mercoledì 28 novembre 2018

November Music - Top e flop di Novembre 2018





Ultimo appuntamento del 2018 con la rubrica musicale mensile di Pensieri Cannibali. Non siate troppo tristi, mi raccomando eh, perché tanto tra fine dicembre e inizio gennaio ci sarà spazio per le classifiche di fine anno, con tutto il meglio e tutto il peggio degli ultimi 12 mesi e dentro ci saranno tante belle e tante brutte cose.
Intanto tuffiamoci nella musica di novembre, tra Top, Flop e qualche solita mini-rubrica.


Flop del mese

#5 Muse

Fan dei Muse (tra cui un tempo c'ero anch'io), ho una notizia buona e una cattiva per voi. Quella buona è che è uscito il loro nuovo album. Quella cattiva è che è di un trash inverosimile, si intitola “Simulation Theory” ma purtroppo no, non è una simulazione. È la drammatica realtà.


Fan dei Muse, ho un'altra notizia buona e un'altra notizia cattiva per voi. Quell'altra buona è che in “Simulation Theory” non tutto è del tutto da buttare. Un paio di pezzi ascoltabili ci sono: “Pressure”, canzone divertente lontana dalla solita epica pesantezza della band, e “Get Up and Fight”, brano pop non a caso prodotto da un abituale collaboratore di Taylor Swift.
Quell'altra notizia cattiva è che il resto della scaletta invece sì, è proprio da buttare. Tra suoni di sintetizzatori che persino negli anni '80 avrebbero considerato eccessivi (“Algorithm”), copie robotiche di “Faith” di George Michael (“Something Human”) e produzioni in cui sia i Muse che i Timbaland si impegnano per dare del loro peggio (“Propaganda”), del gruppo che ai tempi degli esordi sembrava un incrocio da sogno tra Jeff Buckley, Radiohead e Nirvana è rimasto giusto un brutto update. Come ben visualizzato dalla sua copertina, “Simulation Theory” è la versione musicale di Ready Player One. Un pastrocchio senza senso con idee rubate a caso qua e là, soprattutto dagli 80s, ma le muse della vera ispirazione è ormai chiaro che abitano da un'altra parte.




#4 Vasco Rossi

La verità è che il nuovo singolo di Vasco Rossi fa proprio cagà, la la la la la la la, questa non è una novità, eh... già, na na na na na na na.

Hey, mi sono reso conto di avere appena scritto il testo del prossimo singolo di Vasco Rossi in arrivo nel 2019!




#3 Fedez

Dopo J-Ax e il mio blogger rivale Ford, la sindrome da Cat Stevens ha colpito anche il neopapino Fedez. Peccato che nessuno di loro sia Cat Stevens. La canzone dedicata al piccolo Leone, “Prima di ogni cosa” è un elenco di parole smielate, versi da temino di prima elementare e luoghi comuni. In più l'interpretazione di Fedez, né rappata né cantata, è da brividi sì, ma di paura.



Il mio verdetto è...


#2 Andrea Bocelli

Con il nuovo “Sì”, Andrea Bocelli ha fatto la storia. È il primo italiano a piazzarsi al numero 1 nella classifica britannica degli album e il primo italiano a conquistare il primo posto della Billboard chart statunitense dai tempi di Domenico Modugno, che però c'era riuscito tra i singoli con – ovviamente – “Nel blu dipinto di blu”. Da noi Bocelli si è invece dovuto accontentare di un misero sesto posto. Cosa abbiamo imparato da tutto questo? Che per una volta l'Italia ha dimostrato di essere musicalmente più avanti di UK e USA. Non perché un italiano ha conquistato le loro classifiche, ma perché 'sto disco inascoltabile di pop-lirico, che manco la presenza di Dua Lipa riesce a salvare, non ha conquistato le nostre.




#1 Laura Pausini e Biagio Antonacci

Laura Pausini e Biagio Antonacci che uniscono le forze sono l'equivalente musicale del governo lega-pentastellato. Cominciate a temere il peggio. E cominciate a rimpiangere persino Apicella.




Top del mese

#6 Martina Attili

Tra i concorrenti di X Factor Italia 2018, in mezzo ai comunque interessanti BowLand e Anastasio, quella che mi ha colpito di più al momento è Martina Attili con la sua “Cherofobia”. Un pezzo che affronta un problema serio della società contemporanea, di cui ho paura di soffrire anche io: la paura della felicità.




#5 Hooverphonic

A volte ritornano. Gli Hooverphonic sono un gruppo belga che ha avuto un grande successo nel 2000 con il singolo dalle eleganti sonorità trip-hop “Mad About You”. Sono stati i classici one-hit wonder. A distanza di quasi 20 anni, e dopo una serie di dischi “leggermente” snobbati dal mondo all'infuori del Belgio, adesso sono tornati alla ribalta con una nuova cantante, la 17enne Luka Cruysberghs, vincitrice di un talent show in cui il leader della band era il coach, e con una nuova hit che spacca e che, nonostante il titolo, non è che sia proprio “Romantic”.



#4 Razorlight

C'è un gran bisogno oggi come oggi di gruppi come i Razorlight. Gruppi in grado di tenere alto il buon nome del rock'n'roll in un periodo in cui quasi più nessuno sa fare buona musica rock'n'roll. I Razorlight hanno raggiunto l'apice della popolarità nel 2006 con il loro secondo album omonimo e con il singolo "America", entrambi finiti al numero 1 delle classifiche UK, dopodiché hanno pubblicato un altro album nel 2008 e poi sono spariti nel nulla. A 10 anni di distanza sono tornati con “Olympus Sleeping”, un disco di onesto rock'n'roll fuori moda che non si sta filando nessuno, però voi provate a dargli un ascolto, ok?




#3 The Good, The Bad & The Queen

Tra tutti gli innumerevoli progetti di Damon Albarn, quello con i The Good, The Bad & The Queen era forse quello che mi entusiasmava di meno. Il loro primo album uscito nel 2007 non è che mi avesse entusiasmato più di tanto. A 11 anni di distanza, il supergruppo formato dal cantante dei Blur insieme a Paul Simonon, Simon Tong e Tony Allen ha appena dato alle stampe l'album numero 2, “Merrie Land”, e devo dire che è una vera delizia, quindi adesso mi piacciono pure i The Good, the Bad & the Queen. C'è poco da fare, Damon non sbaglia (quasi) mai un colpo.




#2 Elisa

Con Elisa ho sempre avuto un rapporto complicato. La prima volta che l'ho sentita, con il singolo bjorkiano “Sleeping in Your Hand”, è stato colpo di fulmine, e poi con la morissettiana “Labyrinth” ha conquistato il mio amore e ci siamo sposati. Quando è passata all'italiano con “Luce (tramonti a nord est)” ha vinto Sanremo, ma ha perso il mio cuore. Dopodiché è tornata all'inglese, però ha continuato a entusiasmarmi poco o nulla e in quel periodo posso dire che vivevamo da separati in casa. Quando m'ha tradito con Ligabue amoreggiando sulle note de “Gli ostacoli del cuore” ho detto basta e chiesto il divorzio. Poi s'è messa pure con Giuliano Sangiorgi per “Ti vorrei sollevare” e lì ho perso con lei ogni tipo di contatto. Di recente abbiamo cominciato a risentirci per merito del singolo “No Hero” e a messaggiare con “Da sola/In the Night”, grazie all'intervento di Takagi & Ketra e soprattutto dell'amico Tommaso Paradiso. Con il nuovo album “Diari aperti” abbiamo deciso di riprovarci. Attraverso il singolo “Se piovesse il tuo nome”, scritto dall'altro amico Calcutta, sono tornato a volerle bene, ma è con pezzi come “Vivere tutte le vite” e “Tua per sempre” che sono ritornato ad amarla. Al punto da essere riuscito a perdonarla persino per il suo nuovo tradimento con quel vecchio barboso di Francesco De Gregori.




#1 Salmo

Chi è la più grande rockstar italiana oggi in circolazione?
Dite Vasco Rossi?
Ma che scherzate?
Vi ricordo che siamo nell'anno 2018. La vera rockstar tricolore di oggi è Salmo. Poco importa che tecnicamente sia un rapper.
Salmo è uno dei pochi artisti in Italia che hanno le palle di esporsi esplicitamente e pubblicamente contro l'attuale vicepremier: “Se state con Salvini STRAPPATE le mie magliette e BRUCIATE i miei CD”, ha dichiarato sempre a Rolling Stone. Oltre a Salvini, Salmo nel suo nuovo spettacolare album “Playlist” ce n'ha un po' per tutti, dai colleghi rappusi della trap music ai vecchi scureggioni della pop music tipo Biagio Antonacci, ce n'ha per varia gente da Fabio Fazio ad Asia Argento, e ne ha persino per se stesso (“Se dico quello che penso/Non resta neanche un amico/Sono una merda confesso/Se penso a quello che dico” dice in “Perdonami”).
Salmo è talmente grande ed è talmente ovunque che può permettersi di lanciare i suoi video su Netflix e su Pornhub, e di conquistare il primo posto della classifica degli album più venduti in Italia e allo stesso tempo piazzare 9 pezzi nella top 10 dei singoli. A questo giro inoltre ha persino scritto una canzone d'amore, “Il cielo nella stanza”, e una potenziale hit radiofonica, “Sparare alla Luna” con ritornello cantato da Coez. Gran parte del disco inoltre suono in un modo strano per essere un disco hip hop. Ha delle basi che flirtano più che altro con l'elettronica in stile “Army of Me” di Björk e con il rock. Perché Salmo sarà anche un rapper, ma è anche e soprattutto una fottuta rockstar.





Video del mese
Shawn Mendes “Lost in Japan”

Fin dalla prima volta che ho sentito “Lost in Japan” sull'ultimo album di Shawn Mendes mi sono immaginato il video della canzone in stile Lost in Translation. Non sarà un'idea poi così sorprendente, però è bello quando i tuoi sogni si trasformano in realtà. Un plauso inoltre ad Alisha Boe della serie Tredici - 13 Reasons Why, perché riesce nell'impresa di non sfigurare nella parte che fu di Scarlett Johansson.




Sgnacchera del mese
Elettra Lamborghini

It's not porn. It's Elettra Lamborghini.




Guilty Pleasure del mese
Clean Bandit feat. Marina & Luis Fonsi

Ci sono delle commistioni che vengono generalmente considerate sbagliate. Culturalmente inappropriate. Come le pubblicità cinesi di Dolce & Gabbana. O come la pizza-kebab. Io adoro la pizza-kebab. Credo sia tipo il mio cibo preferito nel mondo intero. Batte forse ersino il Big Tasty del McDonald's e il Winner Taco Algida. Anche l'unione tra gli inglesi Clean Bandit, la britannica di origini greche Marina Lambrini Diamandis anche nota con lo pseudonimo di Marina and The Diamonds, e il portoricano Luis Fonsi potrebbe essere considerata innaturale. Eppure funziona e ci regala una delle melodie più malinconiche dell'intera annata. Anche se ho il sospetto che, senza la presenza del cantante di “Despacito”, funzionerebbe ancora meglio.




Movie Soundtrack
BlacKkKlansman

Il nuovo film di Spike Lee BlacKkKlansman è incazzato, è divertente, è politico. La scena che mi è piaciuta di più è però un momento a parte, che si discosta decisamente dal resto della pellicola. Una sequenza da musical alla La La Land in cui il protagonista si lascia andare, e si innamora, sulle note R&B delle bellissimissima “Too Late to Turn Back Now” di Cornelius Brothers & Sister Rose.




Serial Music
Chilling Adventures of Sabrina

C'ho messo un po' a entrare nel magico mondo di Sabrina, ma alla fine ce l'ho fatta. Che il merito sia per caso anche di una scena di orgia sulle sensuali note di “Criminal” di Fiona Apple?




Spazio Vintage
Spice Girls

Le Spice Girls sono tornate insieme... o quasi. Manca Victoria Beckham, ma ho come il sospetto che la sua assenza, almeno a livello vocale, non sarà di quelle che pesano come un macigno. Nel 2019 saranno in tour per il Regno Unito e chissà se poi non torneranno anche con della nuova musica. Nel frattempo andiamo a risentirci quella vecchia, con un sottovalutato pezzo di una raffinatezza pazzesca, “Too Much”.




10 commenti:

  1. Perdonami ma Dua Lipa oramai sembra la Madonna (non la cantante),
    la mettono ovunque, te la trovi in ogni salsa, aspetto con ansia il giorno in cui sarà messa tra le meteore musicali :P.
    La canzone di Fedez è di una banalità mostruosa, un temino delle elementari. E' riuscito a far peggio di J-Ax.
    Ok, ho finito di spargere veleno, concordo con la tua flop5:D

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  2. Questa volta già sono più ferrato.
    Cherofobia, ad esempio, sa quasi commuovere. A proposito di X Factor, notevolissimo anche il pezzo di Anastasio, La fine del mondo: pur non apprezzando il genere, di questo ragazzo che nei live ha rimaneggiato i Pink Floyd, Gaetano e la stessa Elisa mi colpisce l'urgenza che ha nel comunicare le cose. C'è speranza per i Millennial? Menzione a Giorgia, per me, per la qualità imbarazzante delle sue cover: manco con Canta tu. Fedez, al solito, è meh, ma 'sto ragazzo mi sta proprio simpatico.

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  3. Non posso che essere d'accordo su tutti i flop, Muse compresi che non ho nemmeno più il coraggio di scoprire oltre gli imbarazzanti singoli che passano per radio. Fedez sì, ha fatto peggio di J-Ax che almeno dell'umanità, dell'originalità, nelle sue rime l'ha messa. Finire invece già colonna sonora di uno spot per smartphone fa capire il cuore che c'ha messo nella canzone. Ma vabbè.
    Per puro caso ero incappata in Cherofobia ai provini di X-Factor, e già allora, solo piano, mi aveva conquistata. Gli Hooverphonic sono la canzone leggerina del mese per radio, mentre vado ad ascoltare l'amato Damon e scoprire che ha combinato Sam Mendes.

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  4. I Mius sono finiti anche loro nelle spire della retrowave, con tanto di copertina READY PLAYER ONE.
    Vasco ancora non lo sento, Fedez doveva farsi perdonare la stronzata al supermarket e allora vai di belle paroline sul figlio.

    Moz-

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  5. Ma Marina quanto è diventata bella *-*??? Devo sentire gli inediti di X factor, e pure l'album dei Muse

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  6. Da vecchia fan dei Muse non posso che essere d'accordo, mi aspettavo di peggio però, avevo davvero aspettative nulle, devo aggiungere che le versioni 'alternative' e acustiche dell'edizione Super Deluxe (si esiste) sono decisamente meglio delle 'originali' e la cosa mi ha molto sorpreso.

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  7. Avevo rimosso Mad About You, un pezzo magnifico, contento del ritorno del gruppo ;)

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  8. Siamo d'accordo sia su Fedez che su Salmo, davvero prepotente e con pezzi ottimi.
    Meno male che ci si mettono Elisa - noiosissima - e Martina Attili - un pò troppo costruita - a tirare fuori un pò della nostra vecchia rivalità. ;)

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