venerdì 30 giugno 2017

American Honey: tu vuò fà l'amielicano, mmielicano, mmielicano





American Honey
Regia: Andrea Arnold
Cast: Sasha Lane, Shia LaBeouf, Riley Keough, Arielle Holmes, McCaul Lombardi, Veronica Ezell, Chad Cox, Crystal Ice, Will Patton


Dopo American Graffiti, American Gigolò, American Beauty, American Psycho, American Pie, American Hustle, American History X, American Horror Story, American Crime Story, American Sniper, American Splendor, American Gods, The American, American Girl, American Woman stay away from me, What's American Boys, American Idol e American Express, ecco che arriva...

American Honey, il miele americano. Dove?
Non nei negozi di miele – se ne esistono – bensì nei cinema...

Ehm no, a dirla tutta nei cinema no. Non quelli italiani, se non altro, dove la nuova pellicola diretta dalla britannica Andrea Arnold, già regista del notevole Fish Tank, del singolare Cime tempestose e di Red Road (quest'ultimo non so come sia perché non l'ho visto), non è prevista in uscita né ora, né prossimamente. Il film, già presentato in Concorso al Festival di Cannes 2016, si può comunque trovare in rete sottotitolato italiano non fatemi dire dove, che tanto ognuno di voi saprà dove andare a cercare. Che poi 'sti siti saranno anche considerati illegali e tutto, ma se certi film da noi non vengono distribuiti, dove altro dovremmo recuperarli? E quindi abbasso la distribuzione e viva la pirateria!



NINO NINO NINONINO


Hey, cos'è questo casino?
Sono per caso delle sirene, e non intendo delle sirene fighe come Daryl Hannah in Splash?


DRIIIN


Scusate, mi stanno citofonando. Devo andare ad aprire.

Sì, erano proprio delle sirene della polizia.


Sono venuti a intimarmi consigliarmi di ritrattare la mia ultima dichiarazione e quindi lo farò: viva la distribuzione e abbasso la pirateria e se alcuni film qui da noi non escono, pazienza, dobbiamo vivere nell'ignoranza e guardare solo quello che passa il convento, tipo le pellicole di Ficarra e Picone.


DRIIIIIIIIIIN


Scusate, mi stanno di nuovo citofonando in casa. Spero non siano ancora gli sbirri...


No, non erano gli sbirri. Era Valerio Staffelli che mi ha consegnato un tapiro d'oro per le mie parole polemiche e secondo loro sbagliate su Ficarra e Picone. Ma dico: non si può più neanche esporre una propria opinione personale, in questo paese?



DRIIIIIIIIIIIIIIIIIN


Ancora il citofono?
Un attimo, che mi devo assentare di nuovo...


Indovinate chi era?
Questa volta era l'ordine dei giornalisti. Mi ha detto che no, non si può proporre una propria opinione personale e io ho replicato che non sono un giornalista, bensì un blogger, e così l'ordine dei giornalisti mi ha guardato con compassione e se n'è andato via senza aggiungere più niente.



Con tutte queste interruzioni, il tempo per la recensione di American Honey è quasi finito. Mi spiace, cari lettori, dovrete affidarvi a qualche altra opinione, anche se non so di chi. I giornalisti di quotidiani e riviste ufficiali infatti non possono parlare del film, non essendo uscito nei nostri cinema, e quindi dovete accontentarvi di qualche opinione clandestina. Come la mia. Dai, che c'è ancora un po' di tempo e di spazio.


Sottovoce vi consiglio di guardarlo, anche se è illegale e immorale. American Honey è un trip nella Trap Generation. Cos'è la Trap Generation?
È il termine che mi sono inventato per definire la generazione di oggi. Quella venuta dopo la “dubstep generation” mostrata in Spring Breakers, il capolavoro cult da sballo di Harmony Korine con Selena Gomez, Vanessa Hudgens, Ashley Benson, Rachel Korine e James Franco. La Trap Generation, ça va sans dire, ascolta principalmente musica trap, che è quel tipo di musica rap ipnotica e strafatta il cui nome è legato allo spaccio di droga, visto che le trap house sono le villette di edilizia popolare, tipiche dell'urbanistica di Atlanta (city in cui il sottogenere ha avuto origine), dove la droga viene venduta e consumata [grazie Wikipedia].
Alcuni artisti che fanno trap music?
Negli Usa ci sono Migos, 2 Chainz, Gucci Mane, Future, Travis Scott e dalle nostre parti Ghali, Sfera Ebbasta, Izi e Liberato.



Come genere musicale può piacere o meno, fatto sta che ha generato quello che può essere definito quasi come uno stile di vita, a metà strada tra gli hippie anni '60, l'anarchia (più esistenziale che politica) punk dei '70, e un look che pesca dalla cultura hip-hop black così come da quella white trash dell'America più profonda. Quella che ha votato per Trump, esatto.


Un grande e incasinato miscuglio, insomma, di cui si può avere un'efficace rappresentazione proprio in American Honey. Un mix ben fotografato anche dalla sua variegata colonna sonora che, oltre ad alcuni esponenti della scena trap come Rae Sremmurd, E-40, Kevin Gates e Migos, tutti presenti per altro con brani contagiosissimi che non fanno fatica a entrare in testa, propone anche una perla di delicatezza come Fade Into You dei Mazzy Star, l'indie-rock dei Raveonettes, persino Bruce Springsteen con una cover dei Suicide, un uso molto efficace di We Found Love di Rihanna con Calvin Harris, più la ballata country-pop dei Lady Antebellum che dà il titolo al film: American Honey.



Ma di cosa accidenti parla questo film, a parte la fantomatica Trap Generation che non si è capito bene cosa sia e a cosa serva?
È la storia di una ragazza 18enne di nome Star, interpretata dalla sorprendente esordiente totale futura star Sasha Lane, che se ne va via da una vita con il patrigno che la molesta e dai fratellini cui fa da finta mamma al posto della loro vera mamma, per andarsene insieme a un magnetico e carismatico Shia LaBeouf, a una strafiga Riley “The Girlfriend Experience” Keough e a un gruppo di altri disadattati tossici, cazzari e menefreghisti, per inseguire quella che è una versione più terra a terra e modesta di quello che una volta era chiamato American Dream.


Star va a fare la venditrice porta a porta di riviste e il suo sogno più grande è quello di fare abbastanza American Money per comprare una roulotte tutta sua. Un po' misero, come sogno...
D'altra parte questo in fondo non è l'American Dream. È American Honey, un film su uno stile di vita più o meno legale, che io vi consiglio (però non spifferatelo agli sbirri) di recuperare in qualche modo più o meno legale.



DRIIIIIIIIIIIIIIIN


Ancora?

Scusate, vado ad aprire...


Erano dei ragazzi che volevano vendermi delle riviste porta a porta.
Li ho mandati via a calci in culo, 'sti drogati!
(voto 8/10)

7 commenti:

  1. Ecco, ho bisogno di un bel film. Come ti dicevo, non so perché non l'ho visto: sarà che dura troppo e ho la noia facile? Comunque, con la Keough, di recente tanto che mi è piaciuto Lovesong (lei, innamorata dell'amica Jena Malone: devo dire altro?). Sta solo su Netflix, quindi attrezzati.

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  2. Me lo sono già procurata, sempre se non vengo segnalata alla polizia lo vedrò a breve. Cambierò idea su Shia e i suoi film?

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  3. Hai dimenticato American Dreamz (divertentissimo, per me)!

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  4. E' lì in cantiere da un po', però penso che almeno fino a fine Luglio non avrò le forze per dedicarmi ad un film così lungo, quindi mi riprometto di vederlo più avanti

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  5. Prendo appunti!
    Ti auguro una serena giornata.

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  6. Me ne avevano parlato bene, ora il tuo otto mi mette un pò paura. ;)

    Ad ogni modo, lo recupererò piratescamente presto. ;)

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