mercoledì 6 novembre 2013

BIANCA COME IL LATTE, MARRONE COME LA EMME




Bianca come il latte, rossa come il sangue
(Italia 2013)
Regia: Giacomo Campiotti
Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Alessandro D’Avenia
Cast: Filippo Scicchitano, Gaia Weiss, Aurora Ruffino, Luca Argentero, Romolo Guerreri, Gabriele Maggio, Roberto Salussoglia, Pasquale Salerno, Michele Codognesi, Flavio Insinna, Cecilia Dazzi
Genere: italian teen
Se ti piace guarda anche: Come te nessuno mai, I liceali

Un film italiano decente è una notizia. Un film italiano teen decente è un miracolo.
Adesso parlare di miracolo per un filmetto come Bianca come il latte, rossa come il sangue forse, ma solo forse, è esagerato, però rende bene la situazione allarmante del nostro cinema e ancor di più della rappresentazione degli adolescenti nel nostro cinema, così come nelle nostre serie tv.
Perché, esistono delle nostre serie tv?
Fiction. Volevo dire le nostre fiction.
Nostre?
Volevo dire vostre. Io mica le guardo. A parte I liceali, che per qualche tempo ho seguito e sì, ancora me ne vergogno.

"Cosa vuoi che ti suoni?"
"Guarda, qualunque roba, basta che non sia un pezzo dei Modà."
Bianca come il latte, rossa come il sangue è un film pieno di difetti. È parecchio ingenuo, infantile se vogliamo, nella sua rappresentazione dell’amore romantico, però alla fine l’amore liceale un po’ è davvero così, quindi gli si può perdonare qualche esagerazione perché fa tenerezza. A livello cinematografico, poi, non ci troviamo certo di fronte a qualcosa di favoloso e la regia di Giacomo Campiotti è giusto un filo sopra alla media delle fiction televisive. Però se non altro è un filo sopra.
La colonna sonora invece è qualcosa di ingiustificabile. Qualcosa di agghiacciante.
Inserire una canzone dei Modà significa voler male agli spettatori.
Inserire due canzoni dei Modà significa odiare gli spettatori.
Inserire tre canzoni dei Modà significa voler vedere gli spettatori morti.
Tra l’altro, i brani dei Modà trascinati dall’insopportabile voce del leader Kekko (non provate a scrivere il suo nome senza le K che si mette a piangere), sono inseriti nelle tre scene chiave della pellicola, quelle che dovrebbero rappresentare i vertici emotivi e invece risultano dei vortici che ti trascinano nello sconforto più totale. Pretendere di commuovere con delle canzoni dei Modà è come suonare la Marcia funebre a un party. O è come suonare un pezzo di Laura Pausini mentre si fa all’amore. Ti s’ammoscia subito. Laura Pausini è l’anti-Viagra. E i Modà sono l’anti-sentimento, oltre che l’anti-musica. I Modà non fanno commuovere, al limite fanno venire una commozione cerebrale.
Questo è un limite non da poco, anche perché in un film teen la soundtrack riveste un ruolo particolarmente importante. È l’ossigeno che la fa respirare. E i Modà sono il gas nervino.

Oltre alla urticante presenza dei Modà in colonna sonora, anche l’inizio della pellicola non lasciava ben sperare:

Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco...

Ma per favore! Una di quelle frasone da far cascare le palle che sembrano uscite da un biscotto della fortuna cinese. Oppure da un libro di Federico Moccia. Invece no. Il film è tratto da un romanzo di Cristina D’Avenia.
Ok, non si chiama davvero così. Si chiama Alessandro D’Avenia, ma io non ce la faccio a non chiamarlo Cristina D’Avenia, o al massimo Cristino D’Avenia. È più forte di me. Non riesco a trattenermi, così come il cantante dei Modà non riesce a trattenersi dal gridare anziché cantare. La smetto di avercela con i Modà?
Quasi. Dico ancora che a questo punto in Bianca come il latte manca giusto la Marrone come la Emme, volevo dire la Emma, e poi la colonna sonora Marrone come un’altra cosa era completa.
Ma con tutto questo concentrarsi sui Modà, del film in sé ho già parlato?

Per ora mi sono concentrato sugli aspetti negativi che, come avete visto, non sono pochi e non sono da poco. Eppure non mi sento di bocciare il film. Perché? Forse perché mi sono rammollito? O magari perché in gran segreto i Modà mi piacciono?
No. Il merito della (parziale) riuscita della pellicola sta nell’evitare, dopo l’incipit, eccessive moccianate e bimbominkionate varie. E soprattutto sta nei personaggi, fatti vivere (ATTENZIONE SPOILER e in un caso morire FINE SPOILER) dai bravi attori arruolati dalla produzione.
Più che la bianca come un cadavere del titolo, interpretata dalla rusa de cavei Gaia Weiss, un pochino troppo anonima per stare al centro di tutta la storia, c’è da segnalare un’altra convincente prova da parte di Filippo Scicchitano, uno che suscita una naturale simpatia. Per dire, uno come Nicolas Vaporidis con quella sua faccia da schiaffi suscita una naturale antipatia. Scicchitano invece si conferma perfetto per i ruoli da teenager cazzaro ma con del potenziale, come già dimostrato in Scialla! (Stai sereno), altra pellicola teen italiana a sorpresa non del tutto da buttare. C’è poi da segnalare la gradevole rivelazione Aurora Ruffino, che è la classica ragazza del banco accanto di cui innamorarsi, ben più della rossa Gaia Weiss. E inoltre c’è anche un sorprendente Luca Argentero. Che fosse qualcosa di più di un ex recluso del Grande Fratello cerebroleso l’aveva già dimostrato in passato, ma qui supera la prova del fuoco, alle prese con il personaggio più rischioso della vicenda: il prof amicone del protagonista, un Robin Williams de ‘noantri che, con le sue frasi tratte da qualche libro pronte per tutte le occasioni, rischiava di scadere nel ridicolo. Con un po’ d’ironia, il personaggio riesce invece a non essere del tutto una cagata pazzesca, così come il film.

"Sto male. Ho un tumore alle orecchie. Grazie tante, Kekko dei Modà!"
Nonostante nella seconda parte la pellicola rischi di precipitare nei territori del melodramma melenso, non lo fa del tutto. Riesce persino ad affrontare tematiche non certo semplici come il rapporto con Dio, la malattia e la morte in maniera non dico profondissima, ma nemmeno così sciocca o stereotipata. Ogni tanto il film prende qualche sbandata, ci sono delle scenette riempitivo che si sarebbero anche potute evitare, non tutto funziona alla grande no no no, la vicenda si sviluppa in una maniera parecchio prevedibile, eppure non sono riuscito a odiarlo, questo film. Avrei voluto farlo, visto che sentivo puzza di moccianata da 3 metri sopra il cielo di distanza e visto che del romanzo di Cristino D’Avenia da cui è tratto avevo sentito parlare in maniera terrificante, ad esempio dallo Zio Scriba. E soprattutto perché una pellicola con i Modà protagonisti della colonna sonora non mi sarei aspettato di promuoverla. Certo, con delle canzoni non dico belle ma dico anche solo “normali” nei momenti chiave al posto di quelle dei Modà, sarebbe potuto uscirne qualcosa di più emozionante. Però accontentiamoci. Questo è il massimo che possono offrire i teen movie nostrani oggi. D'altra parte, non si può avere tutto dalla vita. Ad esempio, sarebbe bello se si potesse non morire. E sarebbe ancora più bello se si potesse non avere i Modà a rovinare un filmetto italiano altrimenti quasi degno di nota.
(voto al film 6/10
voto alla colonna sonora 0/10)



17 commenti:

  1. Ho letto il libro (che mi ha fatto letteralmente schifo) e, nonostante tu non lo bocci, mi sa che me lo risparmio :-P

    RispondiElimina
  2. Solo tu potevi dare un sei a questa merda. ;)

    RispondiElimina
  3. A me non hanno fatto schifo né il libro, né il film. Caruccio. Concordo sulla sufficienza piena e sulla colonna sonora brutta, brutta.

    RispondiElimina
  4. Non è che l'ho odiato, ma quasi..I Modà insopportabili!

    RispondiElimina
  5. Sulle canzoni dei Modà c'è questo fumetto che ne fa una parodia: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=112236868904482&set=pb.112211095573726.-2207520000.1383735009.&type=3&theater

    RispondiElimina
  6. Già, a volte anche i nostri film sono salvati dagli interpreti.
    Argentero sta crescendo piano piano ed è uno dei pochissimi per cui il GF è servito a qualcosa oltre a dargli il quarto d'ora di notorietà. Ogni volta che dico una cosa del genere la gente mi guarda come se fossi diventato uno zombi ma questo al netto di pose snob ire che lasciano il tempo che trovano mi sembra giusto riconoscerlo.
    SPOILER
    D'accordo praticamente su tutto quanto hai detto di Scicchitano e anche sul fatto che la Weiss è anonima e frutto di un cast che forse ha puntato troppo a non fare affezionare eccessivamente il pubblico al suo personaggio, mentre la Ruffino spero di vederla ancora sul grande schermo, ha un volto che mi sembra parecchio cinematografico. Speriamo che non cada nelle prigioni delle nostre fiction.
    I Modà credo siano il classico prodotto generazionale di grande successo, il cinema (sì l'ho visto al cinema) era praticamente tutto per loro e a ogni brano partiva l'applauso condito di urla strozzate dall'emozione.
    Mi sa che ne sentiremo parlare ancora per un bel po'.
    Comunque da notare il fatto che i direttori della fotografia di questi prodotti medi(ocri) ormai siano praticamente tutti orientati alla piattezza tipica delle fiction nostrane. Persino in un film dove il colore ha una valenza programmatica fin dal titolo riescono a fare sembrare tutto uguale.

    RispondiElimina
  7. di solito non commento mai ma questa volta mi sento in dovere di farlo: chi è il tuo spacciatore? scherzi a parte, credo che dare un 6 a un film così con la scusa che bisogna accontentarsi "perché è italiano"sia una stronzata. è a furia di accontentarci che abbiamo permesso al cinema italiano di andare a puttane.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la sufficienza se l'è beccata perché è un filmetto che tutto sommato si lascia guardare, ha dalla sua una piacevole innocenza e, se solo avesse una colonna sonora decente, non sfigurerebbe nemmeno troppo rispetto a prodotti teen "commerciali" simili americani o europei.
      a un film del genere d'altronde non si può mica chiedere di salvare il cinema italiano... :)

      Elimina
  8. Concordo su Aurora Ruffino: vorrei averla avuta anch'io come compagna al liceo (comunque quando hanno girato il film aveva 23 anni; ha ripetuto 7 anni?)
    invece la rossochiomata Gaiacomesichiama non mi dice niente (ma a lui piace; fatti suoi...)
    Concordo anche sugli effetti della Pausini: te lo sgonfia dopo quattro note

    RispondiElimina
    Risposte
    1. una 23enne che fa una 17enne ci può ancora stare.
      a volte nei telefilm americani rispediscono dei 30enni al liceo! :D

      Elimina
    2. la tv è la tv, il cinema è il cinema
      prova a immaginare Saoirse Ronan (che oltretutto ha già esperienza di oltretomba) al posto della rossochiomata e Dakota Fanning al posto di Silvia la gattamorta

      Elimina
    3. saoirse ronan avrebbe fatto la differenza!
      come silvia nemmeno troppo gattamorta ahah mi tengo quella italiana...

      Elimina
  9. Sei davvero cattivo. Attiri con un titolo che fa pregustare una stroncatura incredibile e poi gli dai 6. Basta, per Natale ti regalo l'Opera Omnia dei Modà.

    RispondiElimina
  10. Ahaha tu odi i Modà, ma credimi che c'è gente che ha visto il film solo per le loro canzoni :D
    Comunque, non l'ho visto anche se una chance vorrei dargliela... vedremo :D

    RispondiElimina
  11. Concordo sul film... specialmente sulla colonna sonora!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com