venerdì 23 agosto 2013

TIGER EYES, IL FILM POST MORTEM




Tiger Eyes
(USA 2012)
Regia: Lawrence Blume
Sceneggiatura: Lawrence Blume
Tratto dal romanzo: Tiger Eyes di Judy Blume
Cast: Willa Holland, Amy Jo Johnson, Tatanka Means, Elise Eberle, Russell Means, Cynthia Stevenson, Forrest Fyre, Michael Seets, Lucien Dale
Genere: post-mortem
Se ti piace guarda anche: Ragazzi miei, Amabili resti

Tiger Eyes è uno di quei film appartenenti al genere “post mortem”.
Allegria, come direbbe qualcuno dall'Oltretomba! Proprio la pellicola perfetta per la vostra estate, non credete?
Con post mortem non intendo però una pellicola ambientata nell’aldilà, oppure un film su quelli che stanno tra l’aldilà e l’aldiqua come Ghost o Il sesto senso. Intendo una pellicola incentrata su chi deve affrontare la perdita di una persona cara. In questo caso specifico, su una ragazza che prova a superare la morte del padre. Tra l’altro una morte violenta. A darle una mano ci penseranno i suoi zii. Raccontata così, può sembrare la trama del deludente Stoker, invece no. Questo non è un thriller (perché, Stoker lo era?), non ci sono momenti incestuosi e soprattutto non ci sono Nicole Kidman imbalsamate.

Tiger Eyes è un dramma non urlato, quasi mai almeno, è una pellicola delicata che magari non raggiunge vertici anzi vortici di profondità assoluti, ma regala delle good, good, good vibrations. Nonostante la triste tematica toccata, riesce a essere una visione positiva, non deprimente. Non è nemmeno una di quelle pellicole “Yuppie, che divertente!”, ok, però non fa deprimere. Lo si guarda con gli occhi tristi, proprio come quelli della protagonista, ma anche con il cuore pieno di speranza.
Ma che minkia sto scrivendo?
Basta con le frasi da libro di Moccia e parliamo un po’ di figa. Nei panni della protagonista troviamo la promettente Willa Holland, attrice telefilmica già vista in The O.C., dove era la sorellina di Marissa “ce l’ho solo io” Cooper, in Gossip Girl, dove compariva in qualche episodio non ricordo bene in quale ruolo, e adesso in Arrow, dove è la sorellina di Oliver “Arrow” Queen. È carina, sa recitare, magari non è un fenomeno assoluto, però regge alla grande il film dall’inizio alla fine, tutto sulle sue spalle da nuotatrice. E se vedrete il film, capirete che quest’ultima non è una delle mie solite frasi senza senso messe a caso, ma ha un significato.

"E' morto tuo padre? Mi spiace. C'è per caso un modo per poterti consolare?
Ne dico uno a caso: infilare il mio pene nella tua vagina?"
Ce la farà la fanciulla bella a superare il dolore per la morte brutta dell’adorato paparino?
Se sua mamma (to’, guarda chi si rivede: Amy Jo Johnson di Felicity) strafatta di psicofarmaci e antidepressivi non le darà una grossa mano, e nemmeno i poco amichevoli zii con cui va ad abitare in quel di Albuquerque (sì, proprio la città di Breaking Bad!), di maggiore aiuto sarà un ragazzo nativo americano.
Ebbene sì. Film sulla perdita del padre, storiella romantica… State già pensando a un melodrammone di Nicholas Sparks, nevvero?
Invece no. Per fortuna le cose non stanno così. Il regista Lawrence Blume, che dirige senza particolari colpi di genio cinematografici a metà strada tra stile indie Sundance e ingenuità Giffoni, ha tratto la pellicola dal romanzo omonimo del 1981 di sua madre, la scrittrice Judy Blume.
Non si tratta di Nicholas Sparks, grazie a Dio, però a questo punto starete pensando che si tratta di un figlio raccomandato. Siete proprio dei malpensanti. Forse avete ragione. Può anche essere. Può trattarsi di un caso di figlio di papà, anzi di figlio di puttana mammà. Per un film come questo però ci può stare, una volta tanto. Si sente infatti che è una pellicola a conduzione famigliare, molto sentita, molto vicina ai suoi autori. Nonostante una trama non particolarmente originale e qualche sbavatura nella costruzione dei personaggi minori, soprattutto la madre e gli zii della protagonista, si può allora guardare oltre i limiti e i difetti di un filmetto abbastanza acerbo, e provare a “sentirlo”. Questo film non basta guardarlo con i vostri occhi da tigre, bisogna sentirlo dentro.
E con una simile cazzatona sentimentale vi lascio. Buon divertimento, con questo film post mortem.
Ma dove trovarlo, visto che in Italia non è arrivato? Sul web, che ve lo dico a fare?
(voto 6,5/10)



3 commenti:

  1. Ce l'hai con Stoker mamma mia! Beh a me é piaciuto! E dal trailer di questo film si parla di un altra storia...
    Probabilmente salto non era proprio il mio personaggio preferito in The O.C. e alla fine é appunto un film post mortem come dici tu.

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  2. Non mi attira per niente, un po'come il resto delle tue proposte estive da svendita di fine stagione! ;)

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  3. A me Willa Holland piace molto, ma non ho ancora capito quanto influisca il fatto che sia parecchio bona e quanto in realtà sappia recitare. Il risultato però non cambia, fa sempre piacere vederla.

    Saluts

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