In una qualsiasi normale giornata del 2024 è uscita più musica di quanta ne sia stata pubblicata nell'intero 1989. Lo dice un report di Music Radar, non me lo sono mica sognato. Questo per darvi l'idea di come oggi con Spotify e gli altri servizi di streaming sia facile avere accesso alla musica e diffonderla, ma pure quanto sia difficile riuscire ad ascoltarla se non proprio tutta, anche solo una piccola, piccolissima parte.
Uno dei grandi problemi del nostro tempo è la mancanza di... tempo. Persino io che passo una parte considerevole della mia giornata ascoltando musica riesco a fatica a stare dietro a tutte le nuove uscite. Comunque anche quest'anno ci ho provato e, senza dilungarmi ulteriormente in questa inutile premessa, visto che come detto il tempo è prezioso, ecco una selezione di 20 album che ho ascoltato e amato particolarmente. Tra tutti i milioni di miliardi usciti in questo 2024.
Prima però il super riepilogo dei passati vincitori del titolo di album dell'anno di Pensieri Cannibali.
2008 - Vampire Weekend "Vampire Weekend"
2009 - The Horrors "Primary Colours"
2010 - Kanye West "My Beautiful Dark Twisted Fantasy"
2011 - Zola Jesus "Conatus"
2012 - Fiona Apple "The Idler Wheel"
2013 - Daft Punk "Random Access Memories"
2014 - Damon Albarn "Everyday Robots"
2015 - Grimes "Art Angels"
2009 - The Horrors "Primary Colours"
2010 - Kanye West "My Beautiful Dark Twisted Fantasy"
2011 - Zola Jesus "Conatus"
2012 - Fiona Apple "The Idler Wheel"
2013 - Daft Punk "Random Access Memories"
2014 - Damon Albarn "Everyday Robots"
2015 - Grimes "Art Angels"
2017 - Lorde "Melodrama"
2018 - Arctic Monkeys "Tranquility Base Hotel + Casino"
2019 - Billie Eilish "When We All Fall Asleep, Where Do We Go?"
2020 - Soccer Mommy "Color Theory"
2021 - Olivia Rodrigo "Sour"
2022 - Kendrick Lamar "Mr. Morale & the Big Steppers"
2023 - Blur "The Ballad of Darren"
"In un passato che non passa mai", per citare i Subsonica, questo 2024 ha visto un bel revival degli anni '90. A dare il loro contribuito ci hanno pensato anche loro stessi, con un disco molto attuale e contemporaneo, che guarda al presente e al futuro, ma in cui hanno recuperato anche quella forza passata che li caratterizzava agli inizi. Una forza molto anni '90.
#19 Beyoncé “Cowboy Carter”
Non offendetevi cari amici bifolchi campagnoli (si scherza, eh), ma a me la musica country in genere non è che piaccia molto. In compenso mi piace il disco country di Beyoncé. Perché?
Perché, come dice lei, questo non è un disco country. Questo è un disco di Beyoncé.
#18 Molly Lewis “On the Lips”
Si scrive Molly Lewis, si legge Ennia Morricona. La musicista australiana eleva il fischio a opera d'arte, con un disco dalle atmosfere molto cinematografiche di cui il maestro italiano credo sarebbe fiero.
#17 Dillom “Por cesárea”
Dillom è un rapper argentino che ha fatto un disco non strettamente rap, quanto un mix di sonorità che vanno dall'indie rock al jazz all'elettronica mettendoci dentro anche parecchio altro. Aldilà della sua capacità di sorprendere a ogni pezzo, ho scelto questo disco non solo per fare il figo che va in giro per il mondo (ma quando mai?) scovando cose internazionali sconosciute dalle nostre parti, ma anche come simbolo di quei dischi che ti ritrovi ad ascoltare per puro caso andando in giro per il web (in questo caso su OndaRock) e ti svoltano la giornata.
#16 Kim Deal “Nobody Loves You More” e Kim Gordon “The Collective”
La rivincita delle bassiste. O, se preferite, la rivincita delle Kim. Kim Deal dei Pixies e delle Breeders ha esordito da solista con un bel disco indie, mentre Kim Gordon alla sua opera seconda da sola si è come al solito data alla sperimentazione più pazza, tirando fuori il disco di musica trap meno trap e più assurda del mondo. Brave Kim.
#15 RosGos "No Place"
Uno dei miei album italiani preferiti dell'anno l'ha realizzato Maurizio Vaiani in arte RosGos. Che poi d'italiano, a parte il nome di battesimo, ha ben poco. Lo dico come complimento. Ora non accusatemi di essere antinazionalista. È solo che, in genere, quando uno pensa alla musica italiana pensa a cose come "Nel blu, dipinto di blu". Non ho niente contro Domenico Modugno, per carità, però in questo caso siamo da tutt'altra parte. "No Place" suona piacevolmente internazionale. È uno di quei dischi che sarebbe potuto essere realizzato in qualunque parte del mondo ed è bello che sia stato realizzato proprio qui. Quindi non mandatemi gli sbirri a casa accusandomi di dileggio dello Stato o di critica al nostro Belpaese. Viva l'Italia, viva gli artisti italiani, viva anche quelli che non suonano troppo italiani, viva RosGos!
#14 The Cure “Songs of a Lost World”
Il disco più allegro dell'anno.
Sto facendo black humor, naturalmente. Se volete deprimervi con stile, i The Cure tornati dopo 16 anni di assenza dalle scene sono sempre una garanzia. E ora tutti a festeggiare, ma in modo dark. Quindi i sorrisi sono vietati.
#13 Jamie xx "In Waves"
Mi piace la musica dance,
che pure un alieno la impara,
e mi piace, mi piace, mi piace
che non mi sento più giù
Dove si balla
fott1tene e balla
Il concetto più o meno è lo stesso di Dargen D'Amico, solo che Jamie xx con la sua musica dance intimista lo esprime in maniera un pochino più raffinata.
#12 The Smile “Wall of Eyes” e “Cutouts”
Nell'attesa di un nuovo disco dei Radiohead, che non si sa se e quando arriverà mai, Thom Yorke e Jonny Greenwood ci regalano non uno bensì due buoni album a nome The Smile. Non c'è da esultare come dei pazzi come se fossero tornati i Testa di Radio, ma motivi per tirare fuori un bel sorriso ce ne sono comunque parecchi.
#11 Marika Hackman “Big Sigh”
Uno dei miei sottogeneri musicali preferiti è quello delle "sad girl", le cantautrici tristi che se sei triste non ci pensano neanche a tirarti su il morale e ti fanno sguazzare insieme a loro in un mare di lacrime. Può non sembrare, ma a suo modo è terapeutico.
#10 Yard Act “Where's My Utopia?”
Sono un fan dei dischi tristi, però ogni tanto è bello trovare anche qualcosa che mi dia allegria. Non succede molto spesso, eh, ma per fortuna ogni tanto capita e gli inglesi Yard Act hanno realizzato uno di quei (rari) dischi che mi danno la felicità. "Where's My Utopia?" è un album elettrizzante, perfetto da ascoltare in un pub mezzi sbronzi. O anche in casa bevendo Guinness e fingendo di essere in un pub.
#9 Marracash "È finita la pace"
Il nuovo album droppato a sorpresa a fine anno da Marracash si chiama "È finita la pace" mica a caso. È una vera bomba atomica. E Oppenheimer muto.
#8 Clairo “Charm”
Quest'anno il mondo si è diviso in due categorie. Gli scemi e i furbi?
No, "Brat" e "Demure".
Una persona brat è ribelle, imprevedibile, una ca**o di peste, insomma. Una persona "demure" è invece più posata, a modo, riservata, ma anche elegante e raffinata. Perfetta rappresentante di quest'ultima categoria è Clairo, giovane cantautrice che riprende la tradizione cantautorale degli anni '70 con personalità e dimostra quanto sia bello essere demure. Che poi si può anche essere entrambe le cose. Io ad esempio dopo aver bevuto un po' troppo da demure mi trasformo in brat.
#7 Beth Gibbons “Lives Outgrown”
A un passo dai 60 anni (che compirà il prossimo 4 gennaio), la cantante dei Portishead non ci pensa neanche alla pensione e, anzi, ha appena debuttato da solista. Con un disco intimo, casalingo, che ci accompagna nella sua quotidianità senza farci mancare quella dose di drama, molto drama, che la sua voce sa sempre regalare.
#6 Honeyglaze “Real Deal”
Se cercate un gran bel gruppo alternative rock che - ingiustamente e inspiegabilmente - non si sta filando quasi nessuno, andatevi a cercare gli inglesi Honeyglaze. Il loro secondo album, lo dice anche il titolo, è un vero affare.
#5 Kendrick Lamar “GNX”
Kendrick Lamar è il suo nome
ascolta "GNX", non fare il cogli0ne
se preferisci però puoi chiamarlo anche re
perché il suo mestiere è quello di spac-ca-re
#4 Charli xcx “BRAT”
Più che un semplice disco, "BRAT" è un movimento, uno stile di vita. Se ancora non avete capito di cosa si tratta, potrei stare a spiegarvelo per bene. Invece mi comporto da BRAT, metto su l'album di Charli xcx a tutto volume nelle cuffie, alzo il dito medio e vi saluto.
#3 Billie Eilish “Hit Me Hard and Soft”
Quando un disco rispetta alla perfezione il suo titolo. Billie Eilish col suo terzo album fa il suo terzo centro, e lo fa colpendo in maniera dura e dolce allo stesso tempo. Come?
Ascoltare per credere.
#2 The Last Dinner Party “Prelude to Ecstasy”
Un gruppo che mi fa andare in ecstasy, senza manco prendere l'ecstasy. Ascoltare le favolose Last Dinner Party sotto ecstasy forse sarebbe proprio il massimo, però questo blog vuole dire no alle droghe. Più che altro per evitare problemi legali, ma non sottilizziamo. Per sballarsi tanto basta la loro musica.
#1 Fontaines D.C. “Romance”
Con "Romance" gli irlandesi Fontaines D.C. hanno diviso il pubblico, persino i loro fan, tra chi lo considera un gran disco e chi una fantozziana ca*ata pazzesca. Io sono tra quelli che lo considera un gran disco, ma non è per questo che sta al primo posto della mia classifica degli album dell'anno. Ci sta perché le canzoni qui presenti mi hanno fatto riprovare quelle emozioni che sentivo negli anni '90 quando band tipo i Blur, gli Oasis o gli Smashing Pumpkins tiravano fuori un nuovo brano. Si può stare a disquisire per ore sulla qualità musicale di questo album - tranquilli, non lo farò - però sulle emozioni c'è poco da discutere: o le provi, o non le provi. E io ringrazio i Fontaines per avermele fatte provare e avermi ricordato che non sono ancora diventato un insensibile. Non del tutto, almeno.
Vi lascio con la playlist Spotify che contiene alcune delle mie canzoni del 2024 preferite. Buon ascolto!
Esce così tanta musica nuova che io resto avvinghiata a quella vecchia.
RispondiEliminaSe è raro rivedere film o serie, con la musica non riesco proprio a cercare le novità.
I Fontaines potrebbero però essere quel sapore "vintage" giusto per riprovarci.