Sanremo is coming. Suona come una minaccia, probabilmente lo è, però - ammettiamolo - tanti di noi non vedono l'ora che cominci. Il Festival 2020 è stato l'ultimo ricordo felice e spensierato dell'epoca pre-Covid. La speranza è che anche quest'anno ci renda tutti più leggeri, almeno per una settimana.
In attesa di scoprire se quest'anno Sanremo ci regalerà qualche gioia, come a sorpresa è successo lo scorso anno, ecco un po' di musica sentita da queste parti nelle ultime settimane, divisa tra ciò che mi ha convinto e ciò che mi ha lasciato perplesso.
Per me è no
6. Foo Fighters
La prima impressione è che con il loro nuovo album "Medicine at Midnight" i Foo Fighters abbiano voluto fare un disco divertente. C'è dentro un po' di funky alla Beck, un po' di glam rock, un tocco vagamente pop qua e là. La seconda impressione è che il risultato non è che sia così divertente o frizzante come sperato, e che nemmeno loro stessi si siano divertiti più di tanto a realizzarlo. Suona tutto troppo stanco. Che poi a un gruppo nato dalle ceneri dei Nirvana non si chiede il divertimento. Vogliamo la tristezza. Vogliamo il male di vivere.
Mi spiace parlare male di Dave Grohl, per me è quasi come uno di famiglia, quindi non lo farò. Dico solo che da lui mi aspettavo di più e questo invece è l'ennesimo disco deludente di un gruppo che agli inizi ci aveva regalato dei pezzi notevoli e poi si è spento sempre di più. Se non altro, rispetto ai lavori precedenti, qua dentro almeno ci sono un paio di canzoni che si salvano, come la ballatona alla Soundgarden "Waiting on a War" e l'omaggio a Lemmy dei Motörhead con "No Son of Mine".
5. Achille Lauro
"Che succede?" si chiederebbe Morgan. Sono sorpreso io per primo, ma questa volta Achille Lauro ha tirato fuori una canzone che non mi piace. Sperando che presto ritorni a convincermi come nelle puntate precedenti, la sua nuova "Solo noi", che pare quasi un ibrido mal riuscito tra i Blink-182 e Vasco Rossi, non fa per me.
4. Mahmood
"Non sarò mai uno di quei rich kid... io sarò sempre un Cannibal Kid".
Mahmood, il testo della tua nuova canzone "Inuyasha" non è male. Quell'autotune però te lo buco!
3. Gazzelle
Una volta Gazzelle non mi dispiaceva nemmeno, ma da quando mi hanno fatto notare che ha la stessa voce di Pupo, non riesco più ad ascoltarlo. Mi fa l'effetto di un film di Shyamalan spoilerato. E dopo aver rivelato questa similitudine anche a voi, buon ascolto del suo nuovo album “OK”!
Se ce la fate.
2. Unghetto Mathieu
"Barbie Girl" degli Aqua è un capolavoro degli anni '90. Sto esagerando?
Non sto esagerando. Quando si tocca un pezzo del genere, quindi, prima bisognerebbe sciacquarsi la bocca con l'Aqua.
Unghetto Mathieu ha preso quel caposaldo della musica pop, ci ha messo sopra dei versi trap a caso, e l'ha devastato totalmente. Imperdonabile.
1. Ligabue
“Mi ci pulisco il cuore”: che canzone di me...diocre livello.
Luga, permetti una domanda? Ma il bellissimo testo di questa canzone l'hai scritto su un pezzo di carta igienica mentre stavi ca...ntando?
Per me è boh
Nick Cave & Warren Ellis
I dischi di Nick Cave in genere non sono proprio allegri e solari. Potete immaginarvi quindi cos'abbia potuto registrare durante un lockdown, per di più passato in compagnia del suo storico collaboratore Warren Ellis, che non è proprio come trascorrerlo insieme a Dakota Johnson nella "stanza dei giochi". Che credo sia quello che sta facendo Chris Martin in questo momento, o almeno così immagino.
Nick Cave e Warren Ellis hanno tirato fuori a sorpresa un album intitolato "Carnage", che è un po' la versione in musica dell'omonimo film di Roman Polański: un'apocalisse casalinga. Come di solito capita con i lavori firmati dal Nicola Caverna, un po' mi affascina, un po' mi annoia e un po' mi spaventa.
Per me è sì
9. Phoebe Bridgers
Negli scorsi giorni Phoebe Bridgers ha partecipato per la prima (e forse ultima) volta al Saturday Night Live, come ospite musicale. Alla fine della performance della sua "I Know the End" ha spaccato, o più che altro ha tentato di spaccare, una chitarra elettrica. Apriti cielo! L'hanno accusata di essere una ragazzina privilegiata che ha buttato all'aria un sacco di soldi. Lei ha risposto che aveva avuto la preventiva approvazione da parte della Danelectro, la casa produttrice dello strumento, e che costava circa 85 dollari. Ok, sossoldi, però ci sono sicuramente un sacco di esibizioni con esplosioni e giochi di luce che costano molto di più e nessuno batte ciglio. Per quanto mi riguarda, il suo è uno dei pochi gesti rock visti di recente, quindi non rompete le scatole. Semmai rompete le chitarre!
Da applausi il post, retwittato dalla stessa Phoebe Bridgers, in cui il comico Drew Gooden dice: "Sono così deluso da Phoebe. Ci sono milioni di ragazzi affamati là fuori che avrebbero voluto mangiare quella chitarra. E ora nessuno può farlo. Non riesco a smettere di piangere".
I am so disappointed in Phoebe. There are millions of hungry kids out there who would have loved to eat that guitar. And now no one can eat it. I can’t stop crying. https://t.co/x3qBzAP8qV
— Drew Gooden (@drewisgooden) February 7, 2021
8. Videoclub
Ma che ne sanno i 2000 degli anni ’80? Beh, i Videoclub ne sanno. I membri di questo duo francese sono due tra i più grandi nostalgiconi degli anni ’80. Quasi ai livelli di Amadeus. C’è giusto un piccolo particolare: sono entrambi nati nel 2001 e quindi gli 80s sono stati vissuti in diretta a malapena dai loro genitori. Poco importa. Il loro revival alla Stranger Things è così genuino e sentito da risultare tanto naïf quanto irresistibile. Con i Videoclub è sempre Il tempo delle mele.
7. slowthai
Cercate un bel disco di musica rap, intendo musica rap e non trap, a tratti divertente, a tratti riflessiva, a tratti proprio cattiva?
Ecco a voi l'album giusto. Il britannico slowthai ha sfornato "TYRON", ed è super malato.
6. Balthazar
Ci sono cose perfette per la mattina. Per un dolce risveglio. No, non è l’inizio di uno spot del Mulino Bianco. È l’inizio del mio spot, non retribuito, a "Sand", il nuovo disco dei Balthazar. Un gruppo belga che fa una musica indie funk molto rilassata e rilassante. Chillout, si sarebbe detto qualche anno fa quando questo termine era cool. Qualcuno potrebbe definirla musica stilosa perfetta per i pubblicitari e forse è davvero così. Io comunque ci tengo a sottolineare che i pubblicitari, e gli scienziati della comunicazione in generale, in genere hanno un ottimo gusto musicale. Balthazar, e sarà subito un buongiorno. Ok, mi sa che mi sono fatto prendere un po’ troppo la mano da ‘sta cosa della pubblicità.
5. Hayley Williams
La cantante dei Paramore nel corso del lockdown, anzi dei lockdown, ha realizzato quello che lei stessa ha definito il suo personale "Folklore". Pur non possedendo la stessa forza comunicativa e la stessa immediatezza pop di Taylor Swift, il suo "Flowers for Vases / descansos" mantiene fede alle promesse e alle premesse ed è un gioiellino di lockdown folk da ascoltare tra una zona arancione e una rossa, e pure in zona gialla fa il suo porco dovere.
4. Black Country, New Road
Difficile definire la musica dei Black Country, New Road. E questo credo sia il più bel complimento si possa far loro. Finalmente un gruppo che sfugge alle definizioni. Se proprio vogliamo dare delle vaghe coordinate, viaggiano tra rock sperimentale e post-rock, con accenni jazz. La cosa migliore comunque - come dicono quelli bravi - è lasciare che sia la musica a parlare.
Curiosità: la bassista del gruppo è Tyler Hyde, figlia di Karl Hyde, il cantante degli Underworld, quelli di "Born Slippy". Buon sangue non mente.
3. Celeste
Quando
hai una voce simile a quella di Adele e uno stile musicale tra R&B,
soul e jazz rétro che riporta alla mente Amy Winehouse, è difficile
scrollarti di dosso tali simili paragoni. Sono solo le due cantanti
britanniche probabilmente più popolari di questo secolo. Confronti
impegnativi, certo, però sempre meglio un paragone con loro che con
Benji & Fede, per dire.
Con il suo album d'esordio, Celeste prova a uscire
dall'ombra delle due illustri colleghe sopracitate. Missione riuscita in
parte e, quando proprio fa pensare ad Amy o ad Adele, non è che ci si
sta a lamentare troppo, ecchecchezzo. “Not Your Muse” è una galleria di
canzoni raffinate e cinematografiche, alcune pronte per la colonna
sonora di un film di James Bond, altre per una romcom. Per adesso bene
così e l'impressione è che in futuro possa volare ancora più in alto. Il
suo nome è Celeste, ma il suo futuro è roseo.
2. Pale Waves
Più
che un gruppo realmente esistente, i Pale Waves sembrano usciti da una
mia fantasia erot... ehm adolescenziale. Sono un gruppo alternativo e
allo stesso tempo fanno canzoni molto immediate. Molto 90s/primi anni
zero. Hanno un look a metà strada tra My Chemical Romance e Placebo che
li rende perfetti per un film di Tim Burton. Hanno una cantante lesbica
stilosissima. Suonano una musica pop rock dalle tinte emo alla Avril
Lavigne dei primi tempi, non a caso la copertina del loro nuovo album
pare un omaggio a quella di “Let Go”.
Ecco, diciamo che il loro “Who Am
I?” è quasi un sequel/reboot dello storico esordio della cantante canadese,
realizzato comunque con gusto e personalità tutti loro. Non cambieranno
la storia della musica ma, se fossi un teenager oggi, i Pale Waves
sarebbero il mio gruppo preferito. E, anche se ormai non sono più un
teenager da un bel po', li amo 3000 lo stesso!
1. Wolf Alice
Guilty Pleasure del mese
MACE, BLANCO, Salmo
Il pezzo che nel periodo pre-sanremese sta dominando la classifica delle canzoni più vendute e ascoltate in Italia è "La canzone nostra" del brillante produttore Mace insieme al giovanissimo cantante Blanco, un classe 2003, e al rapper tricolore numero 1, Salmo. Un brano che nel testo cita "Nel blu dipinto di blu" e che a livello musicale mi ricorda un mix tra Burial, Kanye West ed Ennio Morricone. La prima volta che l'ho sentita la mia first reaction è stata un po' shock bæcouss, poi ascolto dopo ascolto sono arrivati i brividi e anche un dubbio: che sia forse una delle canzoni italiane più belle degli ultimi anni?
Cotta del mese
Dua Lipa
Il suo nuovo videoclip omaggia un celebre film. Vediamo quanto tempo ci mettete a capire quale.
Nel frattempo potete gustarvi Dua Lipa, che è sempre un bel vedere, oppure, se Dua non è il vostro genere, come protagonista del video c'è anche un'affascinante aragosta.
Video del mese
Fontaines D.C. "A Hero's Death"
Life ain't always empty. La vita, e i pub, non sono sempre vuoti. Gli irlandesi Fontaines D.C. ce lo ricordano con la loro malinconica esibizione live per The Tonight Show con Jimmy Fallon. Non un videoclip vero e proprio, ma è meglio di molti videoclip veri e propri.
Decisamente pollice su per Balthazar.. a Phoebe la chitarra je l'avrei spaccata in testa.. ahah
RispondiEliminaPerché, dico, perché mi trovo più preparata sui flop che sui top?
RispondiEliminaNon posso che concordare sullo svogliato Lauro, sul fastidioso Gazzelle, sull'eccessivo Mahmood e sulla certezza di Ligabue, a partire dall'orrido titolo.
La canzone nostra mi urta ma mi ritrovo a cantarla, non so decidermi, anche se forse i miei timpani sono troppo vecchi per certe urlate.