venerdì 7 marzo 2025

A Real Pain: Mamma, ho preso l'aereo, mi sono smarrito in Polonia





A Real Pain

Negli ultimi tempi mi è capitato spesso di ritrovarmi, in parte o anche molto, in alcuni personaggi delle serie tv e dei film. È successo ad esempio con Hanno ucciso l'Uomo Ragno, The Outrun, Il tempo che ci vuole, Anora e ora con A Real Pain. Roba che ci sarebbe da preoccuparsi e chiedersi cose del tipo: "Ma che registi e sceneggiatori hanno cominciato a stalkerare la mia vita? Non hanno proprio niente di meglio da fare?".

Credo che in realtà la spiegazione sia più ovvia e dalle minori implicazioni inquietanti. Semplicemente, oggi ci sono in circolazione più autori della mia generazione e quindi è piuttosto naturale che parlino di esperienze e personaggi a me vicini.


Come Jesse Eisenberg, quello noto soprattutto (o unicamente?) per i ruoli da nerd, su cui svetta il Mark Zuckenberg dell'ormai moderno classico The Social Network. Un attore e da qualche tempo anche regista e sceneggiatore classe 1983, quindi un anno in meno di me, che aveva esordito dietro la macchina da presa nel 2022 con l'ancora acerbo Quando avrai finito di salvare il mondo e che questa volta ha bissato con il parecchio più convincente A Real Pain.

Con chi mi sono identificato in questo film?


Vorrei tanto dire con il mitico personaggio di Benji Kaplan interpretato da Kieran Culkin e invece la triste verità è che mi sono ritrovato soprattutto in suo cugino David Kaplan, interpretato dallo stesso Jesse Eisenberg. Un tizio che lavora sul web e non va molto forte nelle situazioni sociali e nel conoscere nuove persone nel mondo reale. Il classico personaggio decisamente sfigato nerd interpretato da Eisenberg, insomma.


Nel personaggio di Kieran Culkin ho invece ritrovato in parte due dei miei migliori amici. Quelli a cui ho sempre invidiato il modo di rapportarsi con le altre persone. Quelli così brillanti che, come si dice nel film, sono "capaci di illuminare una stanza con la loro presenza".


Nel viaggio che fanno i due cugini ebrei statunitensi in Polonia alla scoperta dei luoghi in cui ha vissuto la loro nonna ho ritrovato molto dei viaggi che ho fatto in compagnia di questi miei amici. A parte il fatto che non siamo cugini ebrei, insieme siamo andati in varie parti d'Europa ma mai in Polonia e per motivi leggermente più futili tipo l'Oktoberfest.


Tutta questa pappardella per dire che un film come A Real Pain non riesco, e non posso giudicarlo in maniera obiettiva. Non so dire se tutti possano provare le emozioni che ho provato io guardandolo. A qualcuno potrà sembrare solo un comune "buddy movie" su un paio di cugini/amici fraterni che cerca di darsi un tono affrontando il tema dell'olocausto. A me è invece sembrato un sincero scavare all'interno di due personaggi più sfaccettati e tormentati di quanto possa apparire a uno sguardo superficiale. All'interno del rapporto tra simbiosi, affetto, attaccamento e pure invidia di due persone, non troppo distante da quello che lega Lenù e Lila ne L'amica geniale. Con tutte le differenze del caso. Anche in questo caso resta il dubbio: chi è il vero amico geniale?


Come già sapete, per questo film il mio coetaneo Kieran Culkin si è aggiudicato l'Oscar 2025 di miglior attore non protagonista. Io però la statuetta gliel'avrei già data anche parecchi anni fa per il suo piccolo ma epico ruolo in Mamma, ho perso l'aereo. Ora finalmente giustizia è stata fatta.


(voto 8/10)




2 commenti:

  1. Bellino, ma purtroppo l'ho trovato molto innocuo. Nel bene e nel male, la solita dramedy da Sundance.

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  2. Forse un guizzo o una scintilla in più me l'aspettavo, ma ci pensa Kieran a portare a casa il tutto, con Jesse a essere uno scrittore da tenere d'occhio, più che un regista.

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