Bird Box
Regia: Susanne Bier
Cast: Sandra Bullock, Trevante Rhodes, John Malkovich, Sarah Paulson, Danielle Macdonald, Lil Rel Howery, Rosa Salazar, Colson Baker, Jacki Weaver, Tom Hollander
"Ma perché ci siamo bendati?" "Dopo la bocciatura di Roma, è meglio non rischiare la vita leggendo le opinioni assurde di Pensieri Cannibali." |
Non guardare. Bird Box te lo dice chiaramente. Non devi guardare. Se guardi cosa succede?
Semplice: muori. Ti ammazzi. La fai finita.
Con una premessa del genere, non so voi, ma io ho dato retta al consiglio e questo film non l'ho guardato. Temendo anche che si trattasse della classica porcata apocalittica: un'Aporcalisse, esatto. Un incrocio tra un episodio di The Walking Dead e un film di Michael Bay. O, ben che andasse, una roba simile a una pellicola sulla fine del mondo alla Roland Emmerich, il regista più portasfiga nella storia dell'umanità. Almeno fino a che l'umanità non sarà giunta al termine, come i suoi lavori spesso e volentieri si augurano.
La curiosità alla fine ha però avuto la meglio sull'istinto di sopravvivenza e così l'ho visto lo stesso. Va sempre così, anche nei film. Anche in questo film, che una volta si sarebbe definito un film TV, visto che non è stato distribuito nei cinema ma direttamente su Netflix. Solo che Netflix non è definibile come TV, non in senso tradizionale e quindi le distinzioni tra film e film TV ormai sono una cosa per vecchi e poi ci sono film TV che sono meglio dei film che escono nei cinema e quindi discorso chiuso qui.
Bird Box per altro vanta come protagonista una star cinematografica di prima grandezza. Il premio Oscar Sandra Bullock. Sì, ha vinto il premio Oscar, anche se molti di voi non saranno d'accordo, e l'ha vinto in maniera meritata per The Blind Side. Certo, per altre sue interpretazioni come quella in Gravity la statuetta per onestà dovrebbe restituirla, però ormai gliel'hanno data e quindi se la tiene stretta. E bene che fa, visto che per lei non credo ne siano in arrivo altre. In Bird Box comunque Sandra se la cava abbastanza. Non si sente abbaiare, se non altro. Inoltre qui è più espressiva del solito. Almeno quando ha la benda sugli occhi.
"Cannibal, non ti conviene scherzare troppo con me." |
Di cosa parla, questo Bird Box?
Come forse avrete intuito, di fine del mondo. Di fine dell'umanità. Di gente che un giorno, all'improvviso, si suicida. Non teenager o ex teenager depressi che ascoltano musica grunge. Quelli si sono estinti negli anni '90. A parte me. Gente di tutti i tipi. Il motivo? Guardano. Guardare porta alla morte. Guardare cosa?
Beh, su questo il film resta un po' sul vago. Diciamo che in tutto il mondo arrivano dei demoni, che non si sono mai manifestati prima se non in qualche episodio di Buffy l'ammazzavampiri, Streghe o Le terrificanti avventure di Sabrina, e se li vedi sono talmente brutti che ti fanno venire voglia di ammazzarti. I modi per evitare il loro contatto sono 2: o bendarsi, oppure chiudersi in casa. Questi demoni possono portare qualunque persona a suicidarsi, ma non riescono ad aprire una porta per entrare in casa...
Ok, lo spunto di questo film è una cazzata apocalittica, proprio come temevo. Lo sviluppo invece a sorpresa non è troppo malvagio. A voler semplificare, potremmo dire che siamo in una versione “cieca” di A Quiet Place - Un posto tranquillo. In quel caso non potevi far rumore, altrimenti morivi, qui non puoi vedere, altrimenti muori. Ho già pronto il film spin-off in stile Glass di M. Night Shymalan in cui unire Bird Box con A Quiet Place: due ore di schermo nero senza suoni. Il successo è assicurato.
Non andate in ogni caso in giro a raccontare che Bird Box è una copia di A Quiet Place, perché se no... morite?
No, a meno che non troviate in giro qualche fan della pellicola sfegatato al punto da uccidere per difendere il suo onore. Potreste però trovarvi in errore. Bird Box è tratto dal romanzo omonimo scritto da Josh Malerman e pubblicato nel 2014, quindi 4 anni prima dell'uscita di A Quiet Place e perciò se c'è qualcuno che ha copiato si è ispirato, quello semmai è John Krasinski. Il fatto che questo film sia decisamente più parlato rispetto al silenzioso A Quiet Place lo rende inoltre parecchio differente. Più d'intrattenimento. Più “commerciale”, se vogliamo. Non a caso si è trasformato nel giro di pochi giorni in un autentico fenomeno di massa. Netflix ha annunciato che è il suo film di maggior successo finora. D'altra parte, con la concorrenza di mattonazzi come Roma e La ballata di Buster Scruggs non è che ci andasse molto...
Bird Box è riuscito a penetrare così tanto nell'immaginario collettivo da aver dato vita persino alla “Bird Box challange”, che all'inizio consisteva nel giocare a dei videogames bendati. Peccato che la cosa sia poi rapidamente degenerata e c'è gente che si è messa a fare qualunque attività bendata come i protagonisti del film, per poi postarla sui social. E da cose del genere capisci che una sana Apocalisse forse questo mondo se la meriterebbe anche.
Ecco un bell'esempio di Bird Box Challenge
Da una cosa del genere si capisce anche di quanto questo film, per quanto non particolarmente differente da altri lavori survival apocalittici o distopici simili vagamente in stile Black Mirror, porti il pubblico a un coinvolgimento parecchio elevato. Difficile spiegare a parole il motivo del suo successo. Bisogna vederlo, anche se il consiglio della pellicola è quello di non guardare per sopravvivere.
Va anche detto che non tutto funziona alla perfezione. Ci sono alcuni momenti volontariamente molto divertenti, come la battuta di Trevante Rhodes (l'attore lanciato da Moonlight) quando Sandra Bullock vede due tizi fare sesso. Ce ne sono altri che invece sono divertenti in maniera involontaria. Qualche momento trash bisogna metterlo in considerazione. C'è poi almeno un buco di sceneggiatura clamoroso. In genere non mi rendo conto di una buca manco se vado in giro per Roma. In questo caso però è difficile non farci caso. Ci sono due personaggi, quelli della sopracitata scena di sesso, che sembrano essere stati infilati dentro giusto per far contento il pubblico ggiovane: la caruccia latina Rosa Salazar, la protagonista dell'imminente nuovo film di Robert Rodriguez Alita - Angelo della battaglia...
"Volete bendarmi con questi begli occhioni che c'ho? Guardate che mi metto a piangere." |
…e Colson Baker, meglio noto (ma nemmeno troppo) con il nome d'arte di Machine Gun Kelly, rapper di scarso talento salito agli onori delle cronache per aver osato insultare Eminem.
"La brutta copia di Eminem che piglia per il culo Eminem? Hey... ma sono io!" |
Ecco, questi due personaggi a un certo punto scompaiono nel nulla. A loro non si fa più alcun riferimento. In proposito su internet sono circolate varie teorie. La mia è che semplicemente gli sceneggiatori si sono scordati di loro. Poveretti.
Anzi, povera lei. A Machine Gun Kelly gli sta solo bene, così impara a fare dissing contro Eminem!
Sceneggiatori sbadati che comunque si fanno perdonare più tardi, regalandoci un finale inaspettato, emozionante e oserei dire poetico. Un bel colpo, oltre che un bel colpo di scena, che mi porta per una volta tanto a consigliare la visione di un film apocalittico. Senza nemmeno bisogno di bendarsi come fanno quei coglioni che partecipano alla Bird Box challenge.
(voto 6,5/10)
Ma secondo me dei due giovinetti non fregava più nulla a nessuno. Se ne sono andati e punto, pace all'anima loro XD
RispondiEliminaSe ne andassero così anche quelli che tentano il Bird Box challenge...
Tra questo e A Quiet Place, secondo me, c'è un mondo. La Bier mette in scena senza voglia, senza coraggio, con lungaggini e stilemi televisivi. Però funziona, soprattutto grazie a una Grandissima Bullock.
RispondiEliminaA me il concetto di cecità terrorizza.
RispondiEliminaHo ancora in testa appunto Cecità di Saramago e mi ha fatto più paura di qualsiasi prodotto horror letto e visto.
Chissà che non scelga di farmi del male anche con questo film. :-P
Strano ma vero, era un film che aveva tutte le carte in regola per essere bocciato tra cliché, Sandra Bullock e un che di già visto (ahah) in altre varianti e invece riesce a intrattenere a dovere dall'inizio alla fine.
RispondiEliminaAlla faccia di TWD.
L'ho guardato solo dopo aver letto la tua recensione e devo dire che ne è valsa la pena. Non amo molto i thriller che non arrivano ad una spiegazione razionale. Che c..zo è che ha causato tutto questo? Finirà mai? Boh!? C'è in effetti qualche buco narrativo, ma si lascia guardare dall'inizio alla fine tenendoti comunque abbastanza sulle spine. Per una volta Gae 1 - Divano 0
RispondiEliminaNon sono ancora sicuro di vederlo: ne ho letto e sentito parlare, ma qualcosa mi frena. Forse un presentimento che l'avresti almeno parzialmente promosso? ;)
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