domenica 30 agosto 2015

Cannibal Music - I dischi di agosto 2015





In attesa che nel corso dell'autunno scendano in campo un sacco di pezzi grossi della musica con i loro nuovi lavori, agosto sul fronte delle novità è stato un mese un po' sonnacchioso. Un po', ma non del tutto perché, insieme ad alcuni recuperi dagli scorsi mesi, qualcosina di interessante è comunque arrivata...

Natalie Imbruglia “Male”

Il disco che segna il ritorno sulle scene della popstar australiana Natalie Imbruglia si chiama Male. Sarà un Bene?
L'apertura è affidata a “Instant Crush”, il primo singolo che è la cover del pezzo omonimo dei Daft Punk cantato da Julian Casablancas degli Strokes. All'inizio non sono rimasto molto convinto da questa scelta. Mi sono chiesto: “Che senso ha realizzare il rifacimento di un brano tanto recente?”. Poi però me la sono sentita per bene e devo dire che la sua versione mi piace parecchio. Persino di più di quella dei Daft Punk. E io adoro i Daft Punk con tutto me stesso. Il fatto è che non sembra una cover. Pare un pezzo nato apposta per Natalie Imbruglia e a sembrare un remake adesso è la versione del duo electro francese.
Tutto il disco è composto da cover di canzoni in origine interpretate da artisti maschili, da qui il titolo Male, che no, non è in lingua italiana e non significa “male”, chi l'avrebbe mai detto?
Una cosa che in pochi sanno è che anche “Torn”, il primo singolo di enorme successo della sempre bella (anche se una volta era meglio) Imbruglia, era una cover, di un pezzo degli sconosciuti Ednaswap (chiii???). Ok, le canzoni non saranno le sue, però Natalie ha davvero un talento enorme nel prendere brani altrui e renderli propri, sia che si tratti di pezzi poco noti (come la ballata estiva “The Summer” di Josh Pyke), che straconosciuti (“Friday I'm in Love” dei Cure riletta in versione country-folk). E questo non è un male.
(voto 6/10)



Verdena “Endkadenz Vol. 2”

I Verdena hanno rotto il ca##o!
Mi spiace dirlo, visto che sono tipo il mio gruppo italiano preferito di tutti i tempi, però quando ci vuole, ci vuole. Già “Endkadenz Vol. 1” non è che mi avesse impressionato più di tanto. Adesso è arrivato un Vol. 2 che prosegue esattamente sulla stessa linea, solo in maniera più spenta, noiosa, priva di nuove idee, come un sequel americano medio. Poco importa che il primo pezzo si intitoli “Cannibale”, visto che suona come una versione italiana degli ultimi Muse. E non è un grosso complimento. O che un altro brano si chiami "Identikid", in un chiaro secondo omaggio a me, Cannibal Kid. Le cose vanno meglio giusto con le atmosfere cinematografiche di “Un blu sincero”, il momento più sincero di un lavoro che per il resto suona troppo pensato, poco istintivo.
Si potrà dire che questo disco è comunque meglio del 90% del resto della musica italiana in circolazione, ed è vero, solo che io dai Verdena mi aspetto qualcosa in più di una sfilza infinita di cantilene distorte come quelle proposte in questa doppietta di album.
Errare è umano, perseverare è diabolico.
(voto 5/10)

Il video del primo singolo "Colle immane" lo potete vedere su Repubblica Tv.

The Maccabees “Marks to Prove It

I primi 3 album dei Maccabees non è che mi avessero sconvolto granché. Con i gruppi inglesi degli anni zero va un po' così. Dopo essere stato (ed esserlo pure tutt'ora) un grande fan del Britpop anni '90, quello che è venuto dopo dalla terra d'Albione mi ha lasciato più indifferente.
Il colpo di fulmine con i Maccabees comunque poi è scattato. Leggermente in ritardo, o meglio parecchio in ritardo, però è scattato. La scintilla c'è stata con il grandioso “Marks to Prove It”, il singolone che anticipava il loro quarto omonimo album, per cui le aspettative sono quindi salite alle stelle. Forse persino troppo, visto che il disco nel complesso è bello, molto bello, e riserva qualche splendida chicca come “Kamakura” e “Spit It Out”, ma allo stesso tempo non è il capolavoro che a questo punto mi aspettavo da loro. È “solo” un buon disco. Ci accontentiamo?
(voto 7+/10)



Dr. Dre “Compton: A Soundtrack”

16 anni di assenza dalle scene e Dr. Dre, dopo aver realizzato due dischi epocali come “The Chronic” nel 1992 e “2001” nel 1999, se n'è tornato con un album così così?
È stata questa la mia prima reazione a Compton, il terzo lavoro del rapper e producer americano, nonché la colonna sonora di Straight Outta Compton, la pellicola che racconta la storia della band rap N.W.A di cui faceva parte lo stesso Dre che negli USA sta facendo incassi assurdi. Poco a poco, Compton ha però saputo conquistarmi, almeno in parte. La sensazione resta quella di un lavoro non capace di cambiare le regole del gioco come i suoi due precedenti dischi, ma che sa proporre produzioni di un livello altissimo e una manciata di pezzi killer, su tutti l'esaltante “One Shot One Kill”, che contiene un sample da “Ogni riferimento a fatti accaduti è puramente casuale” degli italiani Calibro 35, e la notevole “Animals”. Un lavoro realizzato con l'aiuto di tutti gli amichetti storici, da Eminem a Snoop Dogg fino ad Ice Cube, più qualche nome nuovo come Kendrick Lamar. Dopo 16 anni di attesa era forse lecito aspettarsi qualcosa di più, forse eh, ma alla fine questo “Compton” non suona davvero niente male.
(voto 7-/10)



Sleaford Mods “Key Markets”

Gli Sleaford Mods sono un gruppo bastardo. Hanno un'attitudine punk e non sono certo dei campioni nel tirare fuori dei ritornelli accattivanti o dei singoli di successo. Le loro canzoni regalano pochissime concessioni melodiche e sono più che altro delle filastrocche espresse con una parlata da bassifondi inglesi e costruite su ritmi e suoni ripetitivi. Eppure una volta che si ha la pazienza di entrare nel loro mondo sonoro e di venire rapiti dal loro particolare stile, non si riesce più a farne a meno. Il nuovo “Key Markets” segue la scia del precedente “Divide and Exit”, magari senza sostanziali novità, ma riuscendo a essere ancora una volta fottutamente esaltante. Basta avere un poco di pazienza.
(voto 7/10)



Circa Waves “Young Chasers”

Il disco d'esordio dei britannici Circa Waves non cambierà le sorti della musica, ma se cercate l'album indie più fresco dell'estate, e forse dell'anno, è proprio quello che fa al caso vostro. All'incirca. Anzi no, esattamente.
(voto 7+/10)



Canzone del mese
Lana Del Rey “High by the Beach”

Lana non sbaglia un colpo. Quella che ai tempi di “Video Games” veniva indicata da molti come una cometa destinata a bruciare in fretta, zitta zitta, con il suo stile fuori dal tempo e la sua voce fragile continua a tirare fuori dei pezzi grandiosi. La nuova “High by the Beach”, che anticipa il suo terzo album “Honeymoon” in arrivo a settembre, è il pezzo di fine estate più perfetto dai tempi di “L'estate sta finendo” dei Righeira, o dalla sua “Summertime Sadness” di una manciata di anni fa. Un brano ipnotico e malinconico come pochi che è l'ideale per dire bye bye a questa summer.

5 commenti:

  1. A me la cover della Imbruglia non ha convinto, sarà che mi piace particolarmente il pezzo originale, proverò a sentire il resto del disco.
    Sleaford Mods e Circa Waves si trovavano fuori dal mio radar, li ascolterò per bene perché sembrano promettenti.
    I Verdena, a questo giro, non hanno convinto del tutto neanche me, purtroppo.
    The Maccabees mi piacciono abbastanza.
    Dr.Dre per il momento l'ho snobbato.
    Lana che abbatte l'elicottero mitica, come sempre! :D


    RispondiElimina
  2. Lana è la "meglio", nel dubbio.
    Gli altri li devo ascoltare una seconda volta ;)

    RispondiElimina
  3. "Male" mi ha un pochino deluso... Mi aspettavo qualcosa di più da Natalie Imbruglia.

    RispondiElimina
  4. Non mi pare roba per me, in generale. Dunque, per il momento e in attesa dell'autunno, lascio a te tutti questi dischi e dischetti.

    RispondiElimina
  5. Un mese di certo non molto caldo in fatto di musica, il meglio deve venire da settembre in poi...

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com