lunedì 2 luglio 2018

Vamos a la Player, O-O-O-O-One





Ready Player One
Regia: Steven Spielberg
Cast: Tye Sheridan, Olivia Cooke, Mark Rylance, Ben Mendelsohn, Lena Waithe, T.J. Miller, Simon Pegg, Hannah John-Kamen


Anno 2045
Casale Monferrato

Siamo nell'anno 2045 e la vita fa schifo. La vita nel mondo in generale fa schifo?
No, a Los Angeles, a New York, a Londra, a Parigi e pure a Roma, nonostante ci siano ancora le buche, non è niente male. La vita fa schifo solo a Casale Monferrato e così noi casalesi, per evadere dalla miseria della nostra cittadina, ci rifugiamo dentro un luogo virtuale che si chiama OASIS. Questo posto si chiama così perché tutto il giorno tutti i giorni gli altroparlanti sparano la musica degli Oasis. Io sono sempre stato un grande fan dei fratelli Gallagher però, al tremilionesimo ascolto di maybeeeeeee, you're gonna be the one that saves meeeeee, and after aaaaaall, you're my wonderwaaaaall persino io comincio a pensare che Wonderwall sia una parola senza un fottuto senso.

In questo luogo virtuale fondamentalmente ognuno può fare un po' quel cazzo che gli pare. C'è chi va in vacanza in luoghi esotici, chi compie corse in auto dove compaiono dinosauri, King Kong e altre cose che sono più assurde e con ancor meno senso di Wonderwall, chi va a escort (cosa mai fatta eh, lo giuro) e chi invece semplicemente si guarda un bel film. Dentro OASIS c'è un archivio illimitato contenente tutti i film mai girati. Oggi io ho deciso di vedermi una pellicola che ai tempi dell'uscita, nel lontano 2018, era stata esaltata da quasi tutti, pubblico e critica senza distinzioni. Io ero un po' scettico e avevo scelto di far scemare un po' l'hype che le girava intorno prima di guardarla. Solo che poi il tempo è passato e mi sono dimenticato di vederla. Adesso ho deciso che è finalmente arrivato il momento di rimediare, di recuperare questo presunto capolavoro per molti.

Comincio il film e mi trovo di fronte a un giocattolone fuori dal tempo. O meglio, fuori tempo massimo. Sarà perché adesso è il 2045 e questa pellicola è invecchiata molto male, o già nel 2018 appariva jurassica?
Ricordo che la realtà virtuale per come è concepita da questo film è cominciata a essere raccontata al cinema in Tron nel 1982, l'anno della mia nascita, quindi un sacco di tempo fa. C'è da riconoscere comunque che quello era un lavoro parecchio in anticipo coi tempi. Altre pellicole che hanno trattato l'argomento in maniera non troppo distante da Ready Player One sono poi stati il ridicolo Il tagliaerbe del 1992 e soprattutto il fondamentale Matrix del 1999, un film che in seguito hanno copiato in tanti. In troppi.


Ready Player One è arrivato giusto con una ventina d'anni di ritardo rispetto a Matrix e pure rispetto ai suoi vari cloni. Il mondo di OASIS appare inoltre simile a videogiochi di simulazione, come quelli della serie The Sims, che andavano forte a inizio Anni Duemila e che allora facevano temere che la gente avrebbe smesso di uscire di casa per rifugiarsi dentro questo mondo virtuale. Solo che poi sono arrivati Myspace, Facebook e i vari altri social network e il mondo reale e quello virtuale è come se si fossero fusi insieme. Già allora, nel lontano 2018, una concezione del futuro in stile The Sims pareva quindi inverosimile e superata.


Bisogna però dire che il film Ready Player One è tratto da un romanzo, Player One di Ernest Cline. E quando è uscito codesto libro?
È stato pubblicato nel 2010 e anche allora tale visione era già superata. Figuriamoci oggi che siamo nel 2045.


Al di là di questo, Ready Player One è un film esteticamente brutto. Non intendo dire che sia girato male, anche se Steven Spielberg in precedenza ha girato di meglio. Mooolto di meglio. Peccato che in quel periodo lì dirigeva solo delle gran schifezze. Che fine aveva fatto l'uomo capace di incantare e far tornare fanciulli con lavori come E.T. l'extra-terrestre, ma anche Hook - Capitan Uncino e A.I. - Intelligenza artificiale?
Non intendo nemmeno dire che sia tecnicamente realizzato male. Insomma, adesso siamo nel 2045 e gli effetti speciali sono una cosa “WOW”, però per l'epoca non erano così malvagi. Solo che a livello estetico sembra di trovarsi a metà strada tra un videogame di nuova generazione (di nuova generazione almeno nell'anno 2018) e Avatar. E Dio solo (oltre ai vecchi lettori del mio blog se sono ancora vivi) sa quanto odio Avatar. In pratica questo film può essere considerato la versione spielberghiana di Avatar. Fosse finita qui...

"Ricorda Cannibal che ogni volta che parli male di Avatar, I see you."

Steven Spielberg ha deciso di mettere mano anche a quasi tutta la pop culture precedente, in particolare quella degli anni '80. Dentro Ready Player One c'è di tutto. Tra omaggi e easter egg (ovvero i contenuti nascosti all'interno di un videogioco, software o anche film) viene citato di tutto, da Ritorno al futuro a Il gigante di ferro, da Chucky la bambola assassina ai Gremlins, passando per Clark Kent, Steve Jobs, Duran Duran, Michael Jackson, fino ad arrivare ad autocitazioni onanistiche come quella di Jurassic Park.


Solo che non è un citazionismo piacevolmente emotivo come quello della serie Stranger Things. Dentro Ready Player One ci sono la DeLorean e persino le musiche composte da Alan Silvestri, ma non si respira per niente l'atmosfera di Ritorno al futuro. Per non parlare di un protagonista che non è manco lontanamente mitico quanto Marty McFly. Un po' per colpa del personaggio, un tipo anonimo come pochi che però nella realtà virtuale non si sa bene perché ha un intuito geniale alla Sherlock Holmes ed è un capo totale, e un po' per colpa dell'attore che lo interpreta, l'inespressivo Tye Sheridan che ai tempi degli esordi con The Tree of Life e Mud prometteva bene, ma poi si è perso per strada.

"Mi viene quasi da piangere a sentire queste parole... non fosse che sono così inespressivo da non essere capace a farlo."

In una serie come Stranger Things le citazioni delle pellicole anni '80, comprese quelle dei film di Spielberg E.T. e Incontri ravvicinati del terzo tipo in primis, non sono fini a se stesse, ma prendono vita in una rielaborazione personale, in una maniera emozionante. Non sembra di essere dentro una citazione degli anni '80. Sembra di essere dentro un film degli anni '80 che per qualche motivo non è mai stato distribuito nei cinema.


Ready Player One dà invece la stessa sensazione del fare un giro al mercatino dell'antiquariato, dove tanti vecchi oggetti sono sparsi in maniera casuale e possono giusto regalare una fugace sensazione di nostalgia, che presto si trasforma in un'impressione di déjà vu. In Ready Player One è tutto così dannatamente prevedibile. Spielberg è riuscito a rendere banale persino il riferimento a Quarto potere di Orson Welles, reso invece in maniera poetica da uno splendido episodio de I Simpson intitolato “L'orsetto del cuore” (“Rosebud” in lingua originale), tanto per dire di come il citazionismo, se fatto bene, può anche essere qualcosa di meraviglioso.


Lo scempio più grosso Spielberg lo compie comunque nei confronti dell'eterno nemicoamico Stanley Kubrick. Se con A.I. Intelligenza artificiale aveva portato a termine un progetto che il collega non era mai riuscito a realizzare e l'aveva fatto alla sua maniera, con un risultato decisamente toccante, qui invece Steven ha deciso di mettere mano a Shining e l'ha fatto in una maniera del tutto... ridicola. Spielberg ha preso quello che può essere considerato il film più spaventoso e inquietante di tutti i tempi, anche nel 2045 lo è ancora, e l'ha trasformato in una bambinata pazzesca. Ci può stare lo sberleffo parodistico alla Scary Movie, ma qui Spielberg ce l'ha fatta a rendere innocuo e fanciullesco persino un simile capolavoro della paura. Non era un'impresa facile. Questo per dire di come il citazionismo, se fatto male, può essere qualcosa di terrificante. E non intendo in senso horror.


Oltre al peggior citazionismo immaginabile, cosa c'è all'interno di questo Ready Player One inspiegabilmente tanto osannato nel 2018, e oggi nel 2045 giustamente dimenticato, visto che nessun altro film in seguito l'ha mai più citato manco per sbaglio?
C'è una storiella d'amore anche questa molto fanciullesca e del tutto desessualizzata, come quasi sempre accade nell'infantile cinema di Spielberg, grazie all'incontro tra il protagonista e una ragazza/avatar interpretata da una Olivia Cooke perennemente incastrata nel ruolo della tipa caruccia ma con qualcosa che non va (si vedano pure Bates Motel, Quel fantastico peggior anno della mia vita e Amiche di sangue - Thoroughbreds).


Ci sono anche dei cattivoni che più stereotipati non si potrebbe.


Ci sono pure dei personaggi di contorno macchiettistici che sarebbero comunque molto più simpatici del protagonista – e non è che ci vada molto – peccato vengano relegati sullo sfondo.


E ci sono dei dialoghi di una banalità sconcertante, come la frase “forte” del film: “Non c'è niente di più reale... della realtà”. Sono rimasto sorpreso, ed è stata l'unica sorpresa dell'intera visione, di non aver sentito a un certo punto pronunciare le parole: “Non ci sono più le mezze stagioni”.

Qualcuno dirà che in fondo Ready Player One è solo un film d'intrattenimento e almeno da quel punto di vista in effetti funziona. Fino a un certo punto. L'estenuante lunghissima scena di combattimento del pre-finale è una delle cose più noiose cui abbia assistito dai tempi di Francia - Danimarca 0 - 0 ai Mondiali di Russia 2018, e mi ha ricordato i peggiori momenti della saga dei Transformers e no, per chi avesse dubbi in proposito, questo non è un complimento.

Vogliamo salvare qualcosa? La sottotrama legata all'inventore di OASIS non è così male e la colonna sonora anni '80 fa la sua porca figura. Peccato che, a voler continuare a fare i pignoli, anche in questo caso si poteva fare di meglio, visto che un pezzo come “We're Not Gonna Take It” è figo e nella scena in cui è suonato ci sta bene, però i Twisted Sister non sono certo quanto di meglio la musica 80s abbia offerto, neanche lontanamente.



Sarà che adesso è il 2045 e io ormai sono un vecchietto inacidito di 63 anni che nella sua vita non ha mai combinato granché, a parte scrivere su questo blogghetto di nome Pensieri Cannibali che va avanti da ormai 37 lunghi anni, però io davvero non capisco come possa essere esistita un'epoca in cui una bambinata citazionista del genere venisse considerata un capolavoro, o quasi. A pensarci su bene, però, quello del 2018 era un periodo strano. Il mondo era governato da loschi figuri come Trump e Salvini e posso quindi immaginare perché alla gente piacesse fuggire dalla realtà per tuffarsi nella pseudo nostalgia di un film come Ready Player One. Fatto sta che io, giusto per portare avanti il citazionismo anni '80 di Spielberg, “sono troppo vecchio per queste stronzate”.
(voto 5/10)


6 commenti:

  1. Per me ampiamente sufficiente, sarà che la regia è bellissima, però l'ho trovato così lungo, così trascinato, da trasformarsi da spassoso a noioso in un attimo.

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  2. Me lo sono rivisto qualche giorno fa e mi è piaciuto ancora un sacco, sarà che agli odiosi Oasis ho sempre preferito i i Twisted Sister? Forse, però adesso sono pronto a leggermi il romanzo originale, intanto mi sono goduto il tuo post. Un giorno mi racconterai cosa ti ha fatto di male James Cameron :-P Cheers

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  3. Il tuo futuro di vecchietto acido è già segnato, però devo ammettere che è rimasto poco dell'entusiasmo a mesi dalla visione. Non tutto mi aveva convinto -dalla struttura alle troppe citazioni nerd che non ho colto- però come giocattolone funzionava bene.

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  4. Non vedo l'ora (I can't see the hour) di arrivare al 2045.
    Primo: per vedere se davvero sarai un "vecchietto inacidito" o invece sarai al culmine della creatività
    Secondo: per festeggiare il mio 99° compleanno in compagnia di Santa Viagra, la mia santa protettrice.

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  5. E vedo che Spielberg ci ha messi d'accordo in negativo ancora una volta.
    Che sia giunta l'ora di una Blog War che ci vede uniti contro di lui!?

    Ad ogni modo, il romanzo ed il suo spirito sono fantastici grazie anche al citazionismo: nel film è sparito tutto. Un pò come se E. T. avesse perso completamente le emozioni.

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  6. Anche a noi come a Bara i Twisted piacevano un sacco <3
    Il film l'ho trovato intrattenente,divertente e se anche su certe cose sono d'accordo(il cattivone stereotipato,i personaggi secondari con poco spazio e l'attore protagonista poco carismatico),alla fine ce lo siamo goduto parecchio.Quello che avrei voluto,ma da una produzione del genere non lo si poteva sperare,o probabilmente è colpa anche del libro d'origine, che non ho letto, era che la ragazza di cui lui si innamora nel film fosse una davvero bruttina,grassona occhialoni acne a mitraglia....alla fine boh ha una voglia in faccia ma in generale è carina assai,è come Gerard Butler che fa il fantasma dell'opera nel film di Schumacher,che rema la barca con sta aria da 300 addosso,mai visto la versione teatrale,con il tizio VERAMENTE sfigurato?Cioè.

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