Riuscita o non riuscita?
Quel che è certo è che la 79ª Mostra del Cinema di Venezia ha saputo far parlare di sé e attirato le attenzioni del mondo.
Timothée Chalamet e Harry Styles in Laguna si sono fatti dei bei bagni di folla come non si vedevano da prima della pandemia. O forse dai tempi di Take That e Backstreet Boys.
Non solo. Si è fatto anche un gran parlare del look di Timothée, che sul red carpet si è presentato con... la schiena nuda.
Ok, non si è presentato con il bigolo di fuori, era solo una schiena, ma in qualche modo il suo è stato un gesto rivoluzionario. Ha spazzato via anni di convenzioni su come debba apparire un uomo a un evento pubblico del genere. La moda maschile in queste occasioni è parecchio noiosa. Smoking, smoking, smoking, completo elegante, smoking, smoking, smoking, hey c'è qualcuno con un paio di jeans? Ah no, ho visto male... smoking, smoking, smoking, un altro smoking.
Il brivido maggiore è scoprire se un uomo metterà una cravatta o un papillon, oppure, se proprio vuole fare un gesto folle, non portare nessuno dei due. Quindì sì, Timothée Chalamet con la scena nuda è una piccola grande rivoluzione. Nella moda e, forse, anche nella mentalità.
Il brivido maggiore è scoprire se un uomo metterà una cravatta o un papillon, oppure, se proprio vuole fare un gesto folle, non portare nessuno dei due. Quindì sì, Timothée Chalamet con la scena nuda è una piccola grande rivoluzione. Nella moda e, forse, anche nella mentalità.
A Venezia Chalamet ha presentato Bones and All, una storia d'amore cannibale in cui è nuovamente diretto da Luca Guadagnino. Curioso che, dopo Chiamami col tuo nome, i due abbiano deciso di tornare a collaborare su un film del genere proprio quando avevano cominciato a circolare le voci sul fatto che il co-protagonista di Chiamami col tuo nome Armie Hammer fosse, a quanto pare, un cannibale vero.
Succedono cose strane al mondo. Così come suonava strano il fatto che un gentleman di solito impeccabile come Harry Styles si mettesse a sputare addosso al collega Chris Pine. Così, in pubblico, durante la proiezione di Don't Worry Darling, film sulla cui controversa lavorazione e promozione spero venga un giorno realizzata una miniserie. Suonava strano e infatti il presunto #spitgate non è mai successo. O meglio, il cantante e attore britannico ha sputato sì, ma probabilmente sul pavimento. Cosa che mi porta a chiedere: ma perché uno deve sputare sul pavimento di un cinema?
"E adesso ti faccio pure una puzzetta!" |
La storia dello #spitgate ricorda quella di Damiano David alla finale dell'Eurovision 2021. In quell'occasione sembrava che il cantante dei Måneskin si fosse pippato una striscia di coca in diretta TV mondiale, ma era solo una questione di prospettiva, come in questo caso.
È sempre tutta una questione di prospettiva. Anche questo post, scritto da chi Venezia 79 l'ha vissuta dal divano di casa, non in presenza. Un peccato non essere stato al Lido mentre tutte queste cose folli succedevano, però ci sono un paio di cose che mi fanno rimpiangere meno il fatto di non esserci stato.
La prima è il tanto contestato sistema di prenotazione per vedere i film, a quanto sembra funzionante quanto DAZN nella trasmissione delle partite di Serie A. Non avendo una gran pazienza, non so per quante proiezioni sarei riuscito a prenotarmi. Ah sì, lo so per quante: zero.
La seconda sono le standing ovation. Ormai al termine di praticamente ogni pellicola parte una standing ovation più o meno interminabile. Sembra che la qualità di un lavoro si misuri in base a quanto durino gli applausi. Che poi, chi è che sta a cronometrare quanto durano? C'è un persona apposta? Viene pagata per farlo?
"Per una volta che mi fanno una standing ovation, Pensieri Cannibali deve rompere il cazzo?" |
Non è una cosa che riguarda solo Venezia. Viviamo nella dittatura dell'applauso. Applausi all'atterraggio, e a volte pure al decollo. Applausi ai funerali. A Cannes quest'anno ci sono stati 9 minuti di applausi per Elvis. Con tutto il rispetto per Baz Luhrmann, ma sul serio c'è gente che ha fatto 12 minuti di applausi a 'sta roba?
A Sanremo sono riusciti a tributare persino a Cesare Cremonini una standing ovation clamorosa manco fosse Ludwig van Beethoven.
"Sta zitto, che la Vespa Special ti piace!" |
Se non altro non si può dire che a Venezia sia mancato l'entusiasmo. Per le star, certo, ma anche per i film, che spesso hanno diviso pubblico e stampa tra chi ha gridato al capolavoro e chi alla schifezza. Cosa che fa aumentare ancora di più la curiosità di vederli a chi era a casa, o a chi magari era a Venezia però non è riuscito a prenotarsi per la proiezione.
Un entusiasmo che giovedì sera si è intevitabilmente un po' spento, nonostante l'arrivo dei divi Ana de Armas e Brad Pitt, al diffondersi della notizia della morte di Elisabetta II. Una Regina, ma soprattutto una persona, che mancherà pure a un antimonarchico come me.
Dopo tutte queste parole, forse inutili quanto una standing ovation al termine di un film, andiamo con qualcosa di più rapido e immediato: i premi assegnati dalla giuria, con un Leone d'oro parecchio a sorpresa, e le classifiche di Pensieri Cannibali su questa Venezia 79 vissuta da distante.
I premi della giuria del Concorso di Venezia 79
Leone d'argento - Gran premio della giuria: Saint-Omer, regia di Alice Diop
Leone d'argento per la miglior regia: Luca Guadagnino per Bones and All
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: Cate Blanchett per Tár
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: Colin Farrell per Gli spiriti dell'isola (The Banshees of Inisherin)
Premio Osella per la migliore sceneggiatura: Martin McDonagh per Gli spiriti dell'isola (The Banshees of Inisherin)
Premio speciale della giuria: Gli orsi non esistono (Khers nist), regia di Jafar Panahi
Premio Marcello Mastroianni ad un attore o attrice emergente: Taylor Russell per Bones and All
Leone di Caffè del sito In Central Perk: Gli spiriti dell'isola (The Banshees of Inisherin)
Coppa Volpi ai più fighi di Venezia 79 🏆
#7 Colin Farrell
#6 Regé-Jean Page
#5 Nicholas Hoult
#4 Noah Jupe e Jack Dylan Grazer
#3 Brad Pitt
#2 Harry Styles
#1 Timothée Chalamet
Coppa Volpi alle più fighe di Venezia 79 🏆
#10 Rachel Brosnahan
#9 Sydney Chandler
#7 Maude Apatow e Sydney Sweeney
#6 Florence Pugh
#5 Taylor Russell
#4 Elodie
#3 Sadie Sink
#2 Noémie Merlant
#1 Ana de Armas
Leone d'oro ai film di Venezia 79 più attesi da Pensieri Cannibali 🦁
#10 Dreamin' Wild
#9 Saint-Omer
#8 Pearl
#6 Rumore bianco
#5 Blonde
#4 Don't Worry Darling
#2 Bardo - La cronaca falsa di alcune verità
#1 Bones and All
Leone di cacca 💩
Matteo Salvini
Scorrendo la tua classifica delle più fighe, mi stavo appunto chiedendo - con apprensione crescente - dove fosse la De Armas. Al primo, quindi tutto bene. :)
RispondiEliminaCiao Marco, è sempre un piacere leggerti!
I primi cinque film tra i più attesi li condivido e speriamo escano presto. Meritatissimo il leonedemmerda, vorrei capire perché lui sì e noi no, insomma.
RispondiEliminaLei fu
RispondiEliminaSempre un onore finire in mezzo ai premi più seri di Venezia, anche se vedendo gli ospiti che ci sono quest'anno...
RispondiEliminaTi si aspetta sempre al Lido, eh, quest'anno poteva essere il tuo anno visti i cannibali vincenti :)