domenica 15 giugno 2014

BOTTE DI FORTUNA, MA BOTTE DI CULO ZERO




Botte di fortuna
(USA 2012)
Titolo originale: The Brass Teapot
Regia: Ramaa Mosley
Sceneggiatura: Tim Macy
Cast: Michael Angarano, Juno Temple, Alexis Bledel, Billy Magnussen, Alia Shawkat, Bobby Moynihan, Steve Park, Jack McBrayer, Debra Monk, Thomas Middleditch, Matt Walsh, Cristin Milioti
Genere: (s)fortunato
Se ti piace guarda anche: Rapture-Palooza, Fatti, strafatti e strafighe, Jumanji, L’arte di cavarsela

Quali dolori sopportereste per denaro?
Io, da buon sadomasochista quale sono, arriverei ad accetterei di:

  • Fare una maratona di inguardabili film action selezionati apposta per me dal mio blogger nemico Mr. James Ford.
  • Andare a letto con Conchita Wurst.
  • Guardarmi tutti gli episodi di tutte le stagioni di Walker Texas Ranger con l’amichevole compagnia di Chuck Norris in persona che replica su di me le mosse compiute sullo schermo.
  • Giocare una partita a calcetto con gli amici selezionando volutamente Paletta in squadra con me.
  • Considerare Laura Pausini una cantante rispettabile e, per dimostrarlo, assistere a un suo INTERO concerto.
Nah, quest’ultima cosa mi sa che non la farei per nessuna somma di denaro al mondo. I protagonisti di Botte di fortuna invece non si fanno alcun scrupolo e accettano in pratica qualsiasi tipo di cosa dolorosa per denaro. Accettano persino che il loro film, originariamente intitolato The Brass Teapot ovvero La teiera d’ottone, esca in Italia con questa assurda vanziniana denominazione, Botte di fortuna, e per altro mi risulta sia stato distribuito solo per il mercato home-video.

Cosa succede in questo film dal titolo tanto sfortunato?
Succede che i due protagonisti, il simpatico Michael Angarano e la simpatica ma soprattutto sexy gnocchetta Juno Temple, una coppia di giovani sposini, un giorno per caso trovano una teiera d’ottone. Trovano non è la parola più esatta… Diciamo che Juno Temple la ruba a una povera vecchina che di lì a poco morirà.
La teiera d’ottone non è però solo una semplice teiera d’ottone di quelle che si vedono tutti i giorni. Anche in questo caso si fa per dire, considerando che io in tutta la mia vita credo di non aver mai visto una teiera d’ottone prima di questa bislacca pellicola.
L’unica altra teiera a cui sono abituato è La teiera volante, ovvero il blog di Lucien. Per il resto, io il tè me lo faccio quasi tutte le mattine, ma dentro un semplice merdoso pentolino a buon mercato e poi lo verso nella scodella senza l’utilizzo di sofisticate teiere.

Dicevo che la loro non è una semplice teiera. È una teiera magica. Ogni volta che qualcuno si fa del male o prova del dolore, sia fisico che psicologico, mentre si trova vicino ad essa, dalla teiera spuntano fuori delle banconote. Dei bei dollaroni fumanti tutti da spendere. Una volta che scoprono ciò, Juno Temple e Michael Angarano si danno alla pazza gioia. O meglio al pazzo dolore. Si provocano del male in tutti i modi possibili pur di far sputar fuori alla teiera dei soldi. Da squattrinati quali erano, lui lavorava in un call center mentre lei era una laureata che non riusciva a trovare un lavoro all’altezza dei suoi studi (no, a sorpresa il film non è ambientato in Italia!), si trovano così a nuotare nel denaro come Paperon de’ Paperoni. Come ben si sa, il denaro cambia le persone e, come diceva Notorious B.I.G., mo’ money mo’ problems, più soldi più problemi. Io non so se aveva ragione, ma proverei ad avere tanti soldi giusto per vedere se è vero. Fatto sta che i due, da simpatici fancazzisti quali erano, si trasformano in delle persone orribili, disposte a fare del male a se stessi e pure agli altri per denaro.

Lo spunto di questa pellicola è parecchio originale e curioso. Il film è fondamentalmente una commedia, ma ha anche dei risvolti fantasy che, almeno all’inizio, lasciano presagire a uno di quei filmoni anni ’90 per tutta la famiglia in stile Jumanji, con la teiera del potere che ricorda pure il tesssssoro de Il signore degli anelli. Nonostante questi vaghi riferimenti, Botte di fortuna non entra mai del tutto in territori fantasy per restare in quelli della comedy grottesca, avvicinandosi dalle parti di film come Fatti, strafatti e strafighe, ma senza provocare mai vere risate.
Botte di fortuna non azzecca allora la classica botta di fortuna e non riesce a trasformare una trama sconclusionata e spesso non solo assurda, quanto propria scemotta, in una pellicola davvero convincente. Sarà perché in casi come questo una semplice botta di fortuna non basta. Ci va proprio una gran botta di culo.
(voto 5,5/10)

9 commenti:

  1. ecco che fine aveva fatto, doveva uscire in sala tipo 3 anni fa! Sembrava una cosa cattivissima stile regia di Danny De Vito, ma forse non altrettanto riuscita...

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  2. La trama sembra carina ma non avendolo visto non posso farmi un'idea! Dato il tuo voto non troppo alto non so se segnarlo tra i prossimi da vedere...

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  3. Mi viene solo da dire: "No, vabbhè..."

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  4. Mi sa tanto che lo eviterò come Paletta. ;)

    Comunque sulla maratona di film action ci sono. Quando vuoi. ;)

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  5. Mah, mi è sfuggito, ma non fa niente. Poi lei - che è tanto caruccia - mi sta sulle palle in maniera assurda. Sarà che ha fatto Espiazione e, insieme a quella stronzaccia della Ronan (che però adoro, anche se nel film di Wright ha un personaggio da spedire alla presenza di Hitler), la odio inconsciamente per il suo ruolo. Per Conchita niente da fare... Se vuoi, vediamo che dice Platinette ;)

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  6. io resto curioso, anche se sono abbastanza sicuro che non ci trovero niente di che

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  7. Peccato perchè l'idea non sembrava male,ma mi dà idea che se chiedo al mio Sire di guardarlo,me le dà lui le botte,e senza manco far spuntare i soldi dalla teiera.Lasciamo stare,và!

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  8. Io vedo solo una ragazza cristiana che è disposta a farsi male da sola per soldi o a farsi fare male dal suo ragazzo per soldi. Dunque il film espone una verità di molte ragazze cristiane che in effetti sono fondamentalmente cattoliche: se il marito le picchia lo denunciano ma se egli pagasse per picchiarle starebbero zitte. Vi è anche la componente del solito falso eroe che è onnipresente in moltissimi film moderni. Questa volta è il cinese che è fondamentalmente ateo e viene a distruggere la teira invece che trovare la soluzione vera. La soluzione è in effetti una malattia dello spirito che la teira porta alla luce.

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  9. Son riuscito a portarne or ora a termine la visione e pare che quest'idea l'avesse già avuta Dino Buzzati ne "La giacca stregata" racconto tratto da "La boutique del mistero",in cui il tipo infilava la mano in tasca di sta giacca confezionata da un sarto furbetto e indovinate che ne usciva? E subito dopo che succedeva? Si! Soldi&sciagure!! W la fantasia!ma c'è di peggio...

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