martedì 31 gennaio 2023

Ma dici sul serie? Le serie belle e brutte (e quelle sopravvalutate) di Gennaio 2023





Quest'anno la rubrica mensile sulle serie TV, confermata da Pensieri Cannibali per una nuova stagione, propone una grande novità...
Beh, grande. Diciamo una pseudo novità. Le recensioni delle serie conterranno il voto finale. Certo, da un episodio all'altro il giudizio può cambiare e pure parecchio ed esprimere un voto è un modo brutale per giudicare la complessità di una serie e bla bla bla, ma è anche la maniera più sintetica per dare un giudizio e così ho deciso. L'udienza è tolta.



Serie belle e brutte del mese

La vita bugiarda degli adulti
(stagione 1)

Non mi è piaciuta La vita bugiarda degli adulti...
Bugia!
Cioè, a essere sinceri i bugiardi in generale non mi piacciono, adulti o meno che siano, mentre la serie "La vita bugiarda degli adulti" mi è garbata assai. È un nuovo adattamento di un romanzo di Elena Ferrante che presenta qualcosa in comune con L'amica geniale, innanzitutto l'ambientazione partenopea e il conflittuale rapporto di amoreodio tra due donne, ma per altri versi ne è lontano e segue una strada tutta sua.


Complice l'ambientazione 90s e un'ottima colonna sonora che comprende Almamegretta, 99 Posse e Massive Attack, ha una sua identità e, anche se a tratti sembra vagare senza meta, è un piacere vagare senza meta tra le viette di Napoli insieme alla rivelazione Giordana Marengo e alla sua idolesca zia interpretata da Valeria Golino. Questa serie si 'nu babbà!
(voto 7+/10)


The Last of Us
(stagione 1, episodi 1-2)

Più vivo in questo mondo e meno lo capisco. C'è qualcuno che può davvero entusiasmarsi per l'ennesima banale serie post-apocalittica già vista e stravista?
A quanto pare sì, TUTTI. The Last of Us ha un punteggio di 97% su Rotten Tomatoes e di 9.3 su IMDb, c'è già chi grida alla miglior serie del 2023 e in giro si sentono solo pareri più che positivi, mentre io mi sento The Last of Us rimasto a chiedersi come ciò sia possibile.

"Ma chiudi quella bocca, Cannibal Kid"

A tratti sembra di vedere un film di Roland Emmerich, e manco uno dei migliori. Per la maggior parte del tempo invece somiglia a un brutto episodio di The Walking Dead, che già non era il massimo della vita. In tutti i sensi. Tra scelte narrative prevedibili e ruffiane (l'ennesima persona che compie un eroico sacrificio per salvare gli altri, ancora?), dialoghi inconsistenti e un ritmo obiettivamente catatonico, l'unica cosa che salvo dopo i primi 2 episodi è quel briciolo di umorismo garantito dalla teenager interpretata da Bella Ramsey, che comunque non è anch'esso niente di particolarmente nuovo o fenomenale.


Inoltre questa è una serie del tutto irrealistica. La pandemia l'abbiamo appena vissuta tutti e abbiamo visto che la reazione della gente non è quella di andare in giro per le città deserte cercando di assicurare una cura al mondo. La reazione è quella di evitare il più possibile il rischio del contagio, mettersi le pantofole e accomodarsi sul divano per guardare una serie. Possibilmente una migliore di The Last of Us.
(voto 5/10)


Ginny & Georgia
(stagione 2)

Possiamo dire che ormai Ginny & Georgia sta diventando una delle mie serie preferite tipo di sempre?
Possiamo dirlo!

"Sorridi, è una bella cosa!"
"Beh, detto da Pensieri Cannibali mica tanto..."

Se la prima stagione di Ginny & Georgia poteva essere definita come una versione un po' più dark di Una mamma per amica, la seconda può essere vista come una versione un po' meno dark di Euphoria. Dopo una partenza in sordina, la season 2 esplode in un notevole crescendo finale, tra episodi sulla depressione, amori tormentati e sparatorie, senza dimenticare dialoghi brillanti e riferimenti alla cultura pop con in particolare un paio di battutine irresistibili su Buffy l'ammazzavampiri e Dawson's Creek.


Con una regia più coraggiosa ci avvicineremmo proprio ai livelli di Euphoria, e personalmente darei più spazio e magari un'intera serie spin-off al personaggio dell'idolesca Maxine interpretata da Sara Waisglass, ma va bene, va benissimo anche così.
(voto 8/10)

"Una serie spin-off su di me?
Ma che splendida idea!"


Tulsa King
(stagione 1, episodi 1-6)

Io non sono un tipo da Rocky o da Rambo o da Expendables. Il mio film preferito con Sylvester Stallone è Demolition Man e Tulsa King può essere considerato, almeno inizialmente, quasi come una rilettura di quel film, spogliato della componente fantascientifica.

"Tra tutti i film che ho fatto nella mia carriera, dovevi scegliere proprio Demolition Man?"

Sly ha qui la parte di un uomo che esce di prigione dopo 25 anni e si trova di fronte un mondo decisamente diverso da come l'aveva lasciato. Più o meno come succedeva al suo John Spartan in Demolition Man una volta uscito dal "congelamento". Il risultato è altrettanto divertente, con l'aggiunta di un velo di malinconia.
(voto 6+/10)


Kaleidoscope
(stagione 1)

Uh, finalmente una serie che parte da un'idea originale! Non capita spesso. L'idea è che gli episodi possono essere visti in qualsiasi ordine e va bene comunque. Sarà davvero così?

No. L'idea è bella, la realizzazione molto meno. Innanzitutto c'è da dire che la vicenda raccontata è quella della solita rapina, come se fosse un heist movie allungato senza però lo stile de Le iene, senza personaggi accattivanti come quelli de La casa di carta dei primi tempi e senza il glamour di Ocean's Eleven. E poi c'è da dire che, se alcuni episodi sono così anonimi che possono essere visti in mezzo in maniera intercambiale, altri episodi invece sono adatti per essere visti soltanto all'inizio oppure soltanto alla fine, altrimenti non hanno molto senso.

Poteva essere un'idea rivoluzionaria, invece ne è uscita una mezza ciofeca. Peccato, ma magari in futuro qualcuno riuscirà a sfruttarla meglio.
(voto 5/10)


Copenhagen Cowboy
(stagione 1)

Nicolas Winding Refn ormai non è più un regista. È un brand. Adesso si firma NWR, perché fa più figo. Dopo Drive, il suo stile è diventato immediatamente riconoscibile. Peccato che le sue storie siano diventate sempre più esili e il suo stile si è trasformato in maniera. In una lentezza esasperante che ti fa venire voglia di fare come la protagonista di Copenhagen Cowboy, una tipa tutta tranquilla che all'improvviso e senza spiegazione ogni tanto si trasforma nell'erede di Bruce Lee, e prendere a calci Nicolas Winding Refn... pardon NWR, per fargli dare una mossa. Qualcuno può dire che nell'epoca di TikTok e dei video della durata di una manciata di secondi è bello che ci sia chi si prende i suoi tempi, più dilatati. Sì, certo, solo non così. Copenhagen Cowboy non è una serie. È un coma indotto.
(voto 3/10)


This Is Going to Hurt
(miniserie)

This is going to hurt. Questa miniserie farà male. Non avevo dato troppo retta al titolo. "Sarà così, per dire", avevo pensato. Invece no. Fa proprio male. A un certo punto ti tira un pugno allo stomaco da KO e rialzarsi non è facile.

"Sì, questo farà male"

This Is Goint to Hurt è una miniserie che rientra nel filone medical, essendo ambientata nel reparto ginecologico di un ospedale londinese, ma è molto più cruda rispetto a Grey's Anatomy e simili. Il protagonista è un giovane Dr. House altrettanto scontroso, forse però non altrettanto geniale, e le sue vicende si sviluppano in maniera tragicomica. A tratti ti fanno ridere e poi, quando meno te lo aspetti e hai abbassato la guardia, ti tirano la mazzata.

"Hanno preso a mazzate pure me!"

Menzione d'onore per l'ottima colonna sonora originale composta da Jarvis Cocker dei Pulp, con l'aggiunta di pezzi di altri artisti che vanno dai Chemical Brothers ai The National, e per le interpretazioni da applausi di Ben Whishaw e di Ambika Mod, attrice e comica di cui credo sentiremo parlare ancora.
(voto 7+/10)

"Ci mancavano solo i complimenti di Pensieri Cannibali per rendere questa giornata ancora più favolosa"



Cotta del mese
Alexandra Daddario (Mayfair Witches)

Motivi per guardare la nuova serie fantasy Mayfair Witches?

  • Alexandra Daddario ✅
  • Fine dei motivi 🔚

"Sono l'unico motivo per guardare questa ennesima inutile serie fantasy?
Ma che sorpresa!"

D'altra parte, perché sprecare tempo con dettagli tipo una trama originale e avvincente quando hai a disposizione una protagonista come Alexandra Daddario?


Guilty Pleasure
Confusi

Ogni tanto Mamma Rai ti sorprende. La sottovaluti e poi ti regala delle piccole chicche. Come Confusi. Una serie che si può vedere aggratis su RaiPlay. Realizzata credo con pochi mezzi e con pochi soldi, in maniera se vogliamo un po' spartana, ma che riesce a raccontare in modo divertente e leggero, con un vago tocco da mockumentary comedy in stile Modern Family e Abbott Elementary, la Generazione Z. E non solo la Generazione Z. Nelle vicende di questi giovincelli d'oggi ho ritrovato quello spirito che avevo quando frequentavo la IULM a Milano, e non a caso la serie è ambientata proprio da quelle parti. 

Ogni volta che mi approccio a una serie Rai parto confuso e prevenuto, ma almeno in questo caso ne sono uscito confuso e felice.
(voto 6,5/10)




9 commenti:

  1. Exxo2, nemmeno io sento il bisogno di vedere The Last Of Us nonostante la critica ne tessa le lodi e sia già confermata una seconda stagione.
    Caleidoscopio non è male ma concordo che alcuni episodi non li puoi mettere a cazzo di cane specie quelli conclusivi della storia.
    Confusi è una sorpresa simpatica dove perlomeno recitano bene anche se è un prodotto italiano, e lo dico dopo un paio di fiction veramente da imbarazzo totale.
    Non faccio nomi perché li ho già fatti in altra sede 😜

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  2. Su The Last of Us sottoscrivo. Anche per me quella che viene definita la serie dell'anno (e scusate se gennaio è finito giusto ieri) è un prodotto in cui non ho visto nulla, ma proprio nulla, di nuovo. Io la stavo per mollare ma poi il terzo episodio mi ha un pochetto convinto a darle un'altra possibilità. Pare poi che sia stato un episodio fortemente diviso questo terzo e che per fortuna (e quindi purtroppo) col quarto si tornerà a seguire gente che cammina in un luogo pieno di zombie. Wow! Non vedo l'ora. Per fortuna ci sono invece serie un po' più serie come This Is Goint to Hurt, piaciuta assai.

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  3. Dici benissimo sul fatto innegabile che quando viene l'apocalisse (tipo ecologico, tipo invasione aliena, tipo 15 punti in meno alla juve ecc) la reazione naturale è "meglio a loro che a me, mors tua kazzi tua"
    Altroché "diventeremo migliori"
    Sarebbe molto realistico un THE LAST OF US in cui Joel traversa gli Stati Disuniti scopandosi tutto lo scopabile

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  4. un caro saluto al Cannibale e massimo rispetto, sei un monumento ormai, meritatamente. nello specifico non ho commenti ma nel mio "ritorno" alle rece ci metterò anche qualche serie. a presto

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  5. Tieni duro, lo so che parla la fangirl di Pedro che è in me, e quella che apprezzava le prime stagioni di The Walking Dead, ma questi nuovi zombie hanno dalla loro una buona scrittura (il terzo, meraviglioso episodio) e una buona produzione. Insomma, non dovrebbe scivolare ma solo crescere.

    Non mi convincerai invece a vedere Jinny e Georgia, mi faccio bastare Euphoria e My so Called Life, che ho iniziato ma con cui deve ancora scattare il colpo di fulmine... spero di non essere cresciuta troppo.

    Felicissima, infine, di vedere il faccino stravolto di Ben Whishaw qui. Come mi ha fregato, quante lacrime e singhiozzi. E pensare che mi avevano avvisato fin dal titolo.

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