domenica 20 ottobre 2013

DRINKING BUDDIES, LA ROMCOM PER CHI AMA LA BIRRA




Drinking Buddies
(USA 2013)
Regia: Joe Swanberg
Sceneggiatura: Joe Swanberg
Cast: Olivia Wilde, Jake Johnson, Anna Kendrick, Ron Livingston, Jason Sudeikis, Mike Brune, Ti West, Joe Swanberg
Genere: alcolico
Se ti piace guarda anche: Smashed, Sideways, Separati innamorati, Something Borrowed

Negli ultimi tempi sto vedendo parecchi film in cui si beve un sacco: La fine del mondo, Grabbers, Smashed, volendo pure Gli amanti passeggeri…
Perché lo faccio? Un po’ per caso e un po’ per autoconvicermi di non essere poi così alcolizzato. Insomma, in queste pellicole c’è gente che beve davvero tanto, molto più di me, quindi io e il mio fegato per il momento possiamo dormire sonni tranquilli. Più o meno.
Se film del genere nel Regno Unito sono piuttosto comuni, negli USA la moda della pellicola alcolica credo sia stata sdoganata da Sideways – In viaggio con Jack, passando poi per qualche altro film indie come il citato Smashed fino ad arrivare a questo Drinking Buddies.
Drinking Buddies è stato inserito da Quentin Tarantino nella sua prestigiosa lista dei migliori 10 film del 2013, lista che negli ultimi giorni ha rettificato, dichiarando che il suo preferito in assoluto dell’anno è il thriller israeliano Big Bad Wolves. Adesso però non è che starò a parlarne bene solo perché è piaciuto all’idolo Tarantino, anche perché se no dovrei parlare bene persino di The Lone Ranger e, sebbene non l’abbia ancora visto, non ho tutta questa intenzione di farlo.
Quindi ne parlerò bene perché sono moralmente obbligato nei confronti di Dio Quentin o ne parlerò male per fargli un dispetto?
Nessuna delle due. Ne parlerò bene semplicemente perché mi è piaciuto.

"Cosa c'è in quella tazza, caffè?"
"Ma va. Birra!"
Drinking Buddies è un film piccolo, tranquillo, normale, in cui non succede un granché. La cosa più figa della pellicola è che i protagonisti bevono. Bevono sempre. In quasi ogni scena c’è almeno un personaggio, preferibilmente tutti, con in mano un bicchiere, preferibilmente di birra, ma nel corso dell’ora e mezza di pellicola che va giù tutta d’un sorso v’è spazio pure per shottini di rum, di tequila e pure per un po’ di vino.
L’altra cosa forse ancora più figa del film è che chi beve non viene trattato come un alcolista. Nei film e nelle serie tv americane, se un personaggio si fa una birra o un bicchiere di vino anche solo una volta ogni tanto, finisce immancabilmente col picchiare la moglie, i figli, o finisce per deludere tutti quelli che lo circondano, o finisce dagli alcolisti anonimi, o finisce per fare un incidente d’auto oppure ancora finisce morto stecchito.
Qui ATTENZIONE SPOILER no. Qui i personaggi bevono, bevono parecchio, ma la parola “alcolista” non viene pronunciata neanche una volta e l’alcol non viene visto come un problema. Semmai è un fattore di aggregazione sociale. FINE SPOILER

In questo film, l’alcool viene preso in considerazione per un’analisi sociologica. C’è una scena molto bella in cui in montaggio alternato ci vengono mostrati da una parte Olivia Wilde e Jake Johnson che bevono birra e si divertono in maniera cazzara, dall’altra Anna Kendrick e Ron Livingston che sorseggiano vino e si struggono in maniera seriosa.



"Problema con l'alcool?
L'unico problema che ho con l'alcool sono le persone che non bevono alcool."
Ecco, Drinking Buddies con questa sequenza ci mette di fronte a una grande verita: nel mondo esistono due tipi di persone. In realtà, esiste anche un’altra categoria, quella di chi non beve proprio. Allora diciamo che tra i bevitori, tra i consumatori di alcool, esistono due categorie principali: quelli che bevono birra e quelli che bevono vino. I primi lo fanno per divertirsi, per lasciarsi andare, meglio se accompagnando il tutto con del cibo spazzatura e della musica rock o ballabile; i secondi invece bevono per gustarsi il sapore del vino, magari accompagnato da un piatto prelibato e da un sottofondo jazzato. I primi sono più sciolti, i secondi più raffinati. Se per attitudine radical-chic dovrei appartenere alla seconda categoria, in realtà per quanto riguarda bevande e cibo faccio invece parte nettamente della prima categoria, quella di chi beve birra e predilige il junkie food.
Per carità, esistono anche gli intenditori di birra, quelli che se la vogliono gustare come se fosse un vino ricercato. Dalle mie parti c’è ad esempio un pub in cui il gestore prima di servirti una ricercatissima birra proveniente da qualche zona sperduta del mondo ti fa aspettare 30 minuti buoni perché deve spillarla per bene, lasciarla meditare, etc. Una cosa giustissima, assolutamente, ma se uno va di fretta e vuole solo bersi una birra e via, non è il posto migliore dove andare.
Cosa voglio dire con questo?
Voglio dire che la mia teoria che esistono due categorie di bevitori è una cazzata. Come sempre quando si cerca di ridurre tutto in categorie, la verità è più complicata di così. Volendo semplificare, comunque, ci sono tipi più da birra e tipi più da vino.

I protagonisti di Drinking Buddies sono tipi più da birra. Olivia Wilde e Jake Johnson lavorano in un birrificio, lei si occupa del marketing, lui della produzione, e la sera escono insieme agli altri colleghi per bere qualcosa. Bere birra, soprattutto. In pratica, tutta la loro vita gira intorno alla birra ed è difficile immaginare un lavoro e una vita più fighi.
Cosa succede, poi?
"Possibile che in tutte le foto del post stiamo bevendo?"
Niente di clamoroso. Drinking Buddies è una pellicola indie, intima, leggermente romantica ma nemmeno troppo, in cui non dovete aspettarvi chissà quali svolte. È tutto giocato sui dialoghi e sulle ottime interpretazioni dei protagonisti. Olivia Wilde finora l’avevo considerata solo un gran bel pezzo di fregna, però qui dimostra inedite capacità recitative e il ruolo da bevitrice accanita (non ho detto alcolista) le calza a pennello, così come Jake Johnson è sempre l’irresistibile cazzone che abbiamo imparato a conoscere e amare nella serie New Girl. Di molto non c’è altro, c’è qualche complicazione sentimentale, quando entrano in gioco anche i rispettivi compagni dei due protagonisti, la sempre brava Anna Kendrick e il sempre lagnoso Ron Livingston, e in una piccola parte da attore c’è pure il regista fenomeno dell’horror Ti West, però per il resto c’è solo una cosa a svettare su tutto e su tutti: la birra.
In Drinking Buddies c’è tanto alcool ingerito, quanto nelle pellicole di Quentin Tarantino ci sono sangue versato e “fuck” pronunciati. Forse è per questo che a lui è piaciuto tanto e forse è per questo che anche a me è piaciuto tanto questo piccolo grande nuovo cult del cinema alcolico.
(voto 7+/10)



3 commenti:

  1. Film davvero molto carino, condivido l'opinione di Tarantino e perfino la tua. ;)

    Certo però, che definire Ti West un fenomeno è una sparata degna delle tue peggiori!

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  2. Bevo vino e ascolto rock, come fa Eddie Vedder. Apriamo una terza categoria ? :))

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