domenica 20 maggio 2018

Yes We Cannes 2018: premi, film più promettenti e porchet rouge





E anche quest'anno non sono stato a Cannes. Non ho visto un solo film in Concorso, o fuori Concorso, così come della sezione Un Certain Regard, né tanto meno della Semaine de la Critique. Non sono stato all'amfAR Gala, né mi sono avvicinato a meno di 300 km al Palais des Festivals et des Congrès. Tutti “piccoli” dettagli che comunque non mi impediscono certo di parlare del Festival. Addirittura di farne un resoconto più o meno completo.

Per prima cosa partiamo con i vincitori. Tanto basta fare un copia/incolla da altri siti più competenti di questo e les jeux sont faits.

Festival di Cannes 2018, i vincitori



La Palma d'Oro è stata consegnata dalla presidentessa di giuria Cate Blanchett al giapponese Shopliftters, ma c'è stata (doppia) gloria anche per l'Italia, con il premio alla sceneggiatura andato ad Alice Rohrwacher per Lazzaro felice, ex aequo con l'iraniano Trois Visages, e il prix di miglior attore mascolino portato a casa da Marcello Fonte, che sarà anche un uomo-cane, ma a quanto pare non è certo un attore-cane.

"Miglior attore Marcello Fonte? E chi cacchio è???"

Concorso
Palma d'oro: Shoplifters (Manbiki kazoku) di Hirokazu Kore'eda (Giappone)
Grand Prix Speciale della Giuria: BlacKkKlansman di Spike Lee (Usa)
Prix de la mise en scène: Cold War (Zimna wojna) di Pawel Pawlikowski (Polonia)
Prix du scénario: Lazzaro felice di Alice Rohrwacher (Italia) ex aequo con Trois Visages di Jafar Panahi (Iran)
Prix d'interprétation féminine: Samal Yeslyamova per Ayka di Sergey Dvortsevoy (Kazakistan)
Prix d'interprétation masculine: Marcello Fonte per Dogma di Matteo Garrone (Italia, Francia)
Premio della giuria: Capharnaüm di Nadine Labaki (Libano)
Palma d'oro speciale: Le livre d'image, regia di Jean-Luc Godard (Svizzera)

Un Certain Regard
Premio Un Certain Regard: Gräns di Ali Abbasi
Premio speciale della Giuria: Chuva é cantoria na aldeia dos mortos di João Salaviza e Renée Nader Messora
Miglior regia: Sergei Loznitsa per Donbass
Miglior interpretazione: Victor Polster per Girl
Miglior sceneggiatura: Meryem Benm'Barek per Sofia

Settimana Internazionale della Critica
Gran Premio Settimana Internazionale della Critica: Diamantino di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt
Premio Louis Roederer per la Rivelazione: Félix Maritaud per Sauvage
Premio SACD: Kona fer í stríð di Benedikt Erlingsson
Aide Fondation Gan à la Diffusion: Sir di Rohena Gera
Premio Scoperta Leica Cine del cortometraggio: Ektoras Malo: I Teleftea Mera Tis Chronias di Jacqueline Lentzou
Premio Canal+ del cortometraggio: Un jour de mariage di Elias Belkeddar

Quinzaine des Réalisateurs
Premio Art Cinéma: Climax di Gaspar Noé
Premio Europa Cinema Label: Troppa grazia di Gianni Zanasi
Premio SACD: En liberté! di Pierre Salvadori
Premio Illy per il cortometraggio: Skip Day di Patrick Bresnan e Ivete Lucas

Cinéfondation
Primo premio - El Verano del Léon Eléctrico di Diego Céspedes
Secondo premio - Kalendar di Igor Poplauhin
Terzo premio - Inanimate di Lucia Bulgheroni

Altri premi
Caméra d'or: Girl di Lukas Dhont
Premio Fipresci:
Concorso: Burning di Lee Chang-dong
Un Certain Regard: Girl di Lukas Dhont
Settimana Internazionale della Critica: Egy Nap di Zsofia Szilagy
Premio della Giuria Ecumenica:
L'Œil d'or Jury: La strada dei Samouni di Stefano Savona
Menzione speciale a Libre di Michel Toesca e The Eyes of Orson Welles di Mark Cousins
Queer Palm: Girl di Lukas Dhont
Premio François Chalais:
Dog Palm: L'intero cast canino di Dogman
Gran premio della giuria al pechinese immaginario di Diamantino
Cannes Soundtrack Award: Roman Bilyk, German Osipov e i Zveri per Leto
Trofeo Chopard:
Rivelazione femminile: Elizabeth Debicki
Rivelazione maschile: Joe Alwyn

Premio speciale
Carrosse d'Or - Martin Scorsese


Adesso andiamo con una classifica più personale. I film passati a Cannes che, del tutto a scatola chiusa, mi ispirano di più. Quelli che spero di vedere al più presto, sebbene ahimè lontano dal sole e dal glamour della très chic Costa Azzurra.

Cannes 2018, i film più attesi da Pensieri Cannibali


10. The Man Who Killed Don Quixote

Terry Gilliam c'ha messo tipo 20 anni e c'ha quasi rimesso le penne per portare questo film a compimento e alla sua anteprima mondiale a Cannes 2018. Speriamo ne sia valsa almeno la pena.




9. Dogman

Film di Matteo Garrone già molto pompato, sia in patria che fuori, non so perché ma ho la sensazione che potrei trovarlo parecchio sopravvalutato. Nonostante ciò, o forse proprio per questo, sono curioso di vederlo.




8. BlacKkKlansman

Un film su due agenti infiltrati nel Ku Klux Klan? Tematica esplosiva e potenzialmente pesante, che pare sia stata trattata con toni leggeri e brillanti da Spike Lee. Promette bene.




7. Girl

Film olandese-francese su una ragazza trans che sogna di diventare ballerina. In molti lo hanno indicato come la vera rivelazione di quest'edizione di Cannes e io per una volta mi voglio fidare di questi misteriosi "molti".




6. Cold War

Il nuovo film del polacco Paweł Pawlikowski, già regista del notevole Ida, sembra essere una di quelle opere raffinate, radical-chic, fredde ma non troppo, con tutte le carte in regola per conquistare i miei occhi e il mio cuore.




5. Wildlife

L'opera prima dietro la macchina da presa dell'indie-star Paul Dano, che l'ha pure co-sceneggiato insieme alla sua adorabile compagna Zoe Kazan, con protagonisti Carey Mulligan e Jake Gyllenhaal. È passato piuttosto in sordina nella Settimana Internazionale della Critica, però io sono già pronto a eleggerlo a mio nuovo cult indie personale.




4. Under the Silver Lake

Il regista di quel gioiellino di It Follows, David Robert Mitchell, alle prese con un thriller-noir di cui non si è parlato molto, ma su cui io punto molto.




3. Leto

Non un film su Jared Leto e i suoi Thirty Seconds to Mars, come si potrebbe evincere dal titolo, bensì un film su Viktor Coj e i suoi Kino, la più importante rock band russa degli anni '80. Non li conosco, eppure ho il presentimento che questa pellicola potrebbe farmeli amare quanto Sixto Rodriguez dopo Searching for Sugar Man.




2. Climax

Dritto per dritto dalla sezione Quinzaine des Réalisateurs, il nuovo film firmato da Gaspar Noé, un regista spesso anzi sempre estremo. Quasi quanto il tizio che occupa il primo posto di questa classifica cannibale.




1. The House That Jack Built

C'è gente che ha parlato di capolavoro e c'è gente che ha abbandonato la proiezione schifata. Una reazione migliore al nuovo controverso lavoro del sempre controverso Lars von Trier non poteva esserci. Adoro i film che dividono e sono pronto ad adorare pure questo nuovo più violento che mai film del pazzo regista danese.




Per non farci mancare nulla (a parte l'aver visto anche soltanto mezzo film), ecco anche il red carpet. O meglio il red porchet. O meglio, visto che “siamo” (si fa per dire) in Francia, il prestigioso e super glamour porchet rouge.

Cannes 2018, il porchet rouge

Premio speciale alla più scalza (e rebel rebel)
Kristen Stewart


Gran Premio della Giuria alla coppia più bella
Kristen Stewart e Cate Blanchett
Progetti per il futuro: trovare qualcuno che mi guardi come Kristen Stewart guarda Cate Blanchett


Palma d'horror al peggior look
Lars von Trier


Palma d'Oro alle più fighe

10. Hailey Baldwin


9. Irina Shayk


8. Chiara Fregnagni Ferragni


7. Olga Kurylenko


6. Kendall Jenner


5. Emilia Clarke


4. Jessica Chastain & Friends


3. Léa Seydoux


2. Irina Starshenbaum (del film Leto)


1. Úrsula Corberó (della serie La casa de papel)



8 commenti:

  1. Quest'anno, meno glamour e patinato del solito, c'erano bei film.
    A parte Dogman che ho visto e apprezzato lo scorso giovedì (meritatissimo il premio per Fonte, magnifico soprattutto nel finale), degli italiani mi ispiravano moltissimo anche Lazzaro Felice ed Euforia della Golino. Von Trier lo temo, mentre del vincitore mi recupero Ritratto di famiglia con tempesta (poco amo il cinema giapponese, ma mi ha sempre attirato il titolo).

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  2. Ha vinto l'ennesimo film buonista. Un errore non accettare Loro di Sorrentino (bastava inglobarlo in un unico film). Così come non portare il genio Von Trier in concorso. Dogman bel film ma chi parla di capolavoro è a digiuno di cinema neorealista. Qui la mia recensione...sulle recensioni.http://ilmondoper.blogspot.com/2018/05/leducazione-sentimentale-alla-critica.html
    ps: Urusla Corbeiro senza capelli a caschetto è meno bella (sono un fan delle tipe con quella pettinatura, capitemi, alla Louise Brooks).

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    1. Jean Luc, non lamentarti troppo che quest'anno hanno premiato anche te. ;)
      Però come mai non eri presente alla cerimonia di chiusura?

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    2. Sai, io vivo ormai in un paesino svizzero lontano da tutti, gente che non mi riconosce (calcola che la gente di qua non riconoscerebbe nemmeno la commissaria de La casa di carta in wonderbra). Insomma, passo il tempo a pensare ai miei grandi amori: la Karina, Anne Wiazemsky (eroina interpretata da Stacy Martin ne "Il mio Godard", e purtroppo deceduta pochi mesi fa, e a cui ho dedicato la cover blog) però...però...ti sei distratto, Marco: in un certo modo c'ero,a Cannes, eh: http://www.bestmovie.it/news/cannes-2018-lultima-provocazione-jean-luc-godard-la-conferenza-stampa-sullo-smartphone/637251/
      ps: ca...,volo, ma per anni non hanno premiato i miei capolavori, e ora due riconoscimenti in due partecipazioni...valle a capì 'ste giurie..manca solo che fanno un film ispirato alla vicenda del Canaro che la critica osanna (non io), e poi siamo a posto..😂

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  3. Ci sono state polemiche, ma quest'anno è la premiazione che mi è piaciuta di più... Ancora di più dello scorso anno.

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  4. Non l'ho seguito per nulla, ma qualcosa di interessante pare esserci.
    E non vedo l'ora di scontrarci di nuovo su Von Trier! ;)

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  5. Ho seguito pochissimo Cannes, ma direi che attendiamo con ansia gli stessi titoli e più o meno nello stesso ordine, speriamo non possano poi deluderci o dividerci ancora ;)

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