lunedì 10 maggio 2021

Allen's Festival





Rifkin's Festival


Il titolo è Rifkin’s Festival, ma quello più adatto sarebbe Allen’s Festival. Se il regista newyorkese organizzasse una karmesse cinematografica, e a questo punto dubito che qualcuno glielo permetta, sarebbe proprio come questo film.

"Cosa vi porto da bere?"
"Ma Woody, non fai più il regista?"
"No, adesso faccio il camerieire. Oh, devo pur pagarmi le spese legali e il cinema non rende più come una volta."

Una rassegna di classici del cinema europeo firmati da Federico Fellini e Ingmar Bergman, senza dimenticare la Nouvelle Vague di Jean-Luc Godard e François Truffaut. Capolavori omaggiati da Woody Allen a dovere, grazie anche al prezioso aiuto della sempre splendida fotografia di Vittorio Storaro, sotto forma di sogni in bianco e nero. Ma solo io sogno sempre a colori? Il mio sogno è quello di fare un sogno in B/N, prima o poi.

"Senza offesa per lei, Morte, ma avrei preferito fare una partita con Anya Taylor-Joy."

Tutte queste e altre citazioni sono inserite all’interno della classica romcom alleniana, in cui si muove un suo alter ego, Mort Rifkin interpretato da Wallace Shawn, attore caratterista qui alle prese con uno dei rari ruoli da protagonista della sua carriera.

"La docuserie Allen v. Farrow? Ok, lo ammetto, è stata una mia idea.
Così i big di Hollywood non vogliono più lavorare con Woody ed è stato costretto a ingaggiare me."

Insieme alla moglie Gina Gershon va in Spagna per partecipare al Festival internazionale del cinema di San Sebastián, dove finiscono per infatuarsi di altre due persone: una dottoressa interpretata dalla almodovariana Elena Anaya...


...e un regista iper radical-chic nei cui panni calza alla perfezione Louis Garrel.


Tutto già visto, non sarà il miglior Allen delle nostre vite, eppure il film in un colpo solo riesce a regalare una vacanza dolceamara in terra iberica, una seduta psicoanalitica e pure una lezione sulla Settima Arte. Una di quelle che negli USA non vedranno mai, visto che il regista è stato messo al bando, e che invece farebbe bene soprattutto lì, dove spesso si confonde il Cinema con i cinecomic.
(voto 6,5/10)



3 commenti:

  1. Gli americani sono diventati ipocriti e bigotti oltre ogni immaginazione. Figuriamoci se possono perdonare Woody, che ha l'aggravante di essere intelligente.
    Sabato (ricostituita la ballotta dei cinefili) andremo a vederlo. Recensirò.

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  2. Sto aspettando la serata giusta.
    Ma per Woody sono felice e speranzoso a prescindere. :)

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  3. È stata una mia impressione o dagli spezzoni mandati in onda da Fazio si nota un doppiaggio tremendo?

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