giovedì 10 febbraio 2022

Vive la France et vive Léa Seydoux!





France

France non è un film sulla Francia, la Nazionale campione del mondo prima con la squadra guidata da Zidane e poi con quella trascinata da Mbappé. Non è nemmeno una pellicola sulla Storia della Francia, anche se potrebbe essere un'idea, più per una serie che per un film. Ogni stato, o almeno quelli che possono permettersi di farlo, potrebbe produrre una serie Netflix sulla propria Storia. Ci sarebbe materiale per produrre potenzialmente infinite stagioni. Ad esempio da noi si potrebbe fare la Storia d'Italia da una presidenza di Mattarella all'altra.

"Ho una domanda per il nostro nuovo Presidente della Repubblica, Sergiò Mattarellà."

"Ma porca putain, io ero venuto a Parigi soltanto per fare un giro da turista alla Tour Eiffel, mica per essere eletto."

France non è nemmeno una fotografia della vera vita nella Francia contemporanea, come ad esempio Emily in Paris.

"Ah no?"

France non è nessuna di questa cose. È invece una satira spietata del giornalismo, che ne esce con le osse rotta, ma è anche e soprattutto un film su una donna di nome France, France de Meurs, la giornalista più celebre di Francia, quella con cui tutti vogliono farsi un selfie. Una specie d'incrocio tra Oriana Fallaci ai tempi in cui era una reporter e Barbara D'Urso. Dite che Barbara D'Urso non può essere considerata una giornalista?
Andate a dirlo all'Ordine dei Giornalisti, mica a me.


France de Meurs è interpretata dalla Dea Seydoux...
Pardon, volevo dire da Léa Seydoux, mi confondo sempre. La Seydoux in questo film è di una bravura e di una bellezza spaventosi.

"Sono persino meglio di Barbara D'Urso!"

A volte c'è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla”, diceva il ragazzo strambo di American Beauty, e qui Léa è ancora più bella di una busta di plastica che svolazza nell'aria. Cosa che detta così potrebbe non sembrare un granché, ma ricordo che quella è una delle scene più poetiche nella Storia del Cinema. Anche se oggi potrebbe fare incazzare qualcuno, tipo Greta Thunberg, perché non si gettano i sacchetti di plastica in giro, echecazzo.


"Chi ha buttato quel sacchetto di plastica?
Ditemi subito chi cazzo è stato!"

France è un film strano, anche se per gli standard del regista Bruno Dumont forse nemmeno tanto. Di quelli che partono in un modo e poi si trasformano in altro e che contengono alcuni momenti criptici che ti lasciano un po' così. Con una protagonista che non capisci se è una persona del tutto insensibile, oppure se è persino troppo sensibile. Che poi è la stessa cosa che non sono ancora riuscito a capire di me.
(voto 8/10)




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