mi ha quasi annoiato. Spero in una bella terza stagione, ora che c'è un cattivo cattivo.
    Devo ancora vedere gli ultimi episodi di Revenge quindi ho saltato quella parte della recensione...
    Girls l'ho abbandonato dopo aver visto la prima stagione. Dici che devo riprenderlo?

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  4. concordo su Girls, per me serie tv-folgorazione che in questa seconda stagione ha toccato punte di adorabile e geniale indietudine!
    The Following l'ho un po' accantonata per adesso, mi convinceva solo a tratti e se, come dici tu, scade sempre più nel trash, mi sa che non la riprendo più!

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  5. "Il Beppe Grillo dei serial killer". Sei il solito genio.

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  6. Voto alla stagione di "Once Upon A Time" 6,5? Secondo me è troppo, comunque a giorni finirò anch'io la serie (ebbene sì, gli ultimi episodi li vedrò in lingua originale, basta italiano. Sebbene il doppiatore di Neal gli ha nettamente migliorato la voce).

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    1. non per fare i puristi a tutti costi, però un po' sì, ma doppiato in italiano è inguardabile.
      ho visto giusto pochi minuti e tutti i personaggi hanno le voci da bimbiminkia dei cartoni animati :)

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    2. Non dimenticherò mai nell'episodio 6. Emma: "UNCINOOOOOOOOOOOOOOOO!!", per poi scoprire che Jennifer Morrison dice semplicemente "Hook", senza urlare né enfatizzare eccessivamente la situazione di pericolo. E in quel momento ho dato pienamente ragione al Summer Cannibal(s): meglio in lingua originale.

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  7. The Following ho smesso di seguirlo, azz il finalone di The Americans :')
    Viking mi ha lasciata lì nell'attesa...

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  8. Vikings verrà presto recuperato, mi pare molto fordiano.
    Following siamo alla settima e per ora si guarda.
    Once upon a time diludendo. Una copia di quello che fu il tracollo di Glee.

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  9. e un pezzo sul finalone di greys atomico noo?
    comunque a me Biancaneve sta troppo sulle mele!

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    1. con calma nei prossimi giorni arriverà pure il trash atomico. ;)
      e persino the vampire diaries!

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    2. mi preparo l'epidurale
      sti vampiri non li canoschio...cercherò!

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  10. Vikings e The americans li tengo per l'estate ;)

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  11. Oh attendevo un post del genere! The Americans (come già detto) io gli darei un voto superiore (bellissima la didascalia alla foto ^_^ Concordo con Elizabeth!) mentre Vikings concordo con il tuo giudizio *teenager anzianotta qua* sulla stagione completa ma per me la puntata finale è stata delirante (come già detto). Riguardo invece a The Following... è stato la presa in giro della stagione. Una serie tv assurda che ha un finale assurdo. Secondo me si vergogna pure quel buon uomo di Kevin! Perché poi il pilot era così promettente quindi tutti noi e Kevin ci abbiamo creduto... Invece!

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  12. Sono rimasta indietro con Once Upon a Time... devo recuperarlo... negli ultimi mesi ho recuperato tre stagioni di glee e ho visto tutta la quarta... deludentissima. Avrei fatto meglio a concentrarmi su qualcos'altro!!!

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  13. Niente sul finale di Pretty Little Liars 3 ??

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    1. ormai è passato troppo tempo.
      non me lo ricordo un granché, però mi aveva abbastanza deluso...

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  14. Ho perso le ultime puntata di Mario causa viaggio nipponico. Appena riesco le recupero come 'na catapulta. E anche le ultime 6/7 puntate di Once Upon a Time, che ho lasciato un po' in standby per Hemlock Grove e Bates Motel DXD

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