mercoledì 28 maggio 2025

Ma dici sul serie? The Last of Us, Maschi veri e le altre serie tv di Maggio 2025






Serie del mese

Your Friends & Neighbors
(stagione 1, episodi 1-8)

Mai fermarsi alle apparenze e mai fermarsi alle prime impressioni. Specie con le serie televisive. Negli ultimi tempi mi sta capitando spesso di ricredermi su show che non mi hanno conquistato fin dal primo momento. Dopo Good American Family ed Étoile, sono rimasto inizialmente perplesso pure davanti a Your Friends & Neighbors, con i primi due episodi che non mi hanno detto un granché, salvo poi farmi coinvolgere sempre di più dal terzo in poi.

Your Friends & Neighbors vede il ritorno del Mad Men Jon Hamm nei panni di un uomo molto benestante in crisi esistenziale dopo il divorzio dalla moglie e la perdita del lavoro, che con un plot twist vagamente alla Breaking Bad diventa un insospettabile criminale. Nel suo caso non si mette a cucinare cristalli di metanfetamina, bensì a derubare i suoi facoltosi vicini di casa nel quartiere super residenziale in cui vive. Come un Robin Hood che ruba ai ricchi per dare agli ex ricchi, ovvero a se stesso.


Se in un primo tempo i suoi pseudo drammi da riccone caduto in digrazia non suscitano tutta questa enorme empatia, anche perché insomma al mondo esistono persone con problemi un attimo peggiori, poco a poco Jon Hamm con il suo fascino sornione riesce a rendere simpatico persino un personaggio che non è tutto 'sto mostro di simpatia, e soprattutto si guadagnano un maggiore spazio quei "friends & neighbors" del titolo che rendono il racconto più appassionante e sfaccettato. In particolare la sorella musicista del protagonista interpretata da Lena Hall si meriterebbe una serie spin-off a lei dedicata.


Sì, hanno quindi fatto una nuova ennesima serie su dei tipi ricchi da far schifo e belli da far invidia e avrei tanto voluto odiarla, e invece no. Anche questa volta questi maledetti privilegiati mi hanno fregato.
(voto 6,5/10)


Le altre serie

The Last of Us
(stagione 2)

Riguardo a The Last of Us la mia opinione continua a rimanere unpopular. Al contrario del 99% 100% del resto del pubblico, la seconda criticata stagione della serie mi è piaciuta un pochino di più rispetto alla tanto osannata sopravvalutatissima prima. Una volta detto ciò, continua per me a restare sempre la brutta copia del già brutto The Walking Dead.


Tra i fan, c'è chi ha criticato le differenze con il videogioco da cui è tratta, ma io non avendoci mai giocato me ne sbatto altamente. La verità è che la maggior parte del pubblico non ha apprezzato in particolare ATTENZIONE SPOILER la ovvia ridotta presenza di Pedro Pascal. Non a caso l'episodio generalmente più apprezzato delle stagione, il sesto, è quello in cui l'attore torna ad essere grande protagonista, e invece a me è sembrata una ruffianata pazzesca. Fanservice puro. Questione di punti di vista.


Tra le cose che invece ho gradito di questa stagione c'è stata la breve apparizione di Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby, cui in teoria nella terza season verrà dato maggiore spazio. Chi è Abby?
RIPETO: ATTENZIONE SPOILER! È la protagonista della più discussa e odiata scena, quella in cui (mica tanto a torto) fa fuori Joel, per me il vero villain psicopatico della serie.


Ho gradito anche la storiella d'amore tra Ellie (una Bella Ramsey le cui capacità recitative col tempo anziché migliorare sembrano regredire in maniera preoccupante) e Dina, interpretata da Isabela Merced, per quanto mi riguarda l'MVP di questa stagione andata avanti in modalità zombie tra (pochi) alti e (molti) bassi.


Se non altro però mi sono annoiato meno che con la prima stagione, visto che nei nuovi episodi hanno buttato via personaggi e situazioni in fretta e furia senza dilungare eccessivamente l'agonia, quindi non mi posso nemmeno lamentare troppo. Hurrah!
(voto 5/10)


The Four Seasons
(stagione 1)

Come Your Friends & Neighbors, ecco un'altra serie sui problemi di un gruppo di americani benestanti che inizialmente non mi ha convinto un granché, ma che poi sa crescere, in particolare con un notevole episodio finale, in cui tutte le tensioni fino a quel momento rimaste sopite esplodono.


Parlo di The Four Seasons, serie ispirata al film omonimo del 1981 di e con Alan Alda (che qui appare in un cameo), chiamata così perché è ambientata nel corso delle quattro stagioni di un anno, dalla primavera fino all'inverno senza farsi mancare estate e autunno, e perché gli episodi sono accompagnati dalle musiche dell'opera Le quattro stagioni di Vivaldi. In pratica manca soltanto una bella pizza quattro stagioni e il titolo è giustificato al 200%.

Non bastassero Alan Alda e Vivaldi come riferimenti non proprio da Gen Z, The Four Seasons è una serie super boomer anche per via dei suoi protagonisti, tre coppie di mezza età che fanno cose tipicamente da boomer pieni di soldi, tipo andare in vacanza in ogni stagione dell'anno alla faccia nostra.


Il pensiero va a un The White Lotus senza la componente di critica sociale. The Four Seasons è una commedia amara con dei personaggi non proprio simpatici (a parte l'adorabile Will Forte) che funziona più per la sua parte amara che per quella comedy. Mi aspettavo tante risate e una maggiore brillantezza in particolare da Tina Fey e dalla sua penna, e invece di questa boomerissima serie ho finito per apprezzare più che altro il suo lato drama. Una sorpresa, anche se non ho ancora capito se positiva o meno.
(voto 6/10)


Maschi veri
(stagione 1)

Maschi veri, o maschi scemi?
La domanda è lecita dopo aver terminato la prima stagione di Maschi veri, adattamento italico della serie spagnola Machos alfa. I protagonisti sono quattro maschi sui 40 anni, due più tipicamente maschi alfa e due più "sensibili", che si ritrovano a dover vivere in un mondo che vuole schiacciare sempre di più la loro mascolinità e abbattere il patriarcato. In altre parole, sono dei boomer incapaci di accettare i cambiamenti in corso nella nostra società.


Tra tanti stereotipi, interpretazioni non proprio da Oscar (in particolare di Matteo Martari e Francesco Montanari) e una colonna sonora che raggiunge picchi di bruttezza assoluti con gente come The Kolors e Mr. Rain, Maschi veri funziona poco come trattato sociologico e non va oltre la superficie di un discorso tanto complesso quanto attuale come quello dell'uguaglianza sessuale. C'è però un altro aspetto della serie che invece funziona abbastanza. Grazie anche a battutacce, volgarità ed espedienti poco politically correct vari, la serie fa ridere. Considerando che di comedy di qualità in giro ce ne sono diverse, ma di comedy divertenti ce ne sono poche, non è nemmeno una cosa da poco.
(voto 5,5/10)


Cotta del mese
Madeline Brewer (You)

Allora, Joe Goldberg è uno dei peggiori stalker maniaci serial killer mai apparsi sul piccolo schermo. Roba che al confronto Dexter Morgan è una persona normale e psicologicamente stabile. C'è però da riconoscergli un merito: in fatto di donne ha ottimi gusti. Messaggio sociale: questo non giustifica in alcun modo il suo comportamento tossico da stalker nei loro confronti, che è sbagliato sempre e comunque.


Dopo essersi preso delle cotte pesanti per Elizabeth Lail, Ambyr Childers, Victoria Pedretti (la mia preferita), Tati Gabrielle e Charlotte Ritchie, nella quinta e ultima stagione il personaggio interpretato dall'ex gossip boy Penn Badgley si invaghisce innamora follemente di Madeline Brewer, attrice dalla bellezza non convenzionale che si era già fatta notare in altre serie come Orange Is the New Black, Hemlock Grove e The Handmaid's Tale. Anche questa volta condivido la sua cotta. Tutta la parte da stalker invece no, i miei avvocati ci tengono che lo ribadisca.


Anche e soprattutto per merito di Madeline Brewer, la stagione conclusiva di You ha il suo perché. Per quanto la serie sia diventata ormai ripetitiva e abbia via via perso per strada quell'ironia che la rendeva irresistibile all'inizio, questo ciclo di episodi riesce a farsi ancora seguire con morbosa curiosità tipo il caso di Garlasco, fino a giungere a una degna chiusura con un riuscito episodio finale. Joe Goldberg, non mi mancherai, ma le tue sempre fascinose crush sì.
(voto alla quinta e ultima stagione 6+/10)


Guilty Pleasure del mese
Ransom Canyon
(stagione 1)

Questo mese va così. Sono in un momento della mia vita in cui la mia comfort serie, nonché il mio guilty pleasure del momento, è una serie dalle tinte country, dai risvolti drama alla Everwood e dagli intrecci tipo le storiche soap opera anni '80 alla Dallas e Dynasty che non farà certo la Storia delle serie televisive odierne, ma che come visione passatempo fa il suo porco dovere.


Non so neanche io il perché, visto che non sono certo un patito di robe country, ma non ho potuto fare a meno di vedermi tutta la prima stagione e adesso spero pure che Ransom Canyon venga rinnovata per una seconda. Questo strano mese va così.
(voto 6/10)




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