(USA 2013)
Titolo originale: Carrie
Regia: Kimberly Peirce
Sceneggiatura: Lawrence D. Cohen, Roberto Aguirre-Sacasa
Tratto dal romanzo: Carrie di Stephen King
Cast: Chloë Grace Moretz, Julianne Moore, Gabriella Wilde, Ansel Elgort, Judy Greer, Portia Doubleday, Alex Russell, Zoë Belkin, Samantha Weinstein, Karissa Strain, Katie Strain, Connor Price, Demetrius Joyette, Barry Shabaka Henley
Genere: rifatto
Se ti piace guarda anche: Carrie – Lo sguardo di Satana, Denti, Blood Story, La casa
Io mi chiedo che senso abbia fare il remake di un film d’autore, in questo caso di Brian De Palma. È come fare la copia di un quadro di van Gogh. O fare la cover di un pezzo dei Beatles. Che risultati si può raggiungere? Ben che vada, un’imitazione quasi dignitosa. Mal che vada, un disastro. Posso ancora comprendere il rifacimento di una pellicoletta commerciale che ben si può prestare a un’operazione del genere. Rifare un film d’autore e svuotarlo della parte autoriale è invece un omicidio. Una crudeltà degna di Carrie.
Chi è Carrie?
Carrie in questo caso non è Carrie Bradshaw di Sex and the City. E non è manco quella della lagnosa canzone degli Europe. Carrie qui è Carrie White, la protagonista del romanzo Carrie di Stephen King diventato nel 1976 un cult horror movie firmato da Brian De Palma, Carrie – Lo sguardo di Satana, con protagonista un’inquietante e giovanissima Sissy Spacek. Inquietante non perché giovanissima ma perché era proprio inquietante nei panni di Carrie.
DING DING DING
Ho vinto una bambola di Carrie per aver battuto il record mondiale dell’uso della parola Carrie in un solo paragrafo. Carrieamba! Che sorpresa.
"Non mi sono ancora spuntate le tette, ueeè!" |
C’era bisogno di rifare un film così mitico e che anche visto di recente faceva ancora la sua porchissima figura?
No, naturalmente no. Però per soldi si fa questo e altro. Era già capitato di recente con La casa di Sam Raimi, ristrutturata senza l’ironia dell’originale, risuccede ora con questo modestissimo (ma se non altro non orrido quanto La casa 2.0) remake dell’ormai classico di Brian De Palma. Ci va del coraggio, per rifare De Palma. Quentin Tarantino potrebbe essere degno di rifarlo, pochi altri. Di certo non Kimberly Peirce, autrice in passato, ormai 15 anni fa, del pur dignitoso ma non fenomenale Boys Don’t Cry, indie gay movie con protagonista una Hilary Swank generosamente premiata con l’Oscar.
Alle prese con un paragone tanto scomodo, la Peirce cerca di salvare la faccia e, almeno da un punto di vista superficiale, ci riesce anche, grazie a una fotografia curata, una colonna sonora indie cool e a riprese nemmeno troppo malaccio. Allo stesso tempo, è come intimorita e non riesce mai a scostarsi del tutto dall’insuperabile modello originale, finendo per costruire una versione aggiornata al gusto teen contemporaneo e decisamente troppo edulcorata del film 70s depalmiano. È come se fosse il pilot di una serie fantasy di The CW alla The Vampirl Diaries/The Secret Circle.
Per capire come l’operazione sia un fallimento basta la seconda scena. Sulla prima, pessima, con Julianne Moore è meglio stendere proprio un velo pietoso, così come sul finale che è davvero tremendo. Questa seconda scena riprende quella d’apertura del film originale, in cui un gruppo di fanciulle faceva la doccia con le zinne di fuori. D’altra parte, chi fa la doccia vestito? Nel remake, a quanto pare si. Non ci sono scene di nudo. Non si intravede niente. Che cazzo di scena nella doccia è?
Da qui possiamo già capire come i tempi siano cambiati, dal 1976 a oggi, e, anziché andare verso una maggiore libertà nei costumi, come il naturale corso della Storia prevederebbe, è successo il contrario. È la dimostrazione di come, almeno nel cinema USA, il politically correct ha vinto. Ha battuto persino la Storia.
"Uffi, signora maestra, mi sfottono perché mi è appena venuto il ciclo." "Dannate pompinare!" |
"Dite che più che lo sguardo di Satana ho lo sguardo da bimbaminkia? Beh, mi sa che non avete tutti i torti." |
Qualcuno potrà dire che però, se non altro, in questo remake sangue e morti non mancano. Vero, ma sono morti stupide, spettacolarizzate, alla Final Destination, una baracconata. Nel Carrie 2.0 – 2013 Edition non c’è tensione, non c’è paura, non c’è niente. È una visione che procede senza scossoni e ripercorre in maniera prevedibile e impersonale il film di De Palma. Più che un remake, sembra un update, la nuova versione di un software. Sì è aggiunto un tocco moderno, con il bullismo che è diventato cyber grazie all’uso di video diffusi in maniera virale, e Carrie è stata trasformata in una specie di anti-eroina sullo stile del protagonista di Chronicle, però non si va oltre questo. Non è manco un remake. È solo un update.
E qui si ritorna alla domanda iniziale: che senso ha, un’operazione del genere?
Sì, ok, i soldi. Considerando però come non è che gli incassi di questa nuova Carrie siano stati così stellari, evidentemente in pochi sentivano il bisogno di un remake come questo.
Così così persino il cast, sulla carta non male. Julianne Moore recita col pilota automatico la parte della madre bigottona della protagonista, perdendo nettamente il confronto con Piper Laurie. Carrie è invece interpretata da una Chloë Grace Moretz solitamente bravina, ma che qui appare spaesata nella parte ed è ben lontana dagli exploit di (500) giorni insieme e Kick-Ass. E poi ormai – diciamolo – con tutte le sue smorfiette e faccine sta cominciando a stufare. Considerando inoltre come, dopo Blood Story - Let Me In, abbia realizzato il secondo remake horror inutile della sua breve carriera, se continua così la sua breve carriera rischia di rimanere davvero breve.
Chi non ha visto l’originale magari lo troverà un teen-horror di discreta fattura, sebbene sullo stesso genere ci sono in giro cose ben più interessanti e malate come Excision e Denti - Teeth. Ma chi non ha visto l’originale dovrebbe vedersi l’originale con una perfetta Sissy Spacek e rinunciare a dare a questo inutile remake uno sguardo. Di Satana.
(voto 4,5/10)
"La pagherete, per questo remake. La pagherete cara!" |
Davvero poca roba.
RispondiEliminaOrmai cominciamo ad essere d'accordo anche sul peggio. Ci dev'essere lo zampino di Satana. ;)
sulla scena sotto la doccia avanzo un'ipotesi
RispondiEliminalà esistono limitazioni molto severe (il VERO film, quello del '76 era RESTRICTED ai minori) e anche in questo caso mostrare 17enni nude avrebbe limitato l'accesso, tagliando fuori le fiumane di teen che possono vedere scene di crudeltà incredibile ma non qualche capezzolo o qualche culonudo
appunto il fatto che nel '76 non si siano fatti troppi problemi in tal senso e oggi invece sì, fa pensare all'involuzione verso il bigottismo che ha avuto la società. americana e forse non solo...
Eliminaconsiderando poi lo scarso successo del film, direi che le fiumane di teen non ci sono viste comunque :)
Sto facendo un lavoro di preparazione che nemmeno King.
RispondiEliminaIeri mi sono riletta il libro.
Stasera o domani mi riguarderò il film (come se ne avessi bisogno visto che ricordo ogni fotogramma come se l'avessi visto ieri).
Mercoledì pagherò gli otto euro solo per il gusto di tornare a casa e stroncarlo come sicuramente merita.
apprezzo le operazioni di recupero di questo genere.
Eliminaperò così questo già modesto remake rischia di apparire ancora più impietosamente scarso rispetto a libro e film originali...
"Carrie 2.0 - 2013 Edition"! Direi che riassume perfettamente il (non)senso di questo film! :D
RispondiEliminaPubblicazione in stereo oggi.Brutto, brutto fastidiosamente brutto.
RispondiEliminanon l'ho preso minimamente in considerazione a dirti il vero...
RispondiEliminanon è decisamente un film che può piacermi e che posso aver voglia di cinemizzare...
lo vedrei solo per Chloë Grace Moretz. il resto mi mette solo tristezza e voglia di rivedere il caposaldo di De Palma
RispondiEliminaA me è piaciuto. Una sufficienza piena. Non sono un fan dell'originale - uno dei film più brutti di De Palma, a mio parere: sicuramente quello meno "suo" - e quindi questo aggiornamento mi è sembrato buono. Non utile, ma valido. Ho trovato la Moore bravissima - forse un po' ingombrante - e altrettando brava la Moretz, che è diventata proprio bella bella bella. Ma a me, poi, era pure piaciuto Let me in :P
RispondiElimina(il commento è mio :P Non so perché, sono entrato con l'account di mio padre!)
Eliminaebbravo peppiniello ;)
EliminaIl remake de La casa non mi aveva convinto tantissimo, vedrò questo Carrie senza grandi aspettative....
RispondiEliminaNon commento per solidarietà. Proprionammerda.
RispondiEliminaops, ho commentato ;)
Questo remake è sicuramente migliore dell'originale ( che non era malaccio) una Chloë Moretz bravissima, una Julianne Moore spaventosamente (!) brava. E' non é un'opinione, ma un dato di fatto, visto che l'ho detto io.
RispondiEliminaEcco, ovviamente concordo.
RispondiEliminaTarantino potrebbe, vero, ma non lo fa. Altro motivo per cui è più bravo di altri!
RispondiEliminaUna gran cagata!
RispondiEliminaho provato a vederlo oggi e sono arrivata solo a 20 minuti. Sciattissimo.
RispondiEliminaMi dispiace per Chloë Grace Moretz, ma col ciufolo che vado a vedere sto schifo!
RispondiEliminaMa che senso ha portare ai giorni nostri una storia che, per svolte narrative e psicologiche dei personaggi, è profondamente radicata negli anni '70 americani? E perché Carrie non sa cosa sono le mestruazioni ma riesce a procurarsi come se nulla fosse dei libri sulla telecinesi?
RispondiEliminaRemake davvero inutile. E poi la Moretz e la Moore come disadattate disagiate sono davvero poco credibili, per quanto brave...
In America ormai non si può più mostrare il seno, neppure nei fumetti come disse Terry Moore al Lucca Comics & Games 2013.
RispondiEliminaMestizia, profonda mestizia.
RispondiEliminaRemake che non posso non definire inutile e oltraggioso.
Ai Teen che andranno al cinema, consiglio di recuperare quantomeno il film di De Palma, ma dubito lo faranno. :-(
Un teen drama fatto veramente male. 4,5 è un voto regalato :)
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