venerdì 11 gennaio 2013

LA LOBBY DEGLI HOBBIT CHE HANNO UN HOBBY

Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
(USA, Nuova Zelanda 2012)
Titolo originale: The Hobbit: An Unexpected Journey
Regia: Peter Jackson
Cast: Martin Freeman, Ian McKellen, Richard Armitage, Ken Stott, Graham McTavish, William Kircher, James Nesbitt, Stephen Hunter, Aidan Turner, Elijah Wood, Ian Holm, Hugo Weaving, Andy Serkis, Christopher Lee, Cate Blanchett, Lee Pace, Benedict Cumberbatch
Genere: Signorino degli anelli
Se ti piace guarda anche: Il signore degli anelli, Game of Thrones

Peter Jackson ha un hobby. Ho detto un hobby, non un hobbit. Oddio, magari con tutti i soldi che si è fatto con il Signore degli anelli possiede pure un hobbit. Elijah Wood, ad esempio, cosa fa quando non gira la serie tv Wilfred? Dov’è? Secondo me, potrebbe benissimo essere il nano da giardino in casa Jackson. Chi lo sa?
Comunque, l’hobby di Peter Jackson è il fantasy. Fino a che ciò significa giocare a Dungeons & Dragons con la moglie e gli amichetti, cavoli suoi. Quando questa sua passione la riversa su grande schermo, però, sono anche cavoli nostri. Il più delle volte, cavoli piacevoli. La trilogia del Signore degli Anelli è stata una signora trilogia. Emozionante, fantasiosa, avventurosa. Un’esperienza piacevole anche per chi, come il sottoscritto, ha sempre gettato uno sguardo di traverso al mondo fantasy. Merito dei valori universali di amicizia, devozione e rispetto snocciolati dalla storia. Merito anche di una serie di personaggi carismatici, come Aragorn, o folli, grandiosamente folli come il Gollum, oppure simpatici e pasticcioni come i piccoli hobbit.
Al termine dell’immane quanto riuscita impresa di trasportare su grande schermo il tomo di Tolkien, Peter Jackson si era poi gettato su un’altra trasposizione letteraria, tirando fuori lo splendido Amabili resti, mio film dell’anno 2010. Una parentesi intimista, per quanto pure quella non priva di una componente fantasy, prima di ritornare nella terra di mezzo.

"Qualcuno spiega a quella Kristen Stewart che non siamo i 7 nani?"
"Ehm, qualcuno lo spiega anche a noi?"
In verità, il progetto de Lo Hobbit ha avuto una vita parecchio marcotravagliata. Già va considerato che è un libro che Tolkien ha scritto prima del Signore degli Anelli, che nasce quindi come sequel. Mentre questo adattamento cinematografico arriva dopo, in versione prequel. Ma questi sono dettagli che possono essere sistemati senza troppi problemi, a Hollywood.
Il progetto all’inizio era stato affidato alle mani messicane di Guillermo Del Toro. Regista che pure non è che mi entusiasmi completamente. Mi è piaciuto Il labirinto del fauno, ok, mentre i due Hellboy mi sono sembrati decenti ma niente di memorabile. Non sono un fan assoluto del Del Toro non Benicio, però ero curioso di assistere a ciò che avrebbe potuto tirare fuori dalla materia tolkieniana. Così, tanto per cambiare.
Per casini vari che adesso non conosco e che qualche recensore più professionale e qualificato e tolkieniano vi saprà spiegare meglio di me, il progetto Lo Hobbit è finito di nuovo tra le mani da hobbit di Peter Jackson.
Cosa che poi non ha sorpreso nessuno, visto che sapevamo sarebbe andata a finire così.
La cosa non mi dispiaceva nemmeno troppo, visti i buoni risultati ottenuti dalla trilogia anellare. Il problema è che quanto ne è uscito è un prodotto senza una sua identità specifica. Lo Hobbit sembra un altro episodio della saga in tutto e per tutto, senza presentare grosse novità, se non la velocità a 48 fotogrammi al secondo con cui alcune copie della pellicola sono state distribuite. Ma questi sono tecnicismi alla James Cameron e non devono ingannare. Per il resto, è un film del tutto adagiato nel passato. Se il livello fosse quello della Compagnia dell’anello, delle Due Torri o del Ritorno del re, mi starebbe anche bene. Il risultato invece mi è sembrato più come se stessi assistendo alle scene tagliate da questi episodi. A scene giustamente tagliate.

In questo Lo Hobbit, di momenti memorabili ce ne sono davvero pochi. Io ne ho contato uno: la scena del canto triste a casa di Bilbo prima della partenza per la grande (ma dove?) avventura. Per il resto, ci sono 3 ore 3 di scenette estenuanti, bambinesche, noiose, che mettono a dura prova la pazienza, e pure la sopravvivenza, dello spettatore meno avvezzo al fantasy.
Il grande pregio della trilogia del Signore degli anelli era quello di saper ammaliare e trasportare nella sua terra di mezzo anche i meno patiti del genere come me. Il grande difetto di questo è quello di non riuscire a farlo. Tra i motivi della scarsa riuscita de Lo Hobbit, sicuramente possiamo citare la scelta di trasformare il romanzo unico di Tolkien prima in due, poi addirittura in tre pellicole distinte. Giusto per capitalizzare al massimo gli incassi. E chissenefrega del risultato artistico.
Se Il signore degli anelli era stato pubblicato su tre volumi e quindi una trilogia cinematografica calzava a pennello, questo romanzo unico doveva diventare un film unico. Fine della storia.

"Il mondo finirà presto!"
"E fammi dare una toccata ai maroni, Galadriel, che porti più sfiga dei Maya!"
In attesa di giudicare anche i prossimi due capitoli (ma penso dovrò munirmi di molti caffè + red bull per reggerli da sveglio), il primo episodio Un viaggio inaspettato di inaspettato non ha proprio un bel nulla e appare come un capitolo introduttivo ricco di momenti riempitivo e poco altro.
La primissima parte ci riscaraventa in mezzo alla Terra di Mezzo e ci sta ancora. L’effetto nostalgia di ritrovare alcune vecchie conoscenze fa piacere. Compare persino Frodo/Elijah Wood! L’irruzione dei vari personaggi in casa Baggins è anche simpatica, strappa qualche sorriso e uno pensa: non è proprio come la prima trilogia, però magari da qui in poi la pellicola migliora…
Invece no. Quella è la parte migliore del film. Poi si peggiora. Quando l’avventura vera e propria comincia, comincia pure la noia. Manca giusto Barbalbero, e poi è una lunga, interminabile sequela di personaggi inverosimili e gag assurde. Persino il ritorno di altri volti familiari come l’inquietante Galadriel (Cate Blanchett), l’ancor più inquietante Saruman (Christopher Lee), o l’ancor ancor più inquietante Gollum (Andy Serkis) non sortisce l’effetto sperato.
Parentesi Gollum: per quanto la sua comparsata risulti ancora tra i momenti più interessanti della pellicola, appare qui come una parodia di se stesso. Sarà che la sua frase simbolo: “Il mio tesssoro” è stata sputtanata a forza di sentirla e riderci sopra, però ormai appare ridicolo piuttosto che no. Laddove nel Signore degli anelli appariva invece come il personaggio più ambiguo e sfaccettato dell’intera Opera.

"Pensieri Cannibali era il mio tesssoro di blog, adesso fa ssschifo!
Quassi quanto la connesssione Telecom in quessste terre..."
Vogliamo salvare qualcosa da tre infinite ore di fantasy puro?
E con fantasy intendo che ho passato tutto il tempo a fantasticare di vedere un altro film?
Per il momento non si è nemmeno ancora vista la tanto vociferata Evangeline Lilly, che probabilmente comparirà per tipo 5 minuti in uno dei prossimi due episodi, e allora salviamo il protagonista. Martin Freeman sembra nato per fare un hobbit, anzi per fare Lo Hobbit. Gli altri attori e gli altri personaggi invece non funzionano. Alcuni per altro sembrano truccati come Francesco Mandelli dei Soliti idioti, tanto che mi aspettavo un “Dai, cazzo, GianBilbo!” da un momento all’altro. L’Aragorn di Viggo Mortensen, il Sam di Sean Astin, i Pipino e Merry di Billy Boyd e Dominic Monaghan… quelli sì che erano personaggi.
Questi nuovi chi sono? Dove vogliono andare?
"Aragorn, ti batto quando vuoi!
...uff, ma perché non ci credo nemmeno io?"
Il Thorin interpretato da Richard Armitage, in particolare, vorrebbe davvero essere il nuovo Aragorn?
Ma per favore!

Lo Hobbit è una versione in tono minore del Signore degli anelli. Un signorino degli anelli, nonché un film sbattito zero. Persino il compositore Howard Shore non si è sforzato manco un minimo e ha riciclato i temi musicali già noti della precedente trilogia. Quanto a Peter Jackson, ha girato in maniera sicura e impeccabile, è pur sempre Peter Jackson, ma col pilota automatico inserito. Se dal Signore degli anelli emergevano chiaramente l’entusiasmo e il divertimento del regista neozelandese, qui sembra quasi che si sia annoiato lui stesso. Figuriamoci noi poveri spettatori.
Un consiglio: per passare meglio le 3 estenuanti ore di visione, è meglio se vi trovate un hobbit… volevo dire un hobby.
(voto 5,5/10)

Post pubblicato anche su L'OraBlù, con una nuova splendida locandina realizzata per l'occasione dal mio grafico di fiducia C(h)erotto.


15 commenti:

  1. obiezione vostro onore!OBIEZIONE! http://firstimpressions86.blogspot.com/2012/12/the-hobbit-unexpected-journey.html

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  2. Prima di guardare il film mi sono letta il libro. Ora, tu dici che Lo hobbit di Jackson è bambinesco, e io ti rispondo "Per forza!", perché il romanzo di Tolkien è una favoletta, per quanto bella. Lo stesso linguaggio utilizzato dallo scrittore è semplice e ben lontano dall'epica retorica del Signore degli anelli.
    Quindi, è normale che il registro del film cambi rispetto a quello della trilogia.
    Detto questo, quella continuità con i vecchi film che tu vedi come un difetto, è ciò che in effetti mi è piaciuto di più dell'intera pellicola. Che non è un capolavoro, è vero, né superiore alla trilogia, ma che potrebbe essere un degno antipasto di quello che verrà.
    Io mi ci sono divertita come una bambina, ma è pur vero che "de gustibus" (e Gollum riesce sempre e comunque a mettermi ansia, tanto quanto la "musica della Contea" riesce a commuovermi!)^__*

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  3. Ho letto molti commenti "freddini" su questo film, per questo ho rinunciato di vederlo al cinema. Tu lo uccidi e c'è chi lo ha amato. Io quindi la prendo un po' nel mezzo e lo aspetto a noleggio.

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  4. Meno male che io un hobby ce l'ho!!E' vero il tono è molto calato dalla precedente trilogia.Anche se non mi ha annoiato,non mi ha neppure esaltato.Poi certe cose come la voce da gay del re degli orchi o la battuta dei funghi allucinogeni le ho trovate proprio squallide!

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  5. Beh, caro Cannibale, non hai letto il libro evidentemente.
    Tutte quelle gag che definisce ridicole compaiono tutte quante nell'originale testo di Tolkien. Per non parlare dei personaggi inverosimili, che nell'ottica di quel libro son pienamente azzeccati. Consideriamo inoltre il fatto che sia stato scritto "appena" 20 prima del "Signore degli Anelli" e allora capisci quanto profondamente possa essere maturato Tolkien con la sua scrittura. Mi sa che questa volta le bottigliate (proprio per dirla in purissimo stile Fordiano :D) te le becchi tutte ;)

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    1. accetto le bottigliate. :)
      il fatto però che sia fedele al libro, che non ho letto, non lo rende comunque un film migliore...

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  6. sono d'accordo con con il commento sopra, il libro è proprio così, una favola molto semplice e di facile lettura, nulla a che vedere con la complessità del Signore degli Anelli. Io l'ho letto con grande divertimento e il film mi ha praticamente tradotto in immagini tutto quello che avevo immaginato leggendo. Per questo, e proprio in virtù di questi tratti fiabeschi e leggeri, mi è piaciuto moltissimo!

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  7. spero che Andy Serkis sia stato pagato bene per la sua comparsata che (in questo concordo con te) è la pagina migliore
    ATTENZIONE
    MINI SPOILER
    Gollum non comparirà nei prossimi episodi (almeno lo arguisco dal romanzo)

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  8. A me è piaciuto, ma l'ho trovato anch'io un po' sottotono rispetto alla Compagnia dell'Anello.
    I combattimenti dopo un po' mi hanno stancato e, col 3D, li vedevo confusamente.
    Martin Freeman era eccezionale nel fare l'(mezzo)uomo qualunque che si ritrova a dover affrontare un'avventura.

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  9. Io, inutile dirlo, appoggio Pesa nel bottigliarti.
    Il libro non l'ho letto, ma l'occasione non la perdo di certo! Ahahahahahaha!

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  10. Lo evito volentieri, come hai avuto la forza di guardarlo?! D:

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  11. Di parere totalmente opposto,
    ma è sempre un piacere leggere i tuoi punti di vista :)

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  12. Scontato, riciclone, sbonballato/affrettato.Che delusione,Petey!
    (Da Tolkeniano de fero, poco me ne calava della fedelta' al testo.Volevo solo un buon lavoro di Weta e Co.M'hanno solato!)

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  13. Mi ci ritrovo! Nella mia semplice votazione che do ai film, si è. Beccato 5/6.. :) Sai cosa mi ha annoiato? L'eternità di certe scene, quella di gollum per esempio, poteva essere più breve, invece di ridicolizzarlo....e poi ste battaglie costanti che altro non fanno che portarci al prox capitolo...concordo che ls scena più piacevole è stata a casa del Hobbit...lo Hobbit fu il primo libro preso in prestito in biblioteca in prima media, anno 1989....
    Bella fece, ho riso tanto :):):)

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  14. A me il film è piaciuto, ma leggere la tua recensione è stata troppo divertente!!!

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