lunedì 26 novembre 2018

First Man - Il primo uomo che ha fatto finta di andare sulla Luna







C'era una volta un bambino di nome Giggino. Anche noto dagli amici e pure dai nemici come Di Maio. Prima di andare a letto, ogni sera chiedeva al suo padrino Beppe di raccontargli una storia della buonanotte. Una storia tratta dal Grande libro delle verità pentastellate.

Uno dei racconti che gli piacevano di più era quello sui vaccini. Secondo questo racconto, i vaccini sono stati inventati da Beatrice Lorenzin per mettere paura ai suoi figli. L'ex ministro della salute minacciava i suoi pargoli dicendo loro che, se non si comportavano bene, avrebbe fatto vaccinare prima loro, poi tutta l'Italia e quindi tutto il mondo.


In questo modo, nessun bambino si sarebbe mai più ammalato e non avrebbe mai più saltato un solo giorno di scuola. Così facendo i bambini avrebbero imparato tutte le false storie raccontate nei libri scolastici. Avrebbero pure imparato a usare i congiuntivi in modo corretto e un giorno si sarebbero persino laureati. Avrebbero ottenuto quel pezzo di carta inutile. O se non altro che non permetterà loro di diventare vicepremier. Basta prendere i vicepremier attuali. Quanti di loro sono laureati?
Lo 0%, ecco quanti. Questa è una statistica affidabile, vera, mica come quelle fantasiose e ancora tutte da dimostrare dell'ISTAT.

Un'altra storia che Giggino amava ascoltare era quella delle scie chimiche. Al riguardo erano sempre circolate parecchie voci. La versione ufficiale presente sul Grande libro delle verità pentastellate è che le scie chimiche sono diffuse da Pollon, divinità greca realmente esistente, come anche Cristina D'Avena potrà testimoniarvi di persona. Il motivo? Pollon distribuisce le scie chimiche per far felici i suoi amici orsi. “Sembra talco ma non è, in realtà è una bella scia. Se la assaggi o la respiri, ti dà subito l'allegria!”.


C'è pure la canzoncina. Avete bisogno di altre prove a supporto di questa tesi?



Il racconto preferito in assoluto da Giggino, oltre a quello sulla scoperta dell'acqua calda, era però quello del primo uomo sbarcato sulla Luna: Matteo Salvini. Sì, avete capito bene. Matteo Salvini. Ed era stato tutto merito suo, di Giggino. Quando venne mollato su Instagram da Elisa Isoardi, il povero Matteo stava davvero male. Pensate che per due giorni non twittò nemmeno una volta. Per tirargli su il morale, Giggino ebbe una delle sue brillanti idee: “Matté, conquistiamo la Luna, così gliela facciamo vedere noi a quei burocrati bruttoni di Bruxelles chi fossero gli incapaci!”.
Salvini gli rispose: “Ok, Giggino, le tue idee sono sempre fantastiche, però hanno sempre un problemino: come fare a realizzarle?”.
Giggino gli consigliò in questo caso di andare a trovare Loredana Bertè: “Ha cantato il successo 'E la Luna bussò', lei saprà di sicuro consigliarti cosa fare.

Salvini un po' scettico andò a bussare a casa della Bertè, che quando aprì la porta sembrava mezza ubriaca e mezza fatta. Tutto nella norma, quindi. Loredana disse a Matteo che nell'armadio della sua camera da letto era presente un portale che teletrasportava direttamente sulla Luna. Lei non aveva mai provato, perché aveva troppa paura di entrarci, ma era sicura che fosse così. Salvini, anche se era ancora piuttosto diffidente riguardo alle teorie di Di Maio e della Bertè, si fece coraggio ed entrò nell'unico armadio più pieno di vestiti osceni di quelli della pretty little liar Aria Montgomery al mondo e finì... sulla Luna. Era vero! Era tutto vero! Le str... pardon, le storie di Di Maio e della Bertè erano vere, chi l'avrebbe detto?

Fu allora che Matteo Salvini aprì una diretta Instagram per documentare l'impresa e pronunciò le famose parole: “Un piccolo passo per me, un gigantesco balzo nella lotta contro gli extraterrestri extracomunitari per l'umanità”. A questo punto Salvini si mise a cacciare Alien, gli alieni di Independence Day e pure il povero innocuo E.T. a suon di calci rotanti ed è per questo che oggi sulla Luna non sono più presenti forme di vita. Le ha eliminate tutte Salvini, salvando così le coste italiane dallo sbarco degli alieni extracomunitari che minacciavano di immigrare nel nostro paese per cercare di rubarci il prezioso reddito di cittadinanza galattica.

"Sono come Superman...
Un momento, non sono proprio come lui. Quello era un super extraterrestre super extracomunitario."


Questa è la storia pentastellata del primo uomo sulla Luna. C'è poi un'altra teoria, ritenuta vera da quelle persone che credono alla finzione cinematografica, che sostiene che il primo uomo sulla Luna sia stato un certo Ryan Gosling ed è quella messa in scena da First Man - Il primo uomo, non a caso un film totalmente fantascientifico.


First Man - Il primo uomo
Regia: Damien Chazelle?
Cast: Ryan Gosling, Claire Foy, Kyle Chandler, Jason Clarke, Corey Stoll, Patrick Fugit, Christopher Abbott, Pablo Schreiber, Lukas Haas, Shea Whigham, Olivia Hamilton


Così come quella di Salvini, anche questa storia parte da un cuore spezzato. Quello di Ryan Gosling, reduce dalla fine della storia d'amore con Emma Stone. Ryan Gosling, come tutti sanno, è un pianista e cantante, famoso per aver scritto la canzone “City of 5 Stars”, la Città dei Cinque Stelle, che parla di Roma ed è dedicata alla sindaca: “City of 5 Stars, are you shining just for Virgy?”.



Ryan però volta pagina e si scorda di Emma Stone, sposando... la regina Elisabetta II?!?


Vi sembra una cosa possibile? La regina che sposa un pianista? È un po' come se un principe sposasse un'attrice... è una cosa che nella casa reale inglese non si è mai vista.


Preso da manie di grandezza, Ryan decide inoltre di diventare un astronauta. Il risultato si preannuncia disastroso, come quando Michael Jordan ha deciso di lasciare il basket per giocare a baseball, e invece la NASA non solo gli dà corda, ma lo ingaggia addirittura per guidare la prima missione dell'uomo sulla Luna.


L'unico che sembra rendersi conto dell'assurdità della situazione sembra essere suo figlio. Quando la madre, la regina Elisabetta II gli annuncia: “Tuo padre andrà sulla Luna.” Lui risponde: “Ok... posso andare a giocare fuori?”. Persino un bambino non ci crede che il pianista Ryan Gosling possa andare sul serio sulla Luna, e invece secondo questo film è tutto successo realmente.

La cosa più assurda della pellicola comunque è un'altra. First Man NON è diretto da Steven Spielberg. È prodotto da lui, sembra girato da lui, o da Ron Howard, ma alla regia c'è un altro: Damien Chazelle. Il regista del folgorante Whiplash e del capolavoro assoluto La La Land ha sul serio girato questo film, prevedibile e scontato dal primo all'ultimo istante, ricco di retorica, buoni sentimenti, patriottismo e hollywoodianate assortite, un biopic tradizionale che più tradizionale non si può, in cui i pochi momenti buoni sono non a caso quelli in qualche modo musicali, con una sceneggiatura che sembra una versione leggermente romanzata ma nemmeno troppo di quanto si può leggere dell'evento su Wikipedia e che racconta di un uomo che sarà anche finito sulla Luna e sui libri di Storia, ma è dotato di un appeal cinematografico pari allo zero?


Damien Chazelle non può avere davvero diretto un film così. Andiamo, ma chi è che mette in giro queste assurde fake news?
(voto 5/10)

13 commenti:

  1. Se neanche la nostra adorazione per Damien non può salvarci dalla noia, comincio ad avere paura.
    A questo punto, non mi faccio grandi problemi per averlo mancato al cinema. L'hai descritto proprio come me lo immaginavo.

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  2. Volete la verità, tutte la verità, nient'altro che la verità?
    THE FIRST MAN è stato Totò nel 1958 (regia di Steno) Nel cast ci sono anche Tognazzi, Salce e la Milo; ma l'unico umano a mettere piede sulla luna è Totò

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  3. La smettiamo di parlar bene di quella merda sopravvalutata di Lalaland perfavore? A confronto questo first man é quarto potere

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    Risposte
    1. mettiamola così, anonimo
      quando avrai il coraggio di dirci come ti chiami ti dirò perché LA LA LAND mi piace tanto

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    2. Ah beh guarda, caro signor Sgrunt (di nome o di cognome?) Non tutti abbiamo le palle di inventarci un nickname con il quale scrivere online

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    3. Nome: Marco
      Cognome: Frangini
      sgrunt non è il più brillante dei nicknames
      ma è sempre meglio di Anonimo

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  4. “City of 5 Stars, are you shining just for Virgy?” mi ha spezzata definitivamente.

    Per quanto riguarda First Man avevo delle aspettative pazzesche. La cosa che forse mi ha traumatizzata di più è stata l'assenza quasi totale di musica. Il silenzio. D'altro canto ho pensato che magari il buon Damien volesse di proposito quell'impatto... Però a parte questo, a parte la meraviglia dello spazio ed etc, nonostante io sia del partito che piange ogni volta che sente una nota di The fools who dream, il buon Damienino mi è mancato. La bambina, mi aspettavo desse al tutto un impatto diverso. E invece è quasi solo silenzio. Ma forse Chazelle a questo giro voleva lasciarci davvero quello. Voleva che arrivasse anche il brivido freddo che il silenzio può imprimere.

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  5. Non il governo che vorrei, non il Chazelle che volevo. Davvero troppo classico, troppo distante dalla sua magia. Le aspettative si alzano, e anche se la regia resta notevole e il lato umano fa emozionare (almeno nel finale, nello sguardo grande della Foy), poco ci si appassiona.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. La prima parte del post mi ha fatto ribaltare dalla sedia. Geniale. Sulla seconda dico solo due cose: First Man non è un capolavoro ma sa raccontare e Armstrong schivo e emozionalmente anaffettivo come sembra che fosse non lo avrebbe gradito

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  8. Complotto!
    Ma davvero c'è chi pensa che un uomo possa girare un film sullo sbarco sulla Luna?
    😂😂😂

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  9. Idea del post folle e divertente.
    Il film ancora è in lista d'attesa, sono curioso di capire se ci riporterà su sani binari divergenti dopo la parentesi di La la land, che ci aveva messi fin troppo d'accordo. ;)

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