lunedì 11 giugno 2018

Tredici ragioni per cui la seconda stagione non è come la prima





Tredici - 13 Reasons Why
(serie TV, stagione 2)


ATTENZIONE: SONO PRESENTI SPOILER


1

Ciao, sono Cannibal. Cannibal Kid. Esatto. Non smanettate sul… qualsiasi cosa stiate usando per ascoltare. Sono io. In diretta e stereo. Se stai ascoltando queste cassette vuol dire due cose:

A) Probabilmente sono morto.

B) Sei proprio uno sfigato. Cioè, sveglia! Siamo nel 2018. Chi ascolta ancora le cassette? Ormai non vanno più manco i CD. Non per bullizzarti, ma sei più fuori moda di tua nonna. Sei quasi più fuori moda di una serie TV in cui la maggior parte delle canzoni nella colonna sonora provengono dagli anni '80. Anche se c'è da dire che sono una figata: Echo & the Bunnymen, Siouxsie & the Banshees, Jesus & Mary Chain, New Order, Gang of Four, Buzzcocks, Hüsker Dü, X, OMD, Yello, Replacements, Public Image LTD., Tears for Fears & altri. Come diceva Jerry Calà in quegli anni: libidine!

"Mi commuovo sempre ad ascoltare questa cassette. Quelle dei Duran Duran, intendo.
Che bono che era Simon Le Bon e adesso è diventato nonno. Che tristezza!"


In ogni caso, mangia qualcosa e mettiti comodo, perché sto per raccontarti la storia della seconda stagione della serie TV 13 Reasons Why, o Tredici come dite voi italiani. Anzi, più esattamente, le ragioni per cui è differente dalla prima stagione. E allora partiamo dalla prima, che è una delle meno evidenti. La colonna sonora di cui vi stavo parlando: è sempre uno spettacolo nello spettacolo, è sempre molto 80s, ma questa volta è più punk. Merito anche di uno dei nuovi ingressi nel cast: Cyrus, l'amico punkabbestia di Tyler, interpretato da Bryce Cass.



2

L'altra new entry principale nel cast è la cheerleader Chloe, la fidanzata di Bryce Walker, sì, lo stupratore, interpretata dalla carina caruccia Anne Winters.



3

La differenza più evidente comunque è un'altra: c'è il piccolo fatto che Hannah Baker è... morta.
Ok. Non è uno spoiler enorme. Si sapeva già dall'inizio della prima puntata della prima stagione, però fino all'ultimo si poteva sperare (anche se alcuni probabilmente non ci speravano) che in qualche modo sarebbe sopravvissuta al suo suicidio. Nella stagione 2 invece ormai non c'è più alcuna speranza in tal senso. Hannah Baker è morta e sepolta e non tornerà mai più. O forse sì?



4

Hannah Baker c'è ancora. Sorpresa!
Katherine Langford era stata molto apprezzata nella stagione 1, aveva persino ottenuto una nomination ai Golden Globe, cosa che agli interpreti di serie teen capita molto di rado. Volevate per caso non comparisse nella season 2?
Hannah Baker/Katherine Langford risponde presente e non solo nelle scene di flashback. Per aumentare la sua presenza sullo schermo, gli autori hanno pensato (bene?) di inserirla anche sotto forma di... fantasma.




5

Oltre a comparire sotto forma di fantasma/visione che infesta i pensieri di un Clay sempre più ossessionato nei suoi confronti - d'altra parte il primo amore non si scorda mai e in questo caso è più che mai vero - Hannah viene presentata in una maniera differente rispetto alla prima stagione. Là vedevamo la storia dal suo punto di vista. Qua la vediamo dal punto di vista degli altri. E così il suo ritratto che ne esce è un po' più, diciamo, “zoccolesco”.

"Evvai, finalmente c'è una ragazza nel mio letto!"
"Ma sono morta..."
"Va beh, adesso non stiamo a guardare il pelo nell'uovo."

Hannah non era vergine, prima di essere stuprata da Bryce, bensì aveva scopato a sangue per un'intera estate Zach. Dopodiché aveva baciato Justin e Clay. Aveva baciato pure il suo amico Alex, così per gioco e, sempre per gioco, si era fatta pure Jessica (grandissima scena!). Aveva inoltre limonato con Courtney (altra sequenza splendida). Era infine uscita pure di sua spontanea volontà con Marcus e con Bryce, sebbene con questi non c'avesse combinato nulla, almeno di sua spontanea volontà. Insomma, Hannah aveva frequentato metà (o anche più) della scuola e non si era fatta giusto Tony e Ryan, ma solo perché loro due sono gay, e non bisex. Tutto questo nel giro a malapena di un anno, o giù di lì. Non per dire, eh, ma se nel liceo Liberty High si era fatta una certa reputazione, una ragione forse c'era...

"Sono una strafiga e somiglio pure a Rihanna. Com'è che sono l'unica della scuola che Hannah non si è fatta?
Cosa c'è che non va in me???"


6

Oltre a tutte queste frequentazioni, nella seconda stagione veniamo a scoprire che Hannah aveva abbandonato la sua scuola precedente non perché era stata bullizzata, bensì perché era lei stessa una bulla. Una Mean Girl degna di Regina George. Il suo ritratto che ne esce in pratica è vicino a quello fatto da Francesco Bianconi dei Baustelle della protagonista della canzone La guerra è finita: “Era mia amica, era una stronza, aveva sedici anni appena”.

"Si dice stronzilla, mica stronza. Bianconi non l'ha visto Mean Girls?"


7

Una differenza fondamentale è poi quella della narrazione. L'espediente narrativo usato nella prima stagione è uno dei più geniali degli ultimi anni. Piaccia o meno, l'idea delle 13 cassette per ripercorrere i passi che hanno portato Hannah Baker a togliersi la vita è folgorante ed è entrato nell'immaginario collettivo. Prova ne sono le parodie.


Cosa fare a questo punto che le cassette le abbiamo già sentite tutte?
Tirarne fuori altre 13?
Giammai! Gli sceneggiatori, con una mossa molto intelligente, hanno deciso di ribaltare la situazione. Se nella stagione 1 Hannah Baker si concentrava in ogni cassetta su un personaggio differente che aveva in qualche modo contribuito al suo percorso di (auto)distruzione, nella stagione 2 in ogni puntata c'è un personaggio differente che parla di lei.


8

Veniamo qui a un'altra distinzione importante. La storia di Hannah Baker questa volta non è più ricostruita dalla diretta interessata, bensì attraverso un processo: i genitori della ragazza suicida VS la scuola, che secondo loro avrebbe fatto troppo poco per impedire che si arrivasse alla sua morte. Entra così in gioco una componente legal, però non pensate che Tredici si sia trasformata in una serie come Perry Mason o Ally McBeal.

"Ma qualcuno che parla a mio favore e mi fa fare bella figura no, eh, manco per sbaglio?"


9

Tredici non è diventata un legal. Resta sempre una serie teen, eppure in questa stagione c'è un maggiore spazio per i personaggi adulti. Se nella prima restavano quasi sempre sullo sfondo, erano quasi loro i fantasmi della stagione, qui riescono a ritagliarsi qualche bel momento, in particolare il padre di Jessica Davies. Oltre naturalmente alla mamma di Hannah, una sempre più incupita Kate Walsh. Manco quando aveva a che fare con Meredith Grey doveva affrontare tutte 'ste sofferenze...

"Kate, sono la nuova compagna di tuo marito."

"Eh no, basta! Pure qui?
Hannah, comincio a comprendere il tuo gesto..."


10

La prima stagione raccontava una storia che aveva bisogna di essere raccontata. Quella di Hannah Baker, certo, ma anche quella di tutte le persone che gli orbitavano intorno. Se si fosse chiusa lì, sarebbe andata benissimo. Oddio, non proprio benissimo per la povera Hannah, però tanto non è che con la seconda per lei le cose migliorino. Come abbiamo visto, peggiorano pesino. Questi nuovi episodi, tocca quindi ammetterlo, sono abbastanza inutili. Inutili... userei piuttosto la parola “superflui”. Ma d'altra parte cosa sono le serie TV, se non l'arte del superfluo? Sono poche le serie che avrebbero così tanto da dire oltre una sola stagione, od oltre appena una manciata di episodi. Il bello di molti telefilm è proprio quello: allungare il brodo, mostrarci i personaggi in tutte le sfumature possibili, presentare più punti di vista su una stessa vicenda, ricamarci su all'infinito. Se non vi piace questa cosa, probabilmente le serie TV non fanno per voi e dovreste guardarvi solo i film. Come se ormai non si fossero serializzati pure quelli...
La sensazione di futilità che emerge nei primi 12 episodi della stagione comunque sparisce del tutto nella grandiosa, commovente puntata finale, in cui si trova finalmente una chiusura per la storia di Hannah e in cui si apre pure la porta a una terza stagione del tutto differente.
E poi, se 13 Reasons Why - Parte II è inutile, ve lo concedo, cosa dire allora di Westworld 2 con i cazzo di samurai?

"Dannati samurai, devono essere stati loro!"
"Meglio nascondersi da quel bullo di Bryce Walker."


11

La stagione 1 di Tredici in qualche modo anticipava lo scandalo Weinstein e il movimento #MeToo, mentre questa sembra seguire la loro scia, e inoltre aveva generato un mare di preoccupazioni e persino divieti tra i genitori ossessionati dal parental control e tra le mamme pancine. Quei genitori che, anziché parlare con i propri figli e chiedergli come stanno affrontando le loro vite, preferiscono rivolgersi al potere della censura e richiedere di bandire una serie che come poche altre, o forse nessun'altra, ha saputo parlare di temi scomodi come depressione, suicidio, problemi mentali, stupro e bullismo a viso aperto e senza nascondere la testa sotto la sabbia.
Nella seconda stagione questi argomenti sono presenti eccome e qualche scena dura c'è ancora. La gigantesca rissa punk che si scatena nell'episodio 11 è una delle sequenze più potenti osservate quest'anno, sia su piccolo che su grande schermo. Eppure da parte degli autori a tratti sembra aver prevalso un certo timore. Memori delle polemiche scatenate dalla stagione 1, a questo giro si sono presi delle precauzioni maggiori, per pararsi il culo, inserendo all'inizio e alla fine delle puntate dei messaggi con consigli per chiedere aiuto, nel caso si abbia a che fare con delle esperienze simili a quelle mostrate nella serie. Anche dentro gli episodi ogni tanto si ha la sensazione di aver preferito procedere con maggiore cautela, con il freno a mano tirato. Si è persa un po' di spontaneità. Come nel passaggio dal primo mitico Grande Fratello alle edizioni successive. La prima volta è stato fatto tutto in maniera incosciente, in stile punk. La seconda, per quanto a livello di colonna sonora come detto il punk non manchi certo, è invece più costruita, più timorosa. Questo almeno fino all'ultimo episodio, in cui gli autori decidono di togliere il cazzo di freno a mano e ci regalano una delle scene più estreme e dure mai viste in televisione. Alla faccia della serie per ragazzini.



12

Sono cambiato io. Tredici come serie sarà cambiata, ma soprattutto è stato differente il mio approccio a essa. L'anno scorso stavo vivendo un periodo molto difficile e incasinato a livello personale e mentale. I 13 episodi della prima stagione hanno rappresentato prima uno sprofondare nella depressione e nel buio più totali e poi, poco a poco, un viaggio catartico verso la luce. Sono stati quasi 13 sedute di psicoterapia gratuita. Un'esperienza impossibile da replicare, e per fortuna.
La seconda stagione me la sono invece vissuta con molta più serenità. Per quanto anche in questo caso i 13 episodi siano stati tutt'altro che lieti e spensierati, li ho affrontati in maniera più scialla.

E così arriviamo alla ragione numero
13

La rappresentazione della vita liceale è anche questa volta molto spietata. Le tematiche possono sembrare o anche essere vicine a quelle di altre serie adolescenziali del passato. Il suicidio veniva ad esempio affrontato, sebbene in maniera piuttosto sbrigativa, in Beverly Hills 90210, al termine della prima stagione, se non ricordo male, quando Scott (Douglas Emerson), l'amico “sfigato” di David Silver (Brian Austin Green), si toglieva la vita. Per qualche tempo qualcuno sembrava triste per la sua morte, ma poi a breve di lui non gliene fregava più niente a nessuno. Il rapporto tra Clay e Hannah può inoltre ricordare in qualche modo quello in Dawson's Creek tra l'ingenuo Dawson (James Van Der Beek) e la più “navigata” Jen (Michelle Williams), la nave scuola from New York City. E ancora, Clay che accoglie in casa sua Justin sembra una rilettura odierna di quanto fatto dalla famiglia Cohen con Ryan (Ben McKenzie) in The O.C..



Insomma, temi e situazioni non sono poi così distanti da quelli delle serie teen degli scorsi decenni. A cambiare è l'atmosfera. L'alone glamour di telefilm come i citati Beverly Hills 90210 e The O.C., ma anche di quel Gossip Girl che per primo parlava di cyberbullismo 2.0, in Tredici è del tutto assente. Così come l'idealismo naïf di Dawson's Creek. L'aria malsana che si respira in Tredici pare quasi un incrocio tra Elephant di Gus Van Sant e Full Metal Jacket di Stanley Kubrick. La differenza rispetto alla stagione 1 è che questa volta c'è un po' più di speranza. Se allora niente poteva salvare la vita di Hannah, in questa seconda stagione vediamo invece come l'amicizia possa avere un effetto salvifico. Sebbene pure in questo caso venga mostrato pure il suo lato negativo, come nel rapporto malato che si era creato da Bryce e Justin, o nell'amicizia da “branco” del gruppo di sportivi della squadra. In mezzo alle nubi, se non altro, questa volta emerge qualche raggio di sole in più.
(voto alla seconda stagione 7+/10)


9 commenti:

  1. Avendo mal tollerato la prima, penso proprio che salterò.

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  2. Non so se sono l'unica, ma Cyrus a me pare un giovane Dominic Monaghan. Merry Brandibuck versione emo.

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  3. Mh... ma dove l'ho già sentita la storia della ragazzina morta, povera vittima amata, che poi si scopre essere tutt'altro? XD
    Comunque, non so perché, ma non mi ha mai attirato. Ok per il freno a mano tolto, e per la scena cruda vista in tv... ma mi sa tanto di shock giusto per...

    Moz-

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  4. Seconda stagione diversa, superflua decisamente, in cui non tutto fila liscio come la prima ma che come sai ho salvato.
    Le mani avanti a volte fan bene e regalano bei dialoghi (quello tra Clay e il Preside, per dire), a volte visto soprattutto il bisogno di riempire 13 episodi per forza e dalla durata eccessiva, il brodo lo si allunga troppo.
    Temo, quindi, la futura terza stagione.

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  5. Il punto 10 è quello che mi ha lasciato più perplesso. Non mi pare che ci abbiano mostrato chissà quante caratteristiche dei personaggi, anzi, molti hanno semplicemente perso di logica e coerenza con la prima stagione.
    Inoltre l'ultima puntata secondo me è stata un po' l'emblema di come siano stati inutili tutti gli episodi prima, così come non manda un bel messaggio per i giovani che la seguono...

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  6. Io l'ho trovata troppo forzata ed a volte persino illogica, ma comunque l'ho seguita fino alla fine.

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  7. Sono passato dritto dritto al voto per non incappare negli spoiler. Recensori di cui mi fido in giro per la rete lo hanno smontato completamente, gli unici a non bocciarlo siete tu e Lisa. Vedremo dove si attesteranno le mie impressioni.

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  8. Già avevo odiato la prima e considerato Hannah Baker un bullo, direi che mi posso tranquillamente risparmiare questa. :)

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  9. Vostro Onore, lo dico subito: mi dichiaro colpevole di bullismo nei confronti della 2'stagione di 13, ma Vi prego, sbattetemi dritto in cella senza processo, ché non vorrei morire di noia sul banco degli imputati come mi è successo durante la visione xD
    per me è stata una delusione T O T A L E, lo sbadiglio più lungo della mia vita!
    13 interminabili|annacquati, inutili|pallosissimi episodi che sono quasi un'istigazione al suicidio per noia! ahahahaha
    sì, ci sono dei messaggi qua e là, ma chissenefrega se ci sbadigli sopra... e poi tutti i personaggi sono così antipatici|patetici che niente mi è arrivato al cuore. neppure l'abbraccione di gruppo su the night we met mi ha fregato.
    gli unici pregi che gli riconosco sono il modo in cui ritrae gli adulti di oggi e il fatto di essere una serie che nel bene o nel male divide. ma Pretty Little Liars in confronto è un capolavoro di scrittura.
    una terza stagione? col cavolo che ci perdo il mio tempo xD
    (voto: 13... sotto zero)

    -un|bulletto|impertinente

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