(Francia, Belgio, Spagna 2013)
Titolo originale: La vie d’Adèle
Regia: Abdellatif Kechiche
Sceneggiatura: Abdellatif Kechiche, Ghalia Lacroix
Tratto dalla graphic novel: Il blu è un colore caldo di Julie Maroh
Cast: Adèle Exarchopoulos, Léa Seydoux, Salim Kechiouche, Aurélien Recoing, Catherine Salée, Alma Jodorowsky, Jérémie Laheurte, Benjamin Siksou, Mona Walravens, Anne Loiret, Benoît Pilot, Sandor Funtek, Samir Bella
Genere: porno lesbo d’autore
Se ti piace guarda anche: Laurence Anyways, La classe, Polisse, Kids
Adele non è quella di “Someone like youuuuu!”, la canzone preferita da quelli che dedicano una canzone in radio al proprio tipo/tipa senza rendersi conto che il testo parla di una rottura, non di un amore destinato a durare in eterno. O meglio, Adele è sì quella di “Someone like youuuuu!” e altre strepitose canzoni che parlano per lo più di cuori spezzati, ma non è lei l’Adele di cui ci occupiamo oggi.
L’Adele di cui ci occupiamo oggi è una ragazza di Parigi all’ultimo anno di liceo e alle prese con i primi stravolgimenti sentimentali e sessuali. Esce con un ragazzo, uno che fa musica ma non ha mai letto un libro in vita sua a parte Le relazioni pericolose che in pratica gliel’ha letto il prof. a scuola al suo posto spiegandogli per filo e per segno ogni passaggio, altrimenti lui non ci capiva una cippa. Adele invece è una che adora leggere. Oltre a essere una bella fig... pardon femme, è anche interessante e interessata a livello culturale. Un’altra cosa che le piace, oltre ai libri, sono le ragazze. Frequenta questo tipo semi analfabeta, ma in giro guarda le girls. Soprattutto quelle con i ragazzi blu. È un po’ confusa, non sa cosa scegliere.
Adele va così per locali “alternativi” insieme al suo amico gay e finisce in un bar per lesbiche, dove ritrova la misteriosa ragazza con cui aveva incrociato per magia lo sguardo qualche giorno prima: Emma (Léa dai capelli blu Seydoux). E da lì comincia la loro storia d’amore. D’amore e sesso. Tanto sesso. Ma proprio tanto. Roba che di scene così lunghe ed esplicite di sesso non se ne vedono molto spesso nel cinema. Nel cinema non porno.
Quindi, in pratica, La vita di Adele è un porno lesbo, con in più una gran bella trama che ci racconta dell’educazione sentimentale della sua protagonista. Ovvero un capolavoro. O un quasi capolavoro.
Adele è portata sullo schermo da Adèle Exarchopoulos, giovane promettentissima attrice francese di chiare origini greche. Io mi chiedo: ma quando il regista francese di chiare origini tunisine Abdellatif Kechiche l’ha ingaggiata per il film, poteva immaginarsi che gli avrebbe regalato una performance del genere? Che Léa Seydoux fosse brava già si sapeva, ma questa giovane quasi esordiente totale?
Adèle Exarchopoulos in questo film ha messo tutta se stessa, sia a livello fisico - e che fisico! - che recitativo, non risparmiandosi in nessun frangente, soprattutto quelli sessuali. Se il personaggio di Adele prende vita è soprattutto per merito suo. Per carità, Kechiche è bravissimo a girare con uno stile che combina porno, neorealismo, nuova scuola francese (quella stile La classe, Polisse e 17 ragazze), più dogma 95 style alla Lars Von Trier giusto un po’ meno perfido e misogino. Bravo Kechiche, però sarebbe davvero difficile pensare il film con una protagonista differente. Adele è Adèle. Non la cantante: Adèle Exarchopoulos.
Provate a immaginare se il film fosse stato girato in Italia. Provate a immaginare una Alessandra Mastronardi o una Martina Stella al suo posto. Il regista sarebbe anche potuto essere Kubrick, ma ne sarebbe uscita una porcata. Invece ne è venuto fuori il film vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes 2013. Un capolavoro. O quasi, dicevamo.
Perché La vita di Adele non è un capolavoro, ma “solo” un quasi capolavoro?
La pellicola è divisa in due capitoli. Il primo è stupendo. Uno dei più bei ritratti teen mai visti. Un racconto di formazione che affronta il tema della confusione sessuale di petto, letteralmente, e ci presenta una storia d’amore in maniera poetica ma non sdolcinata.
Il secondo capitolo è diverso. Non è che faccia schifo, nient’affatto. La sensazione che ho avuto è però che ci siano troppi salti temporali, alcuni piuttosto repentini. Come se il film, che fino a quel momento si era preso tutto il tempo che voleva per dare vita ad Adele, si fosse improvvisamente messo a fare uno scatto, finendo per raggiungere il traguardo con un po’ di fiatone. In maniera analoga a quanto successo con un altro film simile, l’affascinante ma meno riuscito Laurence Anyways di Xavier Dolan, con cui ha in comune il tema della confusione sessuale, così come una lunghezza esagerata e una parte conclusiva che finisce per diventare un pochetto ripetitiva, visto che ATTENZIONE SPOILER anche in questo caso abbiamo un re-incontro doppio tra le due protagoniste, Adele ed Emma, che volendo si poteva ridurre a uno solo. FINE SPOILER
Questo giusto per andare a cercare il pelo nell’uovo. Che poi qualcuno di voi ha mai trovato un pelo in un uovo, in vita sua?
Che schifo!
Al di là come detto di questo piccolo difettuccio, che comunque contribuisce a renderlo ancora più umano e vivo, La vita di Adele è un filmone fiume meraviglioso che nel corso delle sue 3 ore conquista e travolge grazie alla sua impressionante intensità. Una pellicola che fa innamorare, non tanto della Seydoux dai capelli blu, ma di Adele.
Adele chi?
La vita di Adele è un film spezzato in due parti che parla di un cuore spezzato, quindi sì, alla fine in pratica è come una canzone di Adele. Quella di “Someone like youuuuu!”.
(voto 9/10)
Bellissimo film davvero e bravissima la protagonista, lo recensisco a breve pure io, ma condivido praticamente ogni tua parola!
RispondiEliminala vita di adele è la risposta a chi mi chiede perchè amo il cinema francese... ci siam capiti ;)
RispondiEliminaGolden Globe in arrivo...
RispondiEliminaL'ho già detto da qualche parte che è il mio film del 2013?
RispondiEliminaTUTTI ne parlano come estasiati. Devo assolutamente vederlo!
RispondiEliminaNon l'ho ancora visto, ma sarà una delle prossime visioni.
RispondiEliminaSe finiamo per essere d'accordo anche su questo comincerò a preoccuparmi più di quanto già non sia. ;)
Molto bello. Sì.
RispondiEliminaE la canzone dell'altra Adele ci sta: nell'incontro finale delle due sarebbe stata perfetta :P
Perché è bella la vita di Adele? Perché non parla dell'omosessualità in quanto tale (es: outing, sono davvero gay?, come la prenderanno i miei ecc ecc) ma parla di una storia d'amore...E lo fa in modo divino! Anche altri film italiani c'hanno provato (vd: come non detto) ma si sono sempre e solo concentrati sull'essere omosessuale, non sull'amore tra due persone che hanno una passione tanto sfrenata l'una per l'altra da non poter stare separati...Infatti la questione dell'outing non viene neanche sfiorata, come l'essere o non essere gay...Che importa, si amano! Ed è questa la cosa importante che nessuno ci aveva mai mostrato...I francesi sono avanti anni luce, non solo a livello legislativo su questo tema...Questa è la mia analisi un pò meno filmica ed un pò più sociologica...In fondo è il mio campo ;-)...Da guardare con persone profondamente omofobe!
RispondiEliminain Italia c'è giovanardi: senza il suo permesso film così non si fanno.
RispondiEliminauna delle prossime visioni quando la casa sarà un pochino sgombra perchè ho letto che in alcune scene è parecchio "forte"...Adoro Kechiche e su questo ti credo sulla parola...
RispondiEliminaAlla fine l'ho visto anche io.
RispondiEliminaGli darei un 8/10. Il film è praticamente perfetto, secondo me. Regia magistrale con quei costanti primi piani su Adele, una fantastica ode al corpo femminile che a tratti mi ha imbarazzata ed eccitata, e una trama fluidissima e pure straziante in alcuni punti. Però, in tutta sincerità non mi ha lasciato nulla. Sembra strano eh, io che nei drammoni ci sguazzo, però oltre all'oggettiva bellezza dell'insieme, quando è finito non mi è rimasto altro. Per questo 8 su 10.
che film signori! un semplice filme d'amore vero e libero...che dire di più?
RispondiEliminaInvece a me è piaciuta molto di più la seconda parte, il capitolo due. Film immenso!
RispondiEliminaa me invece non è proprio piaciuto: l'ho trovato lento e noioso...
RispondiEliminaVero... solo perché hanno scelto una ragazza topa non vuol.dire che sia un bel.film
EliminaEh, bellissimo. Il titolo del film dice tutto.
RispondiEliminaUn film meraviglioso...Vivo, nel senso pieno del termine.
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