venerdì 31 marzo 2023

Ma dici sul serie? Le serie TV di Marzo 2023, da The Last of Us a Mare fuori






Le serie del mese

The Last of Us
(stagione 1)

2023
C'è un virus che si è diffuso in tutto il mondo. Non lascia scampo. No, non parlo del Covid. Si chiama The Last of Us. A quanto pare, a quanto ne so, io sono uno dei pochi in tutto il pianeta ad esserne immune. C'è chi vuole studiarmi per capire se c'è una cura.

Quali sono i sintomi?
La gente che lo guarda non riesce a smetterla di piangere, emozionarsi e poi diffondere il suo entusiasmo nei confronti della serie dappertutto. Soprattutto sui social. Qualcuno pensa che su di me non faccia effetto perché sono insensibile. Ci ho pensato pure io, non fosse per un piccolo dettaglio. Io in genere mi commuovo per un sacco di cose. Spesso mi viene una lacrimuccia persino guardando un qualsiasi episodio di Hacks, e sì che è una serie comedy.


C'è gente che mi chiede aiuto. Vuole sapere come faccia a non commuovermi, nemmeno per il terzo episodio, per altro decisamente il migliore della stagione, insieme al settimo. Il fatto è che per me mettere insieme apocalisse + cancro + suicidio + suicidio assistito con un finale tragico che al confronto Romeo & Giulietta sembra uno spettacolo comico, il tutto in un episodio solo è persino troppo. Per completare il quadro della TV del dolore manca solo la morte di una bambina...
Ah già, quella l'hanno messa nel primo episodio.


Mentre vago per questa Terra in mezzo ai contagiati, mi sento sempre più solo. Sono una delle uniche persone al mondo a cui non è piaciuto The Last of Us. Che poi un pochino è piaciuto anche a me. Per il citato terzo episodio, che pur non essendomi sembrato un Capolavoro Assoluto è senza dubbio orchestrato diabolicamente bene per arrivare al cuore del persone. E soprattutto per il settimo episodio, quello ambientato tutto in una notte in un centro commerciale, che sembra un omaggio al leggendario film del 1991 Tutto può accadere con Jennifer Connelly.



Gli episodi migliori in pratica sono però delle eccezioni, oltre che delle digressioni, e sempre siano lodate le digressioni. Peccato che la vicenda principale segua invece le coordinate della solita storia survival apocalittica. Con pochi zombie, ma sempre troppi per i miei gusti. Perché devo esaltarmi per una serie che viene esaltata perché racconta una vicenda apocalittica intimista e con pochi zombie (cosa che per altro non mi sembra una gran novità, visto che negli ultimi anni sono usciti diversi film simili, da The Road a Light of My Life), quando in giro ci sono tante ottime serie che di zombie non ne hanno manco mezzo?
(voto 5,5/10)


Mare fuori
(stagioni 2 e 3)

MARCO
48 prima del secondo arresto

Ricordo quando mi hanno arrestato, nel lontano mese scorso. A quei tempi mi chiamavano tutti 'o Chiattillo, il figlio di papà. Oggi esco dal carcere che sono temuto come un boss. Adesso mi chiamano tutti 'o Cannibale. L'esperienza dietro le sbarre mi ha cambiato profondamente. Sono entrato che ero appena un guaglio' e sono uscito che so l'omm e cas.


Ora che sono fuori posso dedicarmi alle cose importanti. Spaccio? Furti? Omicidi? Vendetta personale?
No. Posso finalmente dedicarmi alla visione della seconda e della terza stagione di Mare fuori, visto che quando m'hanno sbattuto dentro avevo appena finito di vedere la prima. La seconda procede bene, ma è con la terza che la serie esplode veramente, e cresce per regia, sceneggiature e interpretazioni.

Il personaggio di Rosa Ricci spacca tutte e' cose.


Il suo amore impossibile con Carmine Di Salvo, meglio conosciuto come 'o Piecuro, è una roba che Romeo & Giulietta sono dei dilettanti al confronto!


Se Mare fuori è un fenomeno mediatico clamoroso è perché, oltre ad avere una sigla che rimane incollata in testa come poche altre cose al mondo, ha dei personaggi che funzionano e delle ship pazzesche e tormentate. Come in una serie teen forse non se ne vedevano dai tempi di Dawson's Creek.


Non siete d'accordo con me?
Guardate che v'accido. V'accido tutti!

Hey, sento già il suono delle sirene in lontananza. Mi sa che tra poco finirò di nuovo dentro. Ma io non mi preoccupo, perché tanto so che ce sta 'o mar for.
(voto alla seconda stagione 7,5/10
voto alla terza stagione 8+/10)


Daisy Jones & The Six
(stagione 1)

Oh, finalmente una serie che riporta in vita il vero spirito del rock, tutta sesso, droga & rock'n'roll...
O forse no?

Daisy Jones & The Six racconta le vicende di una fittizia rock band negli anni '70. Ok, praticamente è la trama di Almost Famous, solo che il film di Cameron Crowe resta un cult insuperato e quindi se partiamo da questo paragone, la serie non ne esce granché bene. Anche perché paradossalmente è la parte musicale che non funziona del tutto e convince solo fino a un certo punto. Come scrive Pitchfork, le canzoni originali della colonna sonora suonano come un tributo di Broadway ai Fleetwood Mac. Quindi non proprio il massimo. Del rock poi ci sono gli stereotipi e il lato glamour e patinato, più che il vero spirito, che rimane giusto sullo sfondo.


Quindi Daisy Jones & The Six è una cagata?

No. Non del tutto. A modo tutto suo possiede un suo perché e appassiona più come drammone romantico, con un'immancabile triangolone sentimentale.


Se i primi 4 episodi fanno storcere un po' il naso, dal quinto in poi la vicenda inoltre prende il suo ritmo anche sul piano musicale e si arriva a un punto che a questi personaggi tormentati, per quanto egocentrici e lagnosi, finisci per volergli bene. Almeno un pochino.
(voto 6,5/10)


Sciame (Swarm)
(stagione 1)

Avete presente il videoclip di "Stan" di Eminem?
Ecco, il protagonista di quel video è un fan moderato e tranquillo al confronto della protagonista di Sciame. Una tipa che ha una leggera ossessione per la sua cantante preferita, una fittizia pop star di nome Ni'Jah leggermente ispirata a Beyoncé.


Una protagonista del genere non è proprio facile da amare, così come Sciame non è una serie che fa niente per essere piacevole per lo spettatore. É feroce, brutale, delirante, l'antidoto perfetto alla dittatura del carino e del gradevole a tutti i costi. Magari la odierete, magari vi infastidirà, ma difficilmente vi lascerà indifferenti.
(voto 7/10)

Bonus: in un episodio della serie c'è l'esordio recitativo di Billie Eilish. Non sono obiettivo quando si parla di lei, ma posso dire che può tranquillamente rubare il lavoro fin da subito a tanti attori con anni di esperienza alle spalle.



You
(stagione 4)

Le prime 3 stagioni di You sono state uno dei miei guilty pleasure televisivi preferiti degli ultimi anni. Le avventure dell'amichevole serial killer di quartiere Joe Goldberg hanno rappresentato una versione più spassosa di quelle di Dexter. Come fare a mantenere alto l'interesse?


A ogni stagione la serie ha cambiato ambientazione, personaggi e pelle. La quarta stagione non ha fatto eccezione. A questo giro però qualcosa non ha funzionato. L'ambientazione e i personaggi britannici sulla carta sarebbero cool, solo che visti attraverso la lente stereotipata degli americani lo sono molto meno. La vicenda thriller poi ha assunto i contorni del whodunnit in stile Signora in giallo dei poveri. Soprattutto, l'ironia e l'umorismo nero presenti in dosi massicce nelle precedenti tre stagioni si è sbiadito. Più che umorismo nero, ora è umorismo grigio. La noia ha prevalso sul divertimento e allora fortuna che la quinta stagione è stata annunciata come l'ultima per You. Sperando che Joe Goldberg esca di scena con un bang.
(voto 5/10)


Diludendo Award
LOL - Chi ride è fuori
(stagione 3)

Il gioco è bello quando dura poco.
Bella questa frase. Meriterebbe di diventare un proverbio. Dovrei brevetterla?
Se il livello delle mie battute vi sembra basso, non aspettatevi molto di meglio dalla terza stagione di LOL. L'effetto sorpresa della prima è inevitabilmente svanito e questa volta non c'è manco un fuoriclasse della comicità a salvare la baracca come aveva fatto Maccio Capatonda con la seconda stagione. I miei preferiti a questo giro sono comunque stati Herbert Ballerina, fonte inesauribile di ca**ate assurde.


E la rivelazione Brenda Lodigiani.


Devo ammettere invece che purtroppo sono rimasto deluso da Nino Frassica, che non mi sembra sia riuscito a entrare al meglio nel meccanismo del gioco.


Alla fine la cosa che mi ha fatto più ridere è stata l'imitazione di Fedez fatta da Frank Matano, questa volta non in gara bensì co-conduttore dello show.


Per il resto, non ridere in questa edizione non è stato poi così difficile.
(voto 4,5/10)


Cotta del mese
Camila Morrone (Daisy Jones & The Six)

Come detto sopra, Daisy Jones & The Six è una serie che ha regalato luci e ombre. Tra le luci ci metto sicuramente dentro Camila Morrone, finora nota soprattutto per essere l'ex di Leonardo DiCaprio scaricata al compimento del suo 25° compleanno. Non credo che il bel Leo farà un'enorme fatica a trovare una nuova ragazza, ma trovare una al livello di Camila Morrone non sarà semplice nemmeno per lui.



Guilty Pleasure del mese
La classe del 2007 (Class of '07)
(stagione 1)

Un maremoto apocalittico si abbatte su un collegio femminile dove si sta tenendo la reunion per il decimo anniversario delle studentesse diplomate nel 2007. Cosa c'è di più apocalittico: un'apocalisse, o una reunion con gli ex compagni di scuola?


Da questa premesse ne esce una serie piuttosto divertente, sebbene con margini di miglioramento, che con la scusa del maremoto parla di rivalità e amicizia. Non è la fine del mondo, LOL, ma come serie passatempo fa il suo dovere.
(voto 6/10)


Serie vergogna
Sex/Life
(stagione 2)

Sex/Life. Una serie che parla di sesso e poi ogni tanto, se proprio avanza del tempo, anche di vita. In certi episodi ci sono così tante scene di sesso gratuite e ingiustificate che ogni tanto ti devi fermare e controllare che sei ancora su Netflix e non su Pornhub.

Superare la prima stagione non era facile, ma Sex/Life 2 ci riesce, con tanto sesso e un nuovo assurdo nudo frontale.


La qualità non abita da questa parti, il trash sì. 
(voto tette/dieci)




3 commenti:

  1. Siamo partiti con Kindred, su Disney.. qualcosa di diverso finalmente..

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