lunedì 20 aprile 2020

Ollellè, ollallà, facce vedè Ultras





Ultras
Regia: Francesco Lettieri
Cast: Aniello Arena, Antonia Truppo, Daniele Vicorito, Salvatore Pelliccia, Ciro Nacca


SU 'STE CAZZO DI MANI!
DAI!
COSA SONO TUTTE 'STE FACCE TRISTI?
CHE C'AVETE?
SI' LA QUARANTENA E' DURA, LO SO, MA TANTO C'ABBIAMO SEMPRE LE PARTITE DI CALCIO DA VEDERE ALLA TELE...

COOOME?
Ah sì?
Ha-hanno in-interrotto tutte le partite di calcio?
In tu-tutto il mondo?
Non giocano ma-ma-manco nella serie D australiana?
E mo' adesso che fa-fa-facciamo? Cosa gu-guardiamo?
I film?
Eh no, che palle i film!
Dite che c'è un film che si chiama Ultras e che parla proprio di noi Ultras?

Avete detto ULTRAS?
PIU' FORTE CHE NON VI SENTO...
DAI CAZZO, FATEVI SENTIRE

HIP HIP ULTRAS
HIP HIP ULTRAS
HIP HIP ULTRAS

COSI' CI SIAMO!

POOO-PO-PO-PO-PO-POOOO
POOO-PO-PO-PO-PO-POOOO-PO-PO-PO


ADESSO GIU' 'STE CAZZO DI MANI,
METTETELE SUL TELECOMANDO,
PREMETE PLAY,
GUARDATE IL FILM MUTI SENZA ROMPERE I COGLIONI E POI ALLA FINE NE PARLIAMO


Beh, come vi è sembrato?
Ora. Io non sono un critico cinematografico come Roger Ebert o il Mereghetti, e non c'ho manco un blog cinematografico come Cannibal Kid, ma a me è sembrato un film abbastanza valido. Se devo dirla tutta, per i miei gusti personali c'è un po' troppo poco calcio. Non c'è praticamente per niente. Le settimane vengono scandite a livello narrativo dalle ultime giornate di campionato, ma di partita non se ne vede manco mezza. Fanno giusto intravedere qualche scena di repertorio all'inizio, con il grande Maradona, e poi basta. Zero, ma proprio zero a zero. Come una partita che finisce a reti inviolate. Non c'è il calcio, è un boccone amaro da digerire, ma se non altro ci saranno gli stradi, le curve dei tifosi?

Beh, non esattamente. Il film si chiama Ultras e mostra la vita di alcuni ultras del Napoli, grandissimi, solo che non sono quasi mai allo stadio. A causa del Daspo, quel porco maledetto, una buona parte dei personaggi del film sono interdetti dal partecipare alle manifestazioni sportive e quindi le partite sono costretti a seguirle lontani dalla curva, alla radio.


Non c'è il calcio, non ci sono gli stadi, non ci sono le curve degli stadi, c'è almeno qualche altro tipo di curva? Insomma, c'è un po' di fregna?

Beh. Sì, più o meno. Insomma, nemmeno tanta. C'è qualche pischelletta caruccia del barrio e poi in rappresentanza delle MILF c'è Antonia Truppo che non è male, però, come cantavano Morandi Ruggeri Tozzi: SI PUO' DAAARE DI PIU'.


Vabbè, ma se non altro c'è la bella colonna sonora di Liberato. Quella c'è, vero?

Beh. Diciamo di sì. La tanto strombazzata colonna sonora a opera del misterioso fenomeno musicale Liberato rimane spesso sullo sfondo e insomma, io non sono un critico musicale come Mario Luzzatto Fegiz o Michele Monina, ma per me si sarebbe dovuta usare un po' di più e un po' meglio. Mio modesto parere, eh. Soltanto nel finale fanno esplodere quell'inno tamarro, sia detto in senso positivo, di We come from Napoli.

Oh, comunque, anche se potevano esserci più calcio, più stadi, più fregna e più Liberato, a me il film è piaciuto. È una fotografia di noi ultras veritiera, efficace, a tratti potente, a tratti meno. Francesco Lettieri ogni tanto viene preso da manie autoriali e gioca con i campi lunghi, che non sono quelli di Holly & Benji, ma più quelli di Michael Haneke, e le riprese alle spalle dei personaggi in stile Darren Aronofsky di The Wrestler/Il cigno nero, e ogni tanto forse si fa prendere un po' troppo la mano.


Il cast di guaglioni se la cava bene e su tutti svetta il protagonista principale Aniello Arena, già star di Reality di Matteo Garrone, qui cazzutissimo nei panni del Moicano, una specie di Son of Anarchy partenopeo.


Più che una pellicola a sé stante, Ultras l'avrei visto bene come episodio pilota di un'intera serie, e io la butto lì come idea, perché potrebbe venire fuori qualcosa all'altezza di Gomorra - La serie. Per il momento comunque bisogna prendere ciò che passa il convento. In questo periodo va così. Il segreto per essere felici è questo. Bisogna farsi andar bene quello che c'è, e non lamentarsi troppo di quello che non c'è. Sono tempi bui e, checché ne canti Ligabue, chi s'accontenta gode. Punto.

ADESSO BASTA CON 'STE FACCE TRISTI
BASTA, HO DETTO!
E SU 'STE CAZZO DI MANI
SU SU SU!
TUTTI A BALLARE SULLE NOTE DI WE COME FROM NAPOLI
OGNUNO DA CASA SUA E CHE NESSUNO OSI USCIRE
ALTRIMENTI VI MANDO DE LUCA CON IL LANCIAFIAMME!



(voto 6,5/10)




6 commenti:

  1. E tutti a fare la ola dai balconi...

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  2. Ennesimo film Netflix che sono felicissimo di perdermi XD

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  3. Ma sei un Ultras davvero? :)
    Comunque anche a me è piaciuto che il calcio lo odio come si potrebbe odiare che ne so... la gonorrea o la sifilide.
    E il fatto che non si veda manco per mezzo minuti una partita di calcio lo trovo un punto di forza del film.

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  4. Fatico a sopportare gli Ultras fra gli amici, non li capisco allo stadio, e preferisco girarci al largo su Netflix. Nun fa pe' mme.

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  5. Ne ho letto peste e corna, quasi me lo promuovi. Considerati i tuoi gusti calcistici e cinematografici, forse devo starci alla larga! ;)

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